La permanenza in casa: tra esigenze cautelari e bisogni educativi

Abstract

Lo studio muove dall'esigenza di comprendere se il sistema dei provvedimenti restrittivi della libertà personale, che il legislatore ha concepito ad hoc, risulta consono e soprattutto rispondente da un lato, alle esigenze cautelari e, dall’altro, ai bisogni educativi del minore deviante. In particolare, l’attenzione è rivolta alla «permanenza in casa», disciplinata dall’art. 21 d.P.R. n. 448/1988, che in termini di afflittività rappresenta la seconda misura cautelare personale, subito dopo le «prescrizioni» (art. 20 d.P.R. n. 448/1988). La singolarità di tale misura consiste nell’elevato e attivo coinvolgimento della famiglia del minorenne, presso la cui abitazione costui ha l’obbligo di risiedere. Se tale caratteristica, a prima vista, può far ritenere la permanenza in casa uno strumento di facile applicazione, una più attenta disamina ne mostra tutta la sua complessità, in quanto la misura non appare idonea a qualsiasi contesto socio-familiare e soprattutto necessita di essere adeguata alla personalità del destinatario e alle sue esigenze educative (art. 1 d.P.R n. 448/88).


Autore Pugliese

Tutti gli autori

  • COLAMUSSI M.

Titolo volume/Rivista

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Anno di pubblicazione

2012

ISSN

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ISBN

88-14-17578-0


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