Effettua una ricerca
Irene Canfora
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA
Area Scientifica
AREA 12 - Scienze giuridiche
Settore Scientifico Disciplinare
IUS/03 - Diritto Agrario
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Il regolamento 2015/2238 aggiorna la disciplina per l’immissione sul mercato dei “nuovi alimenti” sostituendo, a partire dal 2018, il regolamento 258/97. Nell’articolo si discute di come la definizione di novel food permette di individuare una gradazione nelle regole applicabili alle diverse tipologie di alimenti: accanto ad una puntuale elencazione dei prodotti che richiedono l’autorizzazione ai fini dell’immissione in commercio come novel food, il regolamento introduce una disciplina semplificata per i prodotti tradizionali provenienti da Stati extra UE, riconducibili alla produzione primaria. Inoltre, si individua come tipologia a sé stante quella degli alimenti derivanti da animali clonati, anche in considerazione della concreta possibilità di una autorizzazione come nuovi alimenti, alla luce dell’attuale evoluzione della legislazione europea. Partendo dalla definizione di nuovi alimenti, l’articolo analizza quindi la relazione tra alimenti e produzione agricola. Infine si evidenziano gli effetti del regolamento sulla regolamentazione dei mercati agroalimentari, con riguardo alla posizione delle imprese interessate a presentare domanda per l’immissione sul mercato di nuovi alimenti.
Commentario all'art 2135, con dottrina e giurisprudenza
L’imprenditore agricolo ha assunto un ruolo “privilegiato” nella normativa promozionale della filiera corta, nel cui ambito la legislazione nazionale ha introdotto misure di sostegno di vario tipo compatibili con i vincoli derivanti dal diritto europeo. La normativa europea diretta a regolare il mercato unico si concilia con la previsione di strumenti promozionali per la filiera corta operanti sul piano dei mercati locali, anche in relazione al principio di sussidiarietà.
Il commentario agli articoli del Codice civile sull'enfiteusi si apre con una ricostruzione storica dell'istituto, diretta a individuare la funzione nell'ambito della gestione della proprietà agraria e le ragioni di politica legislativa che hanno condotto all'inserimento dell'istituto nel codice. L'analisi della disciplina evidenzia poi i profili problematici nell'applicazione dell'istituto, in riferimento ai rapporti tra enfiteusi e contratti agrari (e alla legislazione speciale che ha ricondotto all'enfiteusi i contratti agrari con clausole miglioratarie); nonché alla revisione della normativa codicistica, e agli interventi della Corte Costituzionale. Nella trattazione, che segue l'articolazione delle norme codicistiche prevista dalla struttura dell'opera, la disciplina della durata, degli obblighi delle parti e del pagamento del canone è analizzata considerando gli orientamenti della dottrina e della giurisprudenza e individuando la ratio regolatoria. Il lavoro, che si sofferma anche sulla differente disciplina applicabile alle enfiteusi urbane ed edificatorie, intende offrire una lettura completa di un istituto che affonda le radici nelle origini dei rapporti agrari, e che ha subito una serie di trasformazioni, fino all'attuale configurazione di un istituto orientato al consolidamento del diritto di proprietà.
Commento agli articoli 909-921 del codice civile
The role of groups of producers, acting as private bodies in the regulation of agricultural and food markets, in EU legislation is becoming more impor- tant than in the past, mainly as a consequence of the reduction of public intervention in market regu- lation. In the framework of the quality scheme regu- lation 1151/12, the European Union acknowledges the importance of groups representing businesses operators, involved in the governance of member activities. Their role in promoting and preserving the quality of products balance the lack of compulsory public intervention in the protection of designation of origin toward implementing the extra UE market of quality products. However, European Union does not withdrawal her control on private subjects with public functions. The magnitude of controls increases with private rules conflicting with free competition. Therefore, entrusting private bodies in the definition of binding rules extended to the quality producers within the geographical area, art. 150 and 172 of Reg. 1308/13 provide a set of limits and a double check, by Member State and the Commission, to evaluate the effects of these rules on the market. Conversely, referring to private inspection bodies, acting instead of public bodies, legislative rules should prevent the risk that they operate as “busi- ness operators on the markets” rather than public bodies with public functions.
Agricultural supply contracts are regulated in Italy by Decree n. 102/2005, under the frame of collective agreements. Conversely, contracts not included in this legislation are still submitted to general rules of civil law. Recently, for transparency reasons, Art 62 of Law 27/2012 introduced special rules concerning sale of agricultural and food products. As consequence, it is now compulsory to include, in writing contracts, some elements of the transaction: duration of the contract, amount and characteristics of goods, price, way of delivery and payment. These rules apply also to agricultural supply contracts concluded as enforcement of the framework agreement, regulated by Decree n. 102/2005. Nevertheless, to have an effect on individual contracts, framework agreements have to modify their contents, including all the elements now provided by law.
Capitolo I - 1. La rilevanza ambientale ed economica del bosco. 2. Le funzioni di interesse collettivo dei boschi. 3. La definizione di bosco nella legislazione nazionale e regionale. 4. Il regime di appartenenza. Il bosco come bene di proprietà. 5. I contratti di concessione in godimento del bosco: contratto di affitto e usufrutto. 6. Contenuti e limiti delle attività ammissibili sui beni boscati. 7. L’impresa agricola selvicolturale.
