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Rosa Parisi
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Università degli Studi di Foggia
Dipartimento
Dipartimento di Studi Umanistici. Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione
Area Scientifica
Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
Settore Scientifico Disciplinare
M-DEA/01 - Discipline Demoetnoantropologiche
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH5 Cultures and Cultural Production: Literature, philology, cultural studies, anthropology, study of the arts, philosophy
Settore ERC 3° livello
SH5_8 Cultural studies, cultural identities and memories, cultural heritage
Nowday, mixed couples, in Italy, as well as elsewhere in Europe, are a growing phenomenon, directly related to the migration and to the globalization of human mobility. Despite the tendency to choose a foreign spouse, the Italian society continues to look at this marriage ambivalently. Based on ethnographic research on the Italian-Moroccan families, the article specifically address the issues related to the divorce. Thanks to research data it will be possible to highlight how the different positions of the subjects in the conflict produces a different narrative and reconstruction of family and couples crisis and of divorce also we will see how the gender difference produces a different conceptualization of conflict and of divorce.
Il modo in cui le persone rappresentano e conferiscono significato al gruppo sociale che indichiamo con il temine famiglia e alle relazioni di parentela entro cui questa è inserita cambia a seconda delle epoche, dei luoghi, delle condizioni sociali, del modo in cui sono articolati i rapporti di genere e del modo in cui si intende la genitorialità. Ad esempio, in alcune popolazioni non occidentali, il genitore biologico non corrisponde al genitore sociale, altre società ignorano il ruolo procreativo del padre, altre ancora trasformano una donna in un padre sociale. Nella nostra società i significati attribuiti alla famiglia e alla parentela mutano anche in rapporto alle politiche sociali, istituzionali e giuridiche dello stato nei confronti della famiglia, e, dunque del modo in cui si articola il rapporto privato/pubblico. Il saggio si dividerà in due parti, la prima è volta a delineare, attraverso esempi tratti da società non occidentali e dalla storia della famiglia in occidente, un’immagine dinamica e poliedrica della famiglia che mira a mettere in discussione l’idea che esista un ordine simbolico universale di tipo naturale e immutabile che radica la famiglia sul matrimonio e sulla filiazione, e queste due istituzioni sulla differenza sessuale. Nella seconda, partendo dalle trasformazioni che investono la famiglia e la riproduzione biologica nella nostra società, proveremo a ragionare su nuove possibilità di pensare alla famiglia, che spostano l’attenzione dalla riproduzione dai legami biologici e sostantivi a quelli che si producono a partire dalla pratica della parentela e dell’affettività . In questo modo è possibile includere nell’idea di famiglia forme del vivere assieme e del fare famiglia, come quelle omogenitoriali, che sono già presenti nella nostra società e che pervicacemente sono escluse da un modello ideale e ideologico di pensare e rappresentare la famiglia.
Contemporary migration deeply transformed practices and family relations by producing new families forms. The essay explores in particular the reality of mixed couples in which one partner is Italian. In Italy, as well in other Europe countries, in the last decade there has been a progressive increase of mixed marriages. Therefore mixed marriages constitute a very interesting research field in order to explore the ways through which transnational relations are shaped and take part in the intersection between individual-family-institutions, or in the intersection between private and public sphere. Starting from the ethnographic data of Italian-Moroccan intermarriage in Rome the chapter will be focused into two main issues. The first one is about the mixed family in the context of the transnational families debate and of what has been called super-diversity “turn”. The second concerns the way in which mixed family is involved in daily life negotiations in the family and public sphere.
In Italia, il dibattito sulle trasformazioni della famiglia nel quadro della seconda transizione demografica si intreccia con quello sulla continuità di “legami familiari forti” che necessitano comunque di essere ulteriormente esplorati nelle loro trasformazioni e persistenze, in particolare nella loro intersezione con scelte riproduttive e del fare famiglia definite “deboli” (Micheli, 2006). Partendo dai risultati del lavoro etnografico svolto a Cagliari, negli anni 2005-2008, nell’ambito della ricerca ELFI (Explaining Low Fertility in Italy) sul tema della bassa natalità e della cultura riproduttiva, il saggio si propone di analizzare in prospettiva diacronica, le trasformazioni dei tempi e dei modi nella formazione della famiglia nel suo intreccio con le scelte procreative.
La nozione di condivisione pubblica della storia riarticola su piani diversi e spesso conflittuali frammenti di memoria differenti che producono immagini diverse di città. Partendo da una ricerca svolta a Bernalda (Basilicata), cercherò di mostrare come la patrimonializzazione dello spazio urbano non consiste soltanto nella conservazione delle tracce del passato, ma anche nella trasformazione del presente in “memoria del passato”. Nel caso di Bernalda tale processo parte da una rilettura della storia locale che sposta il centro della narrazione storica dal Rinascimento al periodo della Magna Grecia, le cui tracce sono visibili nel sito archeologico di Metaponto (località di mare del paese). Tale processo individua e porta con sé elementi di de-patrimonializzazione della memoria sociale condivisa del momento fondativio del paese centrata sul Castello e sui palazzi signorili. E’ il gioco dialettico fra patrimonializzazione e de-patrimonializzazione a conferire senso agli spazi urbani e a ridisegnare nuovi confini entro cui la città si definisce. Lo spazio urbano, in questo modo, diventa lo scenario entro cui le narrative storiche in contrasto fra loro trovano nuove sintesi discorsive che si nutrono e producono nuove immagini di bellezza urbana. In questa prospettiva, le politiche di arredo urbano, che portano nel cuore del paese le tracce della dimenticata grecità, giocano un ruolo importante nella costruzione di nuove concettualizzazione dell’idea di paese e dell’identità locale.
