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Politecnico Di Bari
Acronimo
POLIBA
Partita Iva
04301530723
Codice ATECO
Non Disponibile
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Data di costituzione
1990
Descrizione sintetica dell'oggetto sociale
Non Disponibile
L'Unità d'Italia Dall'Unità d'Italia si apre una stagione di ricerca architettonica tesa all'individuazione di uno "stile nazionale" che incarni anche nell'architettura l'unificazione politica. Il gusto eclettico di moda all'epoca nelle accademie di belle arti consente l'importazione degli stilemi e della sintassi delle architetture del passato ad accreditare la monumentalità della nuova edilizia pubblica. Soprattutto nella capitale si svolge un fortissimo rinnovamento del concetto di architettura, ma anche di città con trasformazioni urbanistiche spesso evidenti che caratterizzeranno indelebilmente quest'epoca. Il primo Novecento Nell'arco dei primi anni del Novecento si assiste ad una forte ricerca di innovazione del linguaggio architettonico che, con Gustavo Giovannoni, si estende all'attenzione per il valore simbolico e sociale della città e per la preservazione dell'antico. Di contro, tuttavia, l'affermarsi dello "stile nazionale" e dell'esigenza di retorica di forti frange della critica e della politica confinano le libertà espressive entro i canoni della "nazionalità" separando il processo di sviluppo dell'architettura italiana dal quadro internazionale, che nel frattempo sviluppa le nuove forme della secessione viennese e del liberty. L'architettura del Fascismo Il dibattito architettonico negli anni del Fascismo si divide tra il "Movimento moderno" e le nuove istanze razionaliste derivanti dallo "stile internazionale". Gli architetti italiani cercano una sintesi tra l'architettura della propaganda, estesa alla trasformazione urbana e al rinnovamento fino all'edificazione di nuove "metafisiche" città di fondazione, e l'architettura delle nuove tendenze internazionali di stampo funzionalista e razionale. Il dopoguerra e la ricostruzione La ricostruzione postbellica incarna nel processo edilizio il sentimento di rinascita dall'umiliazione e dall'indigenza della guerra, spostando l'attenzione verso l'architettura sociale destinata alla fruizione pubblica, alla residenza popolare, all'emersione delle aree depresse. La sperimentazione architettonica si lega alle tecnologie per qualificare tecnicamente ed esteticamente l'edilizia minore. La scuola di architettura si rinnova accogliendo i professionisti di maggior rilievo nei corsi di composizione e riaprendosi al dibattito internazionale. Gli anni del "boom economico" La ripresa economica degli anni Cinquanta e Sessanta unita all'innovazione delle tecniche e dei materiali portò forse ad un disorientamento della vecchia scuola di architettura con un conseguente sbandamento delle nuove generazioni alla ricerca di un perduto linguaggio da reinventare. Si assiste pertanto ad approfondimenti riflessivi sull'uso dei materiali e sul rapporto tra questi e la forma dell'architettura e come ciò si traduca nella percezione da parte dell'osservatore, fino ad arrivare a integrare l'operazione progettuale con la partecipazione dei fruitori nelle esperienze di Samonà e De Carlo. La crisi d
A forecasting system has been implemented for operational forest fire hazard prediction over Apulia region (Italy) in the framework of an agreement between Geophysical Applications Processing (Polytechnic of Bari) and Apulia Region Civil Protection. The modelling chain, composed of a limited area model for weather forecasting and a model based on Fire Weather Index, has been executed during the whole summer season June-September 2009 and validated by comparison with available meteorological observations and fire occurrence data. In this paper the validation results of weather forecasting module are presented. Atmospheric fields prediction has been performed by the Regional Atmospheric Modeling System (RAMS), in a two nested grids configuration with the inner grid resolution at 4km. The atmospheric boundary and initial conditions were obtained from GFS data available every 6h with 0.5° resolution. Vertical discretization consisted of a 30-level stretched vertical coordinate with a 50m spacing near the surface increasing gradually up to 1200m near the model top at 19000m. The Kuo convective parameterization scheme has been activated on both grids and the full package for microphysics has been used with a single-moment bulk scheme. In the present work the validation of precipitation and temperature forecast fields is discussed. The validation criteria were based on the comparison with rain gauges and thermometer observations: in both cases measurements from regional Civil Protection thermo-pluviometric monitoring network have been employed. The tests conducted show a generally satisfactory RAMS model performance and forecast values in a good agreement with ground measurements. Currently, there is a sperimentation (in the context of recent research projects funded by Italian Space Agency) of further applications of the model with reference to atmospheric correction estimation in the development of advanced processing techniques for focusing of COSMO-SkyMed data and interferometric DEM generation.
Gia dai primi dell’XI secolo è attestata a Joha, l’odierna Gioia del Colle, la presenza di una struttura fortificata bizantina a difesa dell’importante direttrice viaria che collega l’Adriatico allo Ionio. Gioia infatti si colloca esattamente a metà strada tra Bari e Taranto. Qualche notizia in più l’abbiamo per quanto riguarda il periodo normanno grazie ad un numero più cospicuo di documenti. Non è possibile stabilire se in effetti i normanni provvidero a rinforzare le strutture preesistenti, realizzate dai bizantini, o non piuttosto a edificare, ex novo, un castello di nuova fondazione. Nel 1222 è attestata la presenza di Federico II di ritorno da Brindisi per incontrare Giovanni di Brienne, padre di Jolanda sua futura sposa. Successivamente furono gli Angioini, e poi ancora gli Aragonesi, a operare sostanziali modifiche alle strutture del maniero soprattutto, a partire dal 1464, quando divenne dimora gentilizia degli Acquaviva prima, dei de Mari in seguito e per finire dei Caracciolo. Nonostante qualche intervento ad opera di questi ultimi, le condizioni generali si andarono fortemente degradando tra la fine dell’800 e i primi del ‘900. Molte nuove strutture furono addossate ai muri antichi andando a comprometterne la lettura e, soprattutto, l’integrità fino a quando, nel 1907 non vennero affidati all’architetto Angelo Pantaleo, Ispettore per Monumenti e Scavi della Provincia di Bari, i lavori di ripristino del castello. Si apre a questo punto una pagina di grande interesse per la storia del restauro in Puglia. Infatti il Pantaleo, suggestionato dalle teorie del ripristino in stile “reinventa” una immagine mai esistita del castello che si andrà però a radicare fortemente nell’immaginario collettivo. Nella primavera del 2014 è stato realizzato un completo rilievo del monumento in cui è stata posta grande attenzione alla lettura stratigrafica delle murature e a tutte quelle tracce e anomalie che potranno fornire un nuovo contributo per una rilettura critica dell’organismo architettonico. Attraverso l'utilizzo della cospiqua documentazione di scritti, foto e disegni lasciati dal Pantaleo è stato possibile realizzate anche ricostruzioni virtuali delle fasi precedenti ai restauri.
Along with increased market demands on nutritionally fortified foods, edible coatings and films containing high concentration of nutraceuticals would provide alternative ways to fortify foods that otherwise cannot be accomplished with common processing approaches. Moving from this background, the aim of the present research is to design and evaluate nanostructures containing vitamins capable to be incorporated inside food approved packaging materials for a better food storage. In fact, such modified plastics could be useful to prolong food shelf life. Vitamin C and E were selected to be nanoincorporated in chitosan nanoparticles and the resulting NPs were characterized in vitro concerning the main physicochemical properties. The film packaging improved with the nanostructures has been mechanical tested to traction in order to determine the value of the maximum tensile stress when the detachment of the nanostructures appears. Adherence tests of the film in contact with different elements (simulating the food) have been performed to better characterize the improved packaging and the limit stresses acceptable before it loses the increased storage capacities. The aim is to keep the quality and characteristics of the packed food unchanged for a period longer than usual without affecting the freshness and taste of the food.
Table grapes are food products of considerable commercial value for several countries (USA, Brazil, Italy, South Africa, China, Chile, India and Australia are the most important producers). In Europe, Italy ranks first place for table grape production with more than eight million tons per year (ISTAT, 2011). Recently, we developed an innovative analytical method for the characterization of various table grape cultivars. In our study, multivariate statistical analysis applied to 1H NMR data of table grapes, revealed that the inter-vineyard variability of the metabolic profile has a greater discriminating effect over the intra-vineyard one.1 This presentation deals with the effects of several agronomical practices on the metabolic profile of the table grapes during different production stages. The variation of the metabolic features of the grapes was followed by 1H NMR spectroscopy. Moreover, 1H NMR spectra of ripe table grapes were processed to be used as input for expert classification systems based on three different algorithms: J48, Random Forest and an Artificial Neural Network performed with the Error Back Propagation procedure. The performances of the three algorithms in the discrimination of grapes on the bases of some common features (variety, vintage, use of plant growth regulators, trunk girdling, vineyard location) will be shown. References: 1. V. Gallo, P. Mastrorilli, I. Cafagna, G. I. Nitti, M. Latronico, V. A. Romito, A. P. Minoja, C. Napoli, F. Longobardi, H. Schäfer, B. Schütz, M. Spraul, J. Agric. Food Chem. (2012), submitted.
Le Norme di CEM per la Suscettività prevedono valutazioni di tipo qualitativo. A fronte della opportunità di strumenti obiettivi risultano in letteratura lavori [1]-[2] che sperimentano l'uso del Test del Rapporto di Massima Verosomiglianza (GLRT) [3], esemplificandolo per disturbi condotti nei quali è misurabile un segnale periodico [4]; il risultato obiettivo è il superamento da parte della funzione T (obiettivo del test) della soglia fissata dalla percentuale ammissibile di giudizi erroneamente negativi, denominata Probabilità di falso Allarme. Questo lavoro indaga sulla applicabilità del GLRT a disturbi radiati con segnale monitorabile non periodico bensì continuo. Si considera un rilevatore di %ale di O2 irradiato nella banda 80-130 MHz con livelli di campo E pari a 5-10-15 V/m; il segnale misurabile è la intensità di corrente DC controllata dal sensore. I risultati delle misure, con PFA=0.05, indicano che la funzione T supera la soglia, in accordo a effettivi malfunzionamenti.
Per le applicazioni previste dalla Norma IEEE 802.15.3c sono auspicabili antenne ricoprenti l’intera banda 57-66 GHz. Il presente lavoro indaga sull’impiego di schiere di antenne stampate su dielettrici a singolo strato e a basso costo. Le fasi progettuali nella realizzazione di tale antenna sono: 1°individuazioni di singoli patch con larghezza di banda maggiore di 10 GHz; 2°) configurazione di schiere per ottenere i diagrammi di radiazione richiesti; 3°) configurazione delle reti di alimentazione e adattamento. Recentemente è apparso in letteratura un lavoro [4] nel quale la piena copertura in banda dei quattro canali prevosti dalla Norma citata, è realizzata da una schiera stampata alimentata da rete di linee co-planari, mentre per schiere stampate con linee a microstriscia , la copertura in banda si limita a due canali [5]. In questo lavoro si tenta l’estensione della copertura, con VSWR<2, all’intera banda tramite idonea progettazione della rete di alimentazione e adattamento.
AIMS The 3D model of the face, obtained with 3D photogrammetric method, make possible a qualitative and quantitative evaluation of surface characteristics of soft tissues for a particular application, such as three-dimensional analysis of the lower cheek and upper lip, and distribution soft tissue in relation to the characteristics of hard tissue (dental-alveolar structure). MATERIALS AND METHODS A female normo-facial subject, considered very attractive in a National Beauty Competition, has been subjected to clinical analysis of orofacial features and to a photogrammetric capture of the face . On the obtained 3D model was made (by a qualitative and quantitative computer-assisted analysis) a comparison between the variations in the distribution of the soft tissues of the lower cheek and upper lip of the two face sides, considering also the characteristics of its dental and alveolar structure. RESULTS AND CONCLUSIONS The color map analysis of the 3D digital model shows small differences between the left and the right side: the slight asymmetry observed is reflected in the dento-alveolar arch, due to the impacted permanent canine and the retention of the deciduos canine on the right side, resepct to the left side.
In the scientific literature, differences in driving behavior due to the presence of users familiar (or unfamiliar) with the road are considered in the Highway Capacity Manual (HCM) procedure used to evaluate the Level of Service for Freeways and Highways. However, the problem of the influence of memory on driver behavior, although considered, it is still largely unexplored. This paper reports the results of a test carried out on a two lane rural road in the District of Bari in Puglia Region (Italy) in order to test whether user familiarity with the road influences the average travel speed on this kind of road and to study how many times recreational users have to travel a road to become familiar with it and how the frequency of journeys influences the process. The study of human behavior related to user familiarity with a road should be deepened in order to better calculate the quality of circulation or Level Of Service (LOS) and better understand the relationships between accident rates, traffic flow and driver categories.
The poster illustrate a summary of the work conducted by the students of the Architectural Design Studio 2. The common subject is the construction of new urban poles in the suburbs of the cities of Palagianello and Castellaneta through the use of low-density traditional building types. The façade plays a key role as an element of the relation between the domestic space of the house and the public space of the city.
L'articolo descrive un banco di prova automatico progettato e realizzato con lo scopo di caratterizzare, in modo semplice e ripeti bile, il comportamento degli elastici IJtilizzati nei fucili per lo pesca subacquea. Questi elastici, una volta allungati, grazie alla loro notevole capacità di contrarsi rapidamente, vengono adottati come propulsori del dardo di questi specifici attrezzi da pesco. Il sistemo realizzato consente lo valutazione del loro comportamento rìcavandone la curvo sforzo-deformazione (o-e) 01 variare di alcuni parametri significativi quali l'elongazione percentuale e il tempo trascorso fra lo fase di allungamento e il successivo scarico a cui il provino è sottoposto.
In questo articolo è illustrato un nuovo metodo per la stima del contenuto spettrale di segnali affetti da fluttuazioni di ampiezza e frequenza. Il metodo permette di analizzare i segnali della rete elettrica dove la frequenza e l’ampiezza della componente fondamentale possono variare nel tempo.
In questa memoria è illustrato un metodo per la stima del contenuto spettrale di segnali modulati in frequenza. Il metodo è stato sviluppato per l’analisi di segnali della rete elettrica dove, come ben noto, la frequenza e la fase della componente fondamentale possono cambiare lentamente nel tempo. Esso si basa su una scelta differente delle funzioni armoniche rispetto a quelle generalmente utilizzate come base nel calcolo della Trasformata Discreta di Fourier (DFT). In particolare il metodo ammette una variazione nel tempo della frequenza di tali funzioni, calcolata sulla base di un rivelatore di fase istantanea. L’ortogonalità della base è preservata utilizzando un cambio del sistema temporale di riferimento. La teoria è stata sviluppata in tempo continuo e successivamente implementata in tempo discreto e verificata con simulazioni numeriche.
L’articolo descrive un banco di prova automatico progettato e realizzato con lo scopo di caratterizzare, in modo semplice, efficace e ripetibile il comportamento degli elastici utilizzati nei fucili per la pesca subacquea. Questi elastici, una volta allungati, grazie alla loro capacità di rilasciare rapidamente l’energia accumulata, sono oggi adottati come propulsori del dardo di questi specifici attrezzi da pesca. Il sistema realizzato consente la valutazione del loro comportamento ricavandone la curva sforzo-deformazione (σ-ε) al variare di alcuni parametri significativi quali l’elongazione massima percentuale e il tempo trascorso fra il termine della fase di allungamento e il momento del rilascio; i cicli di prova sono gestiti da un sofisticato circuito a microcontrollore appositamente progettato, gestito in remoto da uno strumento virtuale sviluppato in LabVIEW.
This paper describes the realization of an automated system for rubber characterization in spearfishing applications. These materials, once lengthened, thanks to their ability to shrink very quickly, are used as dart propellers in fishing spears. The system permits the evaluation of the rubber behavior getting its stress vs. strain curve, allowing also the study of the effects of one or more parameters change like the maximum percentage elongation and the time elapsed between the stretching and shrinking phases at which the device under test is subj
In this paper a prototype of an energy monitoring device based on an open source concept is presented. This architecture assures several advantages with respect to traditional energy meters, such as easy development of new applications making cost- and time-effective the migration to future smart grid infrastructures and simple adjustments to change in the relevant standards. The open source philosophy has been adopted designing the software components in order to make all features easily customizable by the user. In this work the characterization of the acquisition channels using measurement data obtained stimulating them with signals generated using a high-accuracy waveform generation module is presented.
The purpose of this work is to analyze and to quantify the contributions of measurement uncertainty in the human exposure to vibrations. Typically, the high-level vibrations exposure in workplace can cause the onset of pathologies affecting musculoskeletal, vascular and neurological systems. Regulations and Standards lay down the assessment of the health risks arising from vibrations by using specific instruments and a proper measurement procedure. This paper proposes a methodology for the uncertainty evaluation of exposure to hand-arm and whole-body vibrations; as a main contribution, the uncertainty analysis of daily exposure hand-arm vibrations and whole-body vibrations is provided in order to estimate the exposition vibrations and to reduce the risks of the worker. This activity was developed in collaboration with Military Navy Arsenal in Taranto (South Italy), which is active all along in the protection of health and the safety in the workplace
In recent years, the requirement of compact devices caused an increasing use of Surface Mount Technology. This technology guarantees the reduction of the size of electronic packages by exploiting solder joint interconnection technology. Nevertheless, parameter variations can occur during the deposition and printing of the soldering paste on a board, compromising its correct working. In this paper, it is proposed a fuzzy architecture for computing an index which provides a quantitative refined assessment about the quality of the soldered interconnections. This task is performed by reproducing the modus operandi of the human experts during their assessments. The proposed architecture consists of three modules connected in series: a feature extraction block and two fuzzy ones. The presented solution keeps the benefits of a neurofuzzy system previously proposed in literature, like the reduction of equipment and computational costs. Moreover, it implies two further advantages: the influence of the human experts in its design is reduced and its implementation is reasonable. Experimental results confirm such advantages, in fact, the architecture approximates the human assessments reliably.
The purpose of this work is twofold: first to investigate the accuracy of Photo-Voltaic (PV) modeling under non-standard test conditions (STCs), and then to estimate the inaccuracies on maximum power prediction for different PV technologies; this is achieved through the comparison between predicted and measured data under a variety of operating conditions. The developed technique is based on the identification of the modules parameters of the double-diode equivalent circuit. The model has been validated by experimental data taken on five different ?2 kWp plants of the PV LABoratory (PV-LAB), with different interconnection schemes, and it predicts the power production for mono and poly crystalline Silicon (m-Si and p-Si) plants, while the prediction for CIGS and CdTe PV plants appears less accurate. Results of this comparison are then used to analyze the impact of prediction inaccuracy under real operating conditions
UniFederLab will be animated by several different actions all focused on “Innovation and well-being” in important cities of the south part of Italy such as Bari, Foggia, Lecce, Brindisi, Barletta, Campobasso, Potenza and Matera. Events can be of different types: demonstrations, quizzes, games, exhibitions, shows, concerts, talk shows, competitions with prizes. A EU corner will be present in each location where people can find news, projects financed by EU, poster. The focus will be on research in the areas of nutrition, health and sustainability (food, clean energies, biodiversity, environment and neuroscience). All proposed events are designed in according to the tips logic (trendy, interactive, participative and sustained).
We propose an exchange programme to promote the scientific collaboration in particle physics and related technologies between a network of Egyptian Universities and EU member states Academic Institutions which have already originated innovative transfer of knowledge towards Egypt. The main objectives of the joint exchange programme are: • the reinforcement of the Europe-Egypt scientific collaboration. In particular in past years both France and Italy have funded initiatives in the field of particle physics and related technologies to boost Egyptian interest and personnel training. The present proposition intends to further improve the collaboration by especially allowing long term visits of young and senior Egyptian scientists to perform advanced research on fundamental particle physics in the framework of worldwide large collaborations. Moreover the programme would offer the possibility to second EU researchers to Egypt to originate advanced research activities, advice on the development of the local infrastructures and monitor the success of the transfer of knowledge; • the establishment of a important scientific collaboration between Italy and France on advanced physics concepts and technologies. Although some researchers of the EU Academic Institutions involved in the proposal have already collaborated through the CERN experimental physics program, the possibility of building up an independent common research program would boost enormously the joint research capability. It should be mentioned that the researches involved in these EU institutions can offer an impressive expertise to the activities relevant for this proposal. Their collaboration could therefore have an important European long term impact on the progress of the physics concept and technologies hereby discussed.
Space system vendors seek for solutions to deliver small size and cost-effective sensor systems to “de-congest” satellite payloads, drastically reduce the equipment cost and open the possibility for new generation of micro-payload systems. MERMIG aims to provide this technology replacing current expensive, bulky, heavy and power-consuming fiber optic gyroscopes (FOGs). To address these key challenges, MERMIG invests in the right mix of silicon photonic CMOS-compatible component fabrication and nano-imprint lithography laser fabrication. Both technologies are being adopted by the terrestrial telecom market and MERMIG will develop them for bringing their unique advantages into space sensor systems. MERMIG will squeeze the bulky FOG into a couple of cm2, integrating a racetrack cavity, pin junctions and a phase decoder into compact sub-micron waveguides. The MERMIG “smart” packaging technique will allow power-efficient optical pumping and hermetic packaging of the gyro-photonic chip. MERMIG will develop the first 1550nm high-power laser with a fiber-coupled power of 150mW using an integrated laser MOPA, fabricated with advanced nano-imprint lithography (NIL). The 150mW delivered will enable a modular architecture, with pump sharing among 3 integrated silicon lasing cavities, for 3-axis sensing. The single-step NIL process enables fast wafer scale patterning and ensures low-cost and high-volume laser production. Finally, MERMIG will bring together photonics and electronics on a fully-functional opto-electronic gyroscope system prototype characterized according to ASTRIUM testplan procedures. MERMIG will deliver to ASTRIUM a new generation gyroscope that will weigh <1kg, consume <5W electrical power in a few cm3 footprint. The angle random walk range that will be feasible within MERMIG is 0.1 – 0.01 deg/sqrt(hr) suitable for telecommunications and scientific satellites. The technology full potential can allow for future opto-electronic integration of photonic “gyroscopes-on-a-chip”.
VIVACE is based on two conceptual pillars: on the one side innovative technical concepts for vital and viable services, and on the other, integrated analytical approaches and decision support tools. These two pillars are based on the emerging concepts for natural resource management emphasising reuse and recycling. They will be centred on peri-urban water management, but will include organic solid waste management, and agricultural water management. The “restricted biosphere” where VIVACE will test their tools is represented by rapidly developing urban or small town areas in Latin America, together with their rural/natural surroundings. The systems boundaries will be set on a case specific basis in such a way that the mutual impacts of water extraction and wastewater/waste disposal can be assessed. In each case study, VIVACE will analyse the impact of existing resource management practices (within the considered sectors) on the economic development in the region. This will allow the evaluation of the potential of proposed innovative concepts for safeguarding and or fostering economic development in a restricted biosphere. Integrated analytical approaches for decision support and strategic planning will then be developed and tested, with particular focus on tools for integrated and participatory assessment of these aspects. In this perspective, the two primary objectives of VIVACE will be: 1. To explore the existing potential and constraints of integrated resource planning, thereby contributing to the implementation of the Framework Programmes and the preparation of future Community research and technological development policy. 2. To interact with a wide range of societal actors (SMEs, civil society organisations and their networks, small research teams and research centres) in the activities of the thematic areas of the Cooperation programme.
5G will have to cope with a high degree of heterogeneity in terms of: (a) services (mobile broadband, massive machine and mission critical communications, broad-/multicast services and vehicular communications); (b) device classes (low-end sensors to high-end tablets); (c) deployment types (macro and small cells); (d) environments (low-density to ultra-dense urban); (e) mobility levels (static to high-speed transport). Consequently, diverse and often contradicting Key Performance Indicators need to be supported, such as high capacity/user-rates, low latency, high reliability, ubiquitous coverage, high mobility, massive number of devices, low cost/energy consumption. 4G is not designed to meet such a high degree of heterogeneity efficiently. Moreover, having multiple radio access technologies for multi-service support below 6GHz will be too costly. FANTASTIC-5G will develop a new multi-service Air Interface (AI) for below 6 GHz through a modular design. To allow the system to adapt to the anticipated heterogeneity, the pursued properties are: flexibility, scalability, versatility, efficiency, future-proofness. To this end, we will develop the technical AI components (e.g. flexible waveform and frame design, scalable multiple access procedures, adaptive retransmission schemes, enhanced multi-antenna schemes with/without cooperation, advanced multi-user detection, interference coordination, support for ultra-dense cell layouts, multi-cell radio resource management, device-to-device) and integrate them into an overall AI framework where adaptation to the above described sources of heterogeneity will be accomplished. Our work will also comprise intense validation and system level simulations. FANTASTIC-5G includes partners being active in forerunning projects like METIS, 5GNOW and EMPATHIC ensuring the exploitation of the respective outcomes. The consortium possesses the main stakeholders for innovation and impacting standardization, maintaining Europe at the forefront.
Il progetto si focalizza sulle seguenti piattaforme: 1) Piattaforma Turbine Bassa Pressione, che punta ad ottenere risultati tecnologici per turbine di bassa pressione più efficienti e leggere per competere nelle nuove opportunità di mercato dei motori che verranno lanciati a breve. 2) Piattaforma trasmissioni la cui sfida principale è l’allungamento della filiera nazionale. 3) Materiali e tecnologie abilitanti per efficienza e durabilità, in cui si intendono svolgere attività di ricerca che puntano a ricadute su nuovi materiali per pale turbine e a processi (eManufacturing) ritenuti “radicali” per la potenzialità dell’impatto sulla riduzione dei costi, tempi e aspetti ambientali nella produzione di componenti aeronautici ed industriali in genere. 4) Propulsione Ibrida per applicazioni Spaziali che consente di unificare i vantaggi della propulsione a propellente liquido e di quella a propellente solido, soprattutto in termini di costo, semplicità, performance e sicurezza. 5) Propulsione Ibrida per applicazioni Aeronautiche in cui si studiano possibili architetture ibride per un sistema propulsivo aeronautico, prendendo in considerazione le più innovative ed avanzate tecnologie per i sistemi elettrici aeronautici, e si analizzano i benefici che tali soluzioni ibride possono portare in termini di prestazioni, impatto ambientale e costi.
