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Francesco Meo
Ruolo
Ricercatore a tempo determinato - tipo A
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Beni Culturali
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-ANT/07 - Archeologia Classica
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Il contributo focalizza l'attenzione sui ruoli dell'uomo e della donna nell'ambito di una delle attività femminili per eccellenza, la produzione tessile. Essa si configura, a Herakleia di Lucania, come vera e propria attività produttiva nel III-II secolo a.C. Grazie all'individuazione, nelle case della polis, di nomi sia maschili sia femminili entro bollo sui pesi da telaio, l'autore propone delle ipotesi che possano spiegare la presenza di patronimici di entrambi i generi ed il loro possibile coinvolgimento nell'attività produttiva.
Il contributo presenta due contesti archeologici relativi a pratiche rituali svolte all'interno di una dimora gentilizia del sito messapico di Muro Leccese in momenti cronologici diversi. La prima azione ha comportato la deposizione di ovicaprini, uno dei quali costituito da una pecora gravida, entro due piccole fosse circolari, create all'interno di uno spazio scoperto e nei pressi di un altare. I dati archeologici datano le due deposizioni tra la fine del VI e gli inizi del V sec. a.C., vale a dire contestualmente alla costruzione della dimora residenziale. La seconda azione rituale si presenta come un rito di chiusura connesso con l'obliterazione, alla fine del IV sec. a.C., di uno spazio che a partire dall'età tardoarcaica e fino al momento della sua obliterazione aveva conservato una destinazione cultuale.
Il contributo presenta i dati che stanno emergendo da una ricerca iniziata nel corso di Dottorato in Storia Antica dell'Università del Salento. Prima problematica affrontata è l'identificazione dei c.d. oscilla come pesi da telaio attraverso lo spoglio bibliografico e la contestualizzazione del materiale del quartiere occidentale della Collina del Castello di Herakleia. La storicizzazione del dato consente di ipotizzare la vendita dei prodotti per mezzo di intermediari come attestato da Leonida di Taranto nei suoi epigrammi.
Il contributo presenta i materiali relativi all'età del Ferro rinvenuti nel corso dello scavo del borgo medievale di Muro Leccese.
Il contributo presenta i materiali relativi all'età Messapica rinvenuti nel corso dello scavo del borgo medievale di Muro Leccese.
Il contributo presenta una prima sintesi sul rinvenimento di ceramiche di produzione greca databili tra la metà dell’VIII e la metà del VI sec. a.C., rinvenute in associazione a ceramiche ad impasto e matt-painted ware in contesti dell'età del Ferro. La loro presenza, oltre a fornire significativi elementi per la datazione più puntuale possibile dei contesti contribuisce anche a proporre un graduale sviluppo dell’articolazione interna dei singoli gruppi di capanne.
The aim of this study is to obtain 3D digital models of small and opaque ceramic fragments with 3D acquisition techniques. One of these fragments used for the experiment was retrieved during an excavation campaign at Muro Leccese, Italy. That ceramic fragment is characterised by a relatively small size (3.5 cm x 4 cm x 0.4 cm), with a slight curvature and specular paintings. We investigated the use of two well-established 3D data acquisition techniques available at the university’s 3D laboratory, i.e., high resolution laser scanning and multi-view dense stereo based on polarised light. The creation of two metrically correct 3D models similar to the real artefact that are both functional and simple to display, as a result. The digital model presented us with the possibility to identify the correct inclination of the fragment in order to identify the ceramic form.
La divulgazione è uno dei momenti più importanti e tuttavia, al contempo, più complessi dei Progetti di Ricerca, sia per la necessità di rendere comprensibile a un pubblico di non addetti ai lavori concetti molto tecnici che utilizzano un linguaggio estremamente scientifico, sia perché essa raggiunge la sua massima efficacia soltanto attraverso il pieno coinvolgimento della cittadinanza. La possibilità, nel caso di Mesagne, di creare strumenti di partecipazione dal basso ha comportato l’attivazione di processi di responsabilizzazione della popolazione nella valorizzazione del territorio o del bene e, di conseguenza, nella sua tutela e conservazione.
The research is based on the archaeological textile tools coming from the western quarter of the Castle Hill of Herakleia, systematically catalogued and processed with new experimental archaeology systems which allow us to attest the production of high quality fabrics using discoid circular loom weights. This result seems to confi rm what can be traced with the study of literary sources for the whole Ionic Arc and in particular for Taranto, Herakleia’s motherland, and its wools.
