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Gabriella Armenise
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Storia Società e Studi sull'Uomo
Area Scientifica
Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
Settore Scientifico Disciplinare
M-PED/02 - Storia della Pedagogia
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH4 The Human Mind and Its Complexity: Cognitive science, psychology, linguistics, philosophy of mind
Settore ERC 3° livello
SH4_6 Learning, memory; cognition in ageing
Breve profilo ideologico-culturale di Evelina Cattermole Mancini, in arte Contessa Lara, interessante figura della seconda metà del secolo XIX, scrittrice e giornalista, attratta dal mito della vita dissoluta e irregolare, da "scoprire" anche da un punto di vista pedagogico oltre che letterario.
Jessie White (1832-1906), giornalista ed educatrice inglese, moglie di A. Mario (1825-1883) ed amica di Mazzini, Garibaldi ed altre eminenti figure del Risorgimento italiano, appassionata della storia e della cultura italiana, si contraddistinse per l’impegno profuso nella promozione dell’educazione civile e politica, indirizzata alla formazione del nuovo cittadino per il tramite di un’educazione popolare, considerata non solo come istruzione, ma anche come formazione di una coscienza sociale e civile, sull’esempio mazziniano. Questo saggio intende ricostruire il sostrato ideologico di questa importante figura ed il ruolo dalla stessa ricoperto nella promozione dell’educazione civile della massa e dell’emancipazione femminile.
Alpalice Cuman Pertile (1876-1958), ben lontana dall’oscurare ogni visione di purezza artistica dell’arte, anche pedagogica, sviluppa una prosa ed una poesia destinata ai più giovani, che pur conseguendo un valore estetico, anche formale, imperniato, ovviamente, sul binomio intuizione-espressione, è ispirata dall’intento di promuovere una appropriata formazione spirituale degli allievi, incentivandone le rispettive potenzialità, oltre che l’interesse per le questioni educative più svariate.
Osservazioni sui "nativi digitali" e funzione del "libro digitale", olre che sul rapporto Scuola-Cultura-"fede del digitale"
Si è cercato di far emergere per il tramite di un'intervista "impossibile", la vita ed il pensiero pedagogico-letterario di Evelina Cattermole (in arte Contessa Lara) poetessa, scrittrice e giornalista vissuta nella seconda metà dell'Ottocento
Dal pensiero alla formazione (tomo II) raccoglie contributi di vari studiosi dell'Accademia Italiana, che affrontano, nelle sezioni di pertinenza, temi inerenti la storia del pensiero (pedagogico, filosofico, politico, letterario), la metodologia e la sperimentazione pedagogica
Dal pensiero alla formazione (tomo I) raccoglie contributi di vari studiosi dell'Accademia Italiana, che affrontano, nelle sezioni di pertinenza, temi inerenti la storia del pensiero (pedagogico, filosofico, politico, letterario), la metodologia e la sperimentazione pedagogica.
E' la riedizione critica di un volume pubblicato la prima volta nel 1904, relativo alla proposta di alfabetizzazione sentimentale, del popolo italiano, all'indomani dell'Unità, da parte di un teorico del positivismo italiano: Alberto Straticò. Egli, in chiave di lettura positivista, appunto, riprende gli incitamenti educativi rinascimentali in una visione laica della cultura, ma che non intende consegnare il soggetto all'arbitrio della scienza, bensì avvalorarlo per quello che può e deve fare, sotto la guida di educatori capaci.
NICOLA FORNELLI (1843–1915), nativo di Bitonto (Bari), opera nella convinzione di dover procedere alla creazione di una tipologia di istituzione formativa entro la quale ogni soggetto sia formato di là dalla «sproporzione tra mente e cuore». Interessante è la polemica portata avanti contro uno dei capisaldi della pedagogica attivistica o progressiva o, più precisamente, nei confronti della teoria per la quale il processo di insegnamento si dovrebbe adeguare al processo di acquisizione spontaneo del sapere. Si sono confrontate più edizioni dell’opera Educazione moderna: 1ª ed. Torino, Camilla e Bertolero, 1884; 2ª ed. Napoli, Tocco, 1906; 3ª ed. Milano – Roma - Napoli, Società ed. Dante Alighieri, 1914. Per la riedizione critica, si è scelta l’edizione del 1914, perché sotto il profilo contenutistico meglio esprime gli intenti dell’autore nel voler rappresentare quanto già contenuto rispettivamente nell’edizione del 1884 e del 1906 (poi integrata con l’Opuscolo, a chiusura del volume, de «L’Adattamento nell’Educazione») e la Prefazione degli editori (presente nell’edizione del 1914). La scelta è nata dalla volontà di far leggere agli specialisti del settore, e non solo, l’opera integrale di Educazione moderna, per come il Fornelli ha desiderato presentarla ai lettori del suo tempo; opera, ricca di evidenti spunti di riflessione su tematiche ancora attuali, che sintetizza in maniera originale e con sviluppi interessanti buona parte della pedagogia positivista italiana.