La condivisione del dato, dell'informazione e della conoscenza in ambientefederato, sussidiario e multidisciplinare è un grande obiettivo per il mondo dellaricerca. La realizzazione di un sistema che garantisca la gestione dei dati e delleinformazioni in maniera multidisciplinare e multimediale con tecniche diwebSharing e di cooperazione è la sfida per il prossimo futuro.La raccolta, la standardizzazione, l'omogenizzazione e la diffusione secondoformati e standard Open, di grandi quantità di dati multimediali, forniranno unquadro di conoscenza unico nel panorama nazionale e non solo, permettendo diavere corretti strumenti per l'analisi dello stato del territorio, e il supporto allapianificazione dei miglioramenti necessari.Questo è vero sia per lil presente che per il passato ed il futuro (Long TermDigital Preservation).Negli scenari del future internet e della smart innovation la conoscenza espertaottenuta dalla condivisione di studi e ricerche dei singoli settori scientificidisciplinari, potrà integrarsi con la conoscenza diffusa costruita col contributo ditutti i cittadini/utenti. Il mix fra conoscenza esperta e diffusa unita al mix diconoscenza consolidata e dinamica, costituirà una eccezionale fonte per laricerca.Il progetto mira a realizzare un sistema per produrre documentazione consistemi di condivisione di testi, tabelle, presentazioni, immagini, video, modelli,livelli cartografici, mappe ed elementi geospaziali. Dall'istante in cui i materialidigitali sono abbozzati nel sistema ne sono gestite le evoluzioni senza vincoli dispazio e di tempo.Tutto ciò per costruire un giacimento informativo in cui ogni soggetto puògestire la propria base informativa, ma nello stesso tempo può essere utente diinformazioni degli altri soggetti coinvolti. Effettuando ricerche semplici edintuitive di tipo non solo semantiche e testuali ma anche posizionali nello spazioe nel tempo. Il tutto in un ambiente condiviso tramite un'unica interfaccia(DashBoard) che l'utente personalizzabile.Il sistema proposto pone le condizioni per una riorganizzazione dei contenutiweb su base geografica. In cui la piattaforma cartografica diventa il luogo dirappresentazione della rete, dove localizzare le diverse informazioni e ordinarlesecondo pertinenze spaziali.Inoltre la logica Open si applica anche agli elementi per lo sviluppo difunzionalità (Framework) che per far sviluppare ai partner WidGet in modo dapoterziare l'intera infrastruttura.Il progetto prevede la realizzazione di una infrastruttura di rete federataMITO-net composta da nodi chiamati MITO-lab dotati di moduli architetturalicapaci di gestire un flusso enorme di dati e richieste simultanee. Presso ciascunMITO-Lab saranno allestite idonee postazioni di lavoro per supportare le attivitàdi data-entry, lo sviluppo dei componenti applicativi, la produzione di materialemultimediale, l'elaborazione dei dati. MITO sarà una soluzione operativa edimmediatamente utilizzabile nonchè scalabile e realizzata seguendo la logicadell'Open & Free Software.Il progetto mira a facilitare la partecipazione a bandi e la costruzione di ricercacondivisa a livello nazionale, comunitario ed internazionale sui temi legati agliOpen Data, alle Smart Cities, ai Big Data, alle Digital Libraries e allariqualificazione e rigenerazione del sistema urbano e del territorio.L'intervento si integra con i nascenti Distretti per i Beni Culturali dellaCampania, Puglia e Sicilia. Per i quali sperimenterà la realizzazione di atlantiintegrati di conoscenze del patrimonio archeologico, ambientale,storico-monumentale, architettonico e dell'offerta turistica capaci di sostenere laconoscenza generata e condivisa nei processi di tutela, valorizzazione eDati inseriti - PAC01_00119 - Pagina 12 di 32fruizione del patrimonio culturale ed ambientale. L'obiettivo è quello dipromuovere e diffondere il patrimonio culturale, ambientale e paesaggisticonelle regioni in cui opereranno i MITO-LAB.
L'avvento di tecnologie broadband nelle reti di telecomunicazione senza fili e nelle reti fisse ha comportato un incremento sensibile del mercato legato alla fornitura dicontenuti e servizi ICT nel settore residenziale e SOHO. Come ogni tecnologia nata ediffusasi troppo in fretta, i modelli di business dominanti legati all'ICT hanno tenuto conto soltanto dei profitti a breve termine legati alla vendita dei contenuti e dei servizi. Ciò a discapito della qualità di erogazione dei servizi e dei contenuti, della soddisfazione dell'utente, della partecipazione condivisa al business di tutti gliattori coinvolti, della fruibilità dei servizi e dei contenuti da parte di una rosa di clienti "globale", della definizione ed uso di standard aperti e consolidati. Fortedell'esperienza acquisita dai partner nel contesto della ricerca nazionale, europea ed internazionale, il progetto si propone di progettare e sviluppare una piattaforma che sia in grado di erogare servizi e contenuti eterogenei, attraverso differenti reti di telecomunicazioni, adattabili al terminale utilizzato dall'utente e al contesto in cui l'utente è immerso, personalizzati in funzione delle preferenze dell'utente, in grado di garantire la qualità del servizio e di misurare e massimizzare il livello disoddisfazione dell'utente, ossia la cosiddetta Quality of Experience. La piattaforma si chiamerà PLATINO e avrà come mercato di riferimento l'erogazione di servizi e contenuti ad utenti nomadici residenziali e SOHO. La piattaforma PLATINOverrà sviluppata in forma di prototipo e validata nei Testing Labs di Telecom Italia nella sede di Napoli. Tale piattaforma sarà fondata sui paradigmi concettualielaborati in ambito internazionale per il Future Internet e sarà accompagnata a dei business models che delineeranno le effettive prospettive di sfruttamentoindustriale della piattaforma stessa. Il progetto sarà portato avanti da un consorzio ben bilanciato di grandi aziende, PMI e università e centri di ricerca. Nonostante la maggior parte delle attività saranno svolte nelle regioni di Convergenza e in particolare in Campania, il progetto ha una visione di ampia dimensione datadalla partecipazione di Telecom Italia e di centri di ricerca fortemente coinvolti in attività e progetti di dimensione nazionale ed europea.
VirtualMurgia si propone di sponsorizzare i beni culturali del territorio Pugliese attraverso l'SMUS, Smart-Multisense Ubiquitous System, un container intelligente, dotato di una rete di sensori ed attuatori, in grado di far vivere un'esperienza multisensoriale. Il visitatore potrà percepire fisicamente il bene culturale in cui è immerso attraverso un sistema che riproduce il microclima (flusso di aria, umidità e temperatura) e le sensazioni olfattive dell'ambiente stesso. Il bene culturale potrà essere vissuto da qualunque visitatore in qualsiasi parte del mondo attraverso un'esperienza multisensoriale attiva ed innovativa, superando le limitazioni della somministrazione passiva di contenuti audio/video aumentati anche 3d o 4d (anche coinvolgendo il tatto), ma che vincolano l'utente ad una postazione o ad un oggetto (ad esempio il guanto). L'idea innovativa dell'SMUS si basa sulla capacità di fondere diverse tecnologie cooperanti al fine di immergere un visitatore in un'esperienza durante la quale, senza supporti, potrà muoversi liberamente all'interno di un ambiente dal quale riceverà immagini, suoni, odori e sensazioni dovute al microclima verosimili a quelle dei siti di interesse Pugliese. Inoltre bisogna sottolineare le caratteristiche innovative di flessibilità, versatilità e scalabilità dello SMUS. Esso potrà, con la stessa struttura e lo stesso hardware, proporre scenari ed esperienze diverse all'utente. Inoltre esso implementerà algoritmi di intelligenza artificiale in grado di addestrare la rete di sensori/attuatori sulla scorta dei feedback che lo stesso pubblico darà al sistema, in maniera tale da riprodurre sensazioni che solo la componente umana è in grado di decifrare. L' SMUS, facilmente trasportabile ed energeticamente autonomo, mira a superare le limitazioni di tipo logistico, economico e di performance dei sistemi usati per la promozione dei beni culturali Pugliesi ed in particolare della Murgia.
L'UE svolge un'azione di indirizzo dello sviluppo economico verso un approccio di sostenibilità e di riduzione degli impatti ambientali.Ne deriva un obbligo da parte degli stati membri di recepire le direttive, di implementarle concretamente e di indirizzare l'azione locale, evitando la frammentazione dei processi nell'azione dei diversi attori pubblici e privati, garantendo la razionalizzazione nella raccolta dei dati e nella misurazione dell'efficacia degli sforzi messi in atto. Un esempio emblematico può essere fornito dall'applicazione del quadro normativo ambientale alle aree portuali e al territorio circostante in cui si registra una scarsità dei dati disponibili ed una disomogeneità dei parametri adottati per la raccolta dei dati.IN.VI.SY.B.L.E. si propone di definire una metodologia, in linea con gli standard internazionali, caratterizzata da criteri predefiniti, per la raccolta di informazioni rilevanti provenienti da fonti eterogenee diverse, ovvero dalle aree portuali pugliesi, dalle loro aree urbane circostanti e dall'ISPRA. Tali dati, destinati allo studio statistico/quantitativo dell'ambiente marino, del suolo, dell'aria, saranno aggregati al fine di generare nuovi servizi abilitati da infrastrutture cloud a supporto di attori pubblici e privati che agiscono nell'area territoriale prescelta per la sperimentazione.La soluzione tecnica, viste le caratteristiche articolate e complesse delle misure da effettuare e lo scenario applicativo che esibisce caratteristiche ambientali e operative ad elevata variabilità, imporrà un'attenzione particolare nella scelta dei trasduttori e dei sensori utilizzati, nell'organizzazione di questi in reti robuste e protette anche da intrusioni ostili, visto l'aspetto normativo prospettico e la non invasività intrinseca del sistema. Nondimeno l'integrabilità e l'attuazione di protocolli originali, dato l'ambiente critico in cui devono operare, richiede una cauta definizione ed adattamento dell'hardware utilizzato.
Il progetto propone lo sviluppo di un sistema senza contatto per la diagnostica 3D e l'analisi con realtà aumentata, utilizzabile per rilievi a basso costo di manufatti e strutture di rilevante interesse culturale di grandi dimensioni, caratterizzati da un difficile accesso. Il sistema sarà basato su sensori integrati per la fotogrammetria e la termografia digitale, basato sul volo autonomo, con un sistema di comando e controllo wireless, dotato di sensori di posizione di tipo gps e giroscopico. Questo sistema di scansione, imaging, rilievo e di diagnostica termografica potrà essere utilizzato anche per applicazioni dove esiste una grande difficoltà di accesso senza l'utilizzo di costose impalcature o piattaforme mobili. Per risolvere questo problema il sistema sarà montato su un "esa o opto-copter" radiocomandato, capace di trasportare l'attrezzatura nei posti meno accessibili in maniera veloce e senza nessun rischio per l'operatore o per il manufatto. L'UAV opportunamente programmato consentirà grazie al sistema di navigazione di realizzare il rilievo in totale autonomia, evitando qualsiasi tipo di collisione con il bene. I dati rilevati saranno trattati per essere disponibili per la diagnostica avanzata con sistemi di data-fusion in realtà aumentata facilmente condivisibili su www. Con la scansione delle superfici di interesse mediante UAV con foto e termo-camere in grado di fornire immagini a elevata risoluzione e tali da consentire restituzioni tridimensionali, sarà effettuata la qualificazione delle caratteristiche materiche e architettoniche e dello stato di conservazione dei beni culturali, per validare metodi di identificazione di connotati tecnico-costruttivi, di stati fessurativi/deformativi e di manifestazioni di alterazione superficiale. Campi di applicazione di elezione del sistema saranno facciate di chiese ed edifici, frontoni, portali, soffitti lignei, volte in cannucciato e manufatti artistici di dimensioni variabili da .3 a 100 metri.
Il "Cisco Visual Index" prevede che nel 2016 il traffico video costituirà circa l'86% del traffico Internet globale. Il progetto "Massive Adaptive Internet VIdeo STreaming using the clOud" (MAIVISTO) ha l'obiettivo di superare lo stato dell'arte internazionale nel campo della distribuzione di video su Internet in streaming adattivo utilizzando infrastrutture di Cloud Computing. Si studieranno tecniche di stream-switching DASH compliant, tecniche di orchestrazione intra-cloud e inter-cloud mediante Control Plane e tecniche di ranking e raccomandazione dei contenuti video.
Il progetto prevede la realizzazione di un sistema per il controllo automatico dei tessuti basato sull'utilizzo delle tecniche di visione artificiale.
Il progetto è finalizzato allo studio e messa a punto di nuove metodologie per lo sviluppo di servizi evoluti orientati alla mobilità delle merci attraverso la creazione di mercati organizzati. Tale mercato organizzato realizzerà l’incontro tra domanda e offerta di servizi logistici e sarà residente su un sistema web-based. I benefici che il progetto intende garantire si rivolgono tanto alle imprese operanti nel settore delle ICT, quanto a quelle appartenenti ai diversi settori manifatturieri che presentano la necessità di ricorrere a servizi logistici per l’espletamento delle operazioni di fornitura e di distribuzione.
Per il presente progetto si è pensato ad un banco completamente automatizzato di collaudo per cilindri, i quali rappresenta l’elemento di gran lunga più utilizzato nel montaggio di impianti idraulici. In particolare ci si auspica che con tale banco si possano perseguire i seguenti obbiettivi: 1. analizzare e testare prototipi, effettuando automaticamente lunghi cicli di collaudo; 2. effettuare analisi dei rischi in tutti i possibili e prevedibili modi di utilizzo del cilindro, così come prescritto dalla vigente normativa macchine; 3. controllare rapidamente, e con il minimo possibile di manodopera, la bontà di tutto il processo produttivo; 4. effettuare i test necessari per certificare la rispondenza dei prodotti ai requisiti richiesti dalle norme vigenti.
Obiettivo di questo progetto è quello di sviluppare un bruciatore idoneo a realizzare la combustione MILD in generatori di vapore, mediante parziale ricircolo dei gas combusti e/o utilizzo di gas di scarico di turbine a gas. La ricerca proposta può contare sulle competenze e sulle strutture (centro sperimentale sulla combustione) esistenti presso il DIMeG e il DIASS (Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente e per lo Sviluppo Sostenibile) e sulle sinergie con il CCA.
Il progetto proposto intende sviluppare un sistema elettronico automatico per il monitoraggio di parametri fisico-chimici in ambienti marini. Questi parametri sono misurati impiegando sensori esterni già commercialmente disponibili ed utilizzando sensori realizzati su specifiche esigenze. Lo scopo specifico del progetto è quello di sviluppare un sistema costituito da una rete di trasmettitori ed una rete di ricevitori capaci di operare in ambito sottomarino costiero ed in grado di misurare, a titolo di esempio applicativo, la temperatura e la salinità locale dell'acqua su ampie superfici costiere.
Questa ricerca intende indagare su di una possibile ed innovativa applicazione della Reverse Engineering a fini biometrici. Si intende sviluppare il prototipo di un sistema di scansione tridimensionale basato sulla fotogrammetria digitale in campo stretto per il rilievo 3D del corpo umano, da utilizzare nella realizzazione di abiti su misura. L'adozione di tecniche Reverse Engineering (RE) è motivata dal fatto che esse consentono la ricostruzione di oggetti 3D esistenti di forma complessa a partire dalle coordinate di punti rilevati con strumenti digitali di rilievo e misura. Essendo il corpo umano di forma complessa è giustificato l’utilizzo di queste tecniche.
Il progetto propone uno studio di fattibilità e la conseguente sperimentazione iniziale di un metodo innovativo, basato su tecnologie di Time Compression, per la realizzazione di sistemi produttivi avanzati nel settore calzaturiero. Lo scopo finale è di ridurre sensibilmente i tempi ed i costi di sviluppo di nuove calzature realizzate con tecnologia di iniezione diretta su tomaia. In particolare il progetto prevede lo studio ed la esecuzione di rilevazioni tridimensionali di attrezzature e parti complesse inerenti la produzione di scarpe, al fine di semplificare e velocizzare la produzione, mediante la realizzazione di nuove tipologie di stampi, ottenuti con processi di fabbricazione/prototipazione rapida adatti alla produzione con macchine rotative d’iniezione.
Il progetto sarà indirizzato a sviluppare modelli di customer profiling per ambienti complessi, definiti come quelli in cui le decisioni devono essere prese in contesti che cambiano continuamente, come è tipico negli scenari competitivi in cui si trovano ad operare le imprese di quasi tutti i settori. Partendo dagli studi effettuati e dalle competenze sviluppate negli ultimi anni sul tema delle tecnologie applicate al marketing personalizzato, l’obiettivo sarà perseguito attraverso lo sviluppo di un prototipo software basato su algoritmi di data mining che permettano di realizzare un modello di customer profing innovativo che tenga conto del cambiamento di contesto e che si prefigge di superare i limiti manageriali e tecnologici degli attuali sistemi di marketing personalizzato. La modellizzazione e lo sviluppo del prototipo software sarà realizzata analizzando uno o più panel di dati messi a disposizione dal partner industriale che, avendo come core business l’implementazione di tecnologie per il Customer relationship Management, sarà in grado di fornirci dati demografici e transazionali reali del comportamento d’acquisto di un numero elevato di clienti.
La presente proposta di ricerca ha come obiettivo lo sviluppo e implementazione di trattamenti di disinfezione, alternativi alla clorazione, altrettanto efficaci ed economici, ma più ecocompatibili. Nel nostro contesto territoriale la maggior parte degli scarichi dei depuratori municipali hanno come corpo idrico ricettore il mare, sicché la riduzione dell’impatto ambientale degli scarichi stessi costituisce un fattore prioritario per l’impostazione di una corretta politica di protezione ambientale anche alla luce della nuova normativa per la tutela dei corpi idrici.
La produzione di cemento Portland comporta la calcinazione e sinterizzazione generalmente in forni cilindrici rotanti di diverse sostanze depositate in parchi minerali. Tale processo genera gas di scarico che trasportano particelle di polvere e composti inorganici volatilizzati. Le particelle vengono trattenute da filtri a maniche o da precipitatori elettrostatici, producendo un materiale in forma polverulenta chiamato Particolato da Forni del Cemento (PFC). Si stima che circa 30 milioni di tonnellate all’anno di PFC vengono prodotti in tutto il mondo; la comune pratica di gestione del PFC consiste nel miscelarlo con i composti depositati nei parchi minerali ed immetterlo a monte del forno del cemento, riducendo così l’utilizzo di materie prime.
Il progetto propone uno studio di fattibilità di un metodo innovativo, basato su tecnologie di Reverse Engineering, per la progettazione di parti da realizzare con sistemi produttivi avanzati nel settore calzaturiero. Lo scopo finale è di ridurre sensibilmente i tempi ed i costi di sviluppo di nuovi modelli di calzature operando su modelli matematici 3D, adatti per i successivi studi di styling e di analisi ingegneristica. In particolare il progetto prevede lo studio ed la esecuzione di rilevazioni tridimensionali di parti della calzatura, quali forme e puntali, al fine di semplificare e accelerare le fasi di industrializzazione. L’idea innovativa proposta è quella di utilizzare sistemi di scansione digitale a contatto e non a contatto per incrementare la flessibilità di produzione nel settore calzaturiero. Il progetto è suddiviso in 5 fasi. Nella prima verranno eseguite le scansioni di puntali e forme attraverso tecnologie di scansione laser tridimensionale. Terminata la fase di acquisizione nella seconda fase del progetto sarà possibile procedere alla fase di elaborazione delle nuvole di punti risultanti dalla scansione. Il risultato digitale ottenuto dalla seconda fase rappresenterà l’input per la terza fase, quella di creazione dei poligoni e di ricostruzione degli stessi. Nell’ultima fase sarà possibile giungere al risultato finito, ossia al modello digitale completo delle forme e dei puntali rilevati. Nella quinta fase del progetto verranno effettuate delle rilevazioni, utilizzando un digitalizzatore manuale, delle linee di stile di tomaie e tali informazioni di forma verranno convertite in formato digitale al fine di poterle modificare e riutilizzare per la progettazione di nuovi modelli.
L’obiettivo principale della tecnologia integrata pre-trattamento/digestione anaerobica/riuso dei residui di processo oggetto della presente proposta è di accoppiare i vantaggi dei bassi costi dei trattamenti biologici con il riutilizzo di materie secondarie al fine di migliorarne la qualità e di utilizzarne tutte le risorse energetiche disponibili secondo principi di sviluppo sostenibile. Il progetto permetterà, grazie a strategici accordi intercorsi, di sperimentare in scala pilota un impianto di DA concesso in comodato d’uso all’Unità di Ricerca (attraverso un accordo scientifico con l’ENEA) direttamente in campo, grazie alla disponibilità dell’azienda co-finanziatrice, che metterà a disposizione una particolare area dedicata all’interno di un impianto di compostaggio.
L’obiettivo principale della tecnologia integrata oggetto della presente proposta è accoppiare i vantaggi dei bassi costi dei trattamenti biologici con le elevate efficienze di degradazione caratteristiche dei processi meccanochimici. In particolare i principali risultati attesi dal presente progetto di ricerca sono: • La trasformazione di composti organici in prodotti di reazione a minore complessità molecolare attraverso ultramacinazione in mulini ad alta energia. • L’incremento delle cinetiche biologiche caratteristiche del sedimento pre-macinato rispetto al tal quale • La scalabilità del processo integrato e lo sviluppo di una tecnologia innovativa a livello pre-competitivo Inoltre il seguente progetto permetterà di realizzare un prototipo dimostrativo della tecnologia descritta costituita da un mulino ad alta energia già in possesso della struttura di ricerca del Politecnico di Bari (DIASS) accoppiato con un bioreattore in fase fango.
Il presente progetto intende contribuire ad innovare le procedure di progettazione ed analisi di una vasta gamma di tecnologie eco-compatibili, e di conseguenza il design delle stesse. L’idea di fondo è giungere all’integrazione trasversale di software per il design parametrico, la simulazione di processo e l’ottimizzazione di prodotto. Quale caso studio, si intende far riferimento alle tecnologie di disinfezione delle acque reflue urbane, diffusamente impiegate a livello internazionale, ed in particolare al caso della ri-progettazione ed ottimizzazione di reattore UV in Teflon (un fluoropolimero trasparente alla radiazione UV a 254 nm). Oltre che numericamente, il miglioramento delle efficienze di processo sarà valutato sperimentalmente tramite la costruzione e l’esercizio di un reattore pilota così come modificato a valle dal processo di simulazione ed ottimizzazione del design esistente. In tal senso, si intende fare uso di software commerciali quali: - per gli aspetti fluidodinamica, si utilizzerà il codice “general purpose” CFX 5 - per gli aspetti legati all’ottimizzazione, si utilizzerà modeFRONTIER
La cenere volante di inceneritore di rifiuti urbani ha recentemente attirato l’attenzione di diversi ricercatori a causa del suo arricchimento in metalli pesanti a basso punto di fusione e microinquinanti organici, che hanno elevata tossicità ed un potenziale impatto negativo sull’ambiente. Per tali ragioni, le ceneri leggere di inceneritore devono essere smaltite e sono ricercati nuovi trattamenti intermedi prima dello smaltimento finale. Fino ad oggi, sono state sviluppate diverse tecnologie negli ultimi 20 anni per rimuovere o immobilizzare i metalli pesanti dalle ceneri di inceneritore. D’altra parte, i contaminanti organici sono molto difficili da rimuovere in modo economico ed efficiente. Poiché il carbone incombusto nelle ceneri ha un’are superficiale più alta, comparata alle particelle minerali, ed agisce come substrato catalitico per la sintesi de-novo di diossine, si suppone che la maggior parte di contaminanti organici come le diossine ed i clorobenzeni sono adsorbiti principalmente sulle particelle di carbone; di conseguenza, rimuovendo il carbone incombusto sarebbe possibile rimuovere i contaminanti organici. Inoltre, è molto probabile che anche il mercurio, rimosso dai gas di scarico e adsorbito su polvere di carboni attivi, può essere trovato nella frazione organica delle ceneri.
Sia l’innovazione tecnologica che l’espansione del mercato continuano ad accelerare la sostituzione apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), portando ad un significativo incremento dei rifiuti (RAEE) derivanti dallo smaltimento di tali componenti. Al fine di utilizzare rifiuti plastici contenuti nei RAEE in applicazioni ad alto valore, è necessario per l’industria degli utilizzatori che i materiali riciclati devono possedere le stesse caratteristiche, in termini di dimensione, forma e purezza dei materiali vergini. Il rifiuto solido deve essere gradualmente ridotto in dimensione finchè non raggiunge la dimensione delle originali materie prime vergini (polimeri plastici), che hanno dimensione di grano tra 50 e 800 microns. Successivamente il materiale macinato deve essere purificato per poter consentire di recuperare selettivamente diversi tipi di plastiche. Tra i principi alla base della separazione fisica, l’effetto tribo-elettrico consente di separare materiali le cui conduttività sono molto simili, come nel caso delle plastiche. La tecnologia tribo-elettrostatica lavora sul principio che differenti materiali si trasferiranno una carica elettrica quando vengono strofinati l’uno contro l’altro: la conseguente densità di carica superficiale può essere utilizzata per separare questi materiali diversi in un campo elettrico. Questa proposta in tre fasi vuole meglio chiarire le modalità con cui le plastiche sono distribuite nei RAEE ed investigare l’efficacia/economicità della separazione tribo-elettrostatica per recuperare selettivamente polimeri plastcici da scarti elettronici che hanno precedentemente subito un trattamento di fine macinazione per incrementare il grado di liberazione.
