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Loredana Perla
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, PSICOLOGIA, COMUNICAZIONE
Area Scientifica
AREA 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
Settore Scientifico Disciplinare
M-PED/03 - Didattica e Pedagogia Speciale
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Il saggio presenta una ricostruzione delle cause della crisi attuale della Scuola italiana e le possibili vie di soluzione attraverso il recupero della magistralità docente e dei saperi didattici nella formazione dell'insegnante.
Anche la ricerca didattica comincia oggi a interrogarsi sul disagio inespresso degli insegnanti, già indagato da studi di marca psico-sociologica. Fra le vie di superamento c'è lo spazio autobiografico del racconto, laddove il malessere trova possibilità di svelamento ed elaborazione attraverso una messa in parola che illumini all'insegnante il senso del "fare scuola", oggi certamente più complesso di ieri. Insegnare stanca. Ma se fino a ieri era quasi un tabù parlarne, ora, finalmente, la cortina del silenzio si è rotta. Al disagio invisibile dei maestri, che talvolta arriva ad assumere le forme del vero e proprio burnout, la ricerca didattica comincia a dare voce. Perché il disagio esiste non solo dalla parte del banco, ma anche dalla parte della cattedra.
L'articolo sottolinea alcuni aspetti dell'esperienza di formazione alla scrittura avviata a Ceglie Messapica sotto il segno della valorizzazione dell'autobiografismo.
Si tratta della voce di un dizionario della quale vengono riportati etimo, quadri concettuali di riferimento, implicazioni metodologiche, breve bibliografia
This work aims at providing an overview of assessment of academic research. The author critically retraces the evolution of research assessment systems in Europe and Italy, focusing her attention on two key notions: the state of the art in research assessment within the field of human science (considering methodologies and best practices) and new perspectives offered by research assessment in order to improve quality in academic scientific outcomes. The heuristic potential of research assessment systems is also analysed in order to consider both the existing critical issues and the positive effects emerging from new strategic and organisational development solutions within the international university system.
L'articolo presenta un esempio di buona prassi di orientamento Scuola-Università con l'organizzazione di moduli articolati su quattro snodi culturali
Si tratta della voce di un dizionario della quale vengono riportati etimo, quadri concettuali di riferimento, implicazioni metodologiche, breve bibliografia
Il volume propone un'interpretazione del tema dell'insegnamento secondo una prospettiva teorica emergente: la didattica dell'implicito. C'è, nel sapere pratico dell'insegnante, molto più di quanto egli possa riconoscere e intenzionalmente trasmettere: credenze, memorie, affetti, epistemologie ingenue fortemente connesse con l'immagine di sé e con la sua esistenza sociale. Un mondo finora raramente reso oggetto di ricerca didattica e di percorsi decostruttivo-esplicitativi. La tesi del libro è che solo accettando la sfida dell'attraversamento di questo territorio (che trova un fondamentale canale di espressione nei testi e nelle azioni dello stesso insegnante) riusciremo a comprendere più in profondità il sapere pratico dell'insegnamento, per ri-teorizzarlo anche a partire dall'implicito e per creare le condizioni per la formazione di un insegnante-maestro.
The project, in cooperation between the Faculty of Educational Sciences, Psychology & Communication, University of Bari and Ufficio Scolastico Regionale della Puglia (USR, Regional School Office), involved seven Primary and Secondary schools located in Bari and its district as well as Institute Karibu, Panzi (Congo) in a collaborative research& training project aiming at experimenting autobiographical activities for intercultural training practices in primary and secondary school. Starting from an analysis of the different stages that made up the final project, this paper is meant to offer some considerations on the relations between narrative processes and transmedia education documentation. In particular, the core focus is on the driving role played by the development of technologies in fostering new narrative media, with particular emphasis on storytelling activities. At the end of this article a series of devices used to “provide documentary evidence of laboratory activities” carried out by the research project DidaSco within the research itinerary adopted by schools which have joined the project will be showed. These new devices combine writing skills (words, images) with the potential offered by transmedia. Each medium has its own potential and peculiarities which may be used in educational settings appropriately. Nowadays, a new “universe” of writing can be created; the common thread can be developed in different - though coherent - ways on different media, thus creating a new “archetype for communication”.
