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Marilena Colamussi
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA
Area Scientifica
AREA 12 - Scienze giuridiche
Settore Scientifico Disciplinare
IUS/16 - Diritto Processuale Penale
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
The success observed in the practical experience of probation for youth offenders pushed the legislator to introduce the probation rules in the ordinary system, in several occasions. In the last, a recent government bill (d.d.l. 29 february 2012, n. 5019) did not fully welcome the principle of restorative justice, as indicated in the European rules of probation, but mostly preserved the model of retributive justice.
In questo volume vengono presentati i risultati di una ricerca che ha esplorato per la prima volta gli effetti a lungo termine del trattamento ricevuto in sede giudiziaria da minorenni autori di reato e in particolare quali strumenti giuridici sembrano i più efficaci a prevenire la recidiva in età adulta.
Muovendo dalla disamina delle nuove espressioni della devianza minorile, lo studio si sofferma sulla misura cautelare della "permanenza in casa" che intende coniugare le esigenze cautelari, da un lato, e i bisogni educativi dei minorenni che entrano nel circuito penale, dall'altro. Quando il giudice applica questa misura? Chi sono i reali destinatari? Qual è lo spazio applicativo del provvedimento? In definitiva, ci si chiede se si tratta di uno strumento attraverso il quale si educa senza punire o si punisce senza educare?
Lo studio passa in rassegna le Decisioni quadro del Consiglio dell’U.E. in materia di sequestro e confisca nel territorio dell’U.E. (Decisione quadro 2001/500/GAI; Decisione quadro 2003/577/GAI; Decisione quadro 2005/212/GAI; Decisione quadro 2006/783/GAI; Decisione quadro 2008/978/GAI) per verificare se, come e in che misura l’ordinamento interno ha proceduto a darne attuazione. Il vuoto normativo riscontrato risulta in parte colmato da alcuni interventi giurisprudenziali della Corte di Giustizia, in particolare attraverso l’introduzione del “principio di interpretazione conforme” e del “mutuo riconoscimento”. Autonoma trattazione è dedicata alla “Convenzione di Merida”, attuata attraverso la Legge 2 agosto 2009, n. 116 che introduce norme di adeguamento interno e modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, di cui vengono esaminati i profili più salienti.
Lo studio inquadra la “messa alla prova” nel giudizio minorile quale istituto “simbolo” per un’efficace diversion dove emergono anche timide pratiche di giustizia riparativa. Il percorso muove dall’esame dei profili soggettivi e oggettivi della disciplina, per descrivere ruoli, condizioni, tempi e spazi processuali. Laddove è possibile, considerati i valori in gioco, l’approccio è interdisciplinare; mentre, la disamina dell’attuazione normativa e giurisprudenziale si sviluppa con costante riferimento ai risultati emersi da ricerche di diritto applicato degli ultimi quindici anni. Non mancano spunti de iure condendo, nel quadro delle linee provenienti dai trattati internazionali (rimasti però ancora sulla carta), anche nell’ottica della mediazione penale quale spazio autonomo da estendere agli adulti.
Lo studio muove dall'esigenza di comprendere se il sistema dei provvedimenti restrittivi della libertà personale, che il legislatore ha concepito ad hoc, risulta consono e soprattutto rispondente da un lato, alle esigenze cautelari e, dall’altro, ai bisogni educativi del minore deviante. In particolare, l’attenzione è rivolta alla «permanenza in casa», disciplinata dall’art. 21 d.P.R. n. 448/1988, che in termini di afflittività rappresenta la seconda misura cautelare personale, subito dopo le «prescrizioni» (art. 20 d.P.R. n. 448/1988). La singolarità di tale misura consiste nell’elevato e attivo coinvolgimento della famiglia del minorenne, presso la cui abitazione costui ha l’obbligo di risiedere. Se tale caratteristica, a prima vista, può far ritenere la permanenza in casa uno strumento di facile applicazione, una più attenta disamina ne mostra tutta la sua complessità, in quanto la misura non appare idonea a qualsiasi contesto socio-familiare e soprattutto necessita di essere adeguata alla personalità del destinatario e alle sue esigenze educative (art. 1 d.P.R n. 448/88).
The forced retirement of the civil party from a criminal trial in which plea bargaining has been used to accelerate proceedings, leads to the defendant being required to pay the costs incurred for the constitution of the civil party, except for compensatory effect (Article 444, paragraph 2, of the Criminal Procedure Code). The failure to provide conclusions in written form in the ordinary trial does not represent tacit, or presumed revocation of the constitution of the civil party, provided that the conclusions have been supplied by the civil party in the course of the previous hearing, in deference to the principle of immanence.
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