The presentation of the Sanctuary of "Beato Giacomo" in Bitetto involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

François Feuardent (Coutances 1541- Bayeux 1610), Franciscan, is known for having composed several erudite works, theological treatises, biblical commentaries and writings against the Calvinists. Among his works there is the "Histoire de la fondation de l’église et abbaïe du Mont S. Michel, près celui de Tombe, et des miracles, reliques, et indulgences donnez en icelle, tout recueilli des archives dudit lieuv", published in Coutances in 1604 (J. Le Cartel). As Feuardent declares in the title of the History, he is interested in the story of the foundation of the Michaelic sanctuary on the mount Tumba, but also in the relics, in the miracles and the indulgences: the author wants to point out the aspects of the popular devotion, that could interest more the devotees and the pilgrims. Few years later, Feuardent’s History was translated from French to Italian and was published in Naples in 1620 by the publisher Ottavio Beltrano. Place and date of publication are “From Sant’Angelo in mount Gargano, October the 1st 1620”. The translation contains, however, some additions to Feuardent’s History: there are, in fact, other three miracles that – as it declares – come from “Authori gravi, e degni di fede” in order to rise in the readers the “divotione, e riverenza verso l’Archangelo S. Michele”.

Da tempo è stata richiamata l’attenzione su un tipo di fonti in passato spesso trascurate o sottovalutate dalla critica storica, ma che possono offrire elementi utili alla ricostruzione del dogma e delle dottrine, ma anche di molteplici aspetti della vita interna delle comunità cristiane, dal “prescritto” a vissuto”. L’epistolario di Gelasio costituisce, senza dubbio, una fonte preziosa per la conoscenza della vita e dell’organizzazione delle comunità cristiane di V secolo, epoca in cui nella penisola italica giunsero a maturazione alcuni processi e altri se ne avviarono. Rocco Ronzani offre nel suo volume una nuova edizione critica della lettera di Gelasio “Sulle due nature”. L’autore, per meglio contestualizzare le novità di questo scritto di Gelasio, offre un quadro completo della personalità di Gelasio e dell’intera produzione letteraria del pontefice.

Il volume pubblica gli Atti del Convegno svoltosi a Vicenza presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose - Santuario Santa Maria di Monte Berico su “I santuari e il mare”. Si è voluto indagare il rapporto esistente tra i santuari e il mare, un tema che è parso ad alcuni di difficile comprensione, ma che, come mostrano i contributi pubblicati, ha riservato notevoli sorprese e ha evidenziato l’esistenza di un sicuro rapporto tra il mare e quel particolare luogo di culto che definiamo “santuario”. Questo rapporto si realizza attraverso forme diverse e determina, talvolta, particolari situazioni e tipologie santuariali.

Lo “spazio marittimo” nell’immaginario collettivo e nell’esperienza reale ha assunto significati e valenze molteplici nelle diverse epoche e nei diversi contesti geografici. Si può, pertanto, indagare come lo spazio marittimo e i suoi approdi a partire dal XII-XIII secolo abbiano assunto un particolare significato religioso e come questo sia percepito e descritto in un particolare tipo di fonti, quelle strettamente legate all’ambiente nautico, ovvero i portolani. Alcuni portolani, infatti, possono offrire elementi utili per indagare la dimensione religiosa della navigazione mediterranea, grazie alla presenza di riferimenti ad una geografia che può definirsi “sacra”. L’attenzione è stata concentrata su un portolano particolare, datato al XV secolo, riportato in un manoscritto toscano, attualmente conservato nella Bibiloteca Nazionale di Firenze (Ms. Magliab., VII [8], 1145, 25v-27v). Il testo, infatti, solleva ancora oggi diverse questioni, legate alla struttura, ai contenuti, alle finalità e alle circostanze della sua composizione. Esso include la menzione di santuari e luoghi di culto e proprio a motivo di tale elenco è noto come «portolano sacro» o «portolano dei santi del Mare Nostrum». Nel Portolano sacro si possono evidenziare l’importanza della scelta dei luoghi e le diverse forme di sacralizzazione dello spazio. Il Portolano sacro, inoltre, al pari degli Itineraria di viaggi per terra e delle descriptiones, è particolarmente significativo in quanto, oltre a documentare la reale situazione dei luoghi, lascia percepire il modo come quei luoghi venivano considerati e il significato che essi avevano acquisito nella coscienza religiosa degli uomini dell’epoca in cui venne redatto.