This project was meant to promote the innovation of environmental practices in primary school, within the theoretical framework of an ecological pedagogy, phenomenologically oriented to environmental protection. The primary purpose was to allow children to rediscover,in the formal places of education,the informal practices of work connected to the sustainable culture of gardening.The secondary purpose was to experiment the autobiographic approach in teaching environmental subjects,focusing on the connection between taking care of the plants/taking care of the others and the writing of the cure.
Il saggio è centrato su una ricerca condotta con pre-service teachers nella quale, attraverso il dispositivo della scrittura autobiografica è stato possibile far emergere alcune dimensioni preriflessive inerenti all'agire professionale.
Il saggio ricostruisce le linee portanti della cultura scolastica italiana dal punto di vista della teoria della didattica offrendo nel contempo un approfondimento sulle linee di ricerca più accreditate sugli oggetti specifici della didattica della scuola.
Si tratta di un fascicolo sulla didattica della storia nella scuola primaria
La suggestionabilità rappresenta una delle principali fonti di distorsione del ricordo di un evento a cui un testimone ha assistito o di cui è stato vittima. La ricerca psicologica si è a lungo interessata ai processi cognitivi e sociali che rendono alcuni testimoni particolarmente vulnerabili alle suggestioni. Nel presente lavoro è riportata una breve rassegna della letteratura scientifica sull’argomento. Il tema della suggestionabilità stimola, inoltre, un interessante dialogo tra psicologia e diritto che ha come oggetto la riflessione sulla scientificità dei metodi impiegati per l’acquisizione della prova testimoniale.
L'introduzione apre a una linea di riflessione esplorativa di un campo emergente dagli studi didattici: la teoria e le pratiche scolastiche di inclusion, lemma traducibile letteralmente con l’omologo italiano di inclusione. Nei dieci saggi contenuti nel volume si tracciano le prime linee di formalizzazione di una didattica attenta alla modificazione dei contesti di apprendimento in funzione dei processi di inclusione.
L'eccellenza in cattedra è quella degli insegnanti-Maestri, tali perché capaci di lasciare un segno nella formazione dei giovani. Quali sono i saperi taciti ed espliciti alla base della competenza di questi insegnanti? Qual è il mistero della loro eccezionalità? Quale saggezza produce l'effetto-Maestro? Per rispondere a queste domande e cogliere l'essenza dell'eccellenza, la strada scelta è quella del racconto di chi l'agisce quotidianamente e silenziosamente in aula: gli insegnanti-Maestri. Il volume presenta il viaggio in tappe di una ricerca didattica fenomenologicamente orientata nella quale insegnanti esperti sono stati invitati a parlare e a scrivere dei loro modi stra(ordinari) di insegnare e di far apprendere in interviste elucidative e in micronarrazioni. L'accostamento analitico ai loro testi, anche attraverso l'utilizzo del software Nvivo e delle restituzioni riflessive, ha permesso l'esplicitazione di una costellazione di "referenziali" delle magistralità emergenti, qui la novità, a partire dalla parola dell'insegnante. Il dialogo fra il dire-la-pratica-insegnante e l'analizzare-la-pratica-insegnante apre una strada empirica nella metodologia della ricerca didattica utile a far avanzare la conoscenza teorica dell'insegnamento e a recuperare la lezione degli insegnanti-Maestri di ieri e di oggi, anche in vista della formazione dei neo-insegnanti e dei mentori.
Il saggio propone un modello di Nuova Formazione Insegnante che fa leva sull'esplicitazione della conoscenza pratica del docente. Si tratta di una proposta che si colloca entro il framework del teacher's thought.
