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Sergio Lorusso
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università degli Studi di Foggia
Dipartimento
Dipartimento di Giurisprudenza
Area Scientifica
Area 12 - Scienze giuridiche
Settore Scientifico Disciplinare
IUS/16 - Diritto Processuale Penale
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH2 Institutions, Values, Environment and Space: Political science, law, sustainability science, geography, regional studies and planning
Settore ERC 3° livello
SH2_4 Legal studies, constitutions, human rights, comparative law
L’opera, prima nel suo genere, raccoglie le biografie di oltre duemila giuristi operanti nell'arco temporale che va dal Medioevo al Ventesimo secolo, selezionati tra gli esponenti dell'accademia, della magistratura, della professione forense, del notariato, delle istituzioni e della vita intellettuale che hanno contribuito allo sviluppo del sapere giuridico. Attraverso le biografie dei personaggi viene tracciata una mappa di nove secoli di cultura giuridica italiana, da cui sia è cogliere i principali orientamenti della dottrina, i generi letterari utilizzati, le fonti normative dell'epoca, il processo di formazione e articolazione delle diverse discipline, le scuole ed il ruolo dei giuristi nei vari contesti sociali e politici in cui furono impegnati. Ogni singola voce è arricchita da una sintetica ma aggiornata bibliografia.
L'opera, prima nel suo genere, raccoglie le biografie di oltre duemila giuristi operanti nell'arco temporale che va dal Medioevo al Ventesimo secolo, selezionati tra gli esponenti dell'accademia, della magistratura, della professione forense, del notariato, delle istituzioni e della vita intellettuale che hanno contribuito allo sviluppo del sapere giuridico. Attraverso le biografie dei personaggi viene tracciata una mappa di nove secoli di cultura giuridica italiana, da cui sia è cogliere i principali orientamenti della dottrina, i generi letterari utilizzati, le fonti normative dell'epoca, il processo di formazione e articolazione delle diverse discipline, le scuole ed il ruolo dei giuristi nei vari contesti sociali e politici in cui furono impegnati. Ogni singola voce è arricchita da una sintetica ma aggiornata bibliografia.
L’opera, prima nel suo genere, raccoglie le biografie di oltre duemila giuristi operanti nell'arco temporale che va dal Medioevo al Ventesimo secolo, selezionati tra gli esponenti dell'accademia, della magistratura, della professione forense, del notariato, delle istituzioni e della vita intellettuale che hanno contribuito allo sviluppo del sapere giuridico. Attraverso le biografie dei personaggi viene tracciata una mappa di nove secoli di cultura giuridica italiana, da cui sia è cogliere i principali orientamenti della dottrina, i generi letterari utilizzati, le fonti normative dell'epoca, il processo di formazione e articolazione delle diverse discipline, le scuole ed il ruolo dei giuristi nei vari contesti sociali e politici in cui furono impegnati. Ogni singola voce è arricchita da una sintetica ma aggiornata bibliografia.
L'opera, prima nel suo genere, raccoglie le biografie di oltre duemila giuristi operanti nell'arco temporale che va dal Medioevo al Ventesimo secolo, selezionati tra gli esponenti dell'accademia, della magistratura, della professione forense, del notariato, delle istituzioni e della vita intellettuale che hanno contribuito allo sviluppo del sapere giuridico. Attraverso le biografie dei personaggi viene tracciata una mappa di nove secoli di cultura giuridica italiana, da cui sia è cogliere i principali orientamenti della dottrina, i generi letterari utilizzati, le fonti normative dell'epoca, il processo di formazione e articolazione delle diverse discipline, le scuole ed il ruolo dei giuristi nei vari contesti sociali e politici in cui furono impegnati. Ogni singola voce è arricchita da una sintetica ma aggiornata bibliografia.
Il deposito delle motivazioni consente di ripercorrere con pacatezza l’iter logico-giuridico seguito dalla Corte e di individuarne i passaggi argomentativi più rilevanti, per cercare di comprendere i fattori che hanno inciso sulla formazione del convincimento giudiziale. Fornendo al contempo uno spunto per alcune riflessioni sulle sorti del processo indiziario nell’era delle investigazioni scientifiche e alla luce della regola (probatoria e di giudizio) dell’‘al di là di ogni ragionevole dubbio’. Emerge ancora una volta il carattere tutt’altro che oggettivo e iper-probante delle cd. ‘prove scientifiche’, specie in casi come questi contrassegnati dalla esiguità e dalla contaminazione dei reperti e dalla inosservanza dei protocolli internazionalmente riconosciuti nel loro prelievo, nella conservazione e nella successiva analisi. Le investigazioni scientifiche, non supportate da adeguate indagini tradizionali, rischiano in definitiva di non funzionare e di far deragliare l’accertamento giurisdizionale. La valutazione dell’indizio - anche quando di derivazione tecnico-scientifica - non può infatti prescindere dalla peculiare natura della prova critica che impone all’organo giudicante di ripercorrere e di verificare l’iter logico seguito, vagliando il dato sensibile alla luce delle massime d’esperienza. Ed è a questo punto, se mai, che la scienza può offrire oggi un contributo significativo, per individuare la regola d’esperienza applicabile in concreto.
