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Marco Piccinno
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Studi Umanistici
Area Scientifica
Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
Settore Scientifico Disciplinare
M-PED/03 - Didattica e Pedagogia Speciale
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH4 The Human Mind and Its Complexity: Cognitive science, psychology, linguistics, philosophy of mind
Settore ERC 3° livello
SH4_6 Learning, memory; cognition in ageing
Le riflessioni svolte negli ultimi decenni nell'ambito degli studi sull'apprendimento, in particolare quello scolastico, hanno ampliato le tradizionali visioni della conoscenza, espandendo le componenti cognitive in una direzione più complessa, specificatamente orientata a tematizzare processualità di matrice interpretativa
Sulla scorta delle indagini condotte a livelli internazionale di A. Bandura, iIl saggio mette sotto osservazione il rapporto tra livelli di autoefficacia dell'insegnante e risultati di apprendimento dell'allievo. In particolare, pone in discussione la possibilità di individuare nella prima variabile (l'autoefficacia del docente) un predittore dei risultati conseguiti dall'allievo nei processi di apprendimento
Il saggio intende formalizzare l'appporto che il gioco di simulazione e le risosrse narrative possono offrire all'elaborazione positiva dell'esperienza di ospedalizzazione del bambino
La monografia propone una riflessione sul valore che assumono nella ricerca educativa gli strumenti della ricerca empirica, sperimentale e gli indici statistici applicabili alla raccolta dei dati.
I compiti educativi della famiglia chiedono ai genitori la capacità di integrare tra loro le funzioni relative alla coniugalità e alla genitorialità. Il volume intende esplorare le condizioni fondative di tale equilibrio e le aree di rischio che si profilano nei contesti dove esse vengono disattese. L’analisi giunge a delineare l’insieme delle istanze educative emergenti, cui i genitori sono chiamati a dare compimento, per sostenere ed orientare i processi di sviluppo dei figli.
La monografia propone un panorama critico-argomentativo dei temi attuali della didattica, maggiormente connessi alla professionalità docente
Il saggio intende operare una riflessione pedagogica intorno alle implicazioni delle tecnologie nei contesti educativi. La chiave di lettura adottata per l'analisi è quella relativa al nesso dialettico tra continuità e cambiamento considerato a tre diversi livelli del contesto educativo: il valore della distinzione dei ruoli tra educatore e educando, il valore dell'asimmetria del rapporto educativo; il significato educativo del "senso di realtà".
Vedi scheda del volume in Curatela/Capitolo di libro
Il saggio, sulla base della teoria di A. Bandura sull'autoefficacia, individua le condizioni del successo scolastico nella interazione tra emozioni e cognizioni
La famiglia è conesto educativo generativo di significati personali e sociali. Le dimensioni di senso prendono consistenza nei processi dinamici che consentono a ciascun membro della famiglia di prendere contatto con i contenuti mentali dell'altro.
L'azione didattica si focalizza intorno ai saperi e, oltre a sollecitare l'assimilazione dei concetti specifici dei diversi domini, prospetta l'onere di formare nel soggetto le abilità che gli consentono di orientarsi positivamente verso il mondo, senza diventare esito del mondo. Perché questo obiettivo possa trovare concrete possibilità di sviluppo, si rende necessaria la progettazione di percorsi di apprendimento che, oltre a insegnare la struttura dei concetti, mettano gli allievi nella condizione di identificarne il valore personale. Il presente lavoro focalizza la riflessione attorno ai criteri formativi che sostengono l'elaborazione delle conoscenze tanto per il valore che esse assumono in se stesse, quanto per il senso che esse assumono per il Sé chiamato a apprenderle
Il saggio tenta la formalizzazione di un modello di intervento didattico che, partendo dalle risorse modali, sovramodali e amodali delle mente, identifica i criteri didattici per coniugare dimensione concettuale e dimensione sensoriale degli apprendimenti scolastici
Il Sistema preventivo di San Giovanni Bosco, oltre a rappresentare l’asse formativo portante della sua opera educativa più importante (l’oratorio), presenta decisi riverberi in ambito didattico. Questi sono riscontrabili negli scritti che don Bosco ha redatto per insegnare le discipline ai suoi giovani