Il saggio tematizza il concetto di leader intellettuale di J. Dewey in riferimento alla formazione dell'insegnante e alla produzione scientifica sul tema di Giuseppe Acone
La formazione del dottore di ricerca è un tema centrale della teorizzazione didattica. Esso riguarda due livelli di lavoro. Il primo inerisce alla "messa a punto" di una metodologia specifica di lavoro calibrata su un apprendimento peculiare - quello del dottorando di ricerca - oggi diventato assai più articolato e complesso che nel passato. Il secondo livello interpella la teoria didattica in merito all'analisi delle diverse funzioni formative della ricerca (e delle relative declinazioni pratiche) che non possono più restare circoscritte alla promozione di generici habitus del "fare ricerca" ma che vanno sviluppate, anche alla luce degli indirizzi rivenienti dalla normativa più recente , nelle interconnessioni che la formazione dottorale è chiamata a promuovere col mondo delle produzioni e delle professioni (imprenditoriali e non) e con gli Spazi Europei dell'Alta Formazione e della Ricerca. Il contributo fa il punto su entrambi questi livelli e propone un tratteggio didattico disegnato guardando al target specifico del dottore di ricerca.
Il contributo tematizza l'expertise didattico come patrimonio della comunità di pratica docente. Il lavoro si inscrive entro il framework delle teorie sulle culture implicite delle organizzazioni; in questo caso scolastiche.
The authors present the results of a survey on the activities undertaken in the university training in aa.aa. 2009/2010, 2010/2011, Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Bari. Research has underlined that the training college has an explicit structure, governed by the rules (Article 18 of Law 24 June 1997, n. 196) and a latent structure that emerges by means of the use of writing devices in research. The results underline demonstrate two critical areas: the difficult communication between mentors and trainees and the inadequate involvement of students in practical activities. The course reveals the importance of writing as a way to shed light on the latent dimensions of university training and data.
L'articolo presenta una rassegna di sintesi dei contributi più significativi del XV Congresso Biennale dell'ISATT (International Study Association on Teachers and Teaching) dal titolo Back to the Future: Legacies, Continuities and Changes in Educational Policy, Practice and Research (5-8 luglio 2011 - Minho,Braga Portogallo).
The article sums up the methodological alternatives on the research of the classroom educational practices. The hypothesis is that there is a practice knowledge which has a value of theoretical didactic knowledge, as long as, to make this evident, one choices hermeneutic phenomenological approaches. The elective statute proposed is collaborative research (Day,1996; Perla, 2010) between researcher and teacher; an eye for an improved function of research (meaning the evidence-based research); a systematic questioning of an own world of implicity of the researcher in order to avoid the risk of interpretative deductions on material which is mainly narrative research.
Il saggio presenta una ricerca condotta con gli insegnanti di religione cattolica secondo lo statuto collaborativo e il paradigma di analisi delle pratiche didattiche
Centrato sull’esplorazione dell’endiadi scrittura e lavoro formativo e sull’approfondimento del costrutto teorico di scrittura professionale, il saggio attraversa un territorio nuovo della didattica della scrittura (almeno qui in Italia): quello perimetrato dai tre metaforici vertici del triangolo scrittura-lavoro-formazione. Il focus è rappresentato dal ruolo che la scrittura può svolgere in funzione professionale e professionalizzante.
In the essay the author discusses the status quo of the Italian School analysing, in an self-critical way, some of the resposibilities of pedagogy, highlighting the decline of intellectual vigilance in the matter of schooling. One of the ways to overcome the ban of the “pedagogic voices” is to start considering school as a strong pedagogical institution, not the bureareautical idea of school as a union-based ministerial institution, but an institution firmly fixed on a pedagogic neohumanism. This proposal goes in the direction of the recovery of the culture of the new Italian citizenship, the centrality of the training of the teacher and the learning of the fundamental knowledges.