The article aims to present chances of a research which allowed to individualize productive process and economic role of the textile activity at Herakleia between the 3rd and the 2nd century BCE. The possibility to go back to the quality of the realized fabric starting from the discoid circular loom weights discovered in the Western quarter of the town and the validation produced by some historical sources simultaneous to the analyzed archaeological contexts, allow to rewrite an activity which cannot be defined through the traditional research methods.
Il contributo affronta la problematica relativa all’attestazione di pesi da telaio in un edificio sacro,la c.d. area sacra del Vallo di Eraclea, con lo scopo di far luce sulla possibile presenza di telai utilizzati nella realizzazione di tessuti sacri, come ipotizzato per edifici planimetricamente simili a quello indagato. La schedatura sistematica del materiale archeologico relativo all’attività tessile, l’approfondimento dell’indagine per mezzo di nuove tecniche di archeologia sperimentale e il raffronto dei dati con quanto emerge da uno dei quartieri abitativi della stessa città, consentono di chiarire la valenza attribuita ai pesi da telaio rinvenuti.
Il presente contributo affronta la problematica relativa all’attestazione di pesi da telaio in un edificio sacro, la c.d. area sacra del Vallo di Eraclea, con lo scopo di far luce sulla possibile presenza di telai utilizzati nella realizzazione di tessuti sacri, come ipotizzato per edifici planimetricamente simili a quello indagato. La schedatura sistematica del materiale archeologico relativo all’attività tessile, l’approfondimento dell’indagine per mezzo di nuove tecniche di archeologia sperimentale e il raffronto dei dati con quanto emerge da uno dei quartieri abitativi della stessa città, consentono di chiarire la valenza attribuita ai pesi da telaio rinvenuti.
Il contributo presenta i primi dati relativi alle ceramiche sia di produzione locale, sia di produzione greca, rinvenute nell'abitato iapigio di Muro Leccese.
Il contributo è una sintesi dei risultati relativi al periodo iapigio-messapico attraverso lo studio dei contesti rinvenuti al di sotto del borgo medievale.
Il contributo illustra l'articolazione del percorso museale e le scelte fatte in funzione del pubblico di fruitori del museo, dalle ricostruzioni grafiche ai plastici e diorami, dalla scelta di accostamento tra tematica trattata e colore della sala al percorso per ciechi e ipovedenti.
Una delle aree maggiormente indagate di Muro Leccese è la località Cunella, ubicata nel settore centro-orientale dell’abitato messapico. L’area archeologica è attraversata da una strada con andamento Est-Ovest che corrisponde al tratto urbano della via istmica Otranto-Alezio/Gallipoli. Ai lati della strada si sviluppano un complesso gentilizio che presenta doppio ingresso e sala da banchetto con altare in pietra centrale ed uno spazio che, nel corso dell’età arcaica, era verosimilmente un recinto cultuale. La distruzione della città da parte dei romani nel corso del Bellum Sallentinum è documentata dal crollo e dalle tracce di fuoco rinvenute nel complesso gentilizio. L’unica sopravvivenza resta la strada che, fino quasi ai giorni nostri, ha continuato a svolgere la sua funzione primaria di collegamento tra le coste.
Il volume presenta i risultati di una ricerca volta a definire il ruolo che l’attività tessile svolge all’interno delle produzioni attestate nell’arco ionico della Basilicata tra III e I secolo a.C. L’approccio metodologico è stato di tipo multidisciplinare e accanto all’analisi sistematica di contesti archeologici opportunamente individuati ha preso in esame le fonti epigrafiche e letterarie inerenti all’area in questione e ha tenuto conto di quanto elaborato attraverso anni di ricerche sperimentali. Il documento archeologico più significativo - il peso da telaio nella sua forma discoidale - è stato considerato come indicatore dell’attività produttiva e non come semplice supporto per epigrafi o decorazioni. La studio dei contesti di provenienza dei materiali ha localizzato la produzione all’interno delle abitazioni di un quartiere di Herakleia e ne ha delineato le forme di organizzazione. L’applicazione, per la prima volta in Italia, di tecniche sviluppate dal Centre for Textile Research di Copenhagen ha permesso di risalire alla qualità dei fili legati ai pesi e di ricreare l’ordito del tessuto, colmando in tal modo un vuoto nella ricostruzione dei prodotti finiti causato dalla rara conservazione di questi ultimi nei contesti archeologici. L’approccio multidisciplinare ha così consentito di delineare i ruoli assunti dalla città di Herakleia e dal vicino territorio nei vari stadi del processo produttivo, iniziato con il reperimento della materia prima e terminato con la produzione dei tessuti. Oltre agli aspetti produttivi, lo studio ha consentito la realizzazione di un corpus di apparati decorativi ed epigrafici di estremo interesse per la sua ampiezza e che, seppur in attesa di opportuni approfondimenti, arricchisce il panorama dei nomi finora attestati in Magna Grecia e getta nuova luce sui ruoli ricoperti dalle donne e dagli uomini nella produzione tessile di area italiota tra III e I secolo a.C.