Il saggio intende esplorare le implicazioni dei modelli didattici che interpretano il sapere non come materia di studio ma come disciplina. Materia e disciplina si distinguono tra loro perché la prima si definisce come un insieme di concetti riferiti ad un determinato ambito scientifico, mentre la seconda si definisce come l'insieme degli strumenti di conoscenza che quell’ambito utilizza per produrre quei concetti. La realizzazione di questo obiettivo richiede un intervento didattico fondato su quattro diversi crite-ri: 1) Formare nell’allievo la capacità di collegare i concetti scientifici agli ambiti di esperienza di loro pertinenza. Allo stesso tempo, si tratta di promuovere presso l’allievo la capacità di concepire la scienza non come una replica del mondo, ma come uno sguardo sul mondo. 2) Promuovere pres-so lo studente la capacità di riferire la conoscenza al contesto. A tal riguardo, lo scopo dell’intervento didattico si ravvisa nella costruzione di un modello didattico ispirato ad un concetto di razionalità che: a) superi i rischi di razionalizzazione; b) fondi la scientificità degli enunciati sul loro sistematico riferimento al contesto. Con il termine “razionalizzazione” si intende una scienza che legittima le sue proposizioni unicamente sulla base dei suoi criteri regolatori interni omettendo il riferimento a fonti di validazione esterne. Il riferimento al contesto esprime invece la tendenza a fondare la scientificità delle leggi scientifiche anche in base alla considerazione delle conseguenze che esse producono nei contesti in cui vengono applicate. 3) Esplicitare le connotazioni relazionali della ricerca scientifica. A tale riguardo, si tratta di promuovere negli allievi la capacità di gestire le risorse relazionali che consentono di confrontare tra loro gli enunciati relativi a diversi settori scien-tifici. L'obiettivo didattico è quello di promuovere presso lo studente la consapevolezza che molti problemi relativi ad un determinato ambito scientifico possono risolversi orientando la ricerca sulle conoscenze dei domini scientifici contigui. 4) Recuperare in ambito scientifico il valore conoscitivo delle componenti "irrazionali" della soggettività. A tal riguardo, si tratta di far maturare presso lo studente la consapevolezza del rilievo che hanno assunto nell’ambito della ricerca scientifica aspetti soggettivi come l’immaginazione, l’emotività, l’affettività
I primi due paragrafi del saggio sono di Marco Piccinno. I due paragrafi successivi sono di Emanuela Fiorentino. Il saggio affronta il tema dei mediatori didattici incardinati sulla sensorialità (primi due paragrafi) e, in particolare, il rilievo assunto dal digital storytelling nel processo di apprendimento (paragrafo terzo e quarto)
Il saggio, dopo ave formalizzato il concetto di apprendimento significativo, opera una riflessione critica intorno ai criteri che ne sostengno le processualità in sede didattica
L'allievo affronta i compiti di apprendimento scolastico mettendo in gioco tutte le funzioni della soggettività. In questo senso, un elemento fondamentale è il vissuto di autoefficacia. L'allievo ottiene risultati scolastici tanto più significativi, quanto più riconosce in se stesso la capacità di affrontare adeguatamente le consegne dell'insegnante, il quale potenziare l'autoefficacia agendo sia sul versante della programmazione, sia sul versante della valutazione. Dal punto di vista della programmazione, l'autoefficacia è correlata alla definizione degli obiettivi didattici. Da punto di vista dalla valutazione, è correlata alla natura dei feedback che l'insegnante utilizza per valutare le prestazioni degli allievi
Il saggio riporta l'intervento tenuto dall'autore nel LI convegno di Scholè, tenutosi a Brescia nel settembre 2012
Il saggio focalizza la riflessione sugli scritti del Santo pedagogista torinese, destinati all'insegnamento delle diverse discipline ai giovani del suo tempo.
Il saggio propone una riflessione sulle condizioni che fondano l'impiego della ricerca-azione nell'ambito delle ricerche in ambito pedagogico
Il saggio mette sotto osservazione il nesso tra stili cognitivi (definiti da R. Sternberg) e i modelli di giudizio. In particolare, focalizza la riflessione sui dinamismi attivati da tali nessi nella concretezza dell'azione didattica, in particolare nei processi di apprendimento dei saperi.