Scopo della ricerca è la progettazione di un impianto di dissalazione autonomo auto alimentato e autocontrollato per la produzione di acqua a basso contenuto salino. Lo studio parte dall’analisi del funzionamento di impianti di dissalazione detti MSF. Tale tipo d’impianto richiede che l’acqua salata (acqua di mare) venga riscaldata a circa 90°C quindi immessa in vasche in cui è presente una pressione via via decrescente. L’acqua salata, prima di essere riscaldata viene fatta passare, attraverso dei tubi, all’interno delle vasche provocando la condensa del vapor d’acqua che si sprigiona dall’acqua riscaldata presente nelle vasche; da queste viene scaricata la salamoia che generata. Il riscaldamento dell’acqua e i livelli termici richiesti possono essere ottenuti attraverso l’impiego di pannelli solari. Nelle vasche è possibile realizzare pressioni tutte inferiori alla pressione atmosferica per agevolare l’evaporazione dell’acqua.
La gestione integrata dei processi di business è oramai uno degli elementi chiave all’interno di tutte le aziende, dato il capillare e pervasivo uso di sistemi informatici – in prevalenza distribuiti e decentralizzati – come strumenti di ausilio al personale preposto alla gestione dei flussi informativi di business. Gran parte del lavoro in tal senso è però ancora affidato al know-how dei fornitori dei servizi. Quanto detto è particolarmente vero con riferimento ai sistemi ERP. E’ben noto che le società possono trarre un reale beneficio da sistemi ERP solo se esse sono in grado di modellare i flussi d’informazione che attraversano trasversalmente tutti i processi aziendali. Quando le piccolo-medie imprese cercano di mappare i loro processi su sistemi ERP, spesso incontrano notevoli difficoltà nella completa reingegnerizzazione dei loro processi. Ciò conduce a frustrazione del personale aziendale con notevole impatto sul ROI dell'organizzazione stessa. Ben poco si fa, ed è stato fatto, in termini di processi di automatizzazione a supporto del lavoro “manuale”. Questo progetto mira alla realizzazione completa di un sistema per la automazione del processo di composizione di processi di business, concepito come add-on a sistemi ERP esistenti, fornendo sulla base di una specifica di processoe di un repository di building block, la soluzione che meglio approssima il contesto aziendale di destinazione, fornendo –in assenza di parti disponibili rispetto a quanto richiesto- una spiegazione logica circa la mancata copertura. Il sistema proposto verrà realizzato utilizzando soluzioni estremamente innovative basate sulla semantica delle descrizioni ed utilizzerà servizi di inferenza recentemente definiti. In particolare il processo di composizione, core dell’approccio, utilizzerà tecniche di Concept Covering basate su Abduzione. Il sistema oggetto del progetto conduce ad una drastica riduzione dei tempi necessari al processo di customizzazione di soluzioni in sistemi ERP, oltre a fornire un ausilio sia in fase di definizione economica del costo di customizzazione che nella fase di composizione vera e propria. L’esito del progetto consisterà in un dimostratore completo funzionante per il più noto ERP system attualmente presente sul mercato.
Il presente lavoro si configura come il naturale proseguimento di una ricerca scaturita da un’idea del Prof. Martellotta (Primario del Reparto di Neruochirurgia dell’Ospedale “A. Perrino” di Brindisi) e concretizzata lo scorso anno nell’ambito del programma di azioni innovative PRAI della Regione Puglia - FESR 2000-2006 in cui era stato sviluppato un prototipo funzionale numerico/sperimentale, innovativo rispetto a quelli già disponibili nella letteratura specialistica, per la simulazione della risposta bio-meccanica del tratto lombo-sacrale del rachide nelle usuali condizioni fisiologiche di carico. Tale modello basato sull’impiego di protocolli di scansione TAC (Tomografia Assiale Computerizzata), tecniche di image processing, tecniche di analisi agli elementi finiti (FEA) e tecnologie di Prototipazione Rapida (RP) ha riscosso un notevole successo per il fatto che si basava su dati anatomici reali pur presentando inevitabilmente alcune approssimazioni legate al carattere pionieristico della ricerca effettuata. Scopo del presente progetto è l’implementazione di tale modello con l’aggiunta di ulteriori elementi anatomici quali legamenti, muscoli sia introducendo gli opportuni parametri matematici ad essi correlati all’interno del modello numerico sia inserendo fisicamente i suddetti elementi nel prototipo sperimentale. Il modello che si intende realizzare vuole essere innanzi tutto di ausilio al clinico per una più approfondita comprensione del comportamento biomeccanico del distretto anatomico considerato e secondariamente di supporto al Neurochirurgo per una valutazione clinica delle cause delle principali affezioni dolorose a carico del tratto rachideo, nonché per il corretto impianto di protesi correttive.
Il presente progetto di ricerca si propone di dare un contributo significativo all’analisi dei siti eolici, sia relativamente alle tecniche numeriche di simulazione sia alle metodologie di rilievo sperimentale. Contributo che può risultare di importanza strategica in questa fase di rapido sviluppo, nella quale l’incapacità delle aziende di valutare in tempi brevi e con sufficienti condizioni di causa l’effettiva convenienza dell’investimento e definire la tipologia e la disposizione ottimale delle macchine può costituire il collo di bottiglia che rallenta la crescita esponenziale del settore. Importanza strategica sottolineata dal ruolo di partner che la Vestas, azienda leader in Italia nel settore eolico, svolge nel presente progetto di ricerca.
La Commissione Europea definisce “l'inquinamento acustico uno dei principali problemi ambientali”. Ciò testimonia che, tra i vari interventi necessari per ridurre l’inquinamento ambientale del nostro pianeta, uno dei più importanti è quello rivolto alla riduzione dei livelli di vibrazione e sonori delle macchine e, in particolare, di quelle da cantiere. Il progetto in oggetto si propone di sviluppare una metodologia per l’analisi del comportamento dinamico di un martello demolitore idraulico, al fine di sviluppare un codice predittivo di calcolo dei livelli di emissione acustica e vibratoria dello stesso. L’obiettivo principale che ci si propone di raggiungere è quello di utilizzare tale codice di calcolo al fine di prevedere quali possano essere le conseguenze sui livelli di vibrazione e sonori, di alcune possibili soluzioni tecniche e, quindi, di individuare quelle che effettivamente portano ad una riduzione dell’inquinamento acustico e da vibrazione. Dal punto di vista del trasferimento tecnologico la metodologia proposta permetterà di migliorare il design di tali sistemi in tempi più brevi che in passato, in quanto la fase di sperimentazione sarà limitata solo alla verifica di soluzioni già giudicate ottimali dal codice. Tutto ciò si tradurrà, chiaramente, in un vantaggio competitivo delle aziende locali sia a livello nazionale che internazionale, con positive ricadute economiche ed occupazionali.
Questo progetto rappresenta una prosecuzione di precedenti collaborazioni tra il Politecnico di Bari e Ansaldo-Caldaie, che hanno portato allo sviluppo di un post-bruciatore a metano, a miscelamento rafforzato, per impianti cogenerativi e a ciclo combinato, nonché allo sviluppo di una efficiente tecnica per la sua ottimizzazione progettuale. Le prove sperimentali hanno dimostrato che il bruciatore proposto è caratterizzato da un buon miscelamento, da un raffreddamento convettivo abbastanza efficiente, ma da un ridotto campo di regolazione. Inoltre, successive simulazioni hanno mostrato che non può funzionare efficientemente con miscele di idrogeno. Questo progetto mira a sfruttare le precedenti esperienze, per sviluppare un post-bruciatore dalle più elevate prestazioni e che possa funzionare anche con miscele di idrogeno.
I trasportatori a nastro rappresentano il più diffuso sistema di trasporto interno in gran parte degli stabilimenti industriali. Numerose sono le aziende del territorio tarantino si faccia larghissimo utilizzo di questo tipo di trasporto (Ilva, Cementificio, Enel, …). I nastri trasportatori sono stati utilizzati per molti anni per il trasporto di materiali sciolti su distanze relativamente brevi, ma con il significativo sviluppo tecnologico, sta diventando economicamente vantaggioso l’utilizzo di nastri trasportatori anche per la copertura di elevate distanze. Numerose sono ormai anche le applicazioni relative a nastri trasportatori con lunghezze che superano i 1000 m, ed inoltre è ormai estremamente ampio l’utilizzo di nastri trasportatori nei sistemi automatici di produzione industriale. I costi associati al trasporto di materiali sciolti sono elevati e rappresentano una porzione significativa degli interi costi di produzione e manutenzione per molte industrie. Pertanto, per questi sistemi di trasporto diviene sempre più cruciale eseguire una ottimizzazione della progettazione, finalizzata al miglioramento del rendimento, affidabilità ed economia. In questo progetto si svilupperanno i modelli teorici per identificare, modellizzare e ottimizzare le fonti di potenza perduta negli impianti di trasporto con nastri trasportatori. Tali modelli consentiranno di creare un modello globale del consumo energetico di un trasportatore a nastro, contenente anche il moto-riduttore d’azionamento, il sistema di forzamento del nastro e i relativi sistemi di controllo. L’obiettivo finale è quello di introdurre una innovazione tecnologica nei nastri trasportatori, finalizzata al miglioramento delle prestazioni, sia su quelli attualmente in opera e sia sulle nuove realizzazioni. La valorizzazione e l’applicabilità industriale dei risultati del progetto è assicurata dall’ampia estensione degli attuali impianti di trasporto a nastro nelle grandi aziende del territorio pugliese.
Il problema della tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori in relazione ai prodotti agrolimentari è, nell’ambito della Comunità Europea, di particolare interesse e attualità. Il regolamento europeo in materia stabilisce tra l’altro che sia possibile la rintracciabilità degli alimenti in tutte le fasi della loro produzione, trasformazione e distribuzione. Pertanto, tali beni devono essere opportunamente etichettati e i processi, nei quali sono coinvolti, devono consentire e/o facilitare l’operazione di tracciatura. Questo problema è particolarmente sentito nell’ambito della regione Puglia, per la presenza sul territorio di numerose imprese operanti nel campo agroalimentare che è di particolare importanza nell’economia locale. L’adeguamento alle normative europee da parte di tali imprese è necessario non solo per garantire la sicurezza dei consumatori nel rispetto della legge, ma anche per mantenere elevata la qualità dei prodotti nell’ambito di un mercato europeo sempre più competitivo. In questo contesto, il presente progetto ha come obiettivo generale lo studio e la sperimentazione di tecnologie atte a consentire localizzazione e identificazione di beni/prodotti equipaggiati con etichette RFID (Radio Frequency Identification). Tali tecnologie sono applicabili dal punto di vista concettuale a qualsiasi tipo di bene o prodotto, ma è richiesta la caratterizzazione dei beni/prodotti attraverso dati che qualifichino e quantifichino i loro attributi e che vengano memorizzati sui tag RFID. Pur essendo le tecnologie considerate mutuabili e trasferibili, ciascun dominio relativo ad un bene/prodotto è caratterizzato da una specifica ontologia per descrivere i dati on board sui tag.
In una società sempre più "della conoscenza", "dell'apprendimento", nella quale le comunità si caratterizzano come "virtuali", più fluide e senza riferimento spaziale, per la quale la capacità di accesso al sapere e alle informazioni e di rinnovamento (produzione utilizzazione/diffusione di conoscenze) costituiscono competenze essenziali, .Open Knowledge' e .Open Contents' sono destinati a divenire di primaria importanza. Si tratta di sistemi di produzione e diffusione basati sulla disponibilità degli individui a creazione, modifica e trasferimento di conoscenza, di digital commons' non esauribili che incoraggiano creatività e collaborazione. I Sistemi on-line risultano ancora difficilmente efficaci nella condivisione di conoscenza tacita e nelle attività di collaborazione. Gli Open Content, invece offrono una prospettiva intrigante; essi rappresentano l'unico sistema on-line capace di impegnare un sistema cognitivo complesso ed evolvente in collaborazioni ampie, per diversificazione e quantità dei contributors coinvolti e delle conoscenze gestite, e i cui effetti comportano una modifica di "contenuti" liberamente accessibili e distribuibili.
Il progetto mira a realizzare una “guida interattiva virtuale”, che, identificando autonomamente un turista, lo assista nel suo rapporto con il contesto circostante. Da recenti rapporti nazionali e internazionali emerge, infatti, come quello del turismo rappresenti, su scala europea e mondiale, uno dei settori economici dalle più alte potenzialità di sviluppo dei prossimi 10 anni, con tassi di crescita annua previsti dell’ordine del 2,5-4% in termini di fatturato e dell’1,5% in termini di occupazione. Questa strategia offre grandi opportunità per potenziare l’offerta turistica, quale nodo strategico per la crescita economica e occupazionale e per sostenere la nascita di nuove attività e di nuove forme di imprenditorialità, soprattutto in regioni come la Puglia dotate di un ingente patrimonio ambientale e culturale – ricco di risorse per loro natura “territorialmente specifiche”, interessate da una crescente domanda di informazione e conoscenza.
Il progetto intende sviluppare modelli e metodologie per il supporto alle decisioni per la pianificazione integrata basata sui modelli dei processi produttivi. Questo approccio, innovativo per le aziende pugliesi del settore alimentare, tende a soddisfare le esigenze di ingegnerizzazione e di standardizzazione delle produzioni tradizionali di qualità, a favorire la cooperazione delle aziende, e a promuovere la diffusione, nel tessuto produttivo regionale pugliese, di modelli e metodi avanzati ed innovativi per il supporto alle decisioni.
Con il presente progetto si propone lo studio sperimentale di un nuovo materiale, compostabile e biodegradabile al 100%, per definirne le caratteristiche e successivamente suggerirne la commerciabilità e la produzione su scala industriale di sacchetti per usi alimentari e non. Si intende eseguire una serie di test, indicati dalla normativa di riferimento (italiana ed europea), che consentiranno di caratterizzare il materiale dal punto di vista meccanico e termico, e, in seguito ad un’analisi critica dei risultati, si procederà ad una ottimizzazione del processo produttivo del compound nonché ad eventuali modifiche nella composizione del materiale, per ottimizzarne le caratteristiche meccaniche. In tal modo si prevede di ottenere un prodotto in grado di competere con un materiale plastico tradizionale, il polietilene, ed alla cui struttura risulta per molti versi simile.
Il progetto è finalizzato a sviluppare, sperimentare ed automatizzare (attraverso lo sviluppo di un prodotto software) una metodologia per l’analisi e il miglioramento dei processi ad elevata intensità di informazione. La metodologia esamina i sistemi informativi (flussi di comunicazione e processi decisionali) che si instaurano nell’ambito di un processo e consente di individuare la forma di coordinamento più adatta alla gestione del processo stesso. In particolare, sulla base della descrizione de (i) la struttura del processo in esame, (ii) la forma di coordinamento adottata e (iii) il contesto (ed altri eventuali fattori che dovessero emergere come rilevanti durante l’esecuzione del progetto), è possibile valutare il “carico di coordinamento” indotto dai sistemi informativi. Questo può essere distinto con relazione ai flussi di comunicazione e ai processi decisionali che emergono nel processo, nonché riferito all’intero processo ovvero a singole risorse, in quest’ultimo caso in modo da evidenziare i colli di bottiglia.
Nell’ambito del risanamento del territorio della Regione Pugliese, in considerazione anche della sua delicata situazione igienico sanitaria ed al fine di contenere i rischi connessi al riuso delle acque non trattate, il Politecnico di Bari – DIASS (Dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile) ha promosso un’attività sperimentale basata sul processo di fitodepurazione, in corso in due impianti pilota costruiti in Provincia di Bari. Finalità principale della ricerca è di valutare l’efficienza depurativa del processo di fitodepurazione per estendere su scala maggiore tale pratica e servire, in particolare, zone rurali attualmente non dotate di impianto centralizzato di fognatura dinamica e permettere, qualora le caratteristiche dell’effluente lo consentano, il suo utilizzo a scopo irrigui.
L’obiettivo del progetto è sviluppare un modello di valutazione per la determinazione del grado di responsabilità sociale di un’impresa nelle relazioni con i propri fornitori e con i propri clienti. La Commissione Europea definisce la Responsabilità Sociale d’Impresa (Corporate Social Responsibility, CSR) come “l’implementazione su base volontaria delle prassi sociali ed ambientali nelle normali operazioni commerciali e nei rapporti verso terzi”.
Il presente progetto - che si inserisce in una linea di ricerche svolte in collaborazione fra il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Bari ed il Laterificio Pugliese S.p.A. – ha l’obiettivo di sviluppare un nuovo tipo di blocco di laterizio forato rettificato per la realizzazione di murature portanti, con l’ intento di migliorare ed innovare una promettente tecnologia introdotta di recente. Il risultato atteso è lo sviluppo di un nuovo tipo di laterizio rettificato leggero che permetta di realizzare, con un unico ordine di blocchi, una muratura che soddisfi non solo tutti gli aspetti prestazionali necessari per il comfort abitativo - senza ricorso ad altri materiali coibenti, ad elevato impatto ambientale - ma anche i requisiti di resistenza meccanica occorrenti per la realizzazione di strutture portanti in zona sismica.
Il presente progetto di ricerca si propone di realizzare un sito dosimetrico completamente ingegnerizzato automatizzando la gestione delle funzioni del sistema tramite computer. Il sistema sarà completamente automatizzato e consentirà il monitoraggio e il controllo del campo elettrico, temperatura, potenza elettrica e SAR all'interno della cella GTEM. Inoltre, sarà effettuata la sperimentazione bioelettromagnetica in colture cellulari di cheratinociti umani esposte alle microonde per valutare i parametri di vitalità cellulare e della concentrazione di citochine.
L’obiettivo che si pone questa ricerca è di valutare la capacità di un sistema fotovoltaico interconnesso con la rete di distribuzione di contribuire al controllo della tensione in rete. Ad evitare complesse azioni di coordinamento fra i vari dispositivi distribuiti in rete, il controllo che si intende implementare dovrà essere totalmente decentralizzato. A tal fine la metodologia che si intende proporre si basa sull’analisi, per differenti condizioni operative, dellinfluenza della tensione nei nodi limitrofi a quello in cui è installato l’impianto, in funzione dei parametri di controllo dell’impianto stesso. Successivamente, verrà risolto un problema di ottimizzazione dei profili di tensione in rete e, grazie a tecniche di decentralizzazione, sarà implementata l’azione di controllo che si baserà esclusivamente su misure locali. L’attuazione delle leggi di controllo sarà affidata all’inverter controllato in corrente con tecnologia PWM di interfaccia tra l’impianto e la rete di distribuzione. Il progetto prevede una fase sperimentale su un impianto reale della potenza di 10 kWp inserito in una microrete pervenendo alla pratica realizzazione di un prototipo supervisionato con PC e scheda di controllo DSP.
Il progetto è finalizzato allo studio e alla messa a punto di processi innovativi e nuove metodologie per lo sviluppo di servizi evoluti orientati alla mobilità delle merci. L’innovazione proposta si fonderà sull’adozione sinergica delle moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Esse permetteranno la creazione di un mercato organizzato che favorisca l’incontro tra la domanda (espressa e latente) e l’offerta (attuale e potenziale) di servizi logistici interimpresa. L’innovatività del progetto, rispetto alle soluzioni ICT attualmente sul mercato, risiede nel dare supporto al processo di incrocio tra domanda (imprese manifatturiere) e offerta (operatori logistici), ad esempio proponendo soluzioni che siano ad un tempo accettate da tutti gli attori del sistema logistico e in grado di garantire l’efficienza complessiva. Per la loro elaborazione occorrerà sviluppare idonee metodologie basate sulla teoria dei contratti e sulla simulazione ad agenti, e approfondire la ricerca sui processi interorganizzativi; quest’ultima è infatti funzionale allo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative e alla loro coerente applicazione alla logistica, oltre che, potenzialmente, ad altri settori. Obiettivo principale del progetto sarà la realizzazione di una soluzione ICT prototipale, residente su una piattaforma web-based, che colmi l’attuale assenza di strumenti raffinati per l’incrocio tra le mutue esigenze degli operatori logistici e delle imprese clienti, mediante la realizzazione di un mercato organizzato. Tale soluzione ICT: (a) fungerà da interfaccia fra domanda e offerta di servizi logistici, (b) ospiterà un sistema di supporto alla decisioni (DSS) in grado di valutare alternative possibili di incontro tra domanda e offerta di servizi logistici e suggerire quelle ottimali, e (c) integrerà diverse ICT. Esse sono essenziali sia per il monitoraggio dei processi logistici che per il loro controllo. L’obiettivo sotteso è il riconoscimento di funzionalità potenziali e lo sviluppo di nuove opportunità che l’integrazione delle suddette tecnologie può offrire, sia agli operatori logistici sia alle imprese clienti. Le ICT miglioreranno l’efficienza dei processi logistici e agiranno da fattore abilitante, permettendo lo sviluppo di possibili nuovi servizi a valore aggiunto. La bontà delle soluzioni fornite dal modello di mercato organizzato e i benefici derivanti dalla loro effettiva implementazione saranno valutati sia mediante simulazioni condotte sul prototipo software, sia attraverso la conduzione di almeno un case study. I benefici che il progetto intende garantire si rivolgono a tutti gli attori coinvolti nel mercato dei servizi logistici. Gli operatori del settore ICT otterranno benefici in termini di innovazione di prodotto/servizio, rappresentato dalla piattaforma tecnologica web-based che implementa il mercato organizzato. Gli operatori logistici, e in particolare le piccole e medie imprese operanti nel settore, da un lato potranno vedere incrementata l’efficienza delle prestazioni offerte, dall’altro usufruiranno di uno strumento innovativo che li abiliti alla fornitura di servizi ad elevato valore aggiunto in grado di generare vantaggio competitivo. Dal lato delle imprese manifatturiere, i benefici attesi riguarderanno in primo luogo e per tutti i settori l’incremento di efficienza del processo logistico. Ulteriori benefici in termini di efficacia riguarderanno i settori come quello agroalimentare, caratterizzati da esigenze di rapidità del servizio logistico o da elevata frammentazione della domanda di logistica. Inoltre la creazione del mercato organizzato abiliterà lo sviluppo di nuovi settori di business o il potenziamento di quelli attualmente non maturi. Un riferimento specifico è relativo al settore della reverse logistics, lo sviluppo del quale potrà riversare i suoi effetti su tutti i settori che beneficeranno della trasformazione di una parte dei loro materiali di scarto in beni in grado di generare flussi di cassa positivi. Si osserva che nel settore delle costruzioni (in cui opera uno dei coproponenti) la reverse logistics ha impatti notevoli sia per le nuove costruzioni che per la manutenzione dell’esistente. Il progetto verterà sulle seguenti aree di ricerca: – Modelli di coordinamento dei mercati basati su simulazione ad agenti – Analisi e ri-progettazione dei processi logistici – Analisi e adattamento delle ICT a supporto dei mercati organizzati – Interazione e interdipendenza tra modelli/processi di produzione e pianificazione dei fabbisogni logistici di approvvigionamento e distribuzione e sarà strutturato in quattro workpackage.
In questo progetto, attraverso la realizzazione di un sistema di automazione basato sull’integrazione tra diverse tecnologie quali SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition), GIS (Geographic Information System), webbased control e, in generale, di tutte le metodologie disponibili nell’area della Distribution Automation, si intende dimostrare, tramite l’applicazione su reali aziende distributrici, come sia possibile localizzare e controllare i processi, quantificare i fenomeni, pianificare lo sfruttamento delle risorse e programmare le manutenzioni in maniera più efficace rispetto alle tecnologie esistenti. L’efficacia dell’uso delle tecnologie proposte va valutato anche in relazione ai rilevanti cambiamenti che si stanno realizzando negli ultimi anni in questo settore quali, ad esempio, i nuovi requisiti richiesti dalla ri-regolamentazione del mercato dell’energia, la nascita delle multi-utility, l’utilizzo sempre più diffuso della Generazione Distribuita e l’imminente sviluppo delle cosiddette distributed utility o virtual utility. L'impiego di un sistema di Automazione della Distribuzione può consentire di ottenere: • ottimizzazione gestionale: miglioramento del servizio, recupero di efficienza, pianificazione aziendale, raccolta, elaborazione ed archiviazione di dati statistici, adattabilità dell'esercizio al mutamento delle condizioni operative; • affidabilità e sicurezza: telesorveglianza in continuo, tempestività nella segnalazione di emergenze, predisposizione piani di intervento, riduzione dei tempi di intervento in caso di guasto, manutenzione preventiva e predittiva; • qualità del servizio e sua misurabilità: soddisfazione del cliente, miglioramento del livello di trasparenza e di comunicazione nei rapporti con l'utenza; • integrazione dei sistemi di telecontrollo ed informativi del territorio con le economie di scala: approccio unificato e coordinato della gestione dei sistemi di automazione e telecontrollo assieme ai sistemi che gestiscono le informazioni geografiche del territorio sul quale le reti sono dislocate, contribuendo in tal modo a sviluppare preziose economie di scala e a rafforzare il legame tra coordinamento territoriale, sviluppo sostenibile e salvaguardia ambientale. • supervisione e controllo integrate anche in presenza di Generazione Distribuita: la sempre maggiore affermazione di questa tecnologia per la produzione di energia elettrica e calore impone nuove modalità di gestione delle società di distribuzione del gas e dell’energia elettrica nonché problemi inerenti la gestione delle reti assolutamente nuovi; • economie di scala derivanti dai più recenti paradigmi per l’erogazione dei servizi pubblici quali: Multi-Utility, Distributed Utility e Virtual Utility; in questo contesto, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie ICT e metodologie di controllo della Distribution Automation, è possibile realizzare una integrazione sempre maggiore tra utility eterogenee (ad es. energia elettrica e gas), diffuse su un territorio non necessariamente sovrapponibile o, comunque, distribuite, anche in modo capillare, su scala geografica estesa (regionale, nazionale, ecc. ). Il progetto di ricerca coinvolge due aziende distributrici che insistono sul territorio pugliese: una Azienda Distributrice dell’Energia Elettrica (AMET –Trani) e di una Azienda Distributrice del Gas (AMGAS-Bari). L’obiettivo finale che si intende raggiungere è quello di confrontare su due realtà diverse di distribuzione di vettori energetici una stessa piattaforma hardware e software al fine di dimostrare la fattibilità dei paradigmi di Multi-Utility e di Virtual Utility e nel verificare i vantaggi in termini di ottimizzazione, sicurezza, efficienza gestionale ed energetica. Questo anche in relazione alla possibilità di allargare il mercato oligopolistico dell’energia permettendo la sopravvivenza delle aziende di servizio pubblico di piccola e media dimensione. Infatti, queste ultime, anche se eterogenee (acqua, elettricità, gas, ecc.) e distribuite sul territorio possono, tramite queste tecnologie, essere gestite in maniera coordinata e comportarsi dal punto di vista delle prestazioni economiche come una “utility” di più grande dimensione. Una ulteriore azione, assolutamente rilevante ai fini della buona riuscita del progetto è la promozione del Centro di Ricerca per i Servizi Pubblici e l’Energia e la realizzazione di un Osservatorio Tecnologico presso il Politecnico di Bari con l’obiettivo di: • seguire durante la realizzazione del progetto l’evoluzione tecnologica dei sistemi di automazione e supervisione della Distribuzione di servizi pubblici; • gestire l’attività formativa prevista dal progetto stesso; • favorire la diffusione dei risultati raggiunti al termine del progetto e durante la sua evoluzione presso le aziende di servizio pubblico della Regione Puglia.