Dopo una disamina del valore artistico e psico-pedagogico dell'opera dickensiana, si è rilevata la relativa influenza e attualità della stessa ai giorni nostri
Il saggio intende sviluppare una breve riflessione sul tema dei valori e dell’educazione ai valori, tenendo conto delle suggestioni educative che si accompagnano alla promozione dei diritti umani e di cittadinanza. The paper aims to develop a brief reflection on the values and the values of education, taking into account the suggestions that accompany the promotion of human rights and citizenship.
In un mondo caratterizzato dalla crisi di identità del modello di formazione è importante riflettere sulle possibilità della conoscenza pedagogica. Ciò è utile per ridefinire le caratteristiche di una pedagogia interessata al problema di come “abitare il disincanto”. Lo studio della famiglia e il ruolo della scuola del nostro tempo può riaccendere la speranza nei giovani di progettare il proprio futuro. È possibile ripensare l'educazione e identificarne i limiti e le potenzialità .Abbiamo bisogno di andare oltre il significato negativo dei termini di trasformazione e/o emancipazione tipica del XX secolo. Lo stesso discorso è valido per il disorientamento concettuale ed epistemologico o le modifiche subite nel campo dei saperi, dei metodi e della didattica. In a world where the model of education has been passing through a crisis, it is useful to think about the potential of pedagogical knowledge in order to redefine the characteristics of that branch of pedagogy which is concerned with the problem of how "the disenchantment has to be lived". The analysis of family and the role of school of our time can let the young people hope to plan their own future again. So, it is essential to change the meaning of education and identify its terms. We need to modify the negative meaning of the nouns of processing and/or emancipation, that are typical of the twentieth century, as well as the conceptual and epistemological confusion or changes incurred in the field of knowledge, methods and teaching.
In passato, i generi letterari della favola e della fiaba si diffondevano tra i popoli adattandosi alle tradizioni e alle credenze locali. Oggi la narrazione fiabica o favolistica massmediale finisce con il superare ogni confine restando sostanzialmente immutata. Esse conservano una irrriducibile diversità. Il discorso della diversità è estensibile anche al fumetto. Questi generi letterari, nella loro complessità, si rivelano quali possibili strumenti didattici in grado di stimolare la creazione di punti di incontro tra culture differenti, favorendo delle rappresentazioni multiple di realtà. La scoperta di fumetti o favole e fiabe del qui e dell’altrove, favorisce il confronto, la conoscenza di tradizioni etico-culturali, mondi e realtà differenti, suscitando nel giovane lettore, e non solo, il senso della curiosità, dell’apertura verso la diversità, oltre che il senso critico e dell’attenzione.
Dopo aver sviluppato il tema del rapporto con l'infanzia ed il modello educativo, ci si è soffermati sulla narrativa e sugli elementi fascinatori del mondo lindgreniano.
Dopo aver esaminato l'opera di Louisa May Alcott (in particolare la letteratura destinata ai ragazzi e alle ragazze), si è affrontato il tema del valore dell'opera alcottiana nel mondo attuale.
In a research project, still ongoing, we started from the concept of communicative approach, to observe the importance of the tale/fable as a relational “key” in the teacher – learner connection. For the educational establishment it is crucial to pursue the goal of cognitive socialization. After all, school life is marked by a series of decisions that the teacher has to take, he has the task to lead the class group to the achievement of precise goals through actions or behaviours to be prescribed and/or suggested. Often teachers confine themselves to tell a subject or a class group what they must, should, or could do; in this case it is a one-way communication network, being limited to the situation for which the information and/or specific instructions were given, whereas the action of decision making, with an obvious connection to the target to be achieved, is a prerogative of the teacher/educator with the power of being an “expert”; it is very likely that in this case communication has the immediate impact of total passiveness, adjustment or resistance from the students' side.