Between Late Antiquity and Early Middle Ages, many times Jews are equated with heretics in Patristic literature, imperial law, council canons. Comparison with later hagiographical texts likening Jews to the heretics concurs in casting light on some sides of relationships between Jews, Christian and heretics and reconstructing a sort of Christian “ideology” about Judaism and other religious groups. Sources considered by the Author reflect a negative categorization of Judaism according to models and formulas which were crystallizing on the basis of ideological, political and religious propaganda. Such stereotypes shed light on the attitude and the positions of predominant groups towards presences, such as that of Jews, heretics and Muslims, felt like “different” or “other” ones, disrupting the Christian Orthodox community.

I testi agiografici dell'alto medioevo possono fornire dati molto interessanti per indagare i rapporti tra i giudei e i cristiani in quell'epoca. Tali testi, infatti, fanno riferimento a notizie già diffuse nei secoli precedenti, ma, nello stesso tempo, contengono in nuce temi che si diffonderanno nei secoli successivi. Un percorso diacronico può evidenziare elementi di continuità e di discontinuità, così come le connessioni e le interrelazioni tra tradizione e innovazione. La tipologia del giudeo, già definita nella più antica letteratura polemica dei cristiani, costituisce il fondamento della letteratura agiografica successiva, coniugando problematiche e atteggiamenti nuovi con esigenze particolari, in modo che, sotto l'involucro tardizionale del genere agiografico, emerge quasi sempre e per vie differenti, la caratterizzazione negativa del giudeo.

La tematica dei rapporti tra giudei e cristiani ha conosciuto negli ultimi anni una fortuna singolare, dovuta alla rivalutazione di un tipo di fonti, quelle agiografiche, tradizionalmente indagate sotto altri punti di vista, non meno interessanti. Il dabattito storiografico degli ultimi decenni, infatti, ha portato gli storici a guardare con altro occhio la messe di informazioni che queste fonti forniscono. I testi agiografici dell'alto medioevo, infatti, possono fornire dati di interesse considerevole per indagare le relazioni tra i due gruppi religiosi. Questi testi continuano a veicolare tematiche già diffuse nei secoli precedenti, ma, nello stesso tempo, contengono in nuce temi che diverrano ricorrenti nei secoli successivi. Nelle fonti agiografiche la presenza dei giudei è varia: talvolta sono considerati come popolo, talaltra nella loro individualità, a volte come comunità organizzata sul piano cultuale, culturale e commerciale, spesso in opposizione ai cristiani. Si constata una oscillazione tra atteggiamenti positivi e atteggiamenti negativi dei cristiani di fronte ai giudei; ma non si riscontrano ancora forme di antigiudaismo pronunciato che nel basso medioevo si configureranno come vero antisemitismo.

Lo studio dei rapporti tra giudei e cristiani ha conosciuto negli ultimi anni una fortuna singolare, legata anche alla rivalutazione di un tipo di fonti, quelle agiografiche, tradizionalmente indagate sotto altri punti di vista altrettanto interessanti. Il dibattito storiografico degli ultimi anni, infatti, ha portato gli storici a guardare con altro occhio la messe di informazioni che queste fonti forniscono. Le fonti agiografiche dell'alto medioevo possono fornire indizi considerevoli per tracciare un quadro sulle relazioni tra i due gruppi religiosi. Questi testi, infatti, continuano a veicolare tematiche già diffuse nei secoli precedenti, ma, nello stesso tempo, contengono in nuce le tematiche che si diffonderanno nei secoli successivi. Un percorso diacronico può sottolineare gli elementi di continuità e discontinuità, così come le connessioni tra tradizione e innovazione. Nelle fonti agiografiche la presenza dei giudei è varia: a volte, essi sono considerati come un popolo, altre volte nella loro individualità, a volte come comunità organizzata sul piano cultuale, culturale, commerciale, spesso in opposizione ai cristiani.

