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Donatella Nuzzo
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI LETTERE LINGUE ARTI ITALIANISTICA E CULTURE COMPARATE
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-ANT/08 - Archeologia Cristiana e Medievale
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
In order to define the image and the economic role of the city of Bari before its conquest by the Normans (1971), the paper considers the available archaeological data related to the excavations of the years 1982, 1984, 1987 near the Basilica of Saint Nicholas. The pottery finds reveal the active role of Bari to the network of relationships between the Adriatic Sea and the Southern-Eastern Mediterranean already in Late Antiquity. The data about the Byzantine city indicate the increasing importance of the urban centre with its territory as an active element of the economic life of the region, both in production and in trade, also on the base of the new institutional position of Bari as official seat of the Katapan since 10th century. During the entire 11th century, the archaeological data allow to identify both local manufactures and goods imported through trade lines operating in the Adriatic, Aegean and Southern Mediterranean Sea.
In the paper are considered all the Late antique evidences in the middle area of provincia Apulia, with the aim to define settlements kinds and the Christianization process of the area.
The inscriptions considered in this paper are all by Christian purchasers and they come from Late Antique cities of "Apulia et Calabria". The documents offer many useful elements for reflection.
Edizione scientifica di più di ottanta iscrizioni latine e greche di committenza cristiana, datate tra la fine del IV e la metà del VII secolo, relative al territorio della provincia dioclezianea Apulia et Calabria. L'edizione è preceduta da un'ampia introduzione sulla provincia tardoantica, la sua cristianizzazione e sui caratteri della sua documentazione epigrafica. Il volume è concluso dagli indici epigrafici.
L’analisi dell’organizzazione ecclesiastica in Italia mostra che solo dall’età di Costantino si hanno notizie in merito: a Nicea si codificò il rapporto tra l’articolazione territoriale dell’impero e quella delle Chiese, basato sulla struttura provinciale. Tuttavia, le fonti illustrano una situazione di fluidità dei confini di province e diocesi e come i legami personali potessero talvolta risultare di maggiore incidenza rispetto ai criteri territoriali. La Chiesa di Roma esercitò la sua autorità sull’Italia suburbicaria e insulare, ma gli epistolari pontifici riportano pochi riferimenti alle isole, limitati fino a Gregorio Magno alla Sicilia. La riorganizzazione di Gregorio si attuò anche nella speciale attenzione dedicata alle isole, comprese la Sardegna, la Corsica e le isole minori.
La ricerca intende analizzare le fortificazioni delle città dell’Italia meridionale in età tardoantica. Nel corso del IV secolo quest’area sembra esclusa da interventi relativi a strutture difensive, a causa della sua lontananza dalle aree di conflitto con i popoli germanici. Nel secolo V, l’attività imperiale nel sud dell’Italia appare alquanto ridotta, malgrado il passaggio dei Visigoti dopo il sacco di Roma e le incursioni dei Vandali. L’età gotica rappresenta per l’Italia meridionale un periodo di relativa stabilità: la situazione delle strutture di difesa è descritta da Procopio, che menziona le sole fortezze di Napoli, Cuma, Otranto, Acerenza e Thuri. Al contrario, gli anni della guerra gotica furono fondamentali per l’organizzazione di un sistema difensivo, spesso costruito in condizioni di emergenza. I Bizantini, fra VI e VII secolo, realizzarono una rete difensiva delle coste e degli approdi porti, in qualche sostenuti dalla Chiesa, come attestato dalle Epistulae di Gregorio Magno.
This paper aims to present some reflections on the use of the Christian basilica of Pianabella (Ostia) in Late Antiquity. In particular, the paper focused on the use of the building for funerary purposes and the organization of the basilica's tomb spaces. Furthermore, it reconsiders the issue of the basilica's dedication in the context of the local hagiography.
The paper presents some new Roman inscriptions discovered during the excavations at Ponte della Lama (Canosa di Puglia, Italy) in 2004-2006. The inscriptions, dated in II-III centuries A. D., are all epitaphs: they show gentilicia and cognomina never before attested at Canosa. The inscriptions were re-used in the near Christian catacombs, most likely to close the tombs in V-VI centuries A. D.
Le indagini archeologiche degli anni 1995-1996 nel primo piano della catacomba di San Sebastiano e l’analisi topografica della regione hanno consentito di individuare quattro nuclei distinti di gallerie catacombali riuniti in antico, quando gli ambienti erano ancora utilizzati a scopo funerario. I dati raccolti e lo studio dei materiali rinvenuti indicano, inoltre, che nel corso del V secolo si continuò a seppellire nell’area, in ragione del suo coinvolgimento nei percorsi cultuali legati alla frequentazione della tomba di San Sebastiano. La nuova regione era infatti facilmente accessibile sia dalla basilica, passando attraverso il cubicolo del martire, sia dalla scala che si apriva nel cortile antistante. Al contrario, le gallerie e cubicoli del secondo e terzo piano, serviti dal medesimo descenso, rimasero presto esclusi dalla fruizione funeraria diversamente da quanto era stato previsto in fase di programmazione, a vantaggio delle sepolture nella basilica soprastante e nei settori ipogei prossimi al centro cultuale.
During the excavations in St. Peter’ s ecclesiastical complex in Canusium (2001-2004) were found many fragments of silver laminas, which covered a wooden reliquary. On the laminas there are representations of the maiestas Domini, flanked by Paul and Thecla, with caption inscriptions. Scenes of the cycle of the infantia Salvatoris remain, with other fragments, with plant decorations. The comparisons orient towards a dating during the V century and, reputedly, a production in the south-east area of the Asia Minor. The reliquary probably arrived in Canusium through the bishops of the city and their contacts with Constantinopolis.
Il progetto nasce dall'esigenza di integrare il quadro delle conoscenze relativo ai porti e agli approdi (dal punto di vista costruttivo, topografico e storico-economico) in un particolare comprensorio costiero pugliese, relativo ai litorali di Bari, Giovinazzo, Molfetta e Bisceglie, attraverso l'analisi archeologica subacquea e del paesaggio costiero. Questa porzione di costa si distingue per basse scogliere e la presenza di piccole cale intervallata da insediamenti e forme di sfruttamento antropico susseguitesi a partire dall'età del Bronzo fino ad arrivare a quella moderna e contemporanea. Particolare attenzione sarà rivolta al periodo di passaggio tra l'Antichità e il Medioevo quando si verificano i cambiamenti che consolidano gli sviluppi degli insediamenti urbani in questione e l'applicazione di modelli, tecniche e materiali diversi rispetto alla tradizione precedente nella realizzazione delle infrastrutture portuali.I nuovi dati ottenuti dalle campagne di ricognizioni della fascia costiera, delle aree portuali e degli approdi minori andranno a comporre, insieme all'edito, un database che costituirà la struttura di un sistema informativo territoriale utile a cogliere i cambiamenti che si sono verificati nel tempo. Inserito in rete (webGIS) permetterà la condivisione tra gli utenti, garantirà visibilità e conoscenza del patrimonio sommerso, agevolerà il lavoro archeologico, offrirà soluzioni ai problemi di tutela e promuoverà nuove forme di turismo culturale.
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