La nostra riflessione parte dalla consapevolezza che l’idea di educazione al lavoro si stia trasformando invitando a promuovere occupazione e self-placement in una società dove il crollo ideologico, le dinamiche consumistiche hanno determinato un diffuso disorientamento e uno stato di incertezza. Rispetto alla relazione formazione-lavoro, nella prospettiva dell’apprendimento permanente, diffuso e profondo, la formazione ha un compito importante: educare al lavoro, tenuto conto che il lavoro, più che trovarlo, bisogna imparare a riprogettarlo e inventarlo. Our considerations are based on the awareness that the ideas of job training is changing promoting amployability and self-placement in a society where the collapse of ideologies, the consumerist dynamics, led to a disorientation and a uncertainty condition. The role of the pedagogical knowledge with respect to the relationship between training and work in a lifelong learning perspective, widespread and deep (lifelong, lifewide, lifedeep) is important to learn to look for a job, to invent it, to redesign it, to manage it. I volumi pubblicati nella collana Paideia sono sottoposti al giudizio di due “blind referees” in forma anonima
Il saggio intende offrire una riflessione organica sull’identità e sulla funzione della “pedagogia” promossa da Paolo Mantegazza (1831-1910), noto antropologo, medico ed igienista della seconda metà dell’Ottocento, rilevandone il reale compito regolativo-costruttivo e/o ricostruttivo. Lo studioso guarda al ruolo della “pedagogia igienica”, alla “filosofia del buon senso” e alla “religione dell’avvenire” come strumenti di comprensione e orientamento su un determinato sapere, che, ovviamente, ha un peso decisivo sul formativo, giacché aiuta a riflettere tanto sulla storia dell’igiene quanto sulla funzione propria della storia della pedagogia
Gli Amori degli uomini, opera costituita da due volumi, è un saggio di etnologia dell’amore, edito per la prima volta nel 1886. Il testo collocato, dal momento della prima pubblicazione, tra i libri erotici, è stato tradotto in francese nel 1886 (L’amour dans l’Humanité, essai d’une ethnologie de l’amour), ma non mancano numerose traduzioni, totali o parziali, in lingua boema, spagnola, portoghese o tedesca negli anni compresi tra il 1886 e il 1894. Con quest’opera Mantegazza intende completare uno studio sull’amore, da lui definito il principe degli affetti, cominciato con La Fisiologia dell’amore (1873) e proseguito con L’Igiene dell’amore (1878). Con i tre volumi, l’autore pone in essere una Trilogia sull’amore diretta ad esporre la tematica amorosa sotto il triplice aspetto della fisiologia, dell’igiene, intesa come arte d’amare, nonché dell’etnologia. Qui si è effettuata la riedizione critica e relativa pubblicazione dei due volumi de Gli Amori degli uomini in tomo unico. Nello specifico, si è scelta l’edizione del 1886, sotto il profilo contenutistico, ma integrata, volutamente, dalla Prefazione all’undicesima edizione (1892), dalle Note ed aggiunte all’undicesima edizione e da alcune foto estratte da tutta la documentazione raccolta negli anni di studio dedicati a questo studioso “dimenticato”, ma definito, a ragione, pioniere dell’educazione alla sessualità responsabile. Si sono inserite nel testo note atte ad indicare chiarimenti, traduzioni (dal francese, inglese, latino, tedesco, ecc.), utili ad una più immediata comprensione dello stesso.
Edith Stein, vista da una prospettiva esclusivamente cattolica, si presenta agli studiosi del settore quale intellettuale dalla peculiare vicenda esistenziale, dal carattere paradigmatico. Ella cerca di fornire una visione pluridimensionale della realtà, soprattutto per quel che concerne l'approccio femminile alla riflessione filosofica sulla questione dell'intersoggettività.
Si sviluppa il tema dei valori educativi, attraverso la pedagogia dei valori e l'educazione ai valori.
L’intervento è pensato come un dialogo tra filosofia e pedagogia, in cui si argomenterà intorno alla proposta, di Paulo Freire, di una educazione problematizzante, che si esplica nella dimensione della relazione e della comunione e implica un pensare-agire dell’educatore che trasformi. L’intento dell’intervento, sviluppato secondo una chiave di lettura pedagogico-filosofica intende fornire i presupposti teorici di questa educazione e, al contempo, indagarne le peculiarità del soggetto educatore, inteso come soggetto comunitario (di un soggetto cioè non come semplice somma di individui né di un soggetto collettivo compatto o dialettico). La metafora con la quale si metterà in luce tale educazione problematizzante è quella del poliedro. Il primo paragrafo (Presupposti dell’educazione freireiana e dimensione della relazione che implichi un pensare-agire capace di trasformare il mondo) è di Gabriella Armenise, mentre il secondo paragrafo del saggio (Soggetto comunitario e metafora del poliedro partendo dall’educazione problematizzante) è di Daniela De Leo. La bibliografia di riferimento si riferisce al saggio complessivo.