Il capitolo documenta un'indagine intesa a leggere il reale funzionamento della scuola oggi nel Paese attraverso interviste fatte a dirigenti di scuola e ad opinion leaders. L'obiettivo è stato quello di intercettare la portata dell'istruzione e il valore dell'educazione nelle scuole del Sud, segnate talvolta da professionalità deboli ma anche da eccellenze nascoste.
L'articolo riporta l'esperienza della valutazione dipartimemtale riflessiva realizzata nell'Università degli studi di Bari Aldo Moro.Il framework di riflerimento è quello dell'empowerment.
La ricerca educativa può offrire un contributo chiarificatore nel quadro del sistema scuola italiano. Il testo illustra l’importanza del nesso fra ricerca valutativa e ricerca educativa: la valutazione introduce epistemologicamente nel discorso pedagogico principi di controllo di processi e risultati delle istituzioni formative. Oggi è necessario individuare e promuovere modellizzazioni valutative in cui le scuole si assumano la responsabilità dei processi che realizzano e, dunque, anche della valutazione di tali processi.
L'articolo fa il punto sulle luci e le ombre della valutazione dei prodotti e dei processi scientifici dell'università a partire dall'esperienza condotta nel Dipartimento di Scienze Pedagogiche e Didattiche dell'Università degli Studi di Bari
Il saggio analizza la genesi neurale dei sentimenti empatici e propone delle piste di educazione all'empatia
L'articolo propone la tesi che l'insegnamento della religione cattolica si ponga come avamposto educativo nella Scuola dello stato, offrendonumerosi agganci curricolari per l'approccio di temi educativi non solo specificatamente legati all'ambito epistemologico della disciplina religione cattolica
L'articolo tematizza il ruolo della didattica dell'implicito nella formazione
Recensione a volume, in lingua inglese
The objective of the following research is to investigate the practices which contribute to the creation of the teacher-master identity. Mixed instruments were used: explicitation interviews, video-research, writing anecdotes. The results of the first step of collaborative inquiry revealed a rich repertoire of routines and some unexpressed levels of professional assumptions embedded in the development of expert teacher identity. Teaching practice is influenced by his/her biography, student’s memory and relations with his/her past mentors, conceptions implied in the choice of a job, good-teacher-action indicators and ethical views about practice. The findings suggest that teaching practice is not based only on an evident kind of didactics, but it rather consists of acts, routines, aim-directed activities, gestures, memories, beliefs, which are not instantly decipherable, but that contribute – if explicitated and analyzed by teachers with the support of researchers – to the creation of the teacher-master identity and his/her expertise in teaching.
Il passaggio alla scrittura-web ha comportato una serie di modificazioni di metodo per l'insegnamento della scrittura. Il saggio fa il punto su tali cambiamenti e propone un curriculum didattico per far apprendere la scrittura-web
La Scuola italiana è implicata nella realizzazione dell'inclusione a più livelli e secondo direzioni di senso volte a costruire anche le condizioni didattiche di realizzazione dell'inclusione sociale. Quest'ultima non è, infatti, un dato di partenza, né solo un prodotto in-formale dell'esperienza umana, ma è un "oggetto culturale"un contenuto di ragione, di sentimento e di volontà che si comincia a proporre intenzionalmente al bambino sin dalla famiglia e, attraverso lo strumento del curricolo verticale, sin dalla Scuola, luogo quest'ultimo ove gli allievi trascorrono moltissime ore della loro esistenza. A differenza della famiglia, la Scuola è in condizione di "giocare" la carta importantissima del progetto formale di educazione all'inclusione: un curricolo fatto di qualità di relazioni umane, di allestimento di ambienti, di scelte metodologiche e di contenuti, di attivazione di strategie per lo sviluppo di competenze autenticamente comprensive del valore fondamentale che è l'inclusione sociale. Una società inclusiva è infatti l'approdo, qui la tesi che intendo dimostrare, anche di una formazione scolastica che sa orientare intenzionalmente e sistematicamente gli apprendimenti in senso inclusivo. Il volume, dopo un capitolo di quadro, presenta nove diverse strade per dar corso al porgetto di inclusione didattica nella scuola.
