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Salvatore Colazzo
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Storia Società e Studi sull'Uomo
Area Scientifica
Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
Settore Scientifico Disciplinare
M-PED/04 - Pedagogia Sperimentale
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH4 The Human Mind and Its Complexity: Cognitive science, psychology, linguistics, philosophy of mind
Settore ERC 3° livello
SH4_6 Learning, memory; cognition in ageing
Il presente volume rappresenta un momento di riflessione all’interno di un percorso di ricerca e di intervento che il gruppo compie da alcuni anni sui temi dei saperi locali, dell’agrobiodiversità, della pedagogia di comunità. Circa quattro anni fa, questo percorso maturato in alcune comunità locali del contesto salentino ha intersecato il progetto KHFA finanziato tramite il programma EuropeAid, nel quale eravamo coinvolti. Al termine del progetto, infatti, gli autori del presente volume sono stati coinvolti in qualità di relatori al “Primo colloquio residenziale interdisciplinare” sui temi della pedagogia di comunità”, dell’empowerment comunitario, dello sviluppo locale. Gli atti prodotti a margine del roundtable sono stati rielaborati dai relatori e inseriti nel presente volume. Un file rouge percorre il volume: la tutela della biodiversità alimentare corrisponde ad una tutela delle comunità che di quella biodiversità sono custodi. Le differenze colturali si rivelano essere differenze culturali.
Il saggio identifica i costrutti fondamentali della pedagogia di comunità, secondo un approccio che intende circoscrivere i temi e i campi di interesse di questo dominio della pedagogia
L'incardinamento dell'e-learning in una salda riflessione pedagogica porta a far incontrare le teorie che riguardano l'apprendimento esperienziale e le riflessioni sulle tecnologie educative. Recentemente l'apprendimento esperienziale ha trovato una sua importante rivalutazione, poiché sembra essere più 'ecologico' rispetto ad altre forme di apprendimento.
L'articolo cerca di definire all'interno di un approccio sistemico-regolatorio le problematiche degli allergici, segnalando l'importanza dell'assunzione di stili di vita improntanti alla capacità di confrontarsi con l'alterità.
L'articolo ricostruisce la figura e l'opera di Francisco Varela, geniale ricercatore che ha dato un contributo prezioso ad impostare in maniera nuova il rapporto scienze umane - scienze biomediche, sulla base di una ridefinizione dei costrutti di mente e di corpo.
Il saggio esamina i numerosi ostacoli che si frappongono all'esercizio pieno della cittadinanza e della partecipazione in molte frange della popolazione ed in particolar modo in quelle più deboli o gravate da handicap. Si auspica il rafforzamento di una cultura della solidarietà capace di costruire ambienti sostenibili per tutti.
L'approccio sistemico in ambito pedagogico è particolarmente utile per illuminare la relazione educativa, intesa quale declinazione di una più ampia tipologia, quella della relazione di cura, che consente di progettare e realizzare ambienti di apprendimento capaci di assicurare la crescita grazie al mantenimento in equilibrio delle dimensioni cognitive, con quelle emotive e relazionali dei soggetti.
Lo sviluppo di 50 anni di ricerca educativa
Laddove vi è la convergenza di messaggi che si sviluppano su diversi piani, inevitabilmente la cognitività è pregna di elementi emotivi, la dimensione metaforica dell’esprimersi è potenziata. Il pensiero non può che essere “pensiero emozionato” e l’apprendimento non può che essere apprendimento per immersione… e la didattica, di necessità didattica multimediale. Suoni e immagini, in ragione del potere di coinvolgimento del corpo che posseggono, mettono in questione i modi tradizionali della formazione. Coi suoni, le immagini, le parole i nostri giovani giocano il mondo, costruiscono mondi, ed ogni mondo che essi costruiscono è un vero e proprio ambiente di apprendimento: così imparano non solo a praticare l’addomesticamento dei media, ma anche l’addomesticamento della realtà e delle loro emozioni. Per promuovere apprendimento nell’era della comunicazione generalizzata è indispensabile aprire la scena educativa a tutto quanto è corpo, azione, sensazione, affetto.
