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Mauro Pennasilico
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA
Area Scientifica
AREA 12 - Scienze giuridiche
Settore Scientifico Disciplinare
IUS/01 - Diritto Privato
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Lo scopo dell'opera è di introdurre il lettore alla materia dell'ermeneutica contrattuale, tracciando un percorso critico verso una nuova sistematica dei criteri interpretativi, segnato da temi ordinatori quali la demistificazione del metodo procedurale e gradualistico nell'interpretazione, la rilevanza del metodo sistematico e assiologico, la «relatività» dei criteri ermeneutici, la centralità ed «eversività» dell'interpretazione secondo buona fede, l'infondatezza del brocardo in claris non fit interpretatio, l'unitarietà e «circolarità» del procedimento ermeneutico di interpretazione-qualificazione-integrazione dei contratti, l'immanenza del «potere correttivo» del giudice nel complesso sistema ordinamentale.
Il saggio indaga il modello di integrazione degli interessi ambientali nella disciplina dei contratti pubblici costituito dagli “appalti verdi”, ai quali si applicano criteri ambientali rilevanti nella formazione, interpretazione ed esecuzione dei contratti. L’obbligatorietà di tali criteri, non ancora sancita dalla nuova direttiva 2014/24/UE in materia di appalti pubblici, ma prevista dal disegno di legge 2093 del 2014 sulla Green Economy, trasforma l’interesse ambientale in un vincolo interno alle procedure di affidamento. L’analisi “ecologica” del diritto contrattuale, alla luce dello sviluppo sostenibile e della responsabilità intergenerazionale, induce ad accreditare un nuovo paradigma contrattuale: il “contratto ecologico”.
Il saggio, premessa la necessità metodologica dello studio del diritto per problemi e, dunque, di un approccio multidisciplinare all’analisi delle condotte umane, segnala la riscoperta della pena e la funzione deterrente della responsabilità civile tra colpa e solidarietà, profili che consentono la relativizzazione del giudizio. L’indagine distingue tra causalità “naturale” e causalità “giuridica”, focalizzando l’attenzione del civilista sulla responsabilità per omissione secondo la celebre sentenza «Franzese» della Cassazione penale. Si approfondisce, così, il problema dell’individuazione del nesso eziologico tra incertezza scientifica e pluralità di modelli causali, per concludere che possono darsi, in diritto civile, tante nozioni di causalità quanti sono i modelli normativi di responsabilità civile e i criteri d’imputazione sui quali si fondano: la flessibilità o l’indeterminatezza del concetto di causalità segna il passaggio da “la” causalità a “le” causalità.
La seconda edizione del volume, pubblicato per la prima volta nel 1998 ed ora curato, dopo la prematura morte dell'autore, da M. Pennasilico, conserva pressoché intatta l'originaria struttura della trattazione, con aggiornamenti, integrazioni e l'inserimento di un nuovo paragrafo (in tema di tracciabilità dei pagamenti). Grazie ad un approccio realmente innovativo alla materia, l'opera si propone di assorbire l'intero fenomeno della contrattazione per persona da nominare nel paradigma della rappresentanza, considerando la 'sanzione' dell'impegnatività definitiva del contratto in capo allo stipulante, prevista dall'art. 1405 c.c., non già come un'eccezione alla regola dell'art. 1398 c.c., bensì come l'altra faccia di un principio generale d'importazione, sancito dal § 179, Abs. 1°, BGB. L'originalità dell'« ipotesi ricostruttiva » ha diviso la dottrina tra chi ne censura a fondo i presupposti e chi, al contrario, considera la proposta meritevole di essere discussa e apprezzata, a riprova, dell'immutata capacità dell'opera di porsi al centro del dibattito sulla natura giuridica della figura.
Il saggio sviluppa una rilettura evolutiva e costituzionalmente conformata del fenomeno obbligatorio, movendo dal problema dell’idoneità della consegna di un assegno circolare a fungere da mezzo di estinzione dell’obbligazione pecuniaria. L’A. trae spunto dall’interpretazione correttiva proposta dalla giurisprudenza di legittimità, la quale sottopone il rifiuto del creditore a una verifica di conformità alle regole di correttezza. Accentrata l’attenzione sul profilo funzionale del rapporto obbligatorio, si conferisce alla disciplina del pagamento dei debiti pecuniari una valenza più moderna e sensibile alle esigenze di giustizia. A tal fine, si evidenzia che il riconoscimento al debitore di un potere di scelta quanto ai modi di pagamento risponde a una strategia di conservazione del rapporto, contribuendo altresì ad arricchire la sfera patrimoniale del debitore. In coerenza con una visione solidaristica, le correlate situazioni creditoria e debitoria divengono, così, complesse, sì che talvolta è il creditore a rivelarsi la parte debole del rapporto. La disamina delle rationes sottese alla recente disciplina del pagamento tardivo conferma tali conclusioni, concorrendo a un complessivo ripensamento dei tratti fisionomici della categoria delle obbligazioni pecuniarie.