Questo testo, frutto del lavoro corale di un gruppo di giovani ricercatrici e studiosi di quattro diverse Università italianesi innesta su una linea di riflessione esplorativa di un campo emergente dagli studi didattici: la teoria e le pratiche scolastiche di inclusion, lemma traducibile letteralmente con l’omologo italiano di inclusione.Il volume propone dieci strade ragionevoli, una per capitolo, per provare a formalizzare la logica inclusiva dal punto di vista didattico.
Come risponde oggi la Scuola italiana all'urgenza dell'inclusione sociale? Il senso del saggio potrebbe essere riassunto in questa sola domanda. Il tema è argomentato assumendo la prospettiva teorico-pratica di una Didattica intesa come scienza (formativa) dell'insegnamento: una scienza che, in quanto formativa, sa leggere il complesso di urgenze emergenti dalla realtà storico-sociale e realizzare pratiche orientate dall'utopia di un progetto di società "cha ha bisogno d'essere democratica
Si tratta della voce di un dizionario della quale vengono riportati etimo, quadri concettuali di riferimento, implicazioni metodologiche, breve bibliografia
La pratica della progettazione didattica è intrinsecamente legata al concetto di trasformazione epperciò di ricerca. Di qui le domande della ricerca-formazione promossa e documentata nel volume in tutti i passaggi del protocollo empirico: quale Liceo “altro” – inteso come realtà da innovare – è possibile pensare a partire dall’ analisi delle pratiche di progettazione didattica che vi hanno luogo? Quali trasformazioni sono oggi in corso nel sistema dei Licei pugliesi a seguito dell’assunzione nella didattica ivi praticata del costrutto della "competenza”? E infine: è possibile, a partire dalle risultanze di una ricerca-formazione, pur circoscritta a un gruppo di soli ventuno istituti e poco più di cento docenti, giungere a formalizzare un modello di progettazione curricolare per competenze ad uso dei Licei italiani? La ricerca offre qualche risposta in tal senso e, nel capitolo di quadro, vengono offerti al lettore le coordinate teoriche e la ricostruzione dei passaggi metodologici, con relative risultanze, del percorso.
Avec l’approbation en Italie du décret 249 du 10 septembre 2010, le thème de la formation des enseignants a vu s’ouvrir une scène profondément modifiée dans son architecture. En effet la philosophie qui l’inspire est nouvelle et différente et nous pouvons la résumer dans le passage d’un modèle qui regarde l’enseignant comme un simple applicateur (ou exécutant) de solutions aux problèmes concrets, indiqués par les théoriciens, à un modèle (à une série de modèles) qui place la formation entre la théorie et la pratique et qui voit l’enseignant comme sujet épistémique, producteur de savoir pratique. Le savoir pratique est un genre de savoir qui n’est pas linéaire et ne suit pas des étapes qui peuvent être prédéterminées: c’est une connaissance implicite qui ne peut pas être totalement formalisée, pas avec le langage de la logique démonstrative: le savoir pratique est un savoir de l’action, fondé sur les stratégies de la complexité, de enazione de la situatività. C’est un savoir élaboré ‘sur le champ’, qui se développe pendant l’action et qui est difficile à cueillir par un observateur externe et, à un premier regard, il n’est pas qualifié comme ‘vrai’ savoir puisque fuyant aux catégories traditionnelles du savoir scientifique qui apparaissent excessivement simplificatrices. Sur ce savoir, depuis quelques années, la recherche didactique a adressé son attention.