Le istanze riformistiche che attraversano ciclicamente il sistema della giustizia penale appaiono caratterizzate da una scarsa sistematicità e da una diffusa frammentazione che ne condizionano il raggiungimento degli obiettivi. Il disegno di legge AS 2067 offre lo spunto per alcune riflessioni su punti caldi dell’assetto processuale vigente (verifica dei tempi processuali, controllo sull’inazione del pubblico ministero con le sue ricadute sull’obbligatorietà dell’azione penale, violazione del diritto alla riservatezza a causa dell’utilizzo distorto delle captazioni) che, però, non sempre trovano risposte adeguate nel progetto di riforma. The reformist instances that cyclically through the criminal justice system appear inaccurate and incomplete and that affect the achievement of the targets. The bill AS 2067 offers the opportunity to reflect on some hot spots of our criminal justice system (checking procedural times, control of the public prosecutor’s office with his consequences on mandatory prosecution, violation of privacy because of illegal wiretapping), but they do not always find adequate answers in the reform project.
Innovazioni normative interne e sovranazionali esaltano il ruolo della vittima del reato nelle dinamiche del processo penale, prospettando - in nome della sicurezza pubblica - il possibile sovvertimento di relazioni consolidate proprie di una concezione liberale della giustizia che pone al centro dell’ordinamento i diritti e le garanzie individuali dell’imputato. La direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2012/29/UE, in particolare, prescrive agli Stati membri obblighi di adeguamento che, se attuati fino in fondo, sono in grado di promuovere da semplice comparsa a protagonista della scena processuale la vittima, finora ospite poco gradito della contesa tra accusa e difesa nell'agone giudiziario.
L'accertamento dei reati in materia di criminalità organizzata risponde a regole particolari, che hanno progressivamente originato nel nostro ordinamento un "doppio binario" per molti versi meno garantito, un vero e prorio sottosistema normativo espressione di chiare scelte di politica criminale stimolate anche dall'opera della giurisprudenza interna e sovranazionale. In tale contesto il lavoro analizza il profilo inedito dei rapporti tra l'accertamento dei reati associativi e la c.d. "prova scentifica", il cui peso nel nostro processo penale è crescente, evidenziando dinamiche e implicazioni finora trascurate che emergono dalle sinergie fra tale specifica tipologia probatoria e l'individuazione dei reati posti in essere dai sodalizi criminosi, sotto il profilo della ricostruzione del fatto e dell'attribuzione della responsabilità, finora rimessa pressoché esclusivamente alla prova dichiarativa o all'uso delle intercettazioni di conversazioni e di comunicazioni tra presenti. Vengono così analizzati vantaggi e pericoli derivanti dal ricorso a strumenti cognitivi di caratttere tecnico-scientifico nella verifica giurisidizionale delle fattispecie associative.
La recente crisi economica ha reso improcrastinabile un intervento strutturale in grado di limitare i costi della giustizia ma, soprattutto, di ridurre i tempi di attesa per la conclusione dei procedimenti. Questo volume raccoglie diversi contributi di studiosi che hanno analizzato il problema da diverse angolazioni, fornendo riflessioni e proposte utili per far sì che il sitema giudiziario italiano possa diventare più efficiente
La consueta cerimonia annuale di apertura dell'anno giudiziario ha riproposto all'attenzione dell'opinione pubblica gli irrisolti e ormai cronici problemi che assillano la sempre più inefficiente giustizia italiana, privandola di quella autorità fondamentale in uno Stato democratico delegittimato da un sistema penale ingolfato. Sul nostro Paese peraltro oggi incombe anche la scure della Cedu, dopo la sentenza Torregiani dello scorso anno che ha evidenziato il grave problema del sovraffollamento carcerario. I rimedi messi in campo dal legislatore sono stati finora poco efficaci e inusfficienti: un'adeguata e produttiva politica criminale richiederebbe infatti un deciso mutamento di rotta. L'universo giudiziario meriterebbe una maggiore attenzione da parte degli organi che esercitano la funzione legislativa, al fine di porre rimedio a una crisi che non può essere risolta da interventi contingenti e settoriali: strumenti come una differenziazione del trattamento sanzionatorio e una compiuta depenalizzazione potrebbero alleggerire l'intero meccanismo dei reati e correlativamente l'impianto processuale complessivo.
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