Il saggio verte, innanzi tutto, sull’impatto della legalità costituzionale nella costruzione di un moderno diritto civile e sulle principali acquisizioni cui è pervenuta, dalla seconda metà del Novecento a oggi, la civilistica italiana più sensibile all’approccio assiologico-costituzionale. Si affrontano, poi, talune acute o sorprendenti critiche mosse al metodo professato, per giungere infine a cogliere, nelle sempre più numerose declamazioni giurisprudenziali, il senso appropriato da attribuire all’ambigua formula «rilettura del codice civile e delle leggi speciali alla luce della Costituzione».
L’opera aspira a essere uno strumento ricostruttivo della materia del “diritto civile dell’ambiente”, nel segno del superamento della tradizionale divisione tra “pubblico” e “privato”. I temi e problemi affrontati, non di rado colpevolmente trascurati dai civilisti, sono trattati, pur sotto il profilo tecnico e operativo, secondo un metodo problematico, sistematico e assiologico, consapevole della unitarietà e complessità del sistema ordinamentale vigente e della priorità dei valori personalistici e solidaristici nella gerarchia delle fonti normative. Emerge, così, la chiave di lettura per ricondurre a unità i diversi elementi costitutivi della nozione giuridica di ambiente, cioè il riferimento funzionale dei medesimi al «pieno sviluppo della persona umana»: la scelta personalista e solidaristica, che colora il nostro ordinamento costituzionale, consente di configurare unitariamente l’ambiente come habitat adeguato allo sviluppo della persona. Il testo, pur rivolgendosi soprattutto agli studenti come strumento didattico, costituisce un contributo al dibattito scientifico sulle problematiche esaminate.
Alle origini della ricerca è l’interesse per il tema del metodo sistematico e assiologico applicato alla materia dell’interpretazione dei contratti; metodo che consente di guadagnare, in una prospettiva non meramente esegetica (descrittiva, cioè, di un ordine statico e immutabile dei criteri interpretativi), bensí propriamente ermeneutica, un decisivo approccio dinamico e funzionale all’interpretazione contrattuale, nel segno della relatività delle regole interpretative e dell’unitarietà e circolarità del procedimento ermeneutico, orientato dal complesso dei valori costituzionali e comunitari. Il lavoro, pur nella consapevolezza dell’inscindibile nesso tra ermeneutica e metodologia, non si propone finalità di ordine esclusivamente metodologico. Al contrario, esso vuole offrire, anzi tutto, una rilettura, in chiave evolutiva e adeguatrice, di una rosa di norme del codice civile alla luce della «complessità» del sistema ordinamentale e della connessa dialettica «ordine-disordine», al fine di svelare il potenziale operativo del nostro codice in materia d’interpretazione dei contratti. Si svolge, cosí, un discorso critico e problematico intorno ai principali “dogmi” o “miti” che ancóra oggi gravano quali pesanti ipoteche di una mentalità estranea alla precettività dei princípi costituzionali e alla complessità del sistema italo-comunitario delle fonti sulle applicazioni giurisprudenziali. Si allude, in particolare, al(lo pseudo) principio del «gradualismo» o dell’ordine gerarchico dei criteri interpretativi, alla pretesa centralità del canone della «comune intenzione», alla sussidiarietà del criterio dell’interpretazione secondo buona fede, all’antiquato metodo della sussunzione, alla scolastica distinzione logica e cronologica tra interpretazione, qualificazione e integrazione, all’imperialismo (almeno in giurisprudenza) dell’ingenuo brocardo «in claris non fit interpretatio», alla temuta arbitrarietà dell’interpretazione correttiva dei contratti.
The book contains the writings that pupils and colleagues have intended to dedicate to Professor Lelio Barbiera on the occasion of his eightieth birthday, in sign of gratitude for the efforts made in the training of generations of students and admiration for the depth of his thought, matured in about sixty years of study and teaching.
Il saggio indaga le forme di integrazione degli interessi ambientali nella disciplina dei contratti pubblici e privati, ai quali si applicano criteri ambientali rilevanti nelle vicende contrattuali. L’obbligatorietà di tali criteri trasforma l’interesse ambientale in un limite interno all’attività di operatori pubblici e privati. L’analisi “ecologica” del diritto contrattuale, alla luce dello sviluppo sostenibile e della responsabilità intergenerazionale, induce ad accreditare un nuovo paradigma contrattuale: il “contratto ecologico”, strumento attuativo di un diverso modo di soddisfare i bisogni, ispirato all’economia sostenibile, circolare e solidale.
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