Il presente saggio riporta le conclusioni di una ricerca finalizzata all’avvio delle prove di validazione di un test sui modelli narrativi; tale test è stato elaborato da M. Piccinno nel 2005 con lo scopo di individuare la modalità narrativa attraverso la quale il soggetto racconta a sé stesso e agli altri la propria storia di vita. Lo scopo della presente ricerca è quello di proseguire nelle procedure di validazione dei costrutti e degli item del test di Piccinno, attraverso un percorso di analisi focalizzato su tre diverse procedure di verifica. La prima di esse consiste nell’analisi fattoriale condotta sui risultati prodotti dal test in esame su un gruppo di 500 adolescenti. La seconda operazione consiste nel sottoporre al test di Cronbach i risultati ricavati dall’analisi fattoriale. Infine, si procederà a calcolare gli indici di correlazione tra i punteggi relativi agli item del test in esame e i punteggi dello “Zimbardo Time Perspective Inventory” (1999).
Il saggio riferisce i risultati di una ricerca empirica su preadolescenti e social network, condotta presso studenti delle scuole medie della provincia di Lecce. Il contenuto si riferisce all'intero periodo preadolescenziale, individuando, nello stesso, le linee di tendenza.
Il saggio contiene un approfondimento del concetto di partecipazione nella scuola. Di esso si mettono in evidenza le implicazioni educative e didattiche, attraverso una analisi critica dei fenomeni provocati nella scuola stessa dall'approvazione dei "Decreti Delegati" fino ai giorni nostri.
Il saggio focalizza l'analisi intorno ai processi che presidiano le connessioni tra esperienze percettive e costruzioni mentali interne degli oggetti di apprendimento. In questo senso, formalizza i percorsi tra la sensorialità e i processi che presidiano la rappresentazione interna delle conoscenze, la loro acquisizione nei sistemi di significato soggettivi, e la trasformazione dei saperi in risorse di interazione con la realtà.
Il saggio rileva e opera una interpretazione delle correlazioni tra tempi di utilizzo del social network da parte dei preadolescenti e qualità delle relazioni con le figure di riferimento (genitori, insegnanti e coetanei)
Questo libro – nei due volumi che lo compongono: testo cartaceo ed e-book, di cui al CD in allegato, con gli abstract di tutti i contributi, presenti nell’e-book, riportati nelle pagine di “chiusura” di quello cartaceo – costituisce anche gli “Atti” dell’ultimo Convegno nazionale della Società Italiana di Pedagogia, tenutosi a Macerata dal 3 al 5 ottobre 2013, dal titolo: Generazioni pedagogiche a confronto. Nuove prospettive di ricerca e dimensione internazionale. Esso raccoglie, complessivamente, gli interventi di ben 108 colleghi e cultori dell’intero ambito di Education, in Italia. Con tutti e quattro i settori scientifico-disciplinari della pedagogia italiana a essere rappresentati: dalla pedagogia generale e sociale alla storia della pedagogia e alla letteratura per l’infanzia e giovanile; dalla didattica e dalla pedagogia speciale alla pedagogia sperimentale. Contributi che, tutti assieme, sono, in larghissima parte, la pedagogia italiana di oggi per “il futuro che ci attende”, nel suo interfacciarsi pure con le culture pedagogiche e le prassi educative delle altre nazioni europee e mondiali, in prospettiva internazionale.
Il volume riporta i risultati di una ricerca empirica su preadolescenti e social network. L'indagine ha comportato la somministrazione di 820 protocolli a preadolescenti delle scuole della provincia di Lecce
The comparison of the school with emergencies of a complex society has brought to the attention of teaching reflection the issue related to skills training. In very general terms, the interpretation that has led research of this fundamental variable of the training involved very often the relationship between schooling and promotion of attitudes, skills, knowledge necessary to support the inclusion of the subject in the world of labor and professional contexts. Based on this premise, the concept of competence has undergone significant transformations that, without dislocating his epistemic system by formalizing of practical and operational functions of subjectivity, anchored it to the practical function as to perform and later to an operating function more complex , to decide (Pellerey , 2004; Rey , 2003). The anchoring of the concept of competence to the executive functions, placed its epistemic profile within substantially replicative processes, and identified it with the ability to perform action sequences preorganized and rigidly codified. According to this usage, be competent means essentially to be able to perform as precisely as possible a series of prescribed behavior, independent of the nature of the task and the peculiarities of contexts.
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