I recenti sviluppi nella gestione e nel controllo della qualità ambientale e il repentino cambiamento dei sistemi regolativi in Europa e in Italia dimostrano che la qualità degli ambienti urbani, e in particolare il loro carattere di sistemi energivori, rappresenta una sfida fondamentale con cui le città devono confrontarsi oggi e nell’immediato futuro. Sempre maggiore attenzione scientifica e tecnologica è rivolta allo studio analitico e modellistico delle interazioni e degli equilibri tra sistemi artificiali e sistemi naturali negli ambienti urbani – specie alla scala delle concentrazioni metropolitane – al fine di garantire la sostenibilità dei processi di vita e dei cicli naturali in ambienti caratterizzati da condizioni di crescente artificialità. A fronte di una tale sfida, il progetto ECOURB mira ad identificare i principi, i criteri, e i modelli essenziali di una procedura di ecolabelling urbano, in particolare approfondendo fenomeni di inquinamento atmosferico e di inquinamento termico quali effetti delle caratteristiche energivore delle città e testando la procedura così definita – costituente di fatto una linea-guida per innovativi sistemi di ecolabelling urbano – in un’area metropolitana della Puglia, Bari, rappresentativa di situazioni diversificate in cui potrà operativamente impiegarsi quella procedura e linea-guida. La definizione di principi, criteri e modelli di base da impiegarsi in procedure di ecolabelling urbano è prospettiva scientifica e tecnologica promettente, imponendo un orientamento all’azione nella valutazione della qualità degli ambienti urbani come spingendo a una riflessione generale sui processi di produzione e di funzionamento degli ambienti urbani capace di identificarne criticità e da suggerire relativamente a essi visioni e azioni strategiche. Al di là della generazione di basi di procedure e linee-guida di ecolabelling urbano, il presente progetto mira a: (i) disegnare l’architettura metodologica a sostegno della formulazione di strategie di prevenzione e riparazione – e di simulazione di scenari – di danni ambientali urbani, orientandosi alla possibile costruzione di sistemi di ecolabelling per specifici processi di produzione urbana, in una prospettiva di integrazione di differenti modelli (analitico-previsionali e di simulazione) e di sviluppo di quadri cognitivi degli agenti nelle città adeguati alle sfide analitiche e operative sopra esposte; (ii) analizzare e definire tecnologie ecocompatibili di processo e di prodotto di componenti definite delle città (edifici, spazi aperti, specifici processi funzionali come sono per esempio quelli riferibili agli orientamenti di consumo energetico di consumatori ‘civili’ e ‘industriali’) in rapporto alle patologie di inquinamento e alle patologie termiche – nella loro forte correlazione positiva – dei grandi insediamenti urbani. Obiettivo generale di ECOURB è dunque quello di fornire strumenti per orientare fortemente all’azione strategica la valutazione della qualità ambientale delle città con particolare attenzione al carattere energivoro dei processi che ne caratterizzano la produzione e il funzionamento. Tale obiettivo generale viene interpretato dal progetto attraverso quattro obiettivi fondamentali: 1. Trasferire il concetto di ecolabelling ai complessi meccanismi di produzione del sistema città. 2. Costruire modelli analitici e operativi (procedure e linee-guida) utili all’ecolabelling delle città quanto ai loro livelli di inquinamento atmosferico e termico. 3. Costruire architetture funzionali di sistemi informativi e di decisione capaci di sostenere piani strategici di contrasto e di inversione di fenomeni di degrado ambientale urbano. 4. Elaborare conoscenze su alcuni processi funzionali e su alcuni aspetti di ‘ingegneria dei materiali’ delle città utili alla implementazione di modelli scenariali di simulazione di alternative situazioni e tendenze urbane locali conseguenti da alternativi modelli locali di comportamento e di strutturazione urbana.
Il progetto di ricerca si propone di rispondere alle richieste di supporto scientifico e sperimentale al processo di innovazione che di recente ha sensibilmente caratterizzato il settore produttivo dell’Ingegneria Civile. Tale processo innovativo ha trovato origine in due esigenze dal forte impatto socio-economico: da un lato l’avvento di nuove tecnologie, nuovi materiali, nuove concezioni del processo produttivo edilizio, dall’altro la necessità di garantire, per un paese avanzato come il nostro, sufficienti livelli di sicurezza ed affidabilità del patrimonio edilizio e delle infrastrutture. Ulteriore spinta propulsiva in questa direzione nasce anche dalle profonde innovazioni recentemente introdotte nella legislazione tecnica in materia. Tali normative spingono verso un maggiore controllo delle caratteristiche di sicurezza, qualità e durabilità delle strutture, conseguibile attraverso modelli teorici e controlli sperimentali più raffinati, ivi compreso il monitoraggio delle costruzioni durante la loro vita utile di progetto. Tali problematiche risultano molto complesse anche in relazione alla verifica del grado di sicurezza e affidabilità delle costruzioni esistenti. Tale argomento è di particolare interesse sociale ed economico, non solo in relazione alle problematiche di salvaguardia del rilevante patrimonio artistico, architettonico e monumentale del nostro Paese, e della nostra regione, ma anche in relazione alle esigenze di consolidamento e di adeguamento sismico derivanti dallo stato di degrado diffuso del patrimonio edilizio esistente e dalla nuova zonizzazione sismica. La complessità delle tematiche coinvolte, sia in termini di modellazione e sperimentazione, sia in termini di innovazione dei processi produttivi del settore, sia in termini di trasferimento di conoscenze e formazione, viene affrontata sulla base di una forte e sinergica collaborazione tra differenti competenze e settori scientifici disciplinari. Alle basilari risorse scientifiche del Politecnico di Bari, si aggiungono le competenze di ricercatori di chiara fama nazionale ed internazionale, ed il supporto tecnologico ed operativo di numerose imprese, operanti in svariati campi del settore. Un supporto ulteriore in termini di competenze e strumentazioni, nonché elemento di sintesi e coordinamento delle diverse specificità culturali, è rappresentato dal Laboratorio Ufficiale Prove Materiali M. Salvati del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Bari. La possibilità di fornire risposte efficaci ai problemi progettuali e di salvaguardia richiamati è legata a un approccio globale alle tematiche affrontate, che utilizzi una corretta descrizione a scale differenti degli elementi strutturali. Infatti la modellazione del comportamento degli elementi strutturali e delle strutture richiede un’appropriata descrizione delle complesse fenomenologie di comportamento alla scala del materiale. Nasce allora l’esigenza di un progetto di collaborazione coordinata tra studiosi degli aspetti teorici e sperimentali del comportamento meccanico e chimico dei materiali, esperti di problemi strutturali, di tecnologie e processi di produzione. Inoltre il progetto proposto si caratterizza per una bilanciata compresenza di esperti nel settore delle modellazioni teoriche, delle applicazioni numeriche, e delle ricerche sperimentali. Risultati del progetto saranno la creazione di un polo scientifico e tecnico di riferimento per gli Enti locali, le imprese, e i progettisti nelle nuove sfide dell’Ingegneria Civile, in termini di competenze teoriche, supporto sperimentale, sviluppo di progetti pilota e linee guida, validazione e diffusione di modelli numerici avanzati, formazione specialistica. Inoltre il progetto mira ad approfondire le competenze e risorse strumentali per lo studio e l’intervento di consolidamento e adeguamento sismico in primis delle strutture e infrastrutture di interesse strategico, e quindi dell’intero patrimonio edilizio regionale. L’avanzamento teorico e tecnologico porterà infine alla definizione degli strumenti necessari alle imprese e agli Enti Locali per un tangibile miglioramento nei processi produttivi del settore in termini di efficacia, affidabilità e sicurezza.
Quello ferroviario è un modo di trasporto fondamentale ed una manutenzione corretta delle linee esistenti è importante per assicurarne il funzionamento. Purtroppo, la disponibilità di budget limitati, insieme alle sempre crescenti richieste in tema di rete dei trasporti, pone una sfida pressante ai pianificatori della manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria. Attualmente, molte compagnie di gestione dell’infrastruttura ferroviaria gestiscono i singoli asset, senza ricorrere ad una visione d’insieme: lo sviluppo di strumenti di ricerca operativa può essere di grande utilità per tutti gli operatori coinvolti nella gestione dell’infrastruttura ferroviaria ai fini della valutazione sia delle diverse opzioni di investimento disponibili per la manutenzione degli asset ferroviari, sia delle scelte di compromesso necessarie per ottenere piani di manutenzione ottimali. La quantificazione di questi bilanci costituisce il nucleo della metodologia di gestione degli asset. Lo scopo del Progetto Strategico proposto è la realizzazione di un sistema esperto, basato su un Sistema Adattativo di Inferenza Neuro-Fuzzy, dedicato alla Gestione della Manutenzione dell’Infrastruttura Ferroviaria e progettato in maniera tale da essere in grado di gestire il complesso processo (multidisciplinare e multidimensionale) del degrado dell’infrastruttura ferroviaria dovuto all’uso esteso degli asset ferroviari e a influenze esterne. L’idea principale del sistema ASSET è l’elaborazione dei dati diagnostici delle componenti dell’infrastruttura ferroviaria e l’integrazione di tutte le informazioni necessarie, attraverso un livello di visualizzazione elevato e capacità analitiche molto spinte, al fine di fornire una pianificazione ottimale degli interventi di Manutenzione e Ripristino (M&R). Saranno considerati due principali sottosistemi: 1. Binario (dati relativi alla geometria, profili-rotaia, usura rotaie, marezzatura, difetti superficiali delle rotaie, ecc.) 2. Catenaria (geometria del filo di contatto, usura del filo di contatto, forze di interazione pantografo-catenaria, ecc.) Gli interventi di M&R possono essere pianificati in maniera ottimale sulla base del comportamento previsto dei singoli asset ferroviari; per generare tale comportamento sono necessari modelli di degrado sofisticati, insieme con la storia completa dei dati diagnostici e dei precedenti interventi di M&R. Il sistema ASSET provvederà a: • estrarre, mediante l’analisi simultanea di tutti i dati diagnostici disponibili, dei modelli di degrado e del comportamento previsto per ogni asset ferroviario; • confrontare i modelli di degrado elaborati con gli indici di qualità richiesti e i costi correlati; • definire scenari di M&R, cioè proporre la combinazione di attività (interventi di M&R, ispezioni, …) che devono essere eseguite. Il sistema ASSET gestirà sia la pianificazione a breve termine, sia quella a lungo termine e sarà in grado di bilanciare le esigenze di M&R, come qualità e costi. Il sistema ASSET sarà dotato delle seguenti funzionalità principali: • database dalla struttura flessibile, in grado di garantire la connessione con dati di diversi formati; • inventario completo degli asset, con tutte le informazioni relative alla loro localizzazione e alle loro proprietà; • inventario completo degli interventi; • visualizzazione di tutte le informazioni (inventario, misure, interventi, pianificazione); • motore inferenziale, con regole di decisione flessibili che gli utenti possono creare oppure selezionare fra quelle esistenti nella base di regole standard/di default; • simulazioni, che permettono di verificare e controllare diverse politiche di manutenzione, diversi standard, diverse strategie e valutarne i risultati in termini di qualità conseguita e costi associati, sia a breve, sia a lungo termine; • gestione a livello di rete, statistiche, visualizzazioni, esportazioni verso GIS.
Il Piano di Risanamento delle Acque della Regione Puglia (L.R.n.24/83) prevedeva la scelta strategica di sottoporre a depurazione spinta (trattamento terziario o affinamento) le acque reflue municipali degli impianti maggiori (> 50 l/s) per consentirne il riuso produttivo, prevalentemente in agricoltura, ma anche nell’industria e per la ricarica della falda, onde far fronte alla crescente domanda di acqua di qualità e contenere la salinizzazione di acque sotterranee soggette a enmungimento incontrollato. In attuazione di tale politica, ingenti risorse pubbliche sono già state investite finora nella costruzione di impianti di affinamento. Tuttavia, dopo l’insuccesso dei primi impianti realizzati a cavallo degli anni ’80, è ripresa nell’ultimo decennio la costruzione degli stessi su più ampia scala, talché si contano attualmente ben 40 impianti di affinamento in Puglia (altri sono in programma) prossimi ad entrare in esercizio. Alla luce delle complesse problematiche di natura economica, tecnologica e gestionale sottese alla pratica del riuso delle acque reflue e dei rischi potenzialmente elevati per la salute che essa comporta, particolarmente inaccettabili in una Regione da oltre un decennio dichiarata in “stato di emergenza socio-sanitario-ambientale”, grande attenzione e cautela sono necessarie per assicurare il successo di tale politica, sussistendo ancora gran parte degli ostacoli che decretarono l’insuccesso dei primi impianti di affinamento pugliesi. In funzione della loro natura tali ostacoli possono essere così distinti: a) ostacoli di natura politico-organizzativo-strutturale: - insufficienza di risorse finanziarie dedicate - stringenti limiti di accettabilità - disponibilità incontrollata di fonti di approvvigionamento a costo inferiore (acque di falda) - molteplicità dei soggetti preposti- mancanza dei necessari collegamenti (allacciamenti a monte, invasi e reti distributive a valle) b) ostacoli di natura tecnico-gestionale-economica: - variabilità delle caratteristiche dell’alimento - frequenti condizioni di emergenza- mancanza di specifico know-how - elevato rischio igienico-sanitario- notevoli differenze impiantistiche e processistiche, con impianti comunque non realizzati allo stato dell’arte - costo elevato del refluo affinato Al fine di concorrere a rimuovere tali ostacoli (soprattutto i secondi), questo progetto, di durata triennale, prevede una strategia integrata basata sulla sinergia tra competenze ingegneristico-tecnologiche, merceologiche, igienico-sanitarie e microbiologiche di unità di ricerca delle Università pugliesi (Politecnico e Università di Bari) e dell’ENEA, con il coinvolgimento diretto di primarie aziende operanti nel settore.Significativo valore aggiunto al progetto è assicurato dalla collaborazione formalmente assicurata da alcune tra le più importanti agenzie internazionali che si occupano del problema (U.S. Environmental Protection Agency e Water Reuse Foundation) e da specialisti provenienti da Paesi dove il riuso di acque reflue vanta maggiore esperienza al mondo (Israele e USA).A tal fine è prevista la realizzazione di una Piattaforma Tecnologica Pilota che, in scala rappresentativa (5 m3/h), riprodurrà tutti gli schemi degli impianti di affinamento pugliesi, sulla quale procedere all’ottimizzazione tecnica ed economica dei relativi cicli operativi e/o di nuovi appositamente sviluppati (membrane bioreactor). Particolare attenzione sarà attribuita alle condizioni “di emergenza” in cui frequentemente tali impianti sono chiamati ad operare.Specifico oggetto di ricerca saranno altresì nuovi metodi di indagine in grado di assicurare tempestività 69schede sintetiche dei 53 progetti(real time) al monitoraggio di tali impianti, onde controllare pericolose fughe di germi patogeni con il refluo affinato. Parte prioritaria del progetto, naturalmente, sarà costituita dalla valutazione del rischio sanitario per popolazione e prodotti irrigati con tali acque ed a tal fine sarà applicata la innovativa tecnica di analisi QMRA (Quantitative Microbial Risk Assessment) già all’attenzione dell’OMS. Altro importante aspetto della ricerca riguarderà la valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment) delle diverse tecnologie impiegate nel processo di affinamento, di cui sarà valutato anche l’impatto a medio-lungo termine sugli ecosistemi interessati.L’approccio sperimentale allo studio di questi problemi sarà integrato dalla simulazione mediante modelli basati su raffinate tecniche numeriche, quali la Computational Fluid Dynamics e la Computer Aided Engineering, che stanno già registrando notevole successo nella progettazione e nella gestione ottimale di numerosi processi unitari.Obiettivo del presente progetto in definitiva è contribuire a dare impulso alla prossima entrata in esercizio degli impianti di affinamento pugliesi in condizioni di sicurezza ambientale e sanitaria, massima efficacia e convenienza economica.
Il progetto prevede lo sviluppo di una ricerca scientifica fortemente multidisciplinare per la definizione di una metodologia di previsione del rischio da frana che possa essere di riferimento nella pianificazione di centri urbani minori aventi sede in zone di catena, ove generalmente sono diffusi dissesti franosi ed i conseguenti danni alle strutture. Gli ambiti scientifici coinvolti sono quelli della geotecnica, della geologia e geologia applicata, della topografia, della scienza e della tecnica delle costruzioni e della pianificazione ed urbanistica. Si intende sviluppare detta metodologia sulla base delle più avanzate conoscenze scientifiche nei campi di riferimento, che ad oggi non hanno avuto ricaduta nell’elaborazione di strategie per la gestione del rischio. Il rischio da frana costituisce infatti ancora una problematica di grande impatto socio-economico, ma nei confronti della quale non si dispone di adeguati strumenti di prevenzione e mitigazione nell’ambito della pianificazione. Il progetto intende far convergere i tre filoni di attività atti rispettivamente alla valutazione della pericolosità da frana, H, della vulnerabilità, V, e dell’esposizione, E, in una metodologia di previsione del rischio, R, che dovrà essere implementata in un sistema informativo esperto (su base GIS) di supporto alle decisioni di mitigazione. La ricerca si svolgerà con riferimento ai centri urbani dell’Appennino dauno, ma i risultati potranno essere adottati anche in altre aree di catena, dove sono simili le fenomenologie, come quelle appenniniche. L’auspicio è che scelte di mitigazione del rischio e di pianificazione territoriale possano conseguire all’uso di un sistema informativo ed alla consultazione di valutazioni codificate circa i caratteri evolutivi dei dissesti, che siano stati sviluppati secondo procedure scientifiche avanzate. L’approccio allo studio del rischio che si intende adottare è di tipo deterministico, ossia basato sull’interpretazione e modellazione meccanica dei processi di dissesto, con la ricerca delle loro cause e degli effetti in evoluzione. Proprio la tipologia di approccio garantisce l’utilizzabilità dello strumento che si intende realizzare anche in aree diverse di quelle direttamente indagate nella ricerca. La valutazione del rischio, diversamente da quanto usualmente accade, sarà condotta sino alla contestualizzazione dei processi negli ambiti socio-economici in cui essi si sviluppano. Il progetto prevede una stretta collaborazione con 5 imprese, che cofinanziano il progetto e che opereranno nell’ambito delle indagini geognostiche, dei rilievi topografici, delle operazioni informatiche per la creazione del sistema informativo esperto e degli studi di stabilizzazione per la mitigazione del rischio. Il progetto si svolgerà in tre anni e si prevede possa avere forti ricadute sul tessuto industriale della regione, poiché contribuirà a rivitalizzare settori industriali, quali quello dei servizi all’ingegneria, delle indagini ambientali, dell’edilizia e delle costruzioni speciali e quello dei servizi informatici, che hanno esibito forti segni di sofferenza nella regione negli ultimi anni. Inoltre, i servizi di tali settori industriali nello sviluppo dell’approccio alle problematiche di rischio da frana e di intervento per la sua mitigazione secondo le linee proposte nel progetto, saranno di notevole supporto alle attività delle istituzioni in tal senso.
L’oggetto di questa proposta è la progettazione di una infrastruttura di comunicazione per la gestione delle fasi di emergenza derivanti da eventi naturali avversi o dalla necessità di garantire ai cittadini l’evacuazione, in sicurezza, da grandi edifici civili. Nel tema che si è scelto e nell’impostazione che se ne è data, la cooperazione e l’interconnessione tra reti di diversa tipologia è uno degli aspetti più rilevanti. Una infrastruttura composta da una gerarchia di reti di telecomunicazione dovrebbe, infatti, costituire una piattaforma capace di integrare diverse tecnologie favorendo la cooperazione tra gli attori coinvolti (es. durante le operazioni di soccorso). L’architettura di rete sarà scelta sulla base di quelle proposte in letteratura, degli standard vigenti e degli schemi di radio localizzazione più innovativi. Per quanto riguarda questi ultimi, inoltre, si svilupperà un sistema di radio localizzazione di utenti mobili, che integri le informazioni provenienti dalle diverse reti utilizzate (es. GPS/Galileo, reti cellulari, ecc.). A livello più basso della gerarchia, l’infrastruttura di telecomunicazione prevede una rete senza fili di sensori (Wireless Sensor Network, WSN) con il compito di monitorare e sorvegliare l’ambiente circostante. All’istallazione ed alla definizione delle specifiche progettuali del WSN sarà anche dedicata molta attenzione per garantire l’affidabilità del sistema di raccolta dei dati che è alla base degli strumenti di supporto alle decisioni. Il WSN dovrà essere anche capace di auto organizzarsi, poiché l’elevato numero di sensori (nodi) e il contesto in cui questi sono installati sconsigliano del tutto una configurazione manuale. I nodi, invece, dovranno stabilire dinamicamente una topologia che consenta loro di comunicare, anche in condizioni di guasto e di funzionamento degradato dovuto al semplice invecchiamento o a calamità, naturali o provocate. La capacità di configurazione autonoma e l’affidabilità di sistemi eterogenei derivanti dall’interconnessione saranno, quindi, tra le principali problematiche da analizzare. Infine, la riduzione dei consumi energetici sarà considerata cercando un compromesso affidabilità/consumi e l’ottimizzazione delle trasmissioni di rete. Per governare tutta la infrastruttura di telecomunicazione si definirà un protocollo integrato per indirizzare nei nodi di rete (routing), con la guida della semantica. Con ciò si vuole che le informazioni ricavate per effettuare il “service discovery” possano poi essere riusate ai livelli più bassi della pila protocollare ISO/OSI. In particolare, per migliorarne le prestazioni (riduzione dei ritardi, delivery ratio, ecc.), si vuole condizionare il routing in una rete mobile, utilizzando le informazioni ricavate dal processo di identificazione di un servizio compatibile con le richieste effettuate dall’utente. La motivazione di questo obiettivo acquista maggior pregio e rilevanza, se si sottolinea la mancanza di soluzioni efficienti per risolvere i problemi di service/ricovery. Ciascun servizio sarà poi realizzato mediante composizione di servizi elementari, comunque sparsi all’interno della rete, appartenenti ad un insieme capace di soddisfare il più possibile le richieste dell’utente. In mancanza di alcuni “servizi titolari” si definiranno servizi sostituibili in una classe opportuna. Per contribuire ad integrare lo strumento (l’infrastruttura di telecomunicazione) e l’applicazione (gestione dell’emergenza), si studierà l’impiego dei WSN nella soluzione dei problemi di modellistica e di assistenza al controllo dei movimenti collettivi di evacuazione da grandi strutture civili, anche in condizioni di emergenza e di panico. Particolarmente significativa è la tecnica di costruzione dei modelli che fa della visione multi-disciplinare il suo punto di forza. Nata per la ricavare modelli di sistemi complessi, la tecnica impiegata, se coronata da successo, sarà trasferibile ad altre applicazioni dei WSN ed, in ogni caso, contribuirà dare una visione unitaria e coerente al progetto. Su modelli eventualmente ridotti o sulla base di surrogati, si definiranno le caratteristiche di un controllo a supervisione che utilizzerà un WSN come sensore distribuito per applicare le proprie strategie per governare la dinamica della evacuazione in emergenza. Infine il progetto del sistema sarà corredato da una indagine economica sulle prestazioni dell’infrastruttura di telecomunicazione ed in particolare sui riflessi economici dovuti al calo delle prestazioni.