Il contributo presenta una lettura dei dati relativi all'età del Ferro emersi dallo scavo del borgo medievale di Muro Leccese.
L'articolo prende in esame alcuni lembi di tessuto rinvenuti nella tomba 418 Spina-Gaudo di Paestum. Le analisi condotte con il SEM consentono non soltanto di conoscere la qualità delle fibre ed il tipo di tessuto prodotto ma anche la qualità della lana utilizzata, che risulta eccezionale.
This research investigates the role of textile production in ancient societies of southern Italy; more particularly the project will reveal the economic and productive role of textile production by studying techniques, technologies, materials and protagonists in a series of 9th‑2nd century BCE southern Italian archaeological contexts. The result of the project will be a reconstruction of the economic, productive and social roles textile production plays in southern Italian ancient societies through an analysis of both the technical and technological evolution and the production material used; furthermore, in‑depth analysis of these four aspects will redefine the level of involvement of genders in the production and trade of textiles and further across to the analysis of social and cultural aspects of several populations – Greek, Roman and indigenous –, and enables us to complete the picture of one of the main occupations in all ancient societies. The project combines research traditions and scholarly knowledge in southern and northern Europe, and explores the ‘invisible’ textiles through tool analysis, experimental testing, and contextual analysis.
The paper focuses on the role of Herakleia and Metaponto in textile production during the Hellenistic period. The analysis of thousands of loom weights from several houses in the so-called Quartiere occidencate in Herakleia provides new insight into textile production during the 3rd and 2nd centuries BC. The fact that some households possessed two looms and were able to produce textiles of outstanding quality has led to the hypothesis that urban households produced textiles for exportation, as also indicated by epigrams attributed to Leonidas of Taras. On the other hand, the author argues that textile production in the rural hinterland was focused on self-supply, and that the surplus was sent to the urban center where it was processed by professional labourers.
Il contributo affronta i cambiamenti interni alla società murese in seguito all’influenza greca, e in particolare tarantina, sui gruppi dirigenti locali. Tra di esse vi sono l’introduzione della scrittura, l’abbandono della capanna come tipologia di abitazione e l’adozione del banchetto come pratica di autorappresentazione del proprio status sociale. I gruppi dirigenti continuano ad importare dalla Grecia forme ceramiche legate al consumo del vino mentre ampia diffusione hanno le forme a vernice nera, a vernice bruna, a fasce o acrome prodotte localmente da artigiani specializzati. Nonostante a livello culturale si registi una notevole continuità, il centro pare riorganizzarsi radicalmente alla fine del IV secolo a.C. quando, per la costruzione della cinta muraria, vengono rasi al suolo nuclei abitativi arcaici utilizzati come fondazione della nuova struttura.
Si presenta una sintesi delle tracce e dei materiali pertinenti all’età del Ferro dal sito di Muro Leccese. Viene presentata una rassegna delle decorazioni presenti sulla matt-painted ware, realizzare dagli artigiani locali ad imitazione dei motivi geometrici apposti sui vasi provenienti dalla Grecia. Le forme importate, per lo più collegate al consumo del vino, provengono quasi esclusivamente da Corinto e sono inquadrabili in un arco cronologico di VIII-VI secolo a.C. Si analizzano anche le modalità insediative, legate all’approvvigionamento idrico più che all’orografia del territorio.
The article presents a study conducted on the loom weights discovered Square Building of the Heraion near the mouth of the Sele River, exploring the possibility that some looms could have been in it. The application of innovative techniques it is possible to affirm that the vast majority of the loom weights found in the Square Building in the Sanctuary of Hera near the mouth of the Sele River were actually used to weave cloth, on looms which numbered four to six, while a lower percentage of them could have been offerings.