Il saggio si chiede come possa succedere che la musica, uno stimolo sensoriale, procuri stati emotivi, che si modificano al suo modificarsi, evolvendo, nel tempo, l'uno nell'altro, costruendo con ciò delle narrazioni emotive..
il testo vuole approfondire alcuni temi di pedagogia di comunità. Ciò che accomuna gli autori, pur nella loro diversità, è la convinzione che la pedagogia sia una riflessione e un impegno critico volti alla trasformazione permanente dell'esistente a partire dalle strutture della vita quotidiana: la famiglia, le comunità, il lavoro. Ciò che la pedagogia, intesa come pungolo permanente a immaginare il futuro intende fare, è riconnettersi a quella forza antropologica che sa rinnovare la vita, favorendo il nascere di nuovi modelli di comunità. Solo così l’impegno pedagogico (che poi inevitabilmente è anche impegno politico) sa farsi immaginazione positiva di qualcosa che non c'è e potrebbe essere chiamato ad essere. Sa farsi cioè progetto. la pedagogia di comunità non persegue tanto il cambiamento delle forme politiche, ma quello della società civile, cioè, per l’appunto, della comunità. ovverosia il cambiamento del sistema dei bisogni. le premesse per costruire una vita umanamente degna sono quindi la democrazia e la comunità, che trovano il punto di connessione nellaprogettazione partecipata della vita associata. una visione economicistica del bisogno trascura che per l'uomo la vera ricchezza consiste nella possibilità di esprimere pienamente tutte le sue capacità e le potenzialità dei suoi sensi.
L'avvicinamento della pedagogia all'approccio sistemico ha fatto scoprire alla disciplina nuove prospettive di indagine, liberandola dalle ipoteche idealistiche. Essa, in tal modo, si è aperta ad un autentico dialogo interdisciplinare, rinvenendo anche la possibilità di pensare a nuove declinazioni della relazione educativa, nuove configurazioni delle organizzazioni educative, nuovi modi di leggere la relazione fra apprendimento informale, non-formale e formale.
Lapprendimento è un compito cui fin dalla nascita siamo chiamati. Da quel momento in avanti risultiamo inscritti all'interno di un circolo di senso. Questo circolo tuttavia non è esperienza fatta in solitaria ma è sempre condivisa. In che misura si dà allora un'esperienza originaria del "noi" che tratteggi le forme di una intenzionalità collettiva? La pratica filosofica potrebbe in questo caso fungere da contesto di apprendimento ammettendo questa dimensione plurale dell'intenzionalità.
Saggio sull'opera di Luigi Mengoli, etnomusicologo e didatta
"In nome del Papa Re" è un film che può essere chiamato emblematicamente a illustrare il tema del dubbio. Scritto e diretto da Luigi Magni, vede campeggiare la magistrale interpretazione di Nino Manfredi, un disilluso, ironico, a tratti sarcastico, certamente tormentato da molti e importanti dubbi, monisgnor Colombo, che si trova a sfidare le gerarchie della Chiesa, incapace di cogliere, dal suo punto di vista, le sollecitazioni della storia e le aperture problematiche da questa suggerite.
Il libro esamina il lavoro di ricerca sul campo compiuta da un etnomusicologo con propensione all'intervento di comunità, nel corso di un decennio e mezzo d'impegno, esitato, fra l'altro nella creazione di un gruppo etnomusicale per far conoscere gli esiti dello scavo della memoria compiuto.
Il saggio contiene una lettura di un film "Proof", che si misura col tema della follia, quale risultato della degenerazione di una mente geniale, che, ossessionata dalla matematica, rimane impigliata nella ragnatela di teoremi e calcoli, che la allontanano dalla realtà fino allo smarrimento.
Negli ultimi anni del dibattito pedagogico si sono moltiplicati i contributi relativi alla relazione che intercorre fra formazione e comunicazione. L'idea del contributo è quello di declinare il tema per gettare luce sulle prospettive di sviluppo della didattica multimendiale.
La pedagogia oggi è chiamata ad offrire il suo contributo alla formazione dell’uomo e del cittadino a partire dalla considerazione del loro essere iscritti nello spazio della comunicazione pervasiva. L’habitat della semiosfera non è univoco né coeso, è caratterizzato dalla molteplicità. La postmodernità non tollera la sovranità di linguaggi che dicono l’universale, istituisce piuttosto la pluralità. Pertanto impone ad ognuno di noi di cercare il senso attraverso la negoziazione dei significati, attraverso cioè il tentativo di costituire comunanze/comunità di discorso, riconoscimento reciproco sulla base della scoperta di affinit Ciò di cui quindi necessitiamo è una pedagogia capace di darci i valori di una etica della comunicazione che sia un’etica della differenza, del dialogo e della reciprocità.
