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Daniele Giuseppe Stasi
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università degli Studi di Foggia
Dipartimento
Dipartimento di Studi Umanistici. Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione
Area Scientifica
Area 14 - Scienze politiche e sociali
Settore Scientifico Disciplinare
SPS/02 - Storia delle Dottrine Politiche
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Il volume si divide in due parti: nella prima di cui è autore Daniele Stasi, si illustrano i rapporti tra norme e valori nell'ambito di una società pluralista e democratica. Nella seconda, di cui è autore Diego Fusaro, si propone una lettura del capitalismo internazionale e dello sviluppo delle istituzioni europee.
Nel saggio si descrive come il nazionalismo polacco, nato alla fine del secolo con l’obiettivo di fare superare alla nazione la sua condizione di arretratezza dal punto di vista politico e civile, contribuisca, nei primi anni della II Repubblica polacca (1918-1939), a generare una crisi permanente del sistema politico che sfocia del colpo di Stato di Piłsudski del 1926.
Jan Ludwik Poplawski è uno dei tre massimi pensatori nazionalisti polacchi accanto a Zygmunt Balicki e Roman Dmowski. Nel saggio è analizzata la traiettoria intellettuale e, in particolare, le affinità del suo pensiero con il romanticismo della generazione precedente e del positivismo alla fine dell'Ottocento. Poplawski basa la sua idea di nazione sulla differenza tra i veri polacchi e gli "elementi estranei", tra cui gli ebrei.
Nel saggio è analizzata la parabola intellettuale e politica di Pietro Ingrao, il suo ruolo di autorevole membro del PCI e di figura intellettuale riconosciuto del campo progressista. L'eresia di Ingrao nei confronti della linea ufficiale del partito, il suo essere "uomo del dubbio" che lo ha portato a dare un'importanza fondamentale all'approfondimento culturale e all'analisi della società sono aspetti della sua vicenda descritti nel contributo.
Nel saggio viene descritta la parabola del pensatore polacco Maurycy Mochancki.
La Polonia, paese dell’Unione europea, è sempre più chiaramente il laboratorio di un fondamentalismo cattolico oltranzista e intollerante. nel saggio viene descritto come l’arrivo al potere della destra nazionalista del Pis abbia portato ad un vero e proprio salto di qualità. Ne sono chiaro sintomo diverse iniziative legislative dell’attuale governo, oltre a una serie di campagne ideologiche in contrasto con i principi della democrazia moderna.
Nel volume sono illustrati le origini e i rapporti del movimento nazionalista, poi strutturatosi nel partito di Democrazia Nazionale (Endecja), con la tradizione romantica e il positivismo in Polonia. Sono descritte altresì le figure di Poplawski, Balicki e Dmowski. i tre intellettuali più rappresentativi del movimento a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
nel saggio sono descritte le radici del socialismo in Polonia e la divisione che caratterizzerà l'esperienza dei socialisti fino alla riconquistata indipendenza dello stato polacco (1918) tra socialisti "patriottici" e internazionalisti.
Scopo del volume è presentare il profilo di un autore che ha contribuito a sprovincializzare la cultura filosofico-giuridica in Russia e in Polonia. Petrazycki ha elaborato un'originale metodologia di analisi dei fenomeni sociali volta a integrare diversi contesti scientifici e concezioni teoriche europee tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. In questa monografia sono descritte le idee di Petrazycki circa l'ordine politico e lo Stato.
Il concetto di libertà individuale è descritto da Reid in rapporto ad una possibile forma di "società perfetta" nella quale l'integrazione della norma giuridica con quella morale appare possibile mediante il riferimento al senso comune. L'autore descrive l'articolarsi del pensiero politico del filosofo scozzese e alcune antinomie del suo concetto di senso comune.
Nel saggio sono descritte le trasformazioni di carattere sociale e politico a più di vent'anni dalla fine del comunismo e l'introduzione dell'economia di mercato di tipo capitalista.
