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Onofrio Vox
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Studi Umanistici
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-FIL-LET/02 - Lingua e Letteratura Greca
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH5 Cultures and Cultural Production: Literature, philology, cultural studies, anthropology, study of the arts, philosophy
Settore ERC 3° livello
SH5_1 Classics, ancient literature and art
A.P. 9,524-525 sono inni abecedari in onore di Dionysos e Apollon, probabilmente opera dello stesso autore tardo-antico. Per la sequenza di epiteti e la lingua essi sono accostabili agli "Inni Orfici", dai quali tuttavia divergono perché presentano solo gli epiteti delle divinità, senza alcuna preghiera. Gli epiteti abecedari vengono analizzati in un indice completo, corredato di note lesscografiche.
Imerio nei suoi discorsi fa largo uso, anche combinato, dei vari tipi di "progymnasmata", in particolare di diegema, mythos, syncrisis.
Il motivo dell'audacia dei poeti nelle testimonianze greco-latine.
Analisi di accuse di plagio testimoniate fra II e IV sec.: motivi ideologici, metodi argomentativi, lessico, specie negli eresiologi cristiani. Le accuse di plagio erano favorite dalla tecnica compositiva delle opere erudite, che combinano esegesi precedenti ed esegesi personale.
Charge of plagiarism was current polemic motif against the Greeks in jewish-christian apologetics. Hippolytus’ (?) Refutatio omnium haeresium (222-235 AD) presents the motif against the heretics, reproaching them for having stolen Greek doctrines. Analysis of structure and aims of the Refutatio, its method of argumentation, its use of hapax legomena to denote plagiarism (klepsilogein and klepsilogos), its debt to Irenaeus of Lyons (Adv. haer. II, 14).
Tracce dialogiche nella poesia di Saffo. Le apostrofi nella poesia saffica. Apostrofi a Saffo. Dialoghi impossibili con Saffo oltremondana.
I codici foziani 165 e 243 presentano l'opera di Imerio: il cod. 165 il catalogo dei discorsi imeriani con la loro valutazione stilistica, il cod. 243 estratti da 36 discorsi.
Prima traduzione italiana commentata di Him. 38.
Le testimonianze epigrafiche arcaiche da Pitecusa, colonia euboica, confermano che i naviganti euboici hanno contribuito alla diffusione del poema odissiaco (L. Braccesi), in cui del resto si riflette la novità culturale della loro navigazione culturale (V. Di Benedetto).
Menandro personaggio nelle lettere di Alcifrone.
Analisi della cultura mostrata da Imerio; soprattutto sui rapporti fra scuola retorica tardo-antica e poesia di età arcaica e classica.
Nella lettera 2.39 del corpus di epistole fittizie di Alcifrone il pastore Dryades scrive alla moglie Melione che le sta inviando una grande quantità di lana da velli appena tosati; le raccomanda di tessere vesti adatte per ogni stagione, leggere per l’estate e pesanti per l’inverno, e di spronare al lavoro la figlia in età di sposarsi. In questo testo sofistico si riconoscono particolari comuni con il romanzo di Longo, Dafni e Cloe, e con la poesia bucolica di Teocrito (Id. 28), e l’incongrua ripresa dell’antico codice aristocratico relativo all’onore del genos.
I gesti di Althaia, madre di Meleagro, secondo la narrazione del mito in Iliade IX. I paralleli antichi. La prosopografia di Althaia "maga" e protettrice di azioni magiche nelle fonti letterarie greche.
In late antiquity private letters written by skilled authors were sometimes performed in public readings. Public lecture also of fictional letters could be argued from the figures of the lovers Menander and Glycera, just like the Alciphron’s characters, portraited in a mosaic pavement that decorates a public room in the third century Antiochia.
Il mito di Meleagro come motivo degli interni nella letteratura e nel teatro a confronto con l'iconografia di un cratere apulo, datato 360-340 a.C., che rappresenta Meleagro morente, motivo iconografico che diventa ricorrente nei sarcofagi romani. In Il. 9, 529-605 il mito è citato da Fenice per convincere Achille a tornare in battaglia ; nel 5° epinicio di Bacchilide è evocato come esempio dell'imprevedibilità della sorte umana ; sulla scena tragica, infine, si trova in Sofocle, Euripide e Antifonte. In particolare, Euripide introduce la motivazione amorosa nel contrasto madre-figlio per l'assegnazione del trofeo ad Atalanta, di cui Meleagro si è invaghito. Il cratere potrebbe essere stato influenzato da uno dei drammi o aver contaminato più modelli.
Analisi per campioni di musica e poesia nella prosa imeriana condotta sulle seguenti categorie: 1a. la mousiké; 1b. gli strumenti musicali; 1c. musici; 2a. i generi poetici; 2b. i poeti.
The communicative strategy of Alciphron’s work is outlined through survey of the play between the external author with his readers (the audience), and the internal authors with respective readers. Alciphron, the external pepaideumenos author, addresses a likewise learned audience of pepaideumenoi, producing letters as written by four main types of fictional characters (ethe) – fishermen, farmers, parasites, courtesans –, with a far lesser degree of paideia. Every letter makes use of the rhetoric exercise (progymnasma) of ethopoiia; moreover individual letters and the whole collection show the use of some other type of progymnasmata, first of all exergasia, antirrhesis, syncrisis.
Le composizioni poetiche nelle epigrafi greche del Triopio (Roma), commissionate da Erode Attico. Analisi linguistica e stilistica. La presenza di ideologia greca e ideologia romana.
Esame dei rapporti fra il retore Imerio, insegnante ad Atene, e Gregorio di Nazianzo , intellettuale cristiano studente di retorica ad Atene.
I contatti fra retorica e poesia in età tardo-antica e proto-bizantina, in particolare nell'opera di Imerio e di Coricio di Gaza.
La geografia omerica, in particolare dell'Odissea, rispecchia le novità della navigazione degli Euboici, come mostrano le argomentazioni di Lorenzo Braccesi e le osservazioni di Vincenzo Di Benedetto.
Scopo del progetto di ricerca è studiare la ricezione dell'opera di Pindaro nel Medioevo bizantino con particolare riferimento alla scuola di Tommaso Magistro, fiorita a Tessalonica tra XIII e XIV s. La scelta di approfondire la fortuna dell'opera pindarica si basa sul fatto che Pindaro è uno dei più noti poeti della letteratura occidentale, i cui testi sono stati consapevolmente tramandati nel tempo sino a giungere a noi in un ampio numero di papiri e codici. Le ricerche sinora svolte, relative al modo in cui la sua opera fu studiata a Bisanzio, si limitano perlopiù al Proemio di Eustazio (XII s.) e lasciano oscuri ancora molti altri ambiti. Scopo di questo studio è recuperare il testo dell'esegesi a Pindaro scritta da Magistro e da lui utilizzata per impartire le proprie lezioni. Parte del lavoro esegetico di Magistro non è mai stata pubblicata sinora ed attende una editio princeps (scoli alle Pitiche III-IV). Si procederà ad un'analisi filologica dei diciotto manoscritti conservati per indagarne i rapporti di parentela e giungere alla costituzione di un testo critico. Il progetto mira a comprendere l'uso del testo pindarico nella prassi didattica bizantina nel momento in cui l'insegnamento superiore a Tessalonica ebbe particolare fioritura grazie ad eminenti maestri come Magistro e Triclinio. Si approfondiranno i presupposti storico-filologici, l'utilizzo nella prassi didattica e la diffusione di questo ed altri testi di Magistro nelle scuole greche di Terra d'Otranto.
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