L’atto del mangiare e le dinamiche corporee della trasformazione del cibo ingerito, allo stesso modo che la produzione dei liquidi seminali, rappresentano una delle fonti principali di quel continuo slittamento fra puro e impuro, fra ciò che è puro, halal, e quindi permesso, e ciò che è haram, impuro e quindi separato e proibito. Il consumo e la scelta del cibo devono essere esplorati, come abbiamo già detto, a partire dalle nozioni di puro/impuro e di contaminazione. Per quanto riguarda gli animali, l’impurità si definisce principalmente sulla base della loro appartenenza tassonomica a determinate categorie e alle modalità della loro macellazione. L’articolo cerca di indagare la quotidiana esperienza delle scelte alimentari nelle coppie miste italo-maghrebine, mostrando come il cibo diventa momento importante di negoziazione delle relazioni fra i coniugi nonché costruzione della mappa concettuale in grado di orientare, da un lato la percezione dei confini fra il puro e l’impuro, fra uno stato di purezza e uno stato di contaminazione e dall’altro le modalità del loro attraversamento.
The essay analizes a particular anthropological trait of exchange, namely its narrative value. Starting from Bronislaw Malinowski's classic considerations about the exchange of objescts in kula among peoples of Trobriand Islands, the essay inquires into cerimonial exchange, not only regarded as mechanismus that established a specific economy but as a way to found and produce individual and collective memory of the subjects involved in the exchange processes.
Questo saggio costituisce una prima riflessione sui pellegrinaggi della Puglia centro-meridionale , soprattutto dei pellegrinaggi cosiddetti minori, perché di interesse locale, ma non per questo meno importanti per la gente che ogni anno partecipa ai festeggiamenti in onore del Santo, delle Sante o delle Madonne a cui sono dedicati i santuari. Esso è diviso in due parti: nella prima propongo una lettura dei pellegrinaggi non nella loro singolarità ma nella loro struttura complessiva, una sorta di “cartografia devota” di cui parla Marino Niola (2004). Anche per la Puglia, infatti, così come per la Campania si può dire che la distribuzione territoriale dei santuari e le linee cultuali che li legano formano una vera e propria cartografia devota, una geografia specificamente popolare che sottopone anche devozioni più ufficiali a una riplasmazione sincretica che ne determina una notevole autonomia di significati . Una cartografia certamente non completa ma utile come canovaccio per una ricerca futura. Nella seconda parte ho cercato di analizzare, a partire da una breve ricerca etnografica, alcuni aspetti del complesso sistema di rituali che si sviluppano intorno al culto della Madonna del Pozzo di Capurso, mettendo in evidenza il rapporto tra corpo-devoto e comunità di fedeli nel contesto della processione che si svolge l’ultima domenica di agosto a conclusione del pellegrinaggio, durante la quale i fedeli trasportano a spalla per le vie del paese dei grossi ceri accesi. La cera bollente che cola sui corpi dei pellegrini mette in scena un corpo devoto sofferente, dove il rapporto con la divinità viene incisa, inscritta sul corpo e, attraverso il corpo, resa visibile e comunicabile in una sorta di “memoria della carne” che istituisce il rapporto fra devoto e divinità nel contesto di una «genealogia credente».
The article aims to investigate the intersection of legislative dimensions, economic conditions and intimate life contributing to racialising and marginalising the poorest non-European migrants. First, this article focuses on the central role played by the private life in claiming citizenship rights and in building a sense of belonging within migratory contexts. As a result, mixed couples become a border zone through which the state disciplines immigrants according to their class, nationality and gender. On the other side, mixed couples and their intimate lives define resistance against the state’s biopolitical power to control people and become the space of intimate citizenship. Second, the article analyses the matrix for immigrants’ exclusion and differentiation embodied within the institutional and legislative system through immigration and citizenship laws. Therefore, the ‘coloniality power matrix’ becomes an active component of the naturalisation system of social differences at an institutional level.
This article is based on ethnographic data derived from a research on same-sex families conducted in Rome. The first focus is on the role played by the link heterosexuality-procreation within the production of regime of truth and the processes of normalization of the family. The second concern is about the processes of construction of same-sex couples parenthood. The narrative about the birth, the representation of bodies, the private writings and the representation of genetic inheritance, are important aspects of the construction of gay and lesbian parenting, as well as the recognition of parenting agreement between biological and non-biological parent. The practices and family narratives are intertwined with forms of displaying where the public and social dimension of family do occur in the circulation of stories constructed according to the principles of “truth” and transparency. In this way, the public and private dimension of family they support and legitimize each other and are intertwined with the heteronormative regimes and family policies
Surrogacy allows us to become a father or a mother (intentional father / mother) through a third person (the gestational surrogate). In this practice, procreative will has a very high value and prevails over gametes and gestation. The surrogacy has a huge spread all over the world. More and more people are resorting to surrogacy for having children and forming a family to the detriment of other forms of parenting such as national and international adoption. The article focuses particularly on surrogacy for homosexual people, which has become one of the main reasons for reflection or breaking of the international feminist movements. The opportunity to compare the debates about this issue that have developed in three different national contexts - Mexico, Spain and Italy - allows for a broad reflection of how surrogacy is not a homogeneous phenomenon, but an interweaving of questions and discourse regimes into which current debates on feminism, maternal function and self-determination / heteronomy of the female body converge. Finally, surrogacy and reproductive events transformed by new technologies allow us to reflect broadly on international feminism in the new context of colonial power matrix, and on the way surrogacy redesigns new power relationships between different feminist groups within the national contexts.
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