Nel breve saggio sono illustrati alcuni concetti della poetica e del pensiero politico di Dante. In particolare la sua concezione politica, espressa nel De Monarchia, è diretta a realizzar il valore della pace che l'assenza di un imperatore, in grado di far tornare la Chiesa alla sua missione spirituale, impedisce di realizzare.
Nel saggio sono illustrate le concezioni di democrazia di Hans Kelsen e Norberto Bobbio. Sia per Kelsen sia per Bobbio la democrazia pare essere un sistema non in grado di realizzare i valori dell'autonomia individuale e dell'autodeterminazione. Sia la concezione della democrazia kelseniana sia quella bobbiana implicano un rinnovamento semantico rispetto alla tradizione che riguarda termini quali, ad esempio, "popolo", "Individuo", eguaglianza". Tale rinnovamento porta il pensatore nato a Praga a distinguere la democrazia dal parlamentarismo: una forma politica e giuridica che non può corrispondere, per usare una formula di Bobbio, alle promesse mancate della democrazia.
Nel saggio è illustrato il concetto di soggetto di diritto in tre autori della filosofia giuridica moderna: Grozio, Doneau, Locke. Il soggetto di diritto rappresenta un'acquisizione evolutiva (Luhmann) della modernità che implica alcune contraddizioni del sistema giuridico descritte nel testo.
Il testo si compone di tre parti: nella prima è descritto lo strutturarsi dell'ordine sociale moderno e l'affermarsi dei diritti individuali e della sfera privata. Nella seconda, muovendo dalla concezione di Kantorowicz, viene analizzato il ruolo del corpo del re, è più in generale la funzione di quella che potremmo definire privacy, nella rappresentazione del potere. La terza concerne la rappresentazione del potere da parte di Silvio Berlusconi, il suo unire le sue vicissitudini personali con la rappresentazione di un potere cui si contrappone il popolo da esso rappresentato. La tesi finale del saggio è che il venire meno della separazione della sfera privata e di quella pubblica da parte del leader carismatico costituisce una negazione dell'individualismo liberale che ha le sue radici nel pensiero di J.Locke.
Il volume raccoglie i contributi di studiosi polacchi, italiano e scozzesi su alcuni temi di storia del pensiero politico, filosofia politica e filosofia morale.
Il volume raccoglie i contributi di studiosi su due temi: la relazione tra diritto naturale e diritto positivo; i diritti umani.
Nel saggio è descritto il rinnovato interesse in Italia per il pensiero di Gramsci nell'ultimo decennio. In base all'analisi di alcuni autori, quali ad esempio Vacca, D'Orsi, Chiarotto, ecc, l'autore illustra quanto le ricerche di tipico storico, volte a stabilire alcune verità in ordine alla biografia e alcune parti dell'opera del pensatore sardo, non riescano a superare i limiti, rilevati in gran parte da P.Andreson, della concezione politica di Gramsci. Tali limiti riguardano, oltre l'ambivalenza di alcune parti della sua opera, scritte in condizioni soggettive disperate, la teoria dello Stato e il ruolo del partito comunista italiano nel contesto del primo dopoguerra.
Nel saggio sono descritti alcuni temi della filosofia giuridica moderna tra cui la rappresentanza,la volontà generale, il fondamento del potere. Questi tre temi implicano la necessità di stabilire la connessione tra potere e diritto. Tale connessione è rappresentabile nella domanda: in base a cosa esiste un diritto ad avere potere? La volontà generale, la rappresentanza appaiono essere concetti attraverso i quali al tale quesito è possibile rispondere solo in parte oppure in una maniera non esente da paradossi.
Nel saggio è presentato alcuni aspetti del pensiero utopico di L.Krolikowski. Nella prima parte del testo sono le vicende biografiche di Krolikowski e, in particolare, i suoi sforzi di creare una comunità ispirata ai valori cristiani. Nella seconda parte la sua concezione utopica basata sull'abolizione della proprietà privata e della famiglia tradizionale.
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