Il libro esamina i presupposti pedagogici della metodologia WebQuest, per produrne un avanzamento, conformemente all'approccio che valorizza l'interazione fra i discenti, al fine di farne una comunità creativa di ricerca, che, allenandosi al pensiero abduttivo, diviene progressivamente più capace a risolvere problemi complessi sulla base di un numero limitato di dati di partenza.
La breve nota spiega il senso dell'operazione che Luigi Mengoli ha voluto fare con la pubblicazione del cd-audio "O fieri flagelli": egli ha raccolto dalla memoria degli anziani di alcune comunità salentine, i canti che tradizionalmente essi cantavano (e in parte ancora cantano) durante il periodo della Settimana Santa.
Si stanno profilando nuovi modelli di consumo, che per un verso incentivano la crescita dello spirito comunitario per un altro verso lo presuppongono. Questi nuovi modelli di consumo appaiono poco compatibili con le forme tradizionali della produzione e della distribuzione delle merci e l'erogazione dei servizi.
Il saggio illustra i percorsi possibili di una pedagogia della memoria, intesa non come ripiegamento nostalgico che rimpiange il passato, ma come forza prospettica che aiuta a pensare il futuro, disegnando un'identità che sa essere progettuale e propositiva.
Il contributo ricorda, a distanza di vent'anni dalla morte, la figura di Antonio Verri, editore e letterato salentino, rievocando alcuni episodi della relazione intellettuale da lui intrattenuta con lo scrivente.
Il testo raccoglie una ricca varietà di saggi di accademici impegnati nella riflessione pedagogica, che, sollecitati dal curatore, hanno voluto omaggiare con artefatti del loro pensiero un collega giunto al coronamento di una lunga ed onorata carriera nell'ambito dell'università.
In una stagione economica caratterizzata dalla necessità di rivedere i modelli di spesa sociale, è indispensabile dare voce alle comunità, alle loro capacità progettuali, al fine di promuovere la nascita di un welfare molto più prossimo ai bisogni dei cittiadini, che devono sentirsi responsabilmente chiamati a offrire le condizioni di una sua sostenibilità.
L'articolo illustra l'attività teatrale di Arturo Cirillo, regista e attore fra i più interessanti del nuovo panorama artistico italiano. Di grande interesse le sue interpretazioni dei classici. Indaga pure l'impegno di Cirillo nel campo dell'animazione teatrale.
Il capitolo è inserito in un volume che rappresenta un momento di riflessione all’interno di un percorso di ricerca e di intervento che il gruppo di ricerca legato alla cattedra di Pedagogia Sperimentale dell'Università del Salento compie da alcuni anni sui temi dei saperi locali, dell’agrobiodiversità, della pedagogia di comunità. Circa quattro anni fa, questo percorso maturato in alcune comunità locali del contesto salentino ha intersecato il progetto KHFA finanziato tramite il programma EuropeAid, nel quale eravamo coinvolti. Al termine del progetto, infatti, gli autori del presente volume sono stati coinvolti in qualità di relatori al "Primo colloquio residenziale interdisciplinare”sui temi della pedagogia di comunità”, dell’empowerment comunitario, dello sviluppo locale. Gli atti prodotti a margine del roundtable sono stati rielaborati dai relatori e inseriti nel presente volume. Un file rouge percorre il volume: la tutela della biodiversità alimentare corrisponde ad una tutela delle comunità che di quella biodiversità sono custodi. Le differenze colturali si rivelano essere differenze culturali.
Il libro è il risultato della valutazione ex-post di un progetto della Regione Puglia: "Senza scarti". Esamina la portata sociale degli interventi realizzati, nella convinzine che il problema di fondo sia quello di assicurare continuità all'azione di sostegno comunitario, affinché i soggetti più deboli trovino non solo un minimo di protezione sociale, ma partecipino ad un movimento di reale integrazione delle loro istanze e dei loro bisogni. Il progetto di ricerca valutativa ha inteso vagliare punti di forza e criticità del progetto, già emersi in fase di attuazione dello stesso. Viene approfondito l'intero percorso progettuale e viene individuata una criteriologia a uso degli operatori e dei decisori interessati a progettare interventi nel sociale maggiormente efficaci e di successo.
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