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Vincenzo Turchi
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Scienze Giuridiche
Area Scientifica
Area 12 - Scienze giuridiche
Settore Scientifico Disciplinare
IUS/11 - Diritto Canonico e Diritto Ecclesiastico
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH2 Institutions, Values, Environment and Space: Political science, law, sustainability science, geography, regional studies and planning
Settore ERC 3° livello
SH2_4 Legal studies, constitutions, comparative law
Il saggio preliminarmente riprende in chiave diacronica l'esperienza storica e le problematiche giuridiche dell'«eunichismo» nelle varie civiltà che conobbero tale pratica. Successivamente, il fenomeno viene contestualizzato nell'epoca contemporanea, anche in chiave comparativa, soprattutto in riferimento alla rilevanza dell'impotenza sessuale circa la validità del matrimonio negli ordinamenti giuridici contemporanei, sia civili sia religiosi, nonché in riferimento alle odierne “gender theories”.
L’articolo analizza i limiti di due caratteristici modelli di approccio alle diversità culturali, quello assimilazionista e quello comunitarista, risalenti alla storia coloniale della Francia e dell’Inghilterra. Si rileva poi come l’Italia, non avendo rimarchevoli tradizioni coloniali alle proprie spalle, possa considerarsi maggiormente libera nell’elaborare strategie in grado di affrontare i problemi delle società multietniche e multireligiose. Muovendo dai principi del pluralismo e della laicità dello Stato si analizzano la “Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione” (15 giugno 2007) e il “Patto nazionale per un Islam italiano” (1° febbraio 2017). Da un punto di vista più generale, il contributo descrive e valorizza la posizione di Jaques Maritain circa la fondazione dei diritti umani, base di una pacifica convivenza in una società pluralista. Infine, è affrontato il problema degli insegnamenti di religione e di storia delle religioni nelle scuole pubbliche italiane. Questo tipo di insegnamenti dovrebbe favorire la conoscenza delle religioni presenti nel Paese, al fine di promuovere il reciproco rispetto e il dialogo interculturale.
Il presente contributo intende offrire alcune indicazioni, storiche e metodologiche, riguardanti i principali modelli che storicamente sono stati realizzati nell’intento di affrontare le problematiche nascenti dal pluralismo identitario (etnico, culturale e religioso) che connota le società contemporanee, segnatamente in connessione ai fenomeni immigratori. A livello storico, è evidenziato il nesso tra esperienza coloniale di alcuni Paesi e approccio alle tematiche della convivenza tra identità diverse; a livello metodologico, è riproposta la lezione maritainiana come metodologia in grado di coniugare il necessario rispetto di alcuni valori e diritti universali con l’elevato tasso di pluralismo caratterizzante gli odierni contesti sociali e giuridici. Infine, per quanto concerne il pluralismo religioso, viene evidenziato il ruolo appartenente alla scola, quale ambito educativo specificamente vocato all’educazione alla convivenza tra identità diverse.
La voce ricostruisce gli snodi storici essenziali concernenti la condizione giuridica degli "eunuchi" e contestualizza le problematiche emergenti alla luce di tematiche contemporanee quali la sterilizzazione (volontaria ed obbligatoria), la rilevanza dell'impotenza in campo matrimoniale, le "gender theories".
Traendo spunto da contributi storiografici recenti riguardanti la figura e l'opera di Arturo Carlo Jemolo,, vengono evidenziati gli aspetti meno noti, i lati meno risaputi del grande storico e giurista del secolo scorso, oltre a ripercorrere le tappe più conosciute, il magistero scientifico e culturale nonché la lezione etica e civile dello studioso.
L'articolo si occupa delle nuove terapie farmacologiche dell'impotenza e del loro effetto sull'impedimento di impotenza nel diritto canonico. Il farmaco più conosciuto è il viagra, primo nome commerciale del principio attivo sildenafil, ma successivamente sono stati sperimentati anche altri farmaci. Essi costituiscono quasi una "rivuzione" nella terapia dell'impotenza: molti casi di disfunzione erettile, un tempo ritenuti incurabili, oggi sono trattati con successo grazie al loro impiego. Dal punto di vista del diritto canonico, secondo l'autore le nuove terapie farmacologiche non contrastano con il carattere dell' "humano modo" richiesto per la consumazione del matrimonio (can. 1061, § 1 CIC), e possono essere considerate come mezzi terapeutici ordinari e leciti. In questa prospettiva, le nuove terapie estendono e garantiscono il diritto al matrimonio, che costituisce un diritto fondamentale dell'uomo e del cristiano.