Obiettivo del progetto è di sviluppare ed adeguare alle esigenze industriali un ampio paniere di tecniche di analisi delle sollecitazioni e di diagnostica strutturale. Il progetto si propone anche come obiettivo la costruzione di una piattaforma multitecnica e multisensore per fornire le informazioni più complete possibili sullo stato del prodotto o del processo, ove queste tecniche verranno utilizzate dalle aziende. Il congruo coinvolgimento di aziende nelle attività di prova e direttamente nello sviluppo delle procedure con personale competente e mezzi è dovuto alle possibilità di sviluppo, viste dalle aziende, che l’implementazione di nuove metodologie in questo ambito possono generare per la possibilità di ridurre i tempi di sviluppo o di riprogettazione di un prodotto e per i vantaggi indubbi sull’uso delle nuove procedure. L’ambito sperimentale, in particolare per ciò che riguarda la Diagnostica Strutturale, è intrinsecamente interdisciplinare. Sono coinvolti quindi nel progetto 5 differenti Unità Operative in differenti settori scientifico-disciplinari di assoluta competenza nelle attività proposte. Il Politecnico di Bari, infatti, con le sue unità di ricerca, si dedica intensamente da tempo allo sviluppo di tecniche di misura di sollecitazioni e deformazioni all’avanguardia, contribuendo attivamente al loro sviluppo, con una particolare attenzione rivolta ad abbassare il più possibile l’invasività di queste tecniche, in modo da incrementarne il vantaggio economico e diffusione in campo industriale. Il progetto prevede 4 Obiettivi Realizzativi sullo sviluppo ed integrazione di tecniche di monitoraggio, controllo e analisi di prodotti e processi, suddivisi in 16 Linee di Attività: OR1: Studi e ricerche sulle tecniche di analisi delle sollecitazioni OR2: studi e ricerche sulle tecniche di NDT OR3: studi e ricerche sulle tecniche di controllo delle dimensioni e di imaging OR4: Piattaforme multisensore per analisi contemporanee Il raggiungimento degli Obiettivi potrà essere costantemente monitorato attraverso la stesura di Report di fine Attività per ciascuna delle linee di attività e di report sullo stato di avanzamento semestrali. Un Obiettivo Realizzativo a sé stante concerne la formazione di giovani ricercatori sulle tecniche utilizzate consentendo un trasferimento tecnologico diretto alla fine del progetto. I risultati disponibili a fine attività saranno: • sviluppo delle tecniche di analisi delle sollecitazioni: procedure di prova e di analisi dei risultati innovative • sviluppo delle tecniche di diagnostica strutturale in ambito meccanico e civile: procedure di prova e di analisi dei risultati innovative • sviluppo di metodi di visualizzazione dei risultati ingegneristiche: innovazioni ed integrazioni di software di visualizzazione con software di tipo CAD • sviluppo di metodologie di controllo di precisione dalla forma: messa in opera di setup sperimentali industrializzati e sviluppo di procedure di prova e analisi dei risultati innovative • piattaforme di soluzione di problemi legati allo sviluppo del prodotto e a controllo del processo delle aziende coinvolte nel progetto con particolare riferimento lo sviluppo di piattaforme multi tecniche per un controllo completo del prodotto e/o del processo: sviluppo di metodologie di integrazione delle informazioni ottenute da diversi sensori • aumento del know-how tramite opera di diffusione delle metodologie studiate nel progetto nel corso di formazione La ricaduta dei risultati del progetto sul territorio coinvolgerà non solo le aziende direttamente interessate ma ampia parte delle aziende regionali interessate allo sviluppo di metodologie avanzate di controllo di processo e di sviluppo del prodotto con un considerevole aumento della capacità di innovazione delle PMI.
Ambition Power si integra nel Settore/Ambito ENERGIA E RISPARMIO ENERGETICO in quanto si focalizza sullo Sviluppo di Tecnologie, Dispositivi e Moduli di Potenza, basati su nuovi materiali composti (SiC e GaN) oltre che IGBT innovativi per applicazioni in cui l'efficiente uso dell'energia determina notevoli risparmi in termini di consumo e dissipazione dell'energia stessa. In particolare, la finalizzazione del progetto vedrà la messa a punto di blocchi di processo (tecnologie) e la realizzazione di dispositivi e moduli che convergeranno in piattaforme di prodotti Diodi, Power Mosfet, IGBT, Moduli, per applicazioni nei settori della mobilitá sostenibile, dell'automazione industriale, dell'aeronautica e della conversione di energia, generata da fonti rinnovabili. I campi di applicazione interessano potenze medio-alte con frequenze operative fino a centinaia di kHz. La realizzazione dei dimostratori include anche la messa a punto di nuove tecnologie di assemblaggio e interconnessione (packaging) dei singoli componenti in Moduli di Potenza, attraverso l'uso di materiali innovativi caratterizzati da alta conduttività termica e alta stabilità chimica, Inoltre tutto ciò permetterà di ridurre l'entitá dei componenti parassiti, le relative perdite di energia, le interferenze ad alta frequenza, le emissioni elettromagnetiche (EMI) e le superfici radianti. L'integrazione dei componenti elementari in Moduli di Potenza avverrá a Catania presso la linea di prototipazione programmata e realizzata nell'ambito del progetto. La disponibilitá della linea consentirá di condurre le attivitá di ricerca e sviluppo sperimentale, consentendo la messa a punto degli step di processo relativi all'integrazione dei Moduli e la validazione dei risultati della ricerca. I moduli integrati, la cui realizzazione rappresenta l'obiettivo finale del Progetto proposto, saranno in grado di operare fino alla tensione di 1200 V (o multipli di 1200V per architetture cascode), con correnti nel campo di 50-100 A e temperature sul dispositivo attivo fino a 250 gradi, senza pregiudicare la possibilitá di elevati valori di integrazione dei moduli. Il superamento delle tradizionali temperature dei componenti a stato solido é permesso grazie allo sviluppo di dispositivi basati su materiali composti SiC e GaN (diodi, transistori) da integrare con dispositivi basati su silicio di nuova generazione (IGBT) e all'utilizzo di nuovi materiali nelle tecniche di packaging. Anche le architetture di sistema saranno ottimizzate sfruttando, tra l'altro, convertitori di potenza modulare che può essere velocemente configurato per soddisfare sia le specifiche di tipo hardware che software nel caso delle diverse applicazioni. Tali moduli, detti PEBB, sono costituiti da altre unità base come: l'alimentatore, il filtro, il pilotaggio, i sensori, la protezione ed il controllo.
Il contributo nell'ambito dei trasporti che questo progetto vuole attuare è volto essenzialmente allo sviluppo della tecnologia Diesel per la riduzione delle emissioni inquinanti, ma anche a promuovere le tecnologie di processo per favorirele attività produttive nel campo della componentistica powertrain presenti sul territorio (Bosch, Magneti Marelli e GETRAG) e dare così un vantaggio competitivo alle aziende produttrici di motori diesel (stabilimenti ISOTTA FRASCHINI, IVECO - SOFIM di Foggia e FIAT, Pratola Serra di Avellino).Con la realizzazione del progetto verranno conseguiti risultati di avanguardia rispetto allo stato dell'arte mondiale che, nella fattispecie, consisteranno in conoscenze, metodologie e dimostratori prototipali.I risultati conseguibili sono di assoluta avanguardia rispetto al panorama internazionale relativamente al settore della ricerca industriale sui componenti per sistemi di iniezione per motori Diesel e sulle tecnologie di processo. I principali vantaggi dei componenti e delle tecnologie di processo proposti, rispettoalla situazione attuale, sono:-Incremento della rapidità di calcolo e della flessibilità di attuazione della elettronica di controllo del motore;-Implementazione di strategie di controllo motore in loop chiuso;-Implementazione di calibrazioni software per l'ottimizzazione della combustione;-Alte prestazioni dell'elettroiniettore in termini di pressione di alimentazione, velocità di attuazione e precisione di dosaggio;-Alte prestazioni del sensore NOx in termini di velocità di risposta, temperatura operativa e robustezza;-Possibilità di effettuare verifiche strutturali non invasive dei componenti di alta pressione, con conseguente semplificazione del processo produttivo;-Possibilità di effettuare le micro forature del servo attuatoretramite tecnologia Laser, più competitiva delle tecnologi tradizionali;-Elevate prestazioni di macchine produttive complesse, caratterizzate da un elevato grado di modularità, alta capacità di riconfigurabilità, elevati livelli di sensoristica e di diagnostica;-Possibilità di effettuare misure di micro spostamenti tramite tecnologia Laser, da utilizzare sia per il monitoraggio e la correzione delle micro deformazioni di macchine produttive, sia per la misura di parametri di settaggio dell'elettroiniettore.
L'innovazione dei processi di gestione dei rischi ambientali richiede sempre di più nuovi livelli di efficace integrazione multi-sensoriale, in grado di rilevare sia le variabili critiche di innesco di fenomeni potenzialmente catastrofici, sia di impiegare appropriate conoscenze modellistiche e simulative, indispensabili per fondare scientificamente e - con adeguata concertazione informatica e organizzativa - le fasi di prevenzione/preparazione dei territori a rischio, quelle di ''allerta'' e governo degli interventi di contrasto, nonchè le fasi finali di mitigazione e recupero dei danni associati. L-integrazione multi-sensoriale di a) immagini e segnali nello spettro visibile e Infrarosso (per la rilevazione di rischi di incendio e/o di rischi idrico/termici su artefatti e strutture costruite), b) di misure radar e interferometriche (per una gamma estesa di deformazioni e spostamenti del suolo), c) di dati meteo-climatici, idrologici, pedologici e chimici raccolti ''a terra'' da sensori tradizionali e/o innovativi (integranti, quindi, in logica WSN, sensing, computing e networking a livello di ciascun nodo), costituisce una sfida significativa dal punto di vista informatico, elettronico e architetturale-sistemistico.
L'obiettivo del progetto In.Te.R.R.A. è quello di studiare e sperimentare strategie innovative capaci di incrementare il riuso irriguo di acque reflue urbane ed agro-industriali depurate. La gestione del riuso risulta comunque estremamente complessa, considerati anche i rischi igienico-sanitari che comporta, e richiede pertanto competenze specialistiche nell'ambito della progettazione, costruzione e gestione delle reti idriche preposte al trasporto delle acque nei siti di utilizzo, delle tecnologie di trattamento e disinfezione, del monitoraggio dei parametri di qualità (chimici, fisici e microbiologici), della loro gestione agronomica. Queste competenze richiedono personale altamente specializzato. Spesso, infatti, proprio la mancanza di figure idonee e competenti ostacola il corretto funzionamento del sistema e impone la definizione di norme severe da parte dei legislatori. Date le competenze richieste, risulta necessario formare dei professionisti che siano in grado di assolvere a tali compiti. A tal fine il progetto proposto intende formare giovani ricercatori destinati ad attività di ricerca industriale aventi le seguenti competenze: progettazione e manutenzione delle reti idriche trattamento delle acque reflue urbane riuso irriguo delle acque reflue urbane. Le competenze specifiche che si intendono fornire riguardano: l'esercizio e la manutenzione dei principali organi di regolazione delle reti idriche a scopo irriguo, degli strumenti di misura, delle apparecchiature di automazione e di controllo l'analisi e la valutazione della qualità delle acque (caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche) la conoscenza delle tecnologie di depurazione e affinamento delle acque reflue destinate al riuso, dei metodi e degli impianti per la distribuzione delle acque reflue, della tecnica agronomica dell'irrigazione di colture erbacee ed arboree a destinazione alimentare e non. L'accesso al corso sarà riservato a giovani in possesso di diploma di laurea quinquennale (Laurea magistrale) in facoltà scientifiche (Ingegneria, Agraria, Scienze Biologiche e Chimica) ed avverrà previo superamento di esami miranti a testarne le conoscenze generali. Il numero massimo di idonei ammessi al corso sarà pari a sedici. L'attività di formazione avrà una durata complessiva di 1330 ore da svolgere nell'arco temporale di due anni (compresa la fase di progettazione esecutiva, comunicazione, orientamento e selezione, presentazione dei risultati, ecc.) e comprenderà: ore di formazione finalizzata all'approfondimento ed alla acquisizione di conoscenze specialistiche ore di stage operativo in affiancamento a personale impegnato in attività di ricerca industriale o di gestione delle risorse idriche ore di formazione finalizzata all'apprendimento di conoscenze in materia di programmazione, gestione strategica, valutazione e organizzazione operativa dei progetti di ricerca. Le ore di teoria specialistica saranno suddivise in materie ingegneristiche, chimiche, biologiche ed agronomiche, mentre quelle di tirocinio saranno svolte sia presso i siti sperimentali che presso le strutture degli Enti di ricerca e delle imprese proponenti.
Il progetto LABORATORIO REPAIR (LABREP) si propone di creare, attraverso una stretta collaborazione tra il settore industriale e quello scientifico, un sistema nazionale di competenze distintive dedicate allo sviluppo di nuove tecnologie per la riparazione di componenti aeronautici e aeroderivativi, con lo scopo principale di ricercare, mettere a punto, verificare sperimentalmente e trasferire le nuovetecnologie al mondo industriale per l'applicazione su componenti reali.L'esigenza di creare un laboratorio nazionale dedicato al repair deriva dalla crescente necessità di individuare nuove tecnologie avanzate per riparare componenti ad elevato valore unitario costituiti con materiali e processi complessi,garantendo un elevato livello qualitativo, elevate prestazioni del componente riparato, affidabilità e sicurezza, e limitando la dipendenza dalle tecnologie proprietarie sviluppate sino ad ora dai maggiori costruttori aeronautici mondiali.Il laboratorio sul repair, attraverso una stretta collaborazione tra il settore industriale e quello scientifico, avrà lo scopo di ricercare, mettere a punto e sperimentare tutta una serie di nuove tecnologie, utilizzando in particolare le capacità e la flessibilità proprie dei centri universitari e di ricerca, e ditrasferire le tecnologie identificate e testate al mondo industriale per la applicazione su componenti reali.Il laboratorio sul repair sarà focalizzato su tematiche relative a quattro aree di interesse prioritario:1) lo sviluppo di nuove tecnologie per il ripristinio dimensionale o la ricostruzione locale di componenti usurati o corrosi in servizio;2) lo sviluppo di nuove tecnologie di giunzione per la riparazione di cricche o per la sostituzione di aree con danneggiamenti locali;3) lo sviluppo di nuove tecniche di riparazione ecocompatibili per l'asportazione di rivestimenti usurati o danneggiati in servizio e per l'applicazione di nuovi rivestimenti antiusura e anticorrosivi privi di cromo esavalente;4) lo sviluppo di nuove tecnologie di controllo non distruttivo, basato su tecniche termografiche, in grado di valutare le condizioni di danneggiamento dei prodotti eserciti e l'assenza di difettosità sui prodotti riparati.
Programma d'investimento congiunto con Driving Advances of Ict in South Italy - Net S.C.AR.L., la Cantina Cooperativa della Riforma Fondiaria di Ruvo di Puglia Soc. Agr. I.A.P., Cantina e Oleificio Sociale di San Marzano Coc. Coop. Agricola, l'Università degli Studi di Bari, l'Università degli Studi di Foggia, Plurima Software S.r.l., Exprivia S.p.A., il Politecnico di Bari, Itel Telecomunicazioni S.r.l., i Centri Regionali per le Tecnologie Agroalimentari, il Centro di Competenza ICT-SUD,Exeura S.r.l., l'Università della Calabria, Caparra & Siciliani Società Coop., l'Università del Salento, il CNR - Dipartimento Tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni - Istituto di Calcolo e Reti ad alte Prestazioni, la Cantina Sociale Cooperativa di San Donaci, l'Oleificio Cooperativo Goccia di Sole Molfetta S.r.l., l'Oleificio Cooperativo Goccia di Sole Molfetta S.r.l., Loran S.r.l., lo Studio Delta S.r.l., il Centro di Progettazione e Design & Tecnologie dei materiali, Sud Sistemi S.r.l., Sincon S.r.l. e Leader Società Cooperativa Consortile. Il programma intende sviluppare un sistema che intervenga nei processi industriali specifici di diverse filiere armonizzando i processi delle singole unità produttive dall'acquisizione delle materie prime, alla movimentazione del prodotto sino alla consegna al cliente. Si evidenzia che nel programma si fa una distinzione netta tra materiale movimentato e prodotto, infatti il primo è il risultato dei processi di produzione il secondo è l'insieme del materiale con tutte le componenti immateriali prodotte dai servizi a valore aggiunto che enfatizzino il brand "Made in Italy".
Il progetto MAIND mira allo sviluppo di materiali a base polimerica innovativi e a ridotto impatto ambientale, e di tecnologie avanzate per l’industria manifatturiera e delle costruzioni e si propone di sviluppare competenze scientifiche che possano essere messe a disposizione dell’industria manifatturiera pugliese con ricadute anche a livello nazionale ed europeo. I settori di riferimento, oltre a quello delle Costruzioni, sono il Tessile-Abbigliamento-Calzaturiero, l’Arredo e il Lapideo.
Il progetto mira alla acquisizione di tecnologie, e alla loro validazione, per sviluppare sistemi propulsivi di velivoli senza pilota a bordo (UAV) che debbano svolgere missioni ad alta quota e per lungo tempo. La ricerca avrà come obiettivo quello di trovare soluzioni tecnologiche che abilitino un motore a pistoni ad erogaresufficiente potenza anche a quote relativamente alte, nel rispetto del vincolo aeronautico di basso valore del rapporto peso/potenza. L'aumento del livello di sovralimentazione unito alle ridotte capacità di scambio termico dell'ariararefatta, comporta, a seguito dell'aumento in dimensioni e peso dei compressori multistadio, degli intercoolers e degli scambiatori liquido/aria, un forte aumento di peso dell'intero impianto propulsivo. Risulterà, quindi, fondamentale acquisiretecnologie per la realizzazione di propulsori con basso rapporto peso/potenza ma che, contemporaneamente, abbiano un alta efficienza complessiva tale da rispettare gli ulteriori requisiti di lunga autonomia e minima potenza termica dasmaltire. Sarà, cioè, fondamentale acquisire e sviluppare tecnologie legate alle turbomacchine e in generale a sistemi innovativi di gestione dell'aria in aspirazione e dei gas combusti allo scarico. Il sistema propulsivo che si intende proporre, dal quale derivare il piano tecnologico, si baserà su un motore Diesel due tempi ad iniezione diretta controllato elettronicamente (Common Rail). L'adozione del DieselCommon Rail due tempi mira ad assicurare un ottimale equilibrio tra il peso, l'efficienza, la necessità di tenere bassi i carichi termo meccanici in camera di combustione e la potenza. Tale motore sarà sovralimentato da un sistemamultistadio che dovrà possedere caratteristiche di leggerezza ed efficienza. In tale sistema sarà integrata una innovativa macchina elettro-fluidodinamica (MEF) che avrà il compito di recuperare l'energia in eccesso, che alle quote basse sarebbealtrimenti dissipata attraverso l'apertura delle valvole waste-gate, e all'occorrenza fornire energia per comprimere aria e assistere il sistema principale di sovralimentazione. Nel sistema di sovralimentazione con la macchina MEF, infatti, sitende a limitare drasticamente l'uso delle valvole waste-gate consentendo, allorché è misurata una tendenza all'overboost, l'elaborazione del flusso supercompresso e la trasformazione dell'energia meccanica recuperata in energia elettricadisponibile a bordo. La macchina MEF dovrà anche svolgere il compito di soffiante per l'avviamento del motore due tempi, sostituendo vantaggiosamente in termini di leggerezza ed efficienza, il classico sistema trasmissione meccanica/compressore Roots. Tutte le tecnologie saranno oggetto di dimostrazione a terra attraverso la realizzazione di un dimostratore tecnologico che sarà sottoposto ad una estesacampagna di prove che includerà anche la simulazione alla quota massima di volo. In particolare si svolgeranno sia prove di caratterizzazione in termini di parametri principali motoristici sia prove proprie dell'applicazione aeronautica. La campagna di prove si completerà con l'integrazione del dimostratore tecnologico su un velivolo UAV per verificarne le caratteristiche funzionali.
I processi industriali per il riciclo delle batterie al Piombo esauste attualmente in uso prevedono una frantumazione alla rinfusa che comporta un mescolamento ed una conseguente indifferenziazione delle diverse parti costituenti la batteria. Leoperazioni successive consistono in una separazione grossolana delle varie fasi in funzione delle loro densità e dimensioni. Una fusione in forno, a temperature superiori ai 1300 °C, consente di recuperare le parti metalliche e di ridurre i composti piombiferi del pastello. In alcuni casi viene eseguito un pretrattamento idrometallurgico di desolforazione (carbonatazione) del pastello che permette la conduzione del processo termico a temperature di qualche centinaio di gradiinferiori (1000°C). In ogni caso, questo procedimento consente solo un limitato recupero del Piombo, non più dell'80%, e conseguentemente crea problemi ambientali per il collocamento a discarica dei vari residui. Problemi nonindifferenti sono legati alla necessità di controllo delle emissioni gassose provenienti dai forni, contenenti grandi quantità di anidride carbonica dovute ai combustibili utilizzati e, in assenza del trattamento di carbonatazione, anidridesolforosa. Inoltre, il Piombo ottenuto con tali operazioni non ha ancora qualità commerciali e deve essere raffinato a caldo (con ulteriori notevoli aggravi nella spesa energetica) prima di essere reso commerciale, solitamente colandolo in lingotti. Comunque, sebbene i singoli componenti delle batterie mantengano durante il loro ciclo di vita la purezza chimica caratteristica dei materiali di partenza, il tipo di trattamento iniziale alla rinfusa comporta un inquinamento reciproco tra lefasi che rende impossibile il riciclo diretto dei vari componenti. Il presente progetto si propone di sviluppare un nuovo processo basato su una tecnologia innovativa, a basso impatto ambientale, altamente automatizzata, che selezioni i varimateriali e li tratti in maniera separata riciclandoli direttamente alla produzione di nuove batterie. Il processo innovativo comporta la separazione e quindi, direttamente o dopo semplici processi di pre-trattamento, il recupero di ognisingolo materiale, riducendo drasticamente i consumi energetici ed eliminando la produzione di scorie ed emissioni dannose per l'ambiente. Infatti, nelle fasi successive del processo ogni materiale subirà una diversa lavorazione che porterà ad ottenere un completo ripristino delle sue qualità iniziali:-le griglie in lega di piombo/calcio e le parti in lega piombo/antimonio, saranno fuse separatamente in modo da riottenere i materiali originali per le batterie senza alcunulteriore processo di raffinazione intermedia;-Il pastello sarà riconvertito, con trattamenti chimici, in ossido di piombo con morfologia submicronica riutilizzabile per la produzione di nuove batterie;-l'elettrolita acido può essere rigenerato ed eventualmente concentrato con tecnologie a membrana.-il polipropilene dell'involucro esterno può essere recuperato come plastica da riciclare;-Il polietilene dei distanziatori elettrodici, attualmente messo a discarica come residuo tossico-nocivo per la presenza in superficie di composti di piombo, può essere, dopo opportuni lavaggi, impiegato come materia prima in processi dipirogasificazione;Il ricorso, ove possibile, ad un massiccia automazione e robotizzazione di ciascuna delle fasi comporta una notevole riduzione dell'esposizione umana a ambienti potenzialmente pericolosi, aumentando sensibilmente la sostenibilità dellanuova tecnologia proposta.
Il progetto mira a potenziare il Polo Scientifico Tecnologico "Magna Grecia" di Taranto, istituito un anno fa da parte del Sistema di Ricerca locale (Università degli Studi "Aldo Moro", Politecnico di Bari, CNR, ARPA Puglia), con la formale adesione del Comune e della Provincia di Taranto, del Consorzio Area di Sviluppo di Taranto, della Confindustria e della Camera di Commercio. La città è purtroppo conosciuta, a livello nazionale ed anche internazionale, per lo stato di grave inquinamento che la caratterizza, sia terrestre (aria e suolo) che marino, a causa della presenza di industrie pesanti sul territorio (Acciaierie, Raffinerie, Cementifici, Tubifici, porto industriale ecc.).Il progetto del Polo Scientifico Tecnologico (in futuro PST) nasce pertanto dall'esigenza di capovolgere il paradigma di "Taranto=città inquinata" in quello di "Taranto= città per la ricerca sull'inquinamento". Fondamentale è stata la presenza sul territorio del sistema universitario e di ricerca nazionale: le due Università, il Politecnico, il CNR. Le due Università baresi, ormai da venti anni, hanno investito su Taranto con l'istituzione di sedi decentrate, tutte a contenuti tecnico-scientifici e culturali connessi alle problematiche ambientali (CdL in Scienze Ambientali, Ingegneria dell'Ambiente e del Territorio, Economia e Giurisprudenza a indirizzo ambientale) che sommate a quelle di Informatica e di Veterinaria, nonché di Ingegneria Civile e Meccanica, hanno trasformato la città tarantina in una città universitaria.Allo stato attuale, i laboratori esistenti in loco sonodotati di strumentazione molto modesta per la realizzazione delle analisi ambientali richieste dal territorio, determinando un sistematico e progressivo spostamento delle analisi presso analoghe sedi baresi;con questo progetto PON è pertanto richiesta la messa a disposizione in loco di tutte le attrezzature ed infrastrutture in grado di permettere interventi autonomi direttamente sul territorio. L'urgenza di dover realizzare questo PST è dettata altresì dallo stato di salute della popolazione locale a causa della presenza in varie matrici ambientali di sostanze inquinanti quali diossine, benzo-a-pirene, metilmercurio, ecc. C'è da evidenziare inoltre che gli Enti Locali stanno predisponendo tanto una struttura fisica che potrà ospitare il PST tanto una struttura logistica (società di startup), per cui questo potenziamento richiesto andrà perfettamente ad integrarsi con gli scenari futuri. Avendo preso come modelli Poli Scientifici realmente operanti ed in attivo in Italia (es. l'Area Science Park di Trieste), si comprende come il vero motore dell'iniziativa vada ricercato nel sistema industriale tarantino, che recentemente ha costituito il Distretto Produttivo per l'Ambiente e per il Riciclo (DIPAR), sponsor della presente iniziativa. Il progetto prevede pertanto l'acquisizione di strumentazione nei vari settori della ricerca ambientale previsti nel progetto scientifico del PST, nonché di infrastrutture di tipo orizzontale a servizio dei vari laboratori (chimici, tecnologici, biologici, geologici, geofisici, ambientali, ecc…), quali ad esempio il Centro di Calcolo o la piattaforma di e-learning,in modo da garantire una formazione a distanza distribuita anche nelle aziende, neltessuto industriale, nelle Scuole (es. settore dell'Educazione Ambientale già istituito dall'UNIBA a Taranto), nelle infrastrutture per la formazione di competenze giuridiche, socio economiche e culturali.
