Reati associativi e prova scientifica
Abstract
L'accertamento dei reati in materia di criminalità organizzata risponde a regole particolari, che hanno progressivamente originato nel nostro ordinamento un "doppio binario" per molti versi meno garantito, un vero e prorio sottosistema normativo espressione di chiare scelte di politica criminale stimolate anche dall'opera della giurisprudenza interna e sovranazionale. In tale contesto il lavoro analizza il profilo inedito dei rapporti tra l'accertamento dei reati associativi e la c.d. "prova scentifica", il cui peso nel nostro processo penale è crescente, evidenziando dinamiche e implicazioni finora trascurate che emergono dalle sinergie fra tale specifica tipologia probatoria e l'individuazione dei reati posti in essere dai sodalizi criminosi, sotto il profilo della ricostruzione del fatto e dell'attribuzione della responsabilità, finora rimessa pressoché esclusivamente alla prova dichiarativa o all'uso delle intercettazioni di conversazioni e di comunicazioni tra presenti. Vengono così analizzati vantaggi e pericoli derivanti dal ricorso a strumenti cognitivi di caratttere tecnico-scientifico nella verifica giurisidizionale delle fattispecie associative.
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2013
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