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Gloria Politi
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Studi Umanistici
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-LIN/21 - Slavistica
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH5 Cultures and Cultural Production: Literature, philology, cultural studies, anthropology, study of the arts, philosophy
Settore ERC 3° livello
SH5_8 Cultural studies, cultural identities and memories, cultural heritage
Lo studio prende in esame la ricezione del mito classico di Medea in rapporto all’estetica del postmodernismo russo. Da una breve incursione nel periodo postcomunista si delineano le fasi di risposta ad un momento di caos e di crisi profonda e si cerca di dimostrare come la mitopoiesi sia lo strumento attraverso cui molte autrici, prima fra tutte Ljudmila Ulickaja, cercano di costruire una nuova dimensione del sé e della realtà circostante.
The essay deals with the important role played by translation as powerful means of communication. Through the act of translating and thanks to the role of translators and mediators, a culture can be transferred from and to other cultures spreading knowledge and notions and influencing its evolution too. The process of translation is analyzed on different levels from the smallest to the biggest unit, as well as the main techniques using rethorical figures for meaning transposition are listed in order to explore the complexity of translation process.
Il saggio ha come oggetto le problematiche traduttive del film di animazione sovietico. Preso in esame lo sviluppo diacronico dell’industria cinematografica postrivoluzionaria, si passa all’analisi del cartone animato degli anni Sessanta e del tentativo di emulare i felici esiti americani con risultati talvolta di grande spessore artistico. Viene inoltre scandagliato il problema dell’adattamento della lingua originaria in rapporto al pubblico ricevente poiché la traduzione dei testi audiovisivi di tal genere è fortemente vincolata ad una modalità traduttiva determinata dall’età del destinatario.
Descrizione dei processi che rendono il fumetto un testo interartistico, con esempi tratti dall'opera del disegnatore bolognese Vittorio Giardino
Il saggio si propone di cogliere la dimensione interartistica dell'"Amleto" shakesperariano nell'interpretazione di Vysockij. Viene proposta una lettura del lavoro del cantautore sovietico contestualizzata nella situazione storico-politico-sociale in cui vive. Alla fine degli anni Settanta, in Unione Sovietica, la canzone d'autore e la cultura rock cominciano ad acquisire un ruolo di particolare rilievo per la vita culturale del paese, i cosiddetti "bardi" segnano un momento di rottura nella cultura dominante. È da questo momento che il fenomeno del "poet-pesennik" assume la portata di un evento sociale particolarmente significativo. Il saggio punta l'attenzione sul senso degli accadimenti, sul perché degli eventi, cercando di evitare i "fraintendimenti della grammatica della lingua" (Wittgesnstein), quegli stessi fraintendimenti di cui furono carnefici e vittime le autorità censorie sovietiche. Vysockij, attraverso lo studio e l'interpretazione di Amleto, compie un percorso alla ricerca di se stesso; il "nuovo Amleto", che così viene portato sulla scena, imbraccia una chitarra, dà voce ai sentimenti più profondi misti ad una graffiante ironia, si abbandona alla libera denuncia dei vizi sociali con toni ora rabbiosi ora dimessi, con una versificazione irregolare ben lungi dal lirismo classico. Vysockij accarezza, in questo ruolo, il suo sogno di artista già venato dalla coscienza della propria solitudine senza rinunciare però ad essere eroe autocensurandosi e limitandosi o arrendendosi all’unica dimensione di poeta.
Il saggio prende in esame il ruolo della traduzione nella comunicazione interculturale. L’attuale situazione geografica e politica ha determinato cambiamenti di grande portata: le differenze delle connessioni tra popoli e istituzioni inducono al superamento degli ostacoli linguistici e culturali nella prospettiva di una comprensione globale. La traduzione permea ogni aspetto della vita e diviene un mezzo potente della comunicazione fra le culture influenzandone e potenziandone lo sviluppo.
The present paper examines the fantastic-folkloristic literature declined in the Russian variant of Gothic "Vampire literature" from its origins up to present. The objects of our investigation are both the etymological reconstruction of the lemma and the reconstruction of the features that make the "vampire" an unmistakable character. By drawing the attention to the examination of the different names and their characterizations in the literary works of the Slavic area, the focus then shifts to the novels of Russian literature of the nineteenth, twentieth and twenty-first centuries. Firstly, the study examines folk literature in Russia, which sees the supernatural characters of the Slavic pantheon as its protagonists, develops through the golden age and reaches the present day with the representation of the fantastic in contemporary Russian literature where vampires are human and are far from the vurdalaks and upyrs typical of folk literature. For instance, Lukyanenko depicts a radically new world that differs from the old small villages where vampires used to wander around far from the steppes. He sets his stories in contemporary Moscow, which looks like a charming and enchanted city as well as a terrifying and dangerous place inhabited by vampires, wizards and lycanthropes wandering through the streets and the houses. Pelevin also lingers in the specific characterization of vampires, which become extremely seductive and have a great deal of eroticism; the peculiar elegance of their silhouettes is accompanied by a refined language which is very often encrypted and yet losing that aura of "sacredness fearsome" which characterizes the traditional image of the vampire.
Il saggio prende in esame la produzione letteraria di N.V. Gogol’ affrontandola da un punto di vista antropologico. In particolar modo l’analisi verte sui racconti del ciclo ucraino e mirgorodiano. Le immagini romantiche, le espressioni del folclore, nelle “Veglie ad una fattoria presso Dikan’ka” sono una fonte di ispirazione per Gogol’ che sviluppa meccanismi narrativi che travalicano la pura rappresentazione simbolica. Nel tessuto del racconto folclorico-mitologico, l’autore con maestria fonde il tempo epico, definito prototempo, con il tempo mitologico. Da questa prospettiva, il tempo dei racconti ucraini non è mai in contrasto con lo spazio che, a sua volta, risulta influenzato dagli elementi temporali.
Il presente saggio ha come oggetto la produzione letteraria di Ljudmila Ulickaja, autrice contemporanea che pone costantemente il focus narrativo sulla vita dei protagonisti e sulle loro vicende familiari. Questa materia complessa è affrontata in maniera così finemente acuta dall’autrice da farla divenire un’esperta nella descrizione del byt della Russia di oggi. Le sue narrazioni traboccano infatti dei più piccoli dettagli quotidiani, delle più minuziose descrizioni delle dimore dei protagonisti delle sue opere, degli abiti, del cibo, della scuola, del lavoro. I nomi delle vie, dei vicoli, delle piazze, delle fermate degli autobus e della metro sono quelli reali di Mosca e questa città è molto spesso il palcoscenico su cui si svolgono, si snodano e si sciolgono le vicende narrate. Il dato macroscopico che colpisce maggiormente e che scaturisce da queste descrizioni è una sorta di atteggiamento nostalgico verso il passato sovietico, nonostante le posizioni antisovietiche dei personaggi e della stessa autrice siano a chiara voce dichiarate
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