Il progetto coinvolge i Dipartimenti di Elettrotecnica ed Elettronica (DEE), di Ingegneria Meccanica e Gestionale (DIMeG) e di Ingegneria delle Acque e di Chimica (DIAC) del Politecnico di Bari. Nello stesso tempo, sono interessati al progetto diversi gruppi di ricerca afferenti ai settori scientifico-disciplinari ING-IND/33, ING-IND/32, ING-INF/04, ING-IND/06, ING-IND/08, ING-IND/09 e ICAR/01. La gran parte dei ricercatori si occupa di problematiche legate allo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili e/o convenzionali ed alla messa a punto di processi e metodologie per lo sviluppo sostenibile. I laboratori interessati dagli interventi di potenziamento sono i seguenti:- Sistemi elettrici per l'energia, (SEPE) - DEE - ING-IND/33- Laboratorio di macchine e azionamenti elettrici (MAE) - DEE - ING-IND/32- Laboratorio di elettronica di potenza (LEP) - DEE - ING-IND/32- Laboratorio di controllo digitale (LACOD) – DEE - ING-INF/04- Laboratorio di automazione e robotica (LAR) – DEE - ING-INF/04- Galleria del vento (GAVE) - DIMeG - ING-IND/08_09- CEMeC (Centro di eccellenza della meccanica computazionale) – DIMeG - ING-IND/06_08- Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione per la Difesa delle Coste (LIC) – DIAC – ICAR/01, ICAR/02, ING-IND/08- Laboratorio di combustione (LACO) – DIMeG - ING-IND/08_09- Energy Factory Bari (EFB) – Laboratorio pubblico-privato Politecnico di Bari – AVIO S.p.A.Il laboratorio EFB è stato istituito nel luglio 2010 a seguito ad un accordo di collaborazione tra la Società AVIO S.p.A. ed i Politecnico di Bari. Oltre allo sviluppo di nuove macchine per lo sfruttamento dell'energia eolica, delle onde e delle correnti marine, EFB si pone l'obiettivo di operare a più largo spettro sullo sfruttamento e la gestione di processi e tecnologie che utilizzano fonti rinnovabili e/o convenzionali per la produzione di energia elettrica e/o termica. EFB ingloba, per le sue molteplici attività, competenze tecnico-scientifiche afferenti alla gran parte dei settori scientifico-disciplinari citati in precedenza. Se finanziata, la proposta progettuale, avrà notevoli ricadute in diversi settori produttivi di interesse nazionale ed internazionale quali ad esempio: la produzione di batterie e tecnologie per l'accumulo energetico, l'impiego di questi apparati per la realizzazione di sistemi di controllo della produzione da fonti di energia diffuse sul territorio, il controllo della generazione e delle principali variabili elettriche (tensioni e frequenza di alimentazione) in una microrete, lo sviluppo di macchine elettriche innovative per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, lo sviluppo di sistemi di combustione Mild di bio-combustibili per la generazione distribuita di energia elettrica e calore, la realizzazione di turbine per la conversione dell'energia ondosa, ecc.A questo riguardo, il progetto ha riscosso, come mostrano le attestazioni allegate, un notevole interesse da parte di importanti Enti e Società a carattere nazionale e internazionale, tra questi: il Distretto Tecnologico Nazionale per l'Energia – DiTNE, Terna – Rete Elettrica Nazionale, ABB Group, Nuovo Pignone (del gruppo GE Oil&Gas), AVIO S.p.A.. Si prevede, inoltre, di intensificare la collaborazione con il laboratorio pubblico privato "SOLAR", in corso di realizzazione presso l'Università del Salento, per gli aspetti riguardanti la gestione degli accumuli termici per la produzione di energia elettrica. Ricadute specifiche sono certamente ipotizzabili per le Regioni della Convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania) poiché in queste esse sono concentrati i maggiori potenziali energetici da fonti rinnovabili presenti in Italia. Di conseguenza, è facile ipotizzare che i prodotti che i laboratori suddetti saranno in grado di fornire, in termini di apparati e servizi avranno un immediato impiego in questi territori.
Il presente progetto riguarda la creazione di un centro-laboratorio specializzato nella ricerca di soluzioni tecniche innovative per la realizzazione di impianti di piccole dimensioni per la produzione di energia elettrica da fonte solare. Per impianti di piccole dimensioni si intende riferirsi a dimensioni comprese fra 100 kWe e 1000 kWe. La realizzazione di tali impianti consentirebbe di realizzare la microgenerazione diffusa che non necessiterebbe né di grandi estensioni di terreno per l'impianto né di grandi investimenti, spostando la generazione di energia elettrica dalla grande impresa alla piccola. I campi di utilizzo possono variare dalla fornitura di energia elettrica e di riscaldamento/raffrescamento di condomini a quella di piccole e medie industrie richiedendo superfici per i concentratori che variano dai 250 m2 ai 2500 m2.Tuttavia affinché tale prospettiva sia attuabile bisogna abbattere i costi d'impianto e di gestione, infatti, con l'attuale tecnologia solare gli impianti di piccole dimensioni non risulterebbero mai convenienti da un punto di vista economico.Obiettivi specifici del presente progetto sono dunque:1. lo sviluppo di tecniche innovative per la produzione, la gestione e la manutenzione dei concentratori solari;2. la realizzazione di fluidi termovettori innovativi;3. l'ottimizzazione dei cicli termodinamici per lo sfruttamento ideale del solare termico ad alta temperatura (550°C);4. la realizzazione di sistemi di accumulo innovativi.Il progetto si inquadra nel più ampio contesto dello sviluppo di tecnologie che consentono la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile al fine di ridurre le emissioni di inquinanti nei processi di generazione di potenza.
Per tutti i paesi europei, la rete ferroviaria rappresenta un'infrastruttura critica chiave, che merita protezione in vista del suo continuo sviluppo attraverso tutto il territorio, dell'alto numero di cittadini europei che la utilizzano per motivi personali e professionali, e dell'ampio volume di merci che si spostano lungo tale rete.Il sistema ferroviario in generale e quello italiano in particolare, attraversa un'ampia varietà di terreni ed incontra una vasta gamma di condizioni geo-tecniche. L'interazione di tali fattori con quelli climatici e di forza sismica, potrebbero produrre problemi geotecnici in grado di avere delle ripercussioni sulla sicurezza e l'efficienza delle operazioni ferroviarie. In tale contesto, particolare interesse è rivolto allo sviluppo di tecnologie sia per la prevenzione degli incidenti dovuti a disastri naturali e/o attacchi terroristici, che per il rapido ripristino delle normali condizioni operative della rete in seguito al verificarsi di incidenti (gestione dei disastri). Entrambi questi aspetti sono di interesse strategico per i paesi dell'EU, ed in particolar modo per l'Italia, dato che, a differenza degli altri paesi, presenta una struttura geo-morfologica e idrogeologica molto particolare che aumenta il rischio di catastrofi naturali dovute a frane, esondazioni ed alluvioni. Il presente progetto mira alla realizzazione di un sistema diagnostico denominato CAR-SLIDE che, integrando dati acquisiti in situ da sofisticati sistemi innovativi di misura presenti a bordo di un veicolo, con tecniche di Earth Observation (basate su dati ottici, SAR e meteo) sarà in grado di fornire utili indicazioni per la previsione ed il controllo dieventi legati a frane esondazioni ed alluvioni lungo le linee ferroviarie. Particolare rilievo sarà dato all'utilizzo di tecniche interferometriche SAR avanzate in grado di rilevare le lente deformazioni della superficie del terreno che in molti casiprecedono la fase critica del disastro che conduce ai movimenti franosi. Particolare impegno sarà dedicato all'utilizzo di immagini SAR acquisite dalla costellazioneCOSMO/SkyMed (ASI) in grado di raggiungere risoluzioni spaziali molto spinte e tempi di rivisitazione e di risposta molto brevi. Il carattere innovativo della proposta è principalmente costituito dall'impiego di sistemi di misura per l'acquisizionedi grandezze che in modo diretto potranno essere utilizzate come dati di ingresso per sistemi di elaborazione dei dati raccolti, orientati all'identificazione dello stato di rischio di innesco del fenomeno franoso in un pendio instabile. Il progetto sfrutterà per la prima volta l'integrazione dinamica di diverse tecnologie satellitari d'avanguardia in un contesto operativo, mirando, a garantire la sicurezza di treni e rete ferroviaria in caso di incidente. Le informazioni ambientali verranno fornite da un Segmento Spaziale (come satellite di osservazione terrestre, GPS, e/o satelliti Galileo), e le informazioni sull'infrastruttura della rete ferroviaria sarannofornite da un sistema di bordo, ed integrato in un Sistema di Supporto Decisionale (SSD) costituito da un processore di dati, sistema GIS (Geographic Information System) dinamico multilivello, un portale web ed uno strato di comunicazione.La capacità unica del veicolo CAR-SLIDE di integrare continuativamente le informazioni provenienti da fonti diverse consentirà agli Operatori Ferroviari di monitorare l'infrastruttura ferroviaria ed il suo ambiente circostante, durante il normale corso del trasporto ferroviario giornaliero e di reagire prontamente al verificarsi di situazioni inaspettate fornendo una risposta efficace al disastro con un'accurata conoscenza dell'area dove hanno avuto luogo. La fattibilitàdella soluzione tecnica, che deriva dalle attività di ricerca, verrà messa in rilievo tramite l'ausilio di un Dimostratore in scala reale che sarà sottoposto a test lungo alcune linee ferroviarie.
I nuovi ambiti operativi delle unità navali delle Marine dei vari paesi del mondo sono sempre più orientati a missioni di supporto ad operazioni civili di soccorso e missioni d'intervento nel caso di catastrofi ambientali. Il sistema di supporto alle decisioni (DSS) è basato su un'architettura multilivello con la funzione di coordinare e sovraintendere all'acquisizione ed integrazione di informazioni eterogenee provenienti da tipologie di sensori e sorgenti esterne differenti e definire un sistema innovativo di comando e controllo per la gestione efficiente di situazioni di rischio. Requisito principale del progetto è l'integrazione funzionale di nuove tecnologie con tecnologie disponibili e il coordinamento sinergico tra i differenti componenti coinvolti nella gestione delle emergenze in mare al fine di ottimizzare i tempi di intervento, salvaguardare l'incolumità delle persone, garantire elevati livelli di sicurezza e contenere i danni all'ambiente marino. I livelli previsti per il sistema di supporto alle decisioni sono due: 1) Il livello più basso è relativo alla gestione delle comunicazioni con tipologie di sensori eterogenee per l'acquisizione dall'ambiente operativo di tutte le informazioni di supporto al livello superiore. Proprie di questo livello saranno funzionalità di network autoforming, load balancing e qualità del servizio (QoS) in relazione alle differenti tipologie di traffico, gestione dell'integrità delle informazioni acquisite e garanzia di sicurezza e riservatezza. Compito di questo livello sarà anche l'interoperabilità con altri sistemi dello stesso tipo, e/o di altre nazioni e enti, in scenari particolarmente critici che prevedono interventi ''multi forze – multi nazione''. 2) Il livello superiore dell'architettura del sistema DSS è preposto alla funzione di data fusion. Questa funzione è analoga al processo cognitivo usato da noi uomini per integrare i dati provenienti dai cinque sensi per produrre inferenze sul mondo esterno. Nell'ambito di questo progetto questo livello dovrà supporre le seguenti funzioni specifiche: - Object Assessment: Fusione di dati multisensoriali per la determinazione della posizione, velocità, attributi e caratteristiche di un'entità' - Situation Assessment: Stima automatica di una situazione - Impact Assessment: Proiezione della situazione corrente nel futuro per la definizione di ipotesi alternative sulla possibile situazione di emergenza - Process Refinement: Verifica e controllo sui dati in uscita al processo di fusione allo scopo di migliorarne i risultati - Cognitive Refinement: Iterazione tra il sistema di data fusion ed il decisore umano per migliorare l'interpretazione dei risultati e del processo di decisione. L'implementazione di ogni singola funzione sarà oggetto di uno studio dedicato finalizzato ad individuare soluzioni originali, alta efficienza ed in linea con l'evoluzione tecnologica del settore, con l'obiettivo di sviluppare soluzioni innovative integrate fra i due livelli. In tal senso si farà ricorso a tecniche di gestione delle applicazioni dinamiche con funzionalità di data sharing e distributed processing e strategie di bilanciamento del carico fra nodi verranno pertanto considerate come oggetto di studio tecniche, che consentano la gestione efficiente della graceful degradation, anche attraverso una riduzione delle funzionalità o delle prestazioni secondarie. Il progetto prevede una significativa attività di sperimentazione sul campo focalizzandosi in particolare sulla gestione integrata di situazioni di rischio ambientale e di soccorso in mare. A tal fine saranno identificati opportuni ambienti di testbed su cui sperimentare le tecnologie sviluppate all'interno del progetto.
Il progetto comprende attività di ricerca sui sistemi di produzione e gestione dell'energia, sulle reti di distribuzione e storage a scala locale:‑ Un primo ambito sperimenta un sistema di gestione dei flussi energetici a livello municipale, per ridurre i costi energetici, potenziare la multi-generazione da fonti rinnovabili, contenere l'impatto ambientale ed accrescere la consapevolezza energetico-ambientale in ogni attore della comunità. ‑ Un secondo ambito realizza un sistema di monitoraggio, di supporto alle decisioni, di gestione e programmazione della produzione/consumo di energia e di altre risorse (acqua e gas) in condizioni normali e di crisi o emergenza. Parallelamente, propone strumenti per gestire con maggiore efficienza le infrastrutture critiche (reti elettriche, idriche e del gas) che, pur essendo interdipendenti, oggi sono gestite in maniera non sistematica ed aggregata. ‑ Un terzo modulo propone lo sviluppo di sistemi e modelli di analisi predittiva sui consumi, finalizzati all'efficientamento energetico degli edifici pubblici ad elevata umanizzazione e al monitoraggio dell'utilizzo energetico del territorio.
Il progetto punta al miglioramento di alcune tecnologie esistenti nel campo della logistica di progetto e dei trasporti eccezionali, allo scopo di generare un insieme di innovazioni che andranno ad interessare i prodotti, i processi ed i servizi del proponente. Al centro di questo insieme di innovazioni si trova il modello di sviluppo attraverso il quale il proponente crea il proprio core business, che vede i servizi interni di ingegneria giocare un ruolo centrale per la competitività dei prodotti offerti e la qualità ed affidabilità dei processi attraverso i quali questi prodotti vengono ottenuti. La strategia industriale del proponente si basa infatti sulla capacità di fornire una risposta ad hoc per ciascun cliente, metodo che si è rivelato capace di produrre offerte competitive a livello di tutte le più grandi operazioni logistiche di progetto e trasporti eccezionali degli ultimi anni, e che richiede un alto livello di ingegneria per contenere i costi attraverso l'adozione di soluzioni ottimizzate rispetto alla domanda. Questa strategia richiede, d'altro canto, un innalzamento continuo del valore aggiunto tecnologico, necessario a creare o mantenere un vantaggio rispetto ai competitor essa ha sostanzialmente trasformato l'industria della logistica di progetto e dei trasporti eccezionali in una ad alta densità tecnologica ed alta flessibilità produttiva. Pertanto, attraverso questo progetto, il proponente vuole favorire l'accrescimento delle proprie risorse ingegneristiche, contribuendo nel contempo, con adatte azioni di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, alla soluzione di una serie di problemi tecnici che si sono presentati nel corso degli ultimi anni o che si prefigurano nell'immediato futuro nella progettazione e realizzazione delle macchine e dei servizi di logistica di progetto e trasporti eccezionali da esso offerti. Questi problemi riguardano, in sintesi: (1) tecnologie dei materiali per le strutture delle macchine progettate, costruite ed impiegate nell'ambito dei suddetti servizi (2) sistemi e procedure per il funzionamento (in particolare montaggio e movimentazione) di queste macchine (3) modelli e metodi per l'ingegneria. Il primo punto può essere letto come la ricerca di un'insieme di innovazioni di processo, il secondo come innovazioni di prodotto ed il terzo di servizio. Se, nell'immediato, la soluzione dei suddetti problemi determinerà un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza internazionale, è nel medio e lungo termine che l'innovazione metodologica dei servizi di ingegneria potrà mantenere questo vantaggio e consentire il perseguimento di quella strategia industriale che, fino ad ora, essi hanno contribuito ad affermare. Nel campo delle tecnologie dei materiali e delle strutture si prevedono attività di ricerca e sviluppo per consentire: l'impiego di acciai al titanio per le strutture, il reimpiego in condizioni di sicurezza dei cavi per i sollevamenti, l'uso di lamiere per la realizzazione degli elementi strutturali al posto degli attuali tubi senza saldatura. Per quanto riguarda l'innovazione di prodotto che può essere ottenuta dallo studio di nuovi sistemi di funzionamento delle macchine di sollevamento e delle nuove procedure che tali sistemi determinano, si prevede lo sviluppo di tre linee di ricerca: sistemi e procedure per il montaggio delle macchine di sollevamento (auto-montaggio), sistemi e procedure per la movimentazione delle macchine montate, sistemi di tailing. La ricerca di nuovi modelli e metodi per l'ingegneria del proponente è finalizzata all'incremento di competitività, ottenuta come risultato delle capacità di: proporre soluzioni, anche nuove, ottimizzate di volta in volta in base alla domanda anticipare ed analizzare i problemi insiti in queste soluzioni valutarne scientificamente le conseguenze eseguire scelte mirate al controllo del rischio insito nell'innovazione orientare le decisioni manageriali sulla base di questi risultati.
Le applicazioni a microonde ed onde millimetriche più 'spinte' in termini di prestazioni, richiedono tipicamente componenti in guida d'onda, in virtù degli elevati fattori di qualità che essi consentono di ottenere. Al contempo la parola d'ordine in ogni mercato è 'integrazione', che per molti versi suona come un sinonimo di 'tecnologia planare': appareevidente come le due esigenze risultino in stridente contrapposizione. In tale contesto si inserisce l'idea di componenti in 'guida integrata' (SIW), in cui ciascuna guida d'onda si ottiene a partire da uno strato dielettrico compreso tra due piani di massa, realizzando le pareti laterali attraversodue file di fori metallizzati. In pratica si ottengono guide - e quindi componenti in guida - da una tecnologia planare. La sperimentazione e l'adozione di una tale tecnologia consentono di ridurre drasticamente dimensioni e costi, gli ultimi di almeno un ordine di grandezza. I prodotti potenziali spaziano da filtri, ibridi e componenti di 'frequency-shaping'ad antenne: lo sviluppo di un numero significativo di dispositivi porterebbe alla produzione di una linea ed un catalogo di componenti per applicazioni specifiche. La tecnologia SIW potrebbe quindi consentire di realizzare economicamente anche prodotti costosi, come sistemi radar'automotive' o di sorveglianza, che richiedono l'impiego di un numero elevato di sensori. Non solo, nel mercato delle telecomunicazioni civili, sarebbe possibile rimpiazzare le attuali parabole con antenne di tipo schiera planare, che, pur avendo prestazioni migliori, non vengono impiegate a causa dei maggiori costi. Le schiere SIW sarebbero concorrenziali e potrebbero dunque avere una diffusione formidabile, bastipensare che solo in Italia ci sono oltre 10 milioni di parabole. La ragione che spingerebbe all'adozione di tali nuove antenne sta nella loro perfetta integrazione negli ambienti urbani, visto che potrebbero essere installate a tetto come finestre VELUX, avendo dimensioni confrontabili, oppure sulla parete del balcone, appese come quadri. Considerazioni analoghevalgono per i componenti a microonde, il cui impiego è destinato ad aumentare significativamente nei prossimi anni. Pertanto, sembra ragionevole prospettare un mercato di 150.000 antenne e 1.000.000 di componenti passivi a microonde a conclusione del terzo anno di attività. La scelta di una partnership strategica, quale quella dei proponenti,garantisce un 'time-to-market' minimo, potenzialmente all'interno del triennio del progetto stesso. Infatti, nel progetto delineato, il Politecnico di Bari sviluppa metodologie e progettazione dei componenti, SOMACIS realizza prototipi - adeguando le proprie tecnologie, quando necessario - mentre importanti ditte di livello internazionale quali RHEINMETALL-Italia SpA e ALCATEL Italia che hanno già espresso vivo interesse riguardo tale componentistica, forniranno le specifiche dei componenti. La dimostrata abilità di SOMACIS ad agire in sinergia con il Politecnico di Barigarantisce la possibilità di erodere significative quote di mercato alla concorrenza, per lo più straniera, verosimilmente al termine del progetto. SOMACIS, azienda produttrice di circuiti stampati conto terzi, è già dotata delle tecnologie di base necessarie allo sviluppo del progetto e dovrà soltanto acquisire le competenze e le tecnologie mancanti al fine diimplementare l'iniziativa con il massimo successo. Si tratterebbe quindi di allargare la propria attività allo sviluppo di componentistica ad elevata tecnologia, settore strategico nel quale la concorrenza cinese e orientale non potrà né dovrà mai essere dominante.
Programma d'investimento congiunto con A.M.T. Services S.r.l. Il progetto sviluppa un modello di rilevazione dei livelli di armonia relativi ad uno o più individui in relazione ad una serie di eventi e/o stimoli esterni, attraverso l'elaborazione automatica innovativa e intelligente di informazioni multimediali: espressioni facciali, segnali vocali e dinamiche gestuali. Tali informazioni, oggetto di analisi e interpretazione, sono associate ad immagini e video che riprendono le espressioni facciali e l'andamento della gestualità degli interlocutori oltre che dall'elaborazione del segnale delle loro voci. L'obiettivo del presente programma di ricerca è di realizzare, dunque, un sistema prototipale per la rilevazione dello stato di risonanza tra due o più soggetti, considerato quale parametro dell'effettiva sinergia esistente tra di essi, con particolare riferimento ai processi di profilazione e selezione del personale. Il prodotto è installato su mobile device di ultima generazione e di dimensione e costi contenuti per raggiungere attraverso la rivendita presso negozi specializzati, anche un mercato di massa. Si utilizzano, nell'ambito del presente progetto, tecnologie già presenti sul mercato quali: smartphone, i-phone, palmari, portatili, ecc., per creare dei servizi a valore aggiunto grazie allo sviluppo di software innovativi, associati ad opportuna sensoristica, che possano fornire importanti informazioni sullo stato emotivo di chi viene monitorato. Il progetto prevede che, durante la fase di sperimentazione, condotta da un team di esperti di comunicazione e psicologia del lavoro, i risultati siano verificati e validati simulando scenari reali di acquisizione che permetteranno il confronto di questi risultati con la classificazione prodotta dallo strumento automatico. Si può utilizzare questo strumento in sostituzione o a supporto degli attuali processi di selezione del personale ma anche nei processi di selezione via web, con notevole riduzione dei costi.
Il presente Progetto di Formazione, strettamente correlato ai contenuti e allo sviluppo del corrispondente Progetto di Ricerca SMATI, nasce dall'idea di formare nuovi profili professionali destinati ad attività di Ricerca finalizzate all'impiego di e sviluppo di materiali avanzati, strutturali e/o per trattamenti superficiali al fine di garantirne la resistenza in ambienti fortemente aggressivi e particolarmente usuranti. Sono previsti complessivamente 3 Obiettivi Formativi (nel seguito OF) di cui due finalizzati alla formazione di Ricercatori con diverso orientamento scientifico-tecnologico rispetto alle tipologie di materiali e relativi processi e tecnologie, ed uno finalizzato alla formazione di Tecnici di Ricerca con competenze trasversali indirizzate alle tecniche di caratterizzazione sui materiali, all'uso di tecniche e strumentazione di laboratorio per il supporto allo sviluppo di attività di ricerca. Sia i Ricercatori che i Tecnici di Ricerca che verranno formati grazie al progetto, avranno la possibilità di acquisire specifiche competenze su metodologie innovative di studio, analisi e sperimentazione, tecniche di sintesi e caratterizzazione, utilizzo di tecnologie innovative, con particolare riferimento a quelle direttamente risultanti dalle stesse attività di ricerca.
Il progetto ha come obiettivo lo sviluppo di un sistema-serra mento scorrevole a tutta vista ad alto contenuto tecnologico. La forte connotazione innovativa di tale sistema sarà caratterizzata dalle seguenti specifiche: 1. innovazione tecnologica di prodotto e processo per il settore di interesse: introduzione di un sistema scorrevole che racchiude in un unico prodotto per la prima volta soluzioni tecnologiche avanzate in ambito prestazionale, di design e di automazione/movimentazione e chiusura; 2. Risparmio Energetico e massimizzazione del comfort ambientale interno nell 'ambito edilizio: il progetto prevede lo studio di soluzioni finalizzate all'ottimizzazione delle prestazioni energetiche mediante la gestione controllata dei flussi termici che il sistema è in grado di produrre. Le soluzioni individuate mirano a realizzare un sistema serramento " attivo" attraverso la produzione energetica oppure attraverso la gestione dello scambio termico tra gli ambienti interni ed esterni, migliorando al contempo il comfort ambientale interno all'edificio. 3. Semplicità di utilizzo da parte dell'utilizzatore finale: il progetto prevede l'adozione di soluzioni di apertura/chiusura, sicurezza e movimentazione innovative nell'ambito dell'home automation. E' previsto infatti lo studio di soluzioni basate su forze elettromagnetiche. Si tratterebbe in tal caso di innovazione assoluta nell'ambito del settore del serramento.
Il progetto mira a sviluppare e sperimentare tecnologie, denominate Lean Software Development, che rendano possibile l'ottimizzazione dei processi di sviluppo del software indipendentemente dalla specificità del processo software in uso. Tai tecnologie consentiranno di affiancare al processo di sviluppo del software normalmente utilizzato in una impresa, un processo detto "monitore", integrato in un ciclo di miglioramento continuo, capace di ridurre gli sprechi, ottimizzare la capacità e le risorse produttive, e accrescere il valore del processo di sviluppo in uso.