Il contributo indaga le forme e i luoghi della pietà religiosa, con particolare riferimento ai riti funerari e alle iscrizioni dei cristiani, all'arte cristiana antica, agli spazi sacri e alla sacralizzazione degli spazi, alla cristianizzazione di pratiche e riti pagani, al pellegrinaggio cristiano.

François Feuardent, religieux de l’Ordre de saint François qui vécut au XVIème siècle, docteur de l’Université de Paris, est connu pour avoir composé plusieurs ouvrages d’érudition, des traités de théologie, des commentaires bibliques, et des écrits de controverse envers les Calvinistes. Sa riche production comprend l’Histoire de la fondation de l’église et abbaïe du Mont Saint Michel, près celui de Tombe, et des miracles, reliques, et indulgences donnez en icelle, tout recueilli des archives dudit lieuv, publiée à Coutances en 1604 (J. Le Cartel). Feuardent semble intéressé, comme il le déclare dans le titre même de son ouvrage, non seulement par le récit de la fondation du sanctuaire de saint Michel sur le mont Tombe, mais aussi par les reliques, les miracles et les indulgences : il est clair que l’auteur s’attarde sur la description des pignora et des reliques, à savoir sur les aspects de la dévotion populaire susceptibles d’intéresser de près les dévots et les pèlerins. A peine quelques années plus tard, l’ouvrage de Feuardent fut traduit du français à l’italien et imprimé à Naples en 1620 par l’éditeur Ottavio Beltrano. La traduction italienne est dédiée par chanoines du sanctuaire de saint Michel sur le mont Gargano, à Monte Sant’Angelo, à l’archeveque cardinal Domenico Ginnasi (Castel Bolognese, 1550 – Rome 1639), qui « avec une dévotion singulière et un culte sans bornes a toujours respecté cette sainte Eglise du Prince Glorieux des Anges » (p. 5). Le lieu et la date indiqués sont : « à Sant’Angelo au Mont Gargano le Ier octobre 1620 » (p. 6). La traduction, très fidèle à l’original, contient toutefois, dans sa partie finale, des rajouts à l’histoire de Feuardent : en effet, on y rapporte trois autres miracles qui, comme le déclare le texte, sont tirés d’ « Auteurs sérieux, et dignes de foi », afin d’accroître chez les lecteurs de l’ouvrage la « dévotion et la révérence envers l’Archange saint Michel » (p. 35).

Le sujet des rapports entre Juifs et Chrétiens a connu ces dernières années une fortune singulière, due à la réévaluation d'un type de sources – les textes hagiographiques – traditionnellement abordées sous d’autres points de vue, qui sont tout aussi intéressants. En effet, le débat historiographique des dernières décennies a conduit les historiens à envisager différemment la moisson d’informations que fournissent ces sources. Cependant, les textes hagiographiques du haut Moyen Âge peuvent fournir des données d’un d'intérêt considérable pour esquisser un tableau des relations entre les deux groupes religieux ; ces textes ont en effet conservé des mentions propres aux siècles précédents, mais, en même temps ils contiennent in nuce les thèmes qui deviendront récurrents par la suite. Un parcours diachronique peut souligner les continuités et les changements, ainsi que les connexions et les interrelations entre la tradition et l’innovation. Dans les sources hagiographiques la présence des Juifs varie : parfois ils sont vus comme un peuple, parfois dans leur individualité, parfois comme communauté organisée sur les plans cultuel, culturel et commercial, souvent opposée aux Chrétiens. De plus, le rapport entre les Juifs et les Chrétiens rappelle d’autres aspects de la société de l’Antiquité tardive et du Moyen Âge : des conversions au culte des reliques et à la vénération des images. La typologie du Juif, déjà définie dans la plus ancienne littérature polémique des Chrétiens, constitue le fondement de la littérature hagiographique postérieure, en se conjuguant avec des problématiques et des attitudes nouvelles d’après des exigences particulières, de sorte que, sous l'enveloppe habituelle du genre hagiographique émerge, presque toujours et par des voies différentes, la caractérisation négative du Juif.

Il contributo analizza la figura di Paolino di Nola, vescovo di grande autorità nell'Italia meridionale, autore di Carmi e di Epistole che gettano luce su numerosi aspetti del cristianesimo dell'Italia meridionale tra IV e V secolo.