Nota a Corte di Giustizia 4 giugno 2015 causa C-195/14
Short supply chain, as legally defined by Reg. 1305/13, is able to reach goals of “sustainable agriculture”, through the reduction of transportation costs and consequently of CO2 emissions. In addition, it promotes biodiversity and implements periurban agriculture. The interest for short food chain is growing in EU and in national legislations, considering its role in achieving environmental goals. This approach has a major effect on the reinterpretation of market performing principles, considering the role of Member States in defining more flexible rules applicable to local markets, as well as in interpreting the principle of free movement of goods within the local markets.
L'articolo esamina la legislazione e la giurisprudenza dell'UE in materia di concorrenza, applicata al settore agricolo. Particolare attenzione è rivolta poi alle decisioni della Autorità garante italiana e all'esperienza francese per individuare le scelte normative degli stati membri, la compatibilità con il diritto dell'UE e le più recenti esigenze di regolazione del mercato agricolo.
Riassunto. L’articolo analizza gli strumenti giuridici con cui l’ultima riforma della Poli-tica Agricola Comunitaria interviene nella regolazione della filiera agroalimentare e che si riflettono sulla tutela del lavoro in agricoltura. Tra gli strumenti di governo privatistici, il cui ruolo è ormai preponderante nella regolazione dei rapporti tra imprese nella filiera (organiz-zazioni dei produttori e organizzazioni interprofessionali), la negoziazione del prezzo e la definizione di norme di comportamento degli aderenti sono i meccanismi che possono inci-dere maggiormente sulla protezione dei lavoratori agricoli. Parallelamente, cresce l’attenzione per la tutela del lavoro in agricoltura tra le condizioni per l’accesso a misure di sostegno. Entrambi gli aspetti (privatistici e pubblicistici) della regolazione dei mercati agroalimentari interpretano le finalità enunciate dal Trattato alla luce delle nuove esigenze di protezione delle imprese agricole che emergono in un mercato globalizzato.
Il saggio analizza i diversi profili della responsabilità delle imprese nella filiera agroalimentare, per le informazioni fornite ai consumatori, in seguito all'introduzione della specifica disposizione a riguardo nel regolamento 1169/11. Il lavoro prende le mosse dall'analisi dell'orientamento che si è venuto consolidando nel diritto europeo al fine di ampliare la responsabilità degli operatori economici per le informazioni sugli alimenti, già in precedenti regolamenti europei e nella giurisprudenza della Corte (in particolare, con la sentenza Lidl, anticipatrice delle disposizioni normative). Il saggio esamina poi i diversi modelli della "responsabilità di filiera", considerando anche il quadro normativo elaborato dalla dottrina tedesca, e confrontandolo con le soluzioni applicabili a fronte dell'introduzione della disciplina di cui all'art. 8 del reg. 1169/11. Si sofferma sul contenuto delle disposizioni di fonte europea, sotto il profilo esegetico e delle ricadute nel diritto nazionale. Infine, si analizza l'impatto della disciplina rispetto alle regole della responsabilità extracontrattuale per danni derivanti ai consumatori da prodotto difettoso, nonché sulle relazioni contrattuali tra le imprese.
Capitolo XI - 1. Fauna selvatica e specie cacciabili. - 2. La pianificazione faunistico-venatoria. - 3. L’esercizio dell’attività venatoria.
Nota a corte di cassazione sez. I civ. 2828/2014
The Law no. 141/2015 on Social Farming laid down a national definition of welfare activities carried out in rural areas, pointing out their content (recreational and educational activities, services for families, healthcare services, integration of disabled workers) as well as the legal entities involved in them (agricultural business and social cooperatives). Thus, the law make a change to the activities qualifying agricultural business, for the purpose of article 2135 Civil Code. It follows, that Italian legislation widens the framework of the public goods production made by farms, recognising a further step of multifunctional agriculture: the welfare services. Among the rules aimed at encourage social farming, the article focuses on instruments related to agricultural food production, enhancing agricultural products on the market through their ethical value. Since the entry into force of the national law, promotional measures could be lawfully implemented by regional legislation, whereas several Regions already provided a legal framework aimed at funding agricultural welfare activities.
Introduzione agli articoli raccolti nella sezione
Capitolo XX - 1. Rilevanza sociale ed economica delle zone montane nella legislazione. - 2. Le Comunità montane. - 3. La legge sulla montagna n. 97 del 1994.
La regolazione giuridica dei mercati agroalimentari si sta orientando verso l’individuazione di strumenti per riequilibrare la posizione delle imprese agricole, soggetti deboli della filiera agroalimentare. Le misure normative già adottate e quelle ancora in veste di proposta possono avere effetti rilevanti sulla redistribuzione del valore nella filiera a vantaggio delle imprese agricole e conseguentemente sulla tutela del lavoro all’interno delle imprese, costrette ad una contrazione dei costi che incide sulla riduzione delle tutele dei lavoratori. Il quadro della regolazione giuridica della filiera, in cui l’attenzione per la tutela del lavoro si rinviene, a tratti, anche nell’attuazione di misure rimesse ai privati, rappresenta il punto di partenza per una adeguata protezione delle imprese agricole, rispetto alla quale resta complementare e imprescindibile la normativa specificamente diretta alla tutela dei lavoratori in agricoltura, soprattutto in relazione alla trasparenza dei rapporti di lavoro a carattere stagionale.
analisi critica della giurisprudenza di cassazione in materia di impresa agricola
Condividi questo sito sui social