Obiettivo del progetto è la realizzazione di un impianto pilota di incenerimento a bassa temperatura (con processo di dissociazione molecolare a bassa temperatura-pirolisi) con possibilità di recupero di energia termica. L‘attività prevede la realizzazione di un prototipo perfettamente funzionante e la verifica delle effettive caratteristiche tecniche previste al fine di poter produrre da tale impianto-base dei modelli di dimensioni diverse in relazione alle richieste del mercato. In ultimo si procederà all'omologazione dell'impianto da parte del Ministero dell'Ambiente ed alla brevettazione internazionale ove necessario.
Il progetto NEXMEDIA mira ad introdurre due metodiche innovative rispettivamente nel campo della interventistica mini-invasiva (sistemi di navigazione per radiologia e chirurgia) e della manipolazione e dosaggio automatizzato dei farmaci per cure oncologiche. I due obiettivi di progetto comprendono attività di studio e concezione, realizzazione di due dimostratori ed attività di sperimentazione e validazione dei dimostratori. Per quanto attiene l'ORi verrà realizzato un sistema di navigazione percutaneo in grado di operare in assenza di sistema tomografico, mediante utilizzo di sistemi di tracking multi source
Il progetto RENDEZ VOUS verte sulla progettazione e sperimentazione di un sistema per il monitoraggio in tempo reale di parametri fluidodinamici, relativi ad un profilo alare, per mezzo di sensori incorporati nella struttura e controllati con una innovativa Wireless Sensor Network (WSN) operante in banda ultralarga con radio ad impulsi.
L’obiettivo di progetto è l’ottenimento di uno studio di fattibilità, layout e progettazione (dimostratore) di un sistema che permetta di elevare la sicurezza operativa e l’efficienza nelle procedure di bonifica di aree ad alto rischio, tramite l’utilizzo di specifica tecnologia per la rilevazione e la segnalazione di ordigni ed oggetti pericolosi.
L’e-learning, cioè la formazione supportata dalle tecnologie informatiche e di comunicazione, rappresenta una delle possibili risposte alle difficoltà di accesso alla formazione tradizionale da parte di varie categorie di soggetti. Tali tecnologie infatti contribuiscono in maniera determinante alla riduzione di numerosi gap: la distanza geografica, lo spostamento fisico, la barriera linguistica, i vincoli di orario, e così via. L’obiettivo finale ha come oggetto una proposta di innovazione riguardante l’azienda proponente in termini di trasferimento tecnologico da processo\prodotto di formazione tradizionale a processo\prodotto di formazione in modalità e-learning. In tal senso l’innovazione punta ad ampliare l’offerta tecnologica nel settore e-learning con l’obiettivo di offrire un servizio per l’erogazione di formazione che possa in maniera semplice, aumentare la competitività delle piccole imprese rispetto alle possibilità legata alla formazione tradizionale. Il fattore abilitante del presente progetto è quello di puntare su uno sviluppo collaborativo basato sull’economia di rete tra i componenti uniti in ATS. Gli output del lavoro di ricerca saranno rappresentati da: una piattaforma software che sia in grado di supportare l’ATS nella progettazione, la realizzazione e produzione, ed infine l’erogazione dei corsi di e-learning la messa a punto di linee guida per la conversione di attività di formazione tradizionale in attività di formazione a distanza lo studio e sviluppo di un middleware di griglie computazionali in grado di supportare l’interoperabilità fra i partner le specifiche dell’ hardware per l’implementazione di quanto descritto secondo i criteri delle griglie computazionali
Il progetto mira a sviluppare ed immettere sul mercato un sistema innovativo di chiusura verticale opaca volto a rappresentare un nuovo sistema costruttivo che riesca a proporsi come risposta efficace alla riduzione dei consumi energetici, al miglioramento delle prestazioni acustiche e all'ottimizzazione del comportamento statico, adoperando materiali e processi di produzione esclusivamente sostenibili. Il sistema di chiusura verticale opaca, portante e/o portato, ad elevate prestazioni meccaniche, termoigrometriche e acustiche sarà costituito da un sistema prefabbricato, con due pannelli collegati trasversalmente, a formare un'intercapedine, in cui verrà predisposta l'armatura in stabilimento e eseguito il getto di completamento in opera. Il completamento potrà prevedere l'impiego anche di materiali innovativi da sottoporre a studio sperimentale. Il sistema sarà c0ompletato, mediante isolamento esterno e interno con pannelli in materiale ecocompatibile, anche sperimentando l'uso di terra cruda alleggerita e stabilizzata.
Il contesto in cui si intende operare è quello dell’industria dei contenuti, realtà nella quale i rapidi e costanti cambiamenti e le mutate esigenze del mercato impongono anche ai service di rivedere il loro tradizionale modello di business, avvalendosi dell’importante sostegno di qualificati enti di ricerca, per offrire nuove tipologie di prodotti e di servizi. Il progetto nasce da tre obiettivi di ricerca e sviluppo, strettamente connessi fra loro: - offrire all’industria editoriale soluzioni utili ad una rinnovata gestione dei contenuti esistenti, destinati originariamente a essere diffusi unicamente a mezzo stampa; - ideare e realizzare un prototipo di prodotto editoriale innovativo che sfrutti le potenzialità derivanti da una base dati strutturata, consenta la riaggregazione e l’integrazione di contenuti testuali e multimediali e rappresenti un modello di prodotto flessibile e personalizzabile in base alle esigenze dell’utente; - progettare e realizzare una piattaforma di erogazione che consenta di interrogare la base dati, ideare prodotti personalizzati, realizzarti in modalità semplificata e renderli disponibili all’utente. Tale architettura potrebbe rappresentare per le industrie editoriali un modello a partire dal quale ipotizzare nuove strategie di business per gestire in maniera diversa il proprio catalogo ed erogare contenuti integrati innovativi.
Le "metodologie agili" stanno rivoluzionando profondamente i classici processi di sviluppo del sofiware, puntando su leve strategiche come la comunicazione estrema tra i membri nei gruppi di sviluppo, il coinvolgimento continuo ed empatico del cliente, la flessibilità ad ogni costo. La proposta attuale allora, preso atto che i "metodi agili" sono oggi disponibili solo per progetti allo stato di partenza, vuole sviluppare una metodologia per progetti "in itinere", valida per le imprese del Distretto Regionale dell'informatica, che consenta di: ridurre il "time-to-market"; ridurre i costi di progettazione, sviluppo e manutenzione; ridurre i costi marginali di "upgrade"; riduzione del numero degli errori, migliorare le prestazioni dei gruppi di lavoro
Il progetto si pone l'obiettivo di mettere a punto un servizio integrato prototipale finalizzato al recupero di suoli agrari degradati (a causa di impoverimento di sostanza organica, di contaminazione da idrocarburi, ..).
Obiettivo del progetto è quello di concepire, sviluppare e sperimentare sul campo un'infrastruttura di "social networking", basata su tecniche di ontologia semantica e "knowledge management", che consentirà di: a) creare una rete di esperienze e conoscenze attraverso la quale condividere i dati clinici e favorire le sinergie fra i diversi livelli assistenziali (ambulatori ospedalieri, distretti socio-sanitari, studi di medicina generale) b) supportare il personale medico e paramedico nella diagnostica e nel monitoraggio del paziente (anche a distanza) c) permettere l'educazione del paziente ad uno stile di vita consono allo stato di salute in cui versa d) permettere la formazione del personale medico e paramedico relativamente alle procedure di diagnosi, agli interventi terapeutici e al follow-up dei pazienti sia in modo “situato” ovvero durante lo svolgimento delle attività lavorative che in momenti appositamente dedicati alla formazione.
Il progetto propone il reimpiego e la valorizzazione a scopo agroenergetico ed agronomico della sansa vergine denocciolata, nuovo sottoprodotto del processo di estrazione degli oli vergini di oliva ottenuta impiegando un decanter di ultima generazione. La prima forma di valorizzazione proposta è la digestione anaerobica, affrontando la questione dello smaltimento in termini innovativi di “valorizzazione delle risorse”. La digestione anaerobica produce un biocombustibile nobile (biogas/biometano), costituito principalmente da metano e anidride carbonica, ottimale per la conversione in energia elettrica. La percentuale di metano varia a seconda del tipo di sostanza organica digerita e delle condizioni di processo, da un minimo del 50% fino all’80% circa. L’elemento di base che influenza maggiormente gli studi di fattibilità per la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica è la conoscenza del Potenziale Metanigeno o BMP (Biochemical Methane Potential). Questo parametro riferisce la quantità di biogas/metano potenzialmente ottenibile dalla degradazione di una biomassa, ed è espresso come Nm3/kg SV (normal metri cubi di biogas o metano per kg di solidi volatili). La sansa “integrale” presenta un valore basso del BMP (182,8 Nm3 CH4/t SV) dovuto alla lignina, componente difficilmente degradabile. Al contrario, la sansa vergine denocciolata rappresenterebbe una nuova matrice, a basso tasso di lignina, con potenziale attitudine alla produzione di biogas, ancora da caratterizzare ed utilizzare nel processo di digestione anaerobica. Il biogas, ottenuto da sansa vergine denocciolata opportunamente miscelata ad altre matrici scelte attraverso un piano di prove pilota, potrà essere utilizzato per la generazione di energia elettrica da reimpiegare direttamente in frantoio. A tal proposito si propone l’adozione di un cogeneratore, costituito da un motore a combustione interna (ciclo otto) per la produzione di energia elettrica, da utilizzarsi sul posto, e per la produzione di energia termica per il riscaldamento dei digestori e degli altri impianti di frantoio. L’idea che nel prossimo futuro ogni frantoio si renda energeticamente autosufficiente, attraverso la valorizzazione dei sottoprodotti, rappresenta un primo passo verso la riduzione del potenziale inquinante del processo e dell’impronta di carbonio del prodotto. Un’analisi di sostenibilità ambientale ed economica sarà condotta per lo sviluppo di “filiere corte” in grado di ridurre il consumo di “grey energy” associato alle fasi di trasporto delle matrici. La seconda forma di valorizzazione proposta prevede l’impiego della sansa vergine denocciolata e del suo digestato anaerobio, ottenuto dalla prima fase progettuale, come materiale ammendante e pacciamante in oliveti intensivi per la produzione di olio. La sansa vergine denocciolata, e quindi il suo digestato, non contengono metalli pesanti, inquinanti tossici od organismi patogeni e sono costituite da sostanza organica stabile, con un buon contenuto di macronutritivi. Sarà effettuata una sperimentazione di campo mirata a verificare che il loro impiego non dia luogo a emissioni e/o a impatti ambientali qualitativamente e quantitativamente diversi da quelli autorizzati. Saranno inoltre definiti i requisiti (merceologici, di qualità ambientale e valore di scambio di mercato) e le caratteristiche di tale “sottoprodotto innovativo” utili ad escludere la sua collocazione tra i “rifiuti” e quindi fuori dal contesto della disciplina della parte quarta del Testo Unico Ambientale. Contestualmente sarà messo a punto un sistema per la meccanizzazione completa dell’operazione di spargimento della matrice solida in un oliveto attraverso l’adeguamento e l’ottimizzazione di macchine destinate ad altri usi agricoli (spandiconcime, spandiletame). Sarà inoltre valutata la possibilità di incrementare la stabilità del sottoprodotto riducendone l’umidità iniziale per “ripasso” in un secondo decanter opportunamente ottimizzato sulle caratteristiche reologiche della matrice. Nell’arco dei due anni di sperimentazione agronomica sarà valutato l’effetto dello spandimento in campo della sansa denocciolata, interrata (scopo ammendante) e poggiata sul terreno (scopo pacciamante) attraverso la misura dei principali parametri ecofisiologi, biometrici e produttivi dell’oliveto, nonché l’influenza sulla qualità dell’olio estratto, attraverso metodologia di analisi di laboratorio tradizionali ed innovative.
Scopo della presente idea progettuale è la ricerca di un innovativo sistema lowcost di diagnosi precoce,monitoraggio e avanzamento di malattie degenerative neuromuscolari (Alzheimer,Parkinson, ecc.),attraverso meccanismi non invasivi automatici e/o semiautomatici di analisi della scrittura a mano libera ed eventuali ulteriori parametri biometrici che saranno individuati nel corso delle attività di ricerca. Risultati potenziali attesi:- avanzamento della modellazione,analisi e valutazione dei parametri biometrici per la diagnosi di malattie neuro-degenerative;- prototipazione di uno strumento (sistema) bio-informatico costituito verosimilmente da tavola grafica per acquisizione tratto manoscritto on-line e/o dispositivi non invasivi (handglove ecc.) per acquisizione attività elettrica nei muscoli coinvolti nel processo di scrittura e sistema di elaborazione.Elementi di pregio e valorizzazione:- non invasività,costo ridotto (stimato<1500),semplicità utilizzo degli strumenti e metodologie che si intendono ricercare e prototipare (paragonati alle attuali tecniche) tali da poterli rendere disponibili anche a medici di base;- utilizzo dei risultati della ricerca per attività legate al monitoraggio della progressione della malattia al fine di valutare i cambiamenti sulla base delle terapie adottate (si pensi agli sviluppi farmaceutici).La rilevanza della proposta è sottolineata dalle enormi spese attuali per diagnosi e cure (oltre 70B$ l'anno in Canada e USA).
Le attività agricole e di trasformazione dei relativi prodotti rivestono un ruolo importante nell'economia ma producono quantità elevate di prodotti di scarto, il cui smaltimento risulta spesso difficile o costoso. Il riutilizzo di tali scarti diventa fondamentale sia per l'impresa, consentendo di massimizzare il ritorno economico dell'attività, sia per la collettività, riducendo l'impatto ambientale. La forma di riutilizzo più diffusa consiste nel recupero energetico mediante centrali a biomasse, che, tuttavia, non soddisfa la regola delle 4R (riduzione, riuso, recupero dei materiali, recupero energetico) per la corretta gestione dei rifiuti in quanto non permette il recupero dei materiali. L'attività di ricerca intende perseguire un approccio diverso, quello proprio della bio-raffineria, intesa come sistema che integra processi di conversione della biomassa per produrre prodotti chimici, combustibile ed energia, in particolare attraverso l'estrazione preliminare di composti pregiati ad alto valore di mercato e la successiva produzione di etanolo o metano. Il progetto quindi si prefigge di realizzare un sistema integrato in cui il residuo ottenuto da un processo costituisce la materia prima ottimale per il processo successivo, al fine di ottenere le massime rese e i massimi benefici economici.
Il progetto è dedicato allo studio di biosensori che integrano componenti micro-nano elettronici e/o ottici per la realizzazione di dispositivi innovativi, quali rivelatori di microRNA, mediante l'utilizzo di nuovi materiali bidimensionali, come il grafene, per applicazioni che spaziano dalla medicina personalizzata fino ad arrivare alle applicazioni biotecnologiche.I temi specifici dell'attività di ricerca sono: (a) definizione di strumenti numerici e tecnologici per lo studio di nuove configurazioni per biosensori; (b) progettazione, ottimizzazione e realizzazione di pre-prototipi; (c) integrazione tra dispositivi proposti e sistemi ICT per la comunicazione e la elaborazione dei dati.La letteratura recente evidenzia che l'identificazione e il monitoraggio del microRNA nel sangue, o in altri liquidi fisiologici, permette la diagnosi precoce di molte malattie incluse il cancro o disfunzioni cardiovascolari [1,2]. D'altro canto, il grafene si presenta come un materiale innovativo e altamente versatile per le sue proprietà elettroniche e ottiche che possono essere modulate opportunamente mediante stimoli esterni.L'applicazione di questo nuovo materiale in questo ambito di ricerca può portare alla realizzazione di biosensori innovativi, integrati ed efficienti per prevenire, diagnosticare e migliorare la comprensione di fattori determinanti per la salute dell'uomo.[1] J. Lu,et al, 435 Nature (2005)[2] R. A. Boon, et al, 495 Nature (2013)
Il progetto si propone di studiare e realizzare un sistema indossabile per la prevenzione delle cadute accidentali (sesta causa di morte negli incidenti domestici e nelle strutture ospedaliere). In aggiunta al rilevamento della caduta, il sistema ha l'obiettivo di prevenire le situazioni di rischio più comuni (il 78% delle cadute accidentali è anticipabile) al fine di ridurre il numero degli eventi avversi e di limitare il danno conseguente (obiettivi strategici per le organizzazioni internazionali di Patient Safety).Il monitoraggio costante dei parametri inerziali dell'utente e l'elaborazione in tempo reale di dati che, combinati alle informazioni acquisite in fase di assessment, permettano di definire misure preventive per la caduta ad hoc per ciascuna classe di rischio del paziente e adattive rispetto alla specifica situazione; inoltre, il progetto si propone di integrare sistemi innovativi di protezione, attualmente in fase di studio, per la riduzione dei danni in caso di caduta (qualora il sistema non sia in grado di prevenirla).Il sistema ha l'obiettivo di prevenire le cadute anticipabili, consentendo un risparmio al Sistema Sanitario Nazionale (ogni incidente genera un costo di 2000), aumentando la Qualità di Servizio ospedaliero percepita, rendendo l'utente responsabile rispetto al proprio rischio di caduta (aspetto cruciale in termini di rischio ospedaliero) e preservando più a lungo una mobilità consapevole (aspetto determinante per l'aging society).
Tema della presente proposta è l'uso delle risorse idriche sotterranee come fonte di energia geotermica a bassa entalpia ed in particolare quelle ubicate negli acquiferi fratturati e carsici in corrispondenza delle coste pugliesi che offrono grosse potenzialità a causa della loro elevata permeabilità e bassa soggiacenza. Tuttavia le attuali tecnologie non permettono di sfruttare le piene potenzialità di tali acquiferi. Ciò, unito all'impatto ambientale che potrebbe pervenire dal loro utilizzo, rappresenta l'ostacolo principale per la diffusione di tale fonte rinnovabile.Il progetto si prefigge di sviluppare pratiche investigative e costruttive innovative rispetto allo stato dell'arte. Tali pratiche, studiate ad hoc per i suddetti contesti idrogeologici, sono funzionali da un lato alla mitigazione degli impatti ambientali e dall'altro alla massimizzazione sia della resa termica che economica degli impianti geotermici a bassa entalpia.Tale tematica si inserisce totalmente nel percorso scientifico del proponente focalizzato sulle dinamiche di flusso e trasporto in formazioni geologiche fratturate sia a scala di laboratorio che di campo. Gli studi, applicati allo sfruttamento dell'energia geotermica a bassa entalpia, hanno già portato alla presentazione di due domande di brevetto per invenzione industriale sulle tematiche della proposta. Pertanto l'idea progettuale intende promuovere le invenzioni menzionate anche attraverso la collaborazione di partner industriali.
La presente idea progettuale mira a ridurre l'attrito fluidodinamico dei veicoli acquatici, e quindi la richiesta di energia per il moto in acqua, mediante l'utilizzo di superfici superidrorepellenti.E' noto che la superidrorepellenza è possibile grazie alla persistenza di aria nelle micro/nano-cavità della superficie solida che impedisce il contatto diretto solido-liquido. Di recente si è avuta evidenza del fatto che quando un oggetto con superficie superidrorepellente è immerso in acqua e si muove in essa, l'aria intrappolata all'interfaccia riduce la resistenza al moto e permette al corpo di percorrere distanze più lunghe a parità di energia fornita. Il progetto ha dunque lo scopo di investigare meglio il fenomeno e di sfruttarlo per aumentare l'efficienza energetica dei veicoli acquatici. Si inserisce pertanto nell'ambito di riferimento 3 Energia Sostenibile. L'idea di base è stata vincitrice, a nome della stessa proponente, del concorso Italiacamp 2012, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio e dal MiUR (http://www.italiacamp.it/focus_idee/idea_view.php?id=42). Il progetto prevede una combinazione sinergica tra un'attività sperimentale di modifica dei materiali (competenza della proponente) ed una teorico-progettuale (competenza del dipartimento ospitante) che convergano nello sviluppo di un pre-prototipo di veicolo acquatico ad alta efficienza energetica.
Gli acquedotti urbani sono un asset pubblico di grande valenza economica, sociale e ambientale. La vetustà di tali infrastrutture e la pressione antropica nelle città in area mediterranea sono causa di perdite idriche per oltre il 50% dei volumi immessi [www.confservizi.emr.it/allegati/comm-vigilanza-risorse-idriche_relazione_al_parlamento_2009.pdf] con gravi rischi di insufficienze del servizio. In tale contesto, gli strumenti di analisi a disposizione dei tecnici sono inadeguati perché concepiti per il progetto ex novo piuttosto che per la gestione delle reti esistenti. Quindi, le risposte gestionali sono spesso rivolte a reperire nuove fonti e/o incrementare i pompaggi con sfruttamento crescente della risorsa idrica ed energetica, aumentando così il carbon footprint del sistema.Il progetto propone lo studio di strumenti di analisi avanzata e di supporto alla gestione delle reti idriche mediante lo sviluppo di una base scientifica solida e il trasferimento dei risultati metodologici in un sistema integrato di pronto utilizzo da parte dei gestori degli acquedotti. Lo sviluppo di modelli di rete di nuova generazione permetterà di simulare la presenza di volumi di accumulo privati, del tutto peculiari dell'area mediterranea, nonché organi di controllo di pressione e perdite idriche lungo le condotte. Gli stessi modelli saranno parte di strumenti di supporto per la distrettualizzazione e la programmazione dei pompaggi secondo obiettivi di risparmio idrico ed energetico.
Uno studio di Cisco del 2013 prevede che il video costituirà più dell'80% del traffico su Internet. Una importante sfida della rete Internet del Futuro è la realizzazione della convergenza di servizi dati, audio e video mediante una piattaforma condivisa. Il Cloud Computing permette l'implementazione di servizi scalabili sia dal punto di vista delle risorse di rete che da quello dei costi grazie al modello di business pay-as-you-go. Tuttavia, per implementare un servizio che soddisfi l'utente e che al contempo ne contenga i costi, è necessario costruire un control plane che gestisca in maniera ottimale le risorse della Cloud. Questo progetto di ricerca propone di applicare la teoria del controllo in retroazione per progettare sistemi per 1) la gestione delle risorse della cloud e 2) l'adattamento del rate del video alla banda disponibile e al dispositivo dell'utente. I risultati attesi sono: 1) un framework matematico che permetta di modellare l'intero sistema di distribuzione insieme ai client; 2) algoritmi per minimizzare i costi di distribuzione e massimizzare la qualita' percepita dall'utente. I risultati saranno resi disponibili sotto forma di dimostratore. Il risultati del progetto potranno essere valorizzati mediante l'integrazione delle soluzioni proposte in portali al fine di migliorare la qualita' video rispetto allo stato dell'arte per la distribuzione di opere cinematografiche, di corti, di produzioni indipendenti, anche mediante piattaforme di social sharing.
La presente proposta di ricerca riguarda l'impiego di tecniche di analisi numerica in relazione alla definizione di scenari di rischio territoriale attraverso tecniche di analisi geomorfologica numerica e all'analisi della risposta delle risorse idriche sotterranee alle precipitazioni, per la ottimizzazione della gestione delle risorse idriche sotterranee. L'attività sarà sviluppata a partire dall'esperienza maturata dallo scrivente sull'analisi numerica del territorio e sull'elaborazione numerica dei dati di monitoraggio attraverso tecniche di tipo Data-Driven. Si propone di applicare la tecnica numerica basata sulle funzioni wavelet alla descrizione della morfologia del territorio pugliese, nello specifico la Murgia ed il Salento, allo scopo di identificare possibili anomalie dello stesso, associate a processi tettonici o processi morfologici regionali. Processi di larga scala possono avere effetti applicativi importanti, come già dimostrato dallo scrivente relativamente ad un caso di studio della valle del Biferno. Inoltre, si propone di utilizzare la tecnica Evolutionary Polynomial Regression per la modellazione dei livelli di falda dell'acquifero carsico profondo, dell'area murgiana e salentina e degli acquiferi superficiali del Salento e del tarantino. L'approccio proposto può rappresentare un paradigma particolarmente importante ed utile oltre che in funzione della comprensione della dinamica degli acquiferi anche per la loro gestione.
I sistemi di bike sharing (BS) occupano un ruolo fondamentale nell'ambito della mobilità sostenibile. Adoperati nelle città per spostamenti di basso-medio raggio, portano vari benefici ambientali e sociali che sono consistenti solo se questi sistemi risultano largamente utilizzati. È fondamentale quindi rendere attrattiva la modalità ciclistica tramite una coerente progettazione e gestione del sistema di offerta. L'idea progettuale è basata sulla proposta di nuovi modelli e metodi a supporto della progettazione e gestione in tempo reale delle flotte di bici applicati a innovativi sistemi Free Floating di Bike Sharing (FFBS). Questi, grazie alla localizzazione GSM/GPS, svincolano gli utenti dalla prenotazione, prelievo e restituzione dei veicoli presso stazioni fisse predisposte sul territorio. Se da un lato il Free Floating può rendere il BS più attraente, dall'altro crea il problema della rilocazione delle bici, già presente, anche se in misura inferiore, nei sistemi tradizionali. La ricerca vuole fornire gli strumenti teorico/pratici che consentano la realizzazione in scala reale dei suddetti sistemi mediante la rilocazione e il dimensionamento degli stessi per garantire un'elevata probabilità di trovare nelle vicinanze del punto di origine di ciascun utente una bici disponibile. Il sistema proposto consente una maggiore copertura del servizio di BS e di rispondere in maniera più elastica alla domanda degli utenti riducendo i costi di impianto e di gestione del servizio.