Dopo aver esaminato l'universo letterario della Rowling, si sono affrontati alcuni aspetti della saga di Harry Potter e, quindi, l'influenza sul lettore della stessa.
pone in rilievo il ruolo di tre note figure della Cultura Cattolica Italiana del Novecento: Mazzolari, Saltini e Balducci. Con il seguente lavoro si è voluto dimostrare come questi autori, pur partendo da prospettive sotto alcuni aspetti differenti, nella visione teorica e nella prassi, siano palesemente accomunati dalla volontà esplicita o implicita di raccogliere, convogliare e educare le simpatie e gli orientamenti ideologici delle nuove generazioni ad una sorta d’antiautoritarismo, dentro e fuori la Chiesa, esprimendo, in sintonia con le aspirazioni d’emancipazione sociale e con i fermenti di rinnovamento politico-culturale del tempo, l’esigenza irrinunciabile di rifondere l’essenza dei rapporti sociali alla luce del Vangelo. L’idea di un’educazione intesa come liberazione in vista della promozione di un’istituzione scolastica che fosse sostanzialmente vita, rappresenta un altro dei punti d’incontro con i movimenti della contestazione di fine anni ′60 del secolo scorso, forse quello decisivo per la reazione ostile da parte delle gerarchie ecclesiastiche, che condurrà ad una lacerazione della Chiesa Cattolica mai prima registrata. L’esigenza etico-culturale di un’apertura alla formazione di menti e coscienze più laiche, prospettata in termini contestativi da queste tre figure esemplari del mondo cattolico, anche se con “spirito costruttivo”, si configura come una sfida alla tradizione ed alle varie identità storiche del religioso, in vista del raggiungimento di un obiettivo formativo, da essi chiaramente percepito con netto anticipo, e che ai giorni nostri appare possibile, forse necessario: la laicità delle religioni (ove per laicità s’intenda la capacità di affrontare il pluralismo, gestendo uno spazio di confronto - in termini costruttivi, appunto – non curandosi della tendenza «difensiva», spesso intollerante, che, in alcuni casi, ha accompagnato la storia delle religioni).
Il pensiero di Rousseau è fortemente animato da uno spirito vitale che non trascende esigenze pur sempre attuali, nonostante il trascorrere dei tempi. Da qui, l’opportunità di studiare, di approfondire, ma soprattutto, meditare sull’uomo che ha segnato, più di altri, la strada alla pedagogia moderna, lasciando un segno indelebile anche in campo musicale, dopo aver riflettuto sul problema “educativo” ed anche sulla “donna”. Del resto, la sua opera, nel complesso, è un imprescindibile fondamento della coscienza moderna (spaziando, i suoi lavori, dalla politica all’educazione, dalla storia e dalla sociologia alla musica e morale).
Partendo dalla considerazione delle modificazioni subite dal concetto di famiglia nel tempo, si è compiuta una breve riflessione sulla funzione educativa della stessa in termini di "luogo privilegiato" al fine della trasmissione dei valori umani. Ovviamente, il discorso concettuale di storia di famiglia, e in termini di "idea", è molto più di una disamina teoretica, giacchè s'intende procedere proprio nella ricostruzione di alcuni modelli concepiti come veri e propri "exempla" (sicuramente validi, anche nel momento in cui si decida di considerarli separatamente rispetto al contesto storico in cui questi modelli sono andati man mano a prender vita e a maturarsi). Ho ricordato, allora, solo alcuni punti cardine significativi delle due situazioni storiche (800 e 900), per poi rilevare i tratti caratterizzanti della famiglia contemporanea.
Il saggio sviluppa il tema dell'idea di Nazione nell'Italia risorgimentale, mediante una riflessione sul risveglio della coscienza nazionale, un'accurata disamina del dibattito politico risorgimentale ed una analisi della "pedagogia della nazione" (anche alla luce del valore attribuito ai cosiddetti libri formativi, atti ad imprimere nella "mente e nel cuore", la "religione civile" della Patria).
Nicola Fornelli, pedagogista-filosofo, determinista sui generis sfugge alle forzature di un determinismo prevalentemente psicologico, per sostenere un’evidente forma di responsabilità morale senza dubbio innovativa, rispetto al passato. Esponendo le proprie teorie in termini equilibrati, evita le forzature ideologiche dei grandi nomi del positivismo pedagogico offrendo, nella sua copiosa produzione, delle interessanti anticipazioni e felici intuizioni in merito alla risoluzione di problematiche legate alla riorganizzazione razionale delle istituzioni educative (scuola ed università), l’obbligo scolastico, la formazione della classe docente.