L’abitato moderno di Muro Leccese, situato nella penisola Salentina interna a una decina di chilometri da Otranto,si sovrappone a un centro messapico attivo tra la fine dell’VIII e i decenni centrali del III secolo a.C., ben noto per i resti monumentali della cinta muraria della fine del IV secolo a.C. Nella zona centrale dell’abitato messapico è stato individuato un complesso residenziale gentilizio, il cui ruolo emergente è ulteriormente evidenziato dalla sua ubicazione su una strada che rappresenta il tratto urbano della via di collegamento con Otranto e con la costa adriatica. Un settore del complesso è occupato da una serie di ambienti strettamente connessi con la conservazione, la cottura e il consumo del cibo: un locale utilizzato come dispensa, una cucina con due forni e una sala da banchetto con altare al centro. La persistenza d’uso fino ad età ellenistica di classi e forme di tradizione protostorica e la scarsa diffusione di quelle ampiamente ricorrenti nei livelli coevi delle città italiote sono alcune delle peculiarità riscontrate.
The contribution focuses on textile production in Herakleia. In particular, the first detailed data obtained studying archaeological material of some houses of the western quarter of the Castle Hill of Herakleia allow us to hypothesize a standardized household production.
Il contributo presenta uno studio preliminare sulle produzioni tessili tarantine di III-II secolo a.C. attraverso i pesi da telaio in argilla tarantina rinvenuti a Herakleia di Lucania.
Il contributo focalizza l'attenzione sulle produzioni tessili in Magna Grecia attraverso due casi studio particolarmente significativi: la fattoria di III secolo a.C. di San Biagio alla Venella, nella chora metapontina, e l'edificio quadrato dell'Heraion alla foce del Sele di Poseidonia/Paestum.
The article introduces a first step of the first systematic study on loom weights from the western quarter of Castle Hill of Herakleia with a spatial distribution of the material.
The paper take stock of the state of the research on the relationship between the ancient city of Taras and possible sea silk workshops in the polis. More specifically, the paper focuses on the possible historicity of the manufacture of this fibre in the Greek colony by cross-checking information from historical sources, records of the last centuries and archaeological data, collected to date for this town.
The paper presents some preliminary remarks on the loom weights found inside a Late Archaic house in the Achaean colony of Kaulonia. The analysis of weights has been realised by applying the new methods of investigation developed by the Centre for Textile Research in Copenhagen. It is probable that cloth of different dimensions was woven in the household based on necessity, with one main loom and two little looms for the production of narrow bands.
The article tries to demonstrate the misunderstang created by the use of the term oscillum to indicate some shapes of loom weights.
The present paper focuses on the role of textile production on the stretch of coast from Taranto to Herakleia from the end of the Hellenistic period to the Roman republican period. Thousands of loom weights from several houses in Herakleia were analysed and compared with data from other settlements in the area. The identification of many houses with two looms in the town has led to the hypothesis that urban households produced textiles for export, as also indicated by the epigrams of Leonidas of Taras. The detailed study of the decorations and names inscribed on the loom weights was enriched by calculating the thread thickness and the quality of the fabrics. In contrast, it is argued that textile production in the rural hinterland was limited to self-supply, any surplus being sent to the main settlement where it was processed by professional labourers.
Il contributo presenta i dati emersi dalle indagini archeologiche condotte con continuità nell'abitato messapico di Muro Leccese e relativi alle fasi più antiche (metà VIII - metà IV secolo a.C.). Da essi si ricava un quadro storico che documenta l'esistenza di un villaggio iapigio di notevole estensione territoriale, e la sua trasformazione in un abitato programmato di tipo urbano nella seconda metà del VI secolo a.C. Tale trasformazione sembra attribuibile a gruppi gentilizi, economicamente emergenti, di cui si colgono con evidenza le attestazioni archeologiche.
The article presents a study conducted on the loom weights discovered Square Building of the Heraion near the mouth of the Sele River, exploring the possibility that some looms could have been in it. The application of innovative techniques it is possible to affirm that the vast majority of the loom weights found in the Square Building in the Sanctuary of Hera near the mouth of the Sele River were actually used to weave cloth, on looms which numbered four to six, while a lower percentage of them could have been offerings.
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