Il progetto di ricerca intende sviluppare alcuni prototipi di sistemi edilizi che integrino materiali innovativi con elevate prestazioni termiche e che siano in grado di realizzare un significativo risparmio energetico negli edifici. In particolare, il progetto di ricerca prevede di integrare due tipi di materiali, quelli a cambiamento di fase (pcm) e gli aerogel, in elementi edilizi quali gli infissi e i cartongessi. I materiali selezionati per questo progetto di ricerca sono due Key Enabling Technologies con prestazioni termiche particolarmente superiori rispetto a quelle dei materiali comunemente utilizzati in edilizia. In particolare, i pcm sono caratterizzati da un elevata capacità di accumulo energetico latente (senza incremento di temperatura) il che li rende adatti a limitare i picchi di surriscaldamento estivo, mentre gli aerogel hanno conducibilità termiche notevolmente inferiori rispetto ai materiali comunemente utilizzati per l'isolamento termico e sono quindi adatti a ridurre gli scambi termici degli involucri edilizi (e soprattutto il calore disperso) con spessori ridotti di isolamento. L'ambito di riferimento della presente proposta di ricerca è quello dell'energia sostenibile. In particolare, i temi di interesse sono lo sviluppo di sistemi innovativi per lo stoccaggio dell'energia (nel caso dei pcm) e lo sviluppo di prodotti innovativi per la riduzione dei consumi energetici e quindi delle emissioni di inquinanti.
La presente proposta, che si inquadra nell'ambito di riferimento Energia Sostenibile, mira a sviluppare una valida tecnologia per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. L'idea progettuale prevede la realizzazione di un innovativo scambiatore di calore gas-gas ad elevata temperatura, da utilizzare in piccoli impianti turbogas con combustione esterna di biomassa solida. Il funzionamento di tale scambiatore si basa sull'utilizzo di particelle ceramiche come vettore termico per trasferire calore da un gas caldo ad uno più freddo in modo molto efficace. Mediante lo scambiatore a particelle, i gas caldi prodotti dalla combustione esterna di biomassa solida possono essere utilizzati per riscaldare il fluido evolvente, ossia aria compressa prodotta dal compressore. Prima di entrare in turbina e produrre lavoro, l'aria compressa in uscita dallo scambiatore può subire un ulteriore aumento di temperatura mediante una combustione interna con piccole quantità di combustibile più pregiato. Tale scambiatore è stato studiato dal proponente mediante codici numerici e prove sperimentali a basso costo. Gli ottimi risultati preliminari, pubblicati su riviste e conferenze internazionali, incoraggiano a proseguirne lo studio per la realizzazione di un prototipo da testare in un piccolo impianto con micro-turbina a gas (con rigeneratore) e combustore esterno. L'obiettivo sarà il raggiungimento di un'efficienza dello scambiatore maggiore del 95% con perdite di carico trascurabili.
La presente proposta mira alla ricerca di soluzioni innovative per la tutela e la valorizzazione dell'ambiente costiero ed alla definizione dei criteri generali per la protezione e la gestione delle spiagge. A tal fine si rende necessario valutare il giusto equilibrio tra la sostenibilità economica, ambientale e sociale delle opere al fine di definire una scala di priorità di intervento. In particolare, la ricerca è focalizzata sulla mitigazione dei rischi naturali in zona costiera mediante interventi sostenibili di salvaguardia delle spiagge a basso impatto ambientale, quali i ripascimenti artificiali. Tale tipo di intervento, per effetto dei processi morfodinamici ed idrodinamici che caratterizzano l'evoluzione dei litorali, richiede spesso elevati costi di manutenzione ed è soggetto a rapido deterioramento. In quest'ottica la ricerca mira all'individuazione di tutte le possibili soluzioni in grado di prolungare il tempo di vita dell'intervento e garantirne la sostenibilità. Il presente progetto si inserisce pienamente nell'ambito della progettazione urbanistica e territoriale sostenibile, essendo orientato alla ricerca di criteri innovativi, basati su parametri quali-quantitativi descrittivi dello stato dei litorali, che possano essere d'ausilio agli Enti pubblici al fine di programmare gli interventi meno impattanti sul patrimonio ambientale costiero, definire le priorità e creare a livello regionale un sistema integrato di gestione delle coste.
Il presente progetto di ricerca si colloca nell'ambito Energia sostenibile proponendo lo studio sperimentale di materiali da costruzione per l'edilizia sostenibile, ottenuti a partire da miscele di materie prime naturali, presenti sul territorio pugliese, come argilla, calce e inerti di scarto della lavorazione agricola pugliese (scarti della potatura degli ulivi, della lavorazione della paglia, ecc.).L'obiettivo finale del lavoro di ricerca è la realizzazione di materiali edili ecosostenibili ad elevate prestazioni termoigrometriche (elevato potere isolante e buona capacità igroscopica), conformi ai criteri di risparmio energetico degli edifici. Il processo di lavorazione per ottenere i prodotti da costruzione finiti è previsto a crudo. Tale ciclo produttivo, cioè, non comporta cotture in forni ad elevate temperature, come avviene nel caso dei materiali tradizionali (es. laterizio, cemento), bensì una lavorazione ed un essiccamento dell'impasto in ambiente controllato a temperatura e umidità relativa ambiente, consentendo, in tal modo, sia la riduzione dei costi energetici di produzione sia l'abbattimento del tasso di inquinamento ambientale.
Nel progetto ci si propone di sviluppare e testare un nuovo tipo di unità ottica basato su fotomoltiplicatori al silicio (SiPM) che possa essere impiegato per le camere di una serie di telescopi Cherenkov a terra di piccole dimensioni (da 4 a 6 m di specchio, detti Small Size Telescopes o SST) nell'ambito dell'esperimento internazionale di astrofisica delle alte energie CTA (www.cta-observatory.org).Al centro del progetto vi è la produzione di un nuovo tipo di unità ottica, inclusa la parte elettronica, da impiegarsi non solo per applicazioni astrofisiche, ma anche per applicazioni biomedicali, quali le PET, e del monitoraggio di radioattività ambientale. Nel primo caso, il risultato atteso è dato dalla pubblicazione delle simulazioni e delle osservazioni di sorgenti astrofisiche con CTA su riviste scientifiche internazionali, insieme con il consolidamento di un network di ricerca a livello europeo. Nel secondo caso, i risultati sono le possibili ricadute tecnologiche in termini di brevetto dell'unità ottica realizzata.Tale progetto verrà svolto in collaborazione con numerose università ed istituti di ricerca europei ed internazionali coinvolti in CTA, con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN, www.infn.it) e con l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF, www.inaf.it). Inoltre è di interesse per vari partner industriali, quali la Fondazione Bruno Kessler (FBK, www.fbk.eu), la SITAEL S.p.A. (www.sitael.com) e la CAEN S.p.A. (www.caen.it).
The optical system allows the detection of the opening and then the control and diagnostics of injectors of any type, with any type of petrol and supply, as well as other mechanical moving parts drowned in a fluid. This system includes: - a measuring environment with an almost watertight chamber, - a fixed body, such as the body (8) of an injector, having at least two coaxial holes (3) of any geometry, - movable body, such as a control piston (7), having at least one through hole (4) of any geometry, - at least one diode (1) for the emission of an infrared or other light frequency beam placed in one of said coaxial holes (3) drilled on the fixed body, - at least one photoreceiver transistor (2) for receiving said beam, positioned frontally to said diode, and placed in the second of said coaxial holes (3) formed on the fixed body, - an electronic circuit for the transmission and reception of the light signal. The diode (1) emits an infrared or other light frequency beam which, passing through the coaxial holes (3) on the fixed body and the through hole (4) on the movable body, reaches the photoreceiver (2) that produces an indicative voltage derived from the intensity of the received light signal which is due to the displacement of the movable body with respect to the fixed body, said voltage being proportional to the percentage of juxtaposition between said through holes of the fixed body and said through hole of the movable body.
Seismic isolator (1) comprising at least a first cradle (11/12) and a second cradle (12/13), the cradles being positioned one over the other, each cradle housing respectively a first (R1A - R1C) and a second (R2A - R2C) group of rollers, wherein axes of rotation of the rollers of the first group are mutually parallel and lying in a first plane, wherein axes of rotation of the rollers of the second group are mutually parallel and lying in a second plane parallel to the first plane, and wherein the axes of rotation of the rollers of the first group are offset with respect to the axes of rotation of the rollers of the second group.
The purpose of the invention is to provide a process for the recovery of raw materials fro multilayer artifacts. The process involves cryogenic conditioning of the materials to be recovered and exploits the different thermal and elastic behaviour of different layers of different material.
A modular, self-supporting structural element for house building construction is described, which is provided whit mechanical constraining means for the dry mutual connection with at least one second modular structural element. The modular structural element has a variable density along at least one reference direction. A building structure comprising a plurality of structural elements which are constrained to each other by said constraining means and a process for the construction of the building structure are also described.
Cement based conglomerate light-weighted by recycled EPS which makes the compound lighter and highly insulating. The mixture is featured by the partial replacement of sand parts/fractions with corresponding recycled EPS parts. The mixture can be used also for construction of structural components, featured by lightness, sustainability and improvement of thermal properties.
Partially prefabricated system of opaque vertical clamping, structural and not, equipped with thermal insulation and armature. The system is constituted by a disposable formwork provided by means of two panels in the conglomerate to which are made integral two additional panels to high thermal performance in EPS, with contoured surface structure. The panels are connected together by horizontal transverse connections, to form a cavity containing an armature arranged in the establishment, adapted to accommodate a concrete casting (or equivalent) in work that may also provide for the use of innovative materials. The so-configured panels, they become an integral part of the vertical clamping system; the jet of completion, to be carried out in situ, connects between their walls arranged in both longitudinal and transverse direction, helping to create a single integrated structure. The system is designed to be able to withstand suitably the vertical and horizontal stresses of seismic type and to be be equipped.
Concrete component comprising at least one reinforcing element in plastic material of elongated shape having a size greater than the other two, characterized by a length of the reinforcement comparable with the length of the artefact measured in the direction in which the reinforcing element is positioned. The section of the reinforcement is such as to ensure a bending strength sufficient to support its own weight in the process of positioning, and a constant section along the longitudinal direction, so as to allow the manufacturability by extrusion of the reinforcing element.
Method for the identification of the poles and modal vectors of a road or rail vehicle provided with at least two wheels and in working condition, by means of the analysis of the movements or speeds or accelerations (output of the system) acquired in assigned measuring points of said vehicle, wherein said poles and modal vectors are determined by means of the fitting of the data relating to said outputs of the system on the basis of a mathematical model which describes the interaction between road or railway and said vehicle, characterized by hypothesizing that said vehicle moves at constant speed on a rectilinear trajectory or bend with constant radius, hypothesizing that said vehicle moves on a homogeneous and ergodic surface, whose roughness has a Gaussian distribution and that said at least two wheels move on a profile or on a plurality of profiles parallel with respect to each other, hypothesizing that the inlets induced by the road or rail surface on said vehicle cannot be traced back to a sequence of white noises and are correlated with respect to each other in time and/or space.
The Netflix block has been designed to solve a wide range of issues related to the division and articulation of interior spaces for residential purposes (temporary housing, highly flexible dwellings, rented houses, ...) and commercial (store, event areas, commercial centers, ...). Its lightness, ease of handling and ease of assembly ensure rapid installation and flexibility of use for living and furniture spaces. The guiding philosophy of the block is to ensure a high degree of flexibility in everyday living spaces, guaranteeing acoustic, structural (self-porting and fixing of furniture, wall hangings, etc.) and techniques properties (possibility to host installations) comparable to a traditional masonry, for the walls and elements of division resulting from it. The Netflix system provides several important benefits: Easy assembly and dismantling of partition walls in self-construction and without the support of any kind of construction equipment, with height varying from the floor Possibility of individual blocks to be anchored to each other by means of specific mechanical hooks that solidify the wall making it uniform and self-supporting Possibility of the block and the wall to accommodate the plants thanks to the provision of special cavities and trenches Possibility of disassembling and re-assembling the same walls at a later stage for obtaining distinct spatial and environmental solutions Possibility of quick assembly and removal of the finishing surfaces of the blocks and walls. Possibility of inserting doors and windows into the walls thus obtained Possibility of interchangeability of the finishes or their partial replacement to obtain different decorative effects within a few minutes Possibility to use the Netflix Block for basic furniture solutions such as kitchen environments, for the construction of recessed furniture and work surfaces or furniture solutions such as open bookcases, cupboards, .... These features make the product highly appealing to the interior design market, for designing versatile living spaces where it is easy and quick to re-divide spaces and, above all, for commercial, cultural and creative spaces in which requires strong creativity, transformability and high versatility of space in time.
The purpose of the invention is to provide a process for the recovery of raw materials fro multilayer artifacts. The process involves cryogenic conditioning of the materials to be recovered and exploits the different thermal and elastic behaviour of different layers of different material.
The purpose of the invention is to provide a process for the recovery of raw materials fro multilayer artifacts. The process involves cryogenic conditioning of the materials to be recovered and exploits the different thermal and elastic behaviour of different layers of different material.
The present invention relates to a portable apparatus for detecting falls and immobility of a subject. The apparatus comprises at least one sensor generating a signal indicative of the accelerations of at least one portion of the subject's body, a control unit suitable to process this signal and communication means for sending a call for help to a remote control station. Advantageously, the control unit automatically activates the communication means only when a fall of the subject and his/her subsequent immobility are detected based on said processing.
Realizzazione e conservazione di infrastrutture. Salvaguardia e recupero del patrimonio architettonico e territoriale. Formazione continua, ricerca e sviluppo, consulenza e assistenza tecnico scientifica. Soluzioni architettoniche, ingegneristiche, archeologiche e territoriali. Servizi di rilevamento, trattamento e gestione ei dati, formazione, promozione e ricerca.
Erogazione delle seguenti prestazioni: fornire servizi specialistici e soluzioni basate su tecnologie innovative ICT; sviluppare sistemi di supporto alle decisioni (Decision Support System, DSS), studi di fattibilità e progettazione di sistemi di gestione. Lo spin off si occupa di: logistica interna dei sistemi produttivi (sistemi di immagazzinamento, trasporto, pianificazione della produzione); sistemi di distribuzione e filiere di produzione (suplly chain); logistica delle aziende ospedaliere; logistica delle aziende di servizi (trasporto pubblico e privato, trasporto urbano e autostradale, trasporto intermodale, raccolta dei rifiuti solidi urbani, sistemi di distribuzione dell’energia elettrica); problemi di management, coordinamento e sincronizzazione nell’ambito della domotica; logistica portuale ed aeroportuale, trasporto intermodale (gestione ottimale del flusso di merci, mezzi e persone).
B.Re.D. srl valorizza in modo imprenditoriale, in contesti innovativi, i risultati di ricerche condotte presso il Politecnico di Bari sviluppando nuovi prodotti e servizi. Per tali finalità, la Società si occupa di: progettare e/o condurre indagini sulle caratteristiche materiche, costruttive, tecniche e tecnologiche di edifici esistenti; indagini dello stato di conservazione di edifici esistenti; condurre attività di misura e monitoraggio di parametri in edifici esistenti; fornire servizi per la diagnostica in sito e/o in laboratorio su materiali e componenti del patrimonio costruito; servizi per l'analisi di patologie e dissesti in edifici esistenti, per la progettazione, realizzazione e sperimentazione di materiali innovativi per il recupero di edifici esistenti. B.Re.D., inoltre, impiega droni multirotore a supporto delle proprie attività di indagine e rilievo, essendo autorizzata dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC APR No. 8969) ad operare con Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto nell'ambito di operazioni critiche anche in aree urbane.
Ricerca , sviluppo,prototipazione, ingegnerizzazione, produzione e commercializzazione di prodotti, processi e servizi innovativi e/o di elevato contenuto scientifico o tecnologico nel campo delle tecnologie geoambientali e geoenergetiche. Studi di fattibilità, progettazione , ingegnerizzazione, di processi innovativi , prototipazione , produzione di impianti pilota e full-scale negli ambiti dell'uso dell'energia geotermica a bassa entalpia, recupero energetico di matrici organiche e gestione sostenibile dei rifiuti.
Nasce per trasferire dalla ricerca tecnica strumenti innovativi di analisi e supporto alle decisioni per sistemi complessi in ingegneria civile. iniziative: sviluppo e realizzazione di strumenti informatici software innovativi per l’analisi e il supporto alle decisioni nell’ambito dell’ingegneria civile da utilizzare in ambienti software di larga diffusione; commercializzazione degli strumenti innovativi per l’analisi e il supporto alle decisioni nell’ambito dell’ingegneria civile; attività di supporto agli utilizzatori/destinatari degli strumenti innovativi; attività di consulenza tecnico-scientifica per l’analisi e il supporto alle decisioni nell’ambito dell’ingegneria civile attraverso gli strumenti innovativi sviluppati dalla società eventualmente integrati con altri sistemi.
Esercizio delle attività connesse alla ricerca, alla prototipazione, allo sviluppo, alla realizzazione, nonché alla produzione e commercializzazione di nuove opere, prodotti e servizi evoluti e personalizzati nel campo dell'ingegneria industriale, civile, dell'informatica, della consulenza tecnica, organizzativa ed economica. Studio dell’idea, preparazione di base, collaudo dei prototipi, produzione pilota, introduzione e lancio della produzione. Gestione diretta o indiretta delle nuove opere, di nuovi prodotti e nuovi servizi. Prestazioni di studio e di analisi anche di mercato per la individuazione e definizione di specifiche tecniche gestionali. Assistenza all’introduzione e adattamento nelle attività già esistenti di nuove tecnologie e processi. Elaborazioni dati. Produzione di software per il mercato. Progettazione, organizzazione e gestione di corsi di formazione professionale. Ricerca applicata nel settore industriale anche in collaborazione con istituti e centri di ricerca nazionali ed internazionali pubblici e privati. Promozione, partecipazione e diffusione di programmi di ricerca. Servizi di consulenza di direzione, in particolare nel campo dei metodi e delle tecniche di innovazione tecnica e gestionale, offrendo a) servizi di informatica e connessi a servizi di formazione professionale; b) servizi di trasferimento tecnologico e di intermediazione delle informazioni; c) servizi di consulenza tecnico-economica.
Si occupa della valorizzazione dei prodotti agroalimentari mediante lo sviluppo di innovativi sistemi analitici. Combina analisi di Risonanza Magnetica Nucleare (NMR), analisi statistica multivariata e implementazione di sistemi esperti di classificazione al fine di realizzare il controllo e l’ottimizzazione dei processi produttivi. Sperimenta nuovi metodi di prova in conformità ai requisiti normativi internazionali utilizzando strumentazione all’avanguardia. Ha sviluppato protocolli di analisi di varie matrici alimentari (uva da tavola, uva da vino, vino, ciliegie, melograno, grano e farine) con la NMR e si propone di valorizzare le conoscenze scientifiche derivanti dagli studi condotti in materia di chimica degli alimenti presso il DICATECh del Politecnico di Bari.
Ingegnerizzazione, sviluppo di prototipi e produzione in piccole serie di dispositivi ed apparati elettronici innovativi ad elevato contenuto tecnologico anche derivanti dall'attività di ricerca presso il DEE del Politecnico di Bari. Studio di fattibilità, progettazione, sviluppo e prototipazione di sistemi elettronici, di automazione industriale, informatici, di telecomunicazioni e sensoristica, nei settori della supervisione, dell’automazione, controllo, elettromedicale ed ambientale. Produzione, commercializzazione e assistenza post vendita dei sistemi suddetti. Aggiornamento culturale e professionale dei soci. Formazione specialistica.
Ricerca e progettazione personalizzata di sistemi meccanici altamente innovativi. Realizzazione di prototipi e prodotti di macchine innovative nel settore del lavoro aereo, della produzione ed utilizzazione di energie alternative, della diagnostica per le strutture industriali e civili. Sviluppo di tecniche e metodologie di calcolo innovative nell’ambito della diagnostica strutturale. Ideazione, progettazione, sviluppo e prototipazione di sistemi innovativi di trasmissione del moto. Progettazione di sistemi mini e micro eolici per la produzione di energia e il trasferimento dei fluidi. Trasferimento alle imprese dei risultati della ricerca. Produzione, promozione, commercializzazione ed assistenza post-vendita. Collaborazione con enti pubblici o privati. Promozione e organizzazione di master e corsi. Aggiornamento professionale dei soci. Attività affini. Reinvestimento dei profitti.
Progettazione, realizzazione e fornitura di sistemi di scansione low-cost e sistemi di rilievo e di misura per qualsiasi tipo di applicazione sia in campo medico che biomedico. Sviluppo e consulenza nel campo della fabbricazione additiva e della prototipazione rapida con tecniche quali la Fused Deposition Modeling o con altre metodologie di fabbricazione. Consulenza e service per autofinanziare le attività di ricerca della società.
La società ha per oggetto le attività di ricerca, sviluppo, progettazione e commercializzazione di software, hardware e servizi nei settori della telematica, dell'automazione, delle telecomunicazioni, dei sistemi di elaborazione dati, informativi, dei web services, di Voice su internet Protocol, di video su IP, e di videoconferenze; realizzazione e gestione di centri elettronici per l'elaborazione dei dati, la gestione di servizi inerenti al calcolo e l'archiviazione di dati; ideazione, realizzazione, installazione e assistenza di servizi telematici; ideazione, realizzazione, installazione e assistenza di servizi con tecnologie di cloud computing e di virtualizzazione; erogazione di servizi e applicazioni tramite l'utilizzo di infrastrutture di cloud computing.
Wideverse rende possibile la creazione di contenuti in realtà virtuale e mista anche ai non addetti ai lavori. Tramite un editor di contenuti, l'utente costruisce e condivide esperienze immersive combinando foto e video a 360° ed arricchendoli di elementi multimediali e 3D. I nuovi contenuti così creati sono pubblicati e resi disponibili nel cloud di Wideverse. Il mercato di riferimento è composto da agenzie immobiliari, tour operator, ecc. (business) e possessori di action cam (consumer).
Il principale core business riguarda la progettazione, la realizzazione, l'ingegnerizzazione e l'installazione di sistemi intelligenti a supporto dell'automazione dei processi industriali (Industria 4.0, controlli di qualità, ...), della diagnostica (monitoraggi e ispezioni, anche 3-D, di prodotti e infrastrutture, test non distruttivi, ...), nonché della sicurezza (sicurezza sul lavoro, identificazione personale, videosorveglianza intelligente, ...)..
Utilizzazione industriale e commerciale dei risultati della ricerca universitaria dei docenti. Creazione di un centro di competenze sulle tecnologie avanzate per la tutela ambientale. Progettazione e realizzazione di attività di formazione in discipline applicative della tutela dell'ambiente. Laboratorio di tecnologia e chimica ambientale con analisi di matrici solide, liquide ed aeriformi.
Realizzazione e conservazione di infrastrutture. Salvaguardia e recupero del patrimonio architettonico e territoriale. Formazione continua, ricerca e sviluppo, consulenza e assistenza tecnico scientifica. Soluzioni architettoniche, ingegneristiche, archeologiche e territoriali. Servizi di rilevamento, trattamento e gestione ei dati, formazione, promozione e ricerca. Progettazione, sviluppo di proprietà intellettuale, costruzione e gestione di beni e servizi nel settore dell’ICT per industriale, agroalimentare, turistico, monitoraggio ambientale; elettronica delle telecomunicazioni, automazione industriale, logistica di magazzino, di prodotto e di trasporto; bio medica; sicurezza. Progettazione costruzione e gestione di opere civili, impiantistiche e industriali nei settori dell’energia, gas, ambiente, rifiuti e acque. Acquisto, cessione, sviluppo, implementazione e utilizzo di tecnologie, licenze e brevetti. Progettazione di opere pubbliche e di edilizia privata. Redazione di studi di fattibilità. Assistenza tecnica per la predisposizione e l’attuazione di programmi complessi di trasformazione urbana, per il marketing territoriale e la sostenibilità ambientale. Project financing. Consulenza ed assistenza nella redazione di piani di sviluppo economico per nuove tecnologie e rilascio di certificazioni di qualità. Assistenza alle PA.
Progettazione, industrializzazione, messa in opera e commercializzazione di strumenti, procedure e sistemi per la meccanica sperimentale, la diagnostica strutturale e la diminuzione dell’impatto ambientale dei rifiuti e relativa consulenza industriale in tutti gli ambiti e le aree applicabili. Utilizzazione e applicazioni di strumenti di calcolo numerico, tecniche sperimentali, in prevalenza basate su metodi termici, per l’elaborazione, l’analisi, il monitoraggio, il miglioramento, la manutenzione di strutture, prodotti, impianti, processi e servizi nei settori biomedicale, aeronautico, meccanico, meccatronico, estrattivo, energetico (in particolare energie rinnovabili), agroalimentare, chimico e delle materie plastiche.
Realizzazione di prodotti, processi e servizi innovativi e/o di elevato contenuto scientifico o tecnologico nel campo del telerilevamento e delle relative tecnologie hardware e software con particolare attenzione alle applicazioni alla Geomatica. Produzione, commercializzazione ed assistenza post-vendita dei prodotti realizzati e fornitura di servizi di elaborazione specialistici. Studi di fattibilità, progettazione, sviluppo e prototipazione di procedure innovative per elaborazione digitale di segnali (DSP) e, in particolare, di dati telerilevati. Indagini di mercato, al fine di individuare i settori e le applicazioni verso cui orientare la creazione di nuovi prodotti e servizi, individuando anche le possibili fonti di finanziamento o cofinanziamento per le attività di sviluppo. Attività formative rivolte agli utenti dei prodotti dello spin off.
La società si prefigge di erogare i seguenti servizi: ricerca, prototipazione, sviluppo, realizzazione, produzione e commercializzazione di nuove opere, prodotti e servizi nell’ambito dell’ingegneria industriale, civile, dell’informatica, nonché il trasferimento tecnologico del know how accademico–professionale in ambiti tecnici, organizzativi, economici e di ingegneria finanziaria; supporto alla P.A. nello studio, nell’analisi e nella ricerca di soluzioni di ottimizzazione di procedure e protocolli che migliorino la qualità della vita del cittadino (mobilità sostenibile, efficientamento energetico, smart city); supporto alle aziende private nelle fasi di analisi, ottimizzazione e reingegnerizzazione dei processi di approvvigionamento, produzione, gestione del magazzino e logistica; erogazione e promozione di modelli flessibili, innovativi e ottimali di management nel settore pubblico e privato con particolare riguardo alla governance e alla responsabilità sociale di impresa.
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