Percorso ideologico del "favoliere della favola ornata", Lorenzo Pignotti (1739-1812), colui che, ispirandosi principalmente al francese J. de La Fontaine, si distingue per uno stile forse più poetico, anche se meno semplice e spiritoso del suo maestro, ma comunque naturale. Esponendo in maniera filosofica i tratti del reale è ispirato dalla volontà di scrivere per allietare e ricreare, senza forzare in alcun modo, da un punto di vista morale, il lettore dei suoi testi di favole o poesie. Da qui, la nota di merito ed anche il carattere innovativo, sempre attuale, della sua arte di favolista, che è stata oggetto di apprezzamenti nonchè di traduzioni in latino, francese e inglese.
Sintesi del confronto nel gruppo 6: Maestri e professori, maestre e professoresse nella storia d'Italia su CD_ROM contenuto nel volume Scuola Democrazia Educazione. Formazione ad una nuova società della conoscenza e della solidarietà (a cura di S. Ulivieri, L. Binanti, S. Colazzo, M. Piccinno), pubblicato nella Collana diretta da S. Ulivieri "Società Italiana di Pedagogia", accoglie gli atti del Convegno Nazionale SIPED tenutosi a Lecce dal 27 al 29 ottobre 2016. I saggi qui raccolti hanno inteso dare un contributo di alta e condivisa riflessione sia teorica e sociale che metodologica e didattica sull'attuale identità della scuola italiana, attraversata da profondi cambiamenti e crescenti malesseri nella relazione educativa tra docenti e discenti, come pure nel rapporto con le famiglie.
Il saggio nasce dall'idea di ricordare, brevemente, in occasione del centenario dalla morte, la figura di Paolo Mantegazza (1831-1910), deputato dal 1865 al 1876, poi senatore, scrittore di successo, ma scarsamente sostenuto dalla critica universitaria. Egli medico, patologo ed antropologo, oltre che igienista, è etichettato, e a ragione, quale pioniere dell'attuale educazione alla sessualità responsabile, ma è anche portatore di un determinismo che, analogamente a quel che hanno professato i positivisti italiani (dal Villari al Trezza, all'Angiulli, all'Ardigò), si fonda sulle leggi fisiologiche regolatrici dell'organismo. Il suo monismo lo fa accostare a biopsicologi come Claude Bernard o, ancora, al Ribot e Herzen, e agli assertori del meccanicismo intellettuale ed associazionistico quali Bain o Spencer.
Breve riflessione sul concetto di neuroscienza ed il suo rapporto con la pedagogia
Ricostruzione del percorso ideologico di Oronzina Tanzarella (Ostuni 1887, Roma 1940), che, alla luce del fattore sociale, ha cercato di contribuire al processo di educazione della donna meridionale, in particolare, ma anche di aprire un dialogo con il mondo della scuola e dell’infanzia, in generale.
Con il lavoro monografico in oggetto si suole porre in rilievo il pensiero pedagogico di Alberto Straticò (1863-1926), attento educatore politico della seconda metà del secolo XIX, di origine arberesh. Egli, non ignorando i grandi pedagogisti del passato più lontano, da Comenio a Locke a Rousseau, fissa la nascita di una pedagogia sistematica con Herbart in Germania e Rosmini e Rayneri in Italia. Per Straticò diviene prioritario il rinnovamento del metodo ai fini del rafforzamento della scuola statale contro l'ostilità clericale. Il fine dell'educazione risulta il Leit Motiv principale di tutta l'organizzazione e l'operosità scolastica, avente come campo d'azione reale la società.
Reflection on the concept of «postmodern preparation», within the meaning of Ugo Spirito. Riflessione sul concetto di «preparazione al postmoderno», nell’accezione di Ugo Spirito.
Riflessione sul percorso ideologico di Maria Montessori (1870-1952) al fine di rilevare quei motivi universali sull'educazione sociale, a partire dall'infanzia, che possano essere funzionali al ripensamento dell'umanità e della sua educazione anche ai nostri giorni
Dopo aver rilevato i “caratteri” che, infondo, accomunano i Galatei del secolo XIX, attraverso la citazione di alcuni testi ritenuti funzionali a tal fine, ci si è concentrati sulla rilettura critica del testo di A. Vertua Gentile, Come devo comportarmi? Libro per tutti - Hoepli, Milano, 1897 -, che, pur non essendo un Galateo “settoriale”, rivolto specificatamente alle fanciulle, può essere inteso, invece, quale importante strumento di “bilancio”, diretto ad offrire gli spunti per una “riflessione conclusiva” sugli effetti sortiti dai Galatei o, ancora, dall’azione educativa in merito alle “buone maniere” nel secolo oggetto di esame.
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