La recensione prende in considerazione il volume di Giorgio Otranto relativo alla cristianizzazione dell'Italia meridionale. Giorgio Otranto presenta tredici saggi sull’Italia cristiana della tarda antichità, con un’attenzione particolare alla formazione e alla vita delle diocesi, non solo nei grandi centri, ma anche nelle realtà periferiche. Nonostante si tratti di saggi autonomamente impostati, il volume si presenta denso e compatto, caratterizzato da una precisa linea metodologica, frutto di un trentennio di ricerche miranti a ricostruire la storia della cristianizzazione dell’Italia, le analogie e le differenze tra Italia annonaria e Italia suburbicaria, il rapporto tra quest’ultima e l’Oriente bizantino, il ruolo del vescovo nella società tardoantica.

The presentation of the Sanctuary of "San Matteo" in San Marco in Lamis involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "San Giuseppe da Copertino" in Copertino involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "San Biagio" in Ostuni involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "San Cosimo" in Oria involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "San Michele Arcangelo" in Monte Sant'Angelo involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "San Michele Arcangelo" in Orsara di Puglia involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "San Michele Arcangelo" in Cagnano Varano involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "San Filippo Smaldone in Maria Santissima Madre di Dio e San Nicola" in Lecce involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architecturalfeatures.

The presentation of the Sanctuary of "San Potito in Natività della Beata Vergine Maria" in Ascoli Satriano involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "Sant'Antonio alla Macchia" in San Pancrazio Salentino involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "Sant'Antonio di Padova" in Oria involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "Santa Lucia" in Erchie involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "Santi Medici Cosma e Damiano" in Ostuni involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "Santissimo Crocifisso della Pietà" in Galatone involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

Il Volume, dedicato ai santuari non mariani della Puglia, è il frutto di riflessioni metodologiche e storiografiche maturate negli anni e condotte a livello nazionale, che hanno preso l’avvio dalla consapevolezza dell’importanza dei luoghi e degli itinerari santi all’interno delle culture del mondo mediterraneo e dall’intento di condurre una ricerca ad ampio spettro su una serie di complesse questioni collegate al concetto di santuario (identità, funzioni religiose, culturali e sociali). I santuari, nella varietà delle forme e delle dimensioni, dalle costruzioni imponenti alle modeste chiesette rurali, conservano e testimoniano una devozione comunitaria, una storia determinata da esigenze spirituali e materiali, fede e immaginazione, istituzioni e politica, arte e letteratura.

The presentation of the Sanctuary of "Santissima Annunziata" in Ischitella (Crocifisso di Varano)involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

The presentation of the Sanctuary of "Santissimo Salvatore" in Andria involves an introduction reporting its dedication (including the possible transformations of the dedication itself), its geographical location and its ecclesiastical administration. The text deals with the story of the venerated object, the history of the sanctuary, the anthropological and historical-artistic issues (architecture, sculptures, frescoes, relics and reliquaries). The textual sources related to the Sanctuary are also reported, as well as the secondary literature (bibliography). The presentation is enriched by an iconographical apparatus, reproducing ex-votos, cultual objects, artistic and archeological objects, architectural features.

Il volume prende in considerazione la diffusione del culto di san Michele in Occidente, con particolare riferimento al santuario sul monte Gargano. Sono analizzate le vie di pellegrinaggio e i santuari sorti ad instar di quello garganico.

Il volume prende in considerazione le diverse forme di confronto tra cristianesimo e filosofia nei secoli della tarda antichità.

The hagiographic theme, already central in modern historiography, continues to have a singular fortune even in contemporary historiography. The aim of the paper is to follow the evolution of hagiographical models from the time of Theodosius to the pontificate of Gregory the Great. As narration of the life of exemplar Christians, perfect imitators of Christ, Christian biographies, beyond the miraculous elements that mostly characterize them, can be a privileged point of view for understanding the evolution of Christian identity and the very idea of holiness. The Christian biographies of these centuries (IV-VI) show us, on one hand, the news they represent compared with the pagan historiography and biography, on the other hand, the evolution of previous hagiographic model, the martyrial model.