Si tratta della voce di un dizionario della quale vengono riportati etimo, quadri concettuali di riferimento, implicazioni metodologiche, breve bibliografia
Dimensione fondante l’accompagnamento didattico al tirocinio è la documentazione scritta che lo studente produce sulle attività svolte. Il volume presenta le risultanze di una ricerca avviata nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bari a partire dall’A.A. 2010-2011 che ha inteso far luce sull'esperienza del tirocinio sulla base dell'ipotesi che la scrittura documentativa vi svolga un ruolo essenziale e questo per tre ragioni: perché la scrittura potenzia i processi di riflessività attiva e postattiva dello studente; perché l’analisi delle scritture fa emergere, all’occhio del ricercatore, il livello inespresso dell'esperienza; infine perché le scritture prodotte dagli studenti possono costituire un primo archivio documentale di atti, azioni, attività del tirocinio stesso che aiuti a “far memoria” e a migliorare la comunicazione (spesso asfittica) fra tutor universitari e mentori accoglienti. Il volume è rivolto principalmente a docenti universitari, a supervisori e mentori e a studenti dei corsi di studio in Scienze della Formazione, delle lauree Specialistiche per l’Insegnamento nella Scuola Secondaria e dei Tirocini Formativi Attivi oltre che, naturalmente, a ricercatori e a studiosi interessati alle tematiche dell'accompagnamento didattico attraverso la scrittura.
Che cosa è la scrittura professionale? Quali sono i metodi di scrittura da tenere nella “cassetta degli attrezzi” del lavoro formativo? Cosa si dovrebbe conoscere e approfondire delle competenze di scrittura professionale se si sceglie di diventare formatori o insegnanti? Queste le domande alle quali il volume tenta di rispondere con una proposta che vede coniugarsi le dimensioni più tradizionali e interdisciplinari della Didattica della scrittura con quelle emergenti dalle pratiche di “scrittura-in-uso” nei contesti del lavoro di formazione. La scrittura digitale, la scrittura narrativa del Sé insegnante, lo “storytelling”, l’“e-book”, le mappe didattiche, le scritture della documentazione, le scritture creative sono solo alcuni dei temi specifici approfonditi nel libro dal punto di vista metodologico della Didattica della scrittura. Il volume costituisce un primo contributo volto a mostrare la consustanzialità della competenza di scrittura con lo sviluppo di ogni autentica professionalità formativa.
Il saggio tematizza il valore della scrittura nel percorso del tirocinio universitario proponendo una serie di dispositivi utili al far apprendere dalla pratica.
L'articolo, ricordando gli esiti del IV Congresso Nazionale di Pedagogia avente a tema la Scuola nel Mezzogiorno, avvenuto nel 1958, rilancia l'argomento dell'eccellenza implicita presente nel Sud e bisognosa di valorizzazione. Vengono presentate quattro tesi per un manifesto di promozione della Scuola del mezzogiorno che sono anche le tracce di progetti migliorativi.
Il capitolo fa il punto sulle teorie e modelli della Didattica a partire dalla nascita come scienza dell'insegnamento
The paper is based on research conducted at the Faculty of Education, University of Bari (AY 2010-2011) to shed light on how university students learn from practice. Aimed at training students more responsively to the emerging universe of companies, it uses two educational tools: the contract of apprenticeship of high training and research (D.Lgs. n. 167/2011) and internship. These tools represent an interesting "challenge" aimed at building pathways to higher education between universities and the workplace, as both places are a celebration not only of learning practical knowledge but also of inter-institutional construction of a third level work culture.
Il capitolo presenta le coordinate teoriche di una teoria emergente dall'analisi delle pratiche educative: la didattica dell'implicito, perimetrando luoghi e azioni in cui essa viene declinata dall'insegnante.
What and how can teachers learn from their daily class activities? This study tries to provide a partial answer to this question. The research project has involved 22 classes of different education levels (pre-school, primary and secondary school) from Bari and its district; Video documentation was used as a professional educational practice for teachers’ training. The spread of new digital audio-visual technologies allowed easier educational documentation experiences, in which the “making of” of the whole process has the same importance of the final product. Video contents may be also used to analyse and meditate on some specific contexts: video footage, if analysed together with researchers may represent a valuable starting point to favour both explicit and auto-assessment processes. This research also provides a self-assessment sheet used as a device for an educational model based on the use of video footage addressed to teachers’ learning.
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