Premessi alcuni richiami alle pronunce dei giudici italiani sull'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici (scuole, aule di giustizia), il contributo prende in esame la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo a tale riguardo. La Grande Camera della Corte, riformando la sentenza 3 nov. 2009 della Seconda Sezione, ha ritenuto che la presenza del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche statali italiane non violi la libertà di educazione e di religione dei genitori e dei discenti, garantite dalla CEDU. La pronincia della Grande Camera si conforma al principio del "margine di apprezzamento" da riconoscere agli Stati membri e delinea una cocezione pluralista del principio di laicità.
La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo, riformando la sentenza 3 nov. 2009 della Seconda Sezione, ha ritenuto che la presenza del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche statali italiane non violi la libertà di educazione e di religione dei genitori e dei discenti, garantite dalla CEDU. La pronincia si conforma alla precedente giurisprudenza della Corte, segnatamente riguardo al "margine di apprezzamento" da riconoscere agli Stati membri e delinea una cocezione pluralista del pricipio di laicità.
Viene richiamato il pensiero di Norberto Bobbio in tema di laicità-laicismo e la sua posizione riguardo al problema dell'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali. Il filosofo - distinguendo tra morale e diritto - assume una posizione contraria a tale adozione, poiché le scelte individuali di persone adulte non devono prevaricare la sfera giuridica altrui, segnatamente di che si trovi in condizione di inferiorità.
Nella pubblicistica contemporanea è prevalentemente attribuita una valenza oppositiva alla coppia laicità/laicismo: mentre al termine «laicità» viene generalmente connesso un significato positivo, quello di «laicismo» è assunto per indicare una sorta di deriva, di degenerazione dei contenuti della laicità. L'articolo si propone di individuare le radici storiche di tale contrapposizione e di verificare le ragioni attuali della disgiunzione.
Nella pubblicistica contemporanea è prevalentemente attribuita una valenza oppositiva alla coppia laicità/laicismo: mentre al termine «laicità» viene generalmente connesso un significato positivo, quello di «laicismo» è assunto per indicare una sorta di deriva, di degenerazione dei contenuti della laicità. L'articolo si propone di individuare le radici storiche di tale contrapposizione e di verificare le ragioni attuali della disgiunzione.
L'articolo esamina i casi decisi dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nei quali la libertà religiosa (art. 9 CEDU) è connessa in modo specifico alla libertà di educazione (art. 1 del Protocoloo 1°). I campi nei quali emerge questo nesso specifico sono: i rapporti di famiglia, le scuole confessionali, gli insegnamenti di religione e i simboli religiosi nelle scuole statali. Dalle ultime decisioni della Corte sembra emergere una nuova prospettiva del principio di laicità, maggiormente aperta al pluralismo educativo.
L’obiezione di coscienza, intesa come istituto giuridico positivamente riconosciuto (obiezione secundum legem), ha goduto nel nostro Paese di una particolare fortuna, sia pratica sia teorica, in regime di servizio militare obbligatorio, consentendo di svolgere, per motivi di coscienza, il servizio civile in alternativa a quello militare. Oggi, sospesa la leva obbligatoria, le nuove frontiere dell’obiezione di coscienza riguardano soprattutto il campo della bioetica, nei suoi molteplici settori, particolarmente sensibili al fatto di coscienza: aborto, eutanasia, testamento biologico, sterilizzazione volontaria, ricombinazioni genetiche, procreazione medicalmente assistita, sperimentazione su animali, ecc. Anche l’accentuarsi del pluralismo etnico e culturale (c.d. “multiculturalismo”) introduce nella nostra società numerose istanze identitarie che reclamano un loro “diritto alla differenza”, talora riconducibile a nuove ipotesi di obiezione di coscienza, sia riconosciute sia rivendicate.
La voce illustra criticamente gli elementi caratterizzanti il fenomeno e l'istituto dell'obiezione di coscienza, in particolare i suoi fondamenti giuridici e costituzionali. Vengono esaminate diverse forme di obieione di coscienza, con specifica attenzione a quelle emergenti in campo bioetico.
L'articolo esamina le caratteristiche fondamentali dell'obiezione di coscienza classica, intesa come rifiuto di prestare obbedienza alla legge ingiusata. Descrive poi una nuova funzione di recente assunta dall'obiezione di coscienza: quella di salvaguardare specifiche identità. Vengono infine analizzate alcune problematiche contemporanee, concernenti l'obiezione di coscienza in campo bioetico.
Sono affrontate le problematiche attinenti alle unioni civili e segnatamente alla "stepchild adoption" estesa a coppie di omosessuali. Si esaminano alcune posizioni dottrinali ed alcune pronunce giudiziali. Si ricorda il pensiero e l'insegnamento di Norberto Bobbio.
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