Effettua una ricerca
ORTOREALE SRL
Acronimo
Non Disponibile
Partita Iva
03356600753
Codice ATECO
47.11
COMMERCIO AL DETTAGLIO (ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI MOTOCICLI)
Data di costituzione
Non Disponibile
Descrizione sintetica dell'oggetto sociale
Non Disponibile
'Food Safety Objectives (FSO) and Performance Objectives (PO) are new criteria complementing the existing concepts of microbiological criteria and MRL for many chemical contaminants. However, to achieve these objectives it is critically important a harmonisation of food safety control procedures. BASELINE project intends to obtain the following objectives: 1) To review the sampling schemes currently available for food authorities and food producers to perform food safety quantitative risk assessment in a European level; 2) To assess the relevance and suitable limit values of POs and FSOs for biological and chemical risks; 3) To evaluate the need for new or adapted methods for sampling and testing of the risk factors identified. The selected protocols and methods should be able to produce suitable data for risk analysis; 4) To develop predictive mathematical models for biological risks and investigate and model sources and pathways of chemical contaminants to improve sampling schemes; 5) To validate and harmonise the sampling schemes developed in the project and alternative detection methods; 6) To share and disseminate the scientific knowledge deriving from the project to stakeholders. The BASELINE work plan has been divided in 9 work packages: WP1- management, WP2-WP6 sampling protocols for specific food matrixes, WP7-risk modelling, WP8-validation and harmonisation of sampling protocols, WP9-dissemination and training. The major output of the project is to generate new knowledge on sampling schemes for risk assessment by using a mathematical approach for different groups of food products as seafood, eggs and egg products, fresh meats, milk and dairy products and plant products. The project results will be translated in clear recommendations to the EC and end users and they will have a significant impact on protecting human and veterinary health.'
SUCCIPACK aims to support European industry efforts to introduce biobased polybutylene succinate (PBS) as a new material on the food packaging market. Its main advantage is that it has complementary properties compared to other biobased polymers like polylactic acid. PBS is synthesized by polycondensation of succinic acid and butanediol, both identified as key “building blocks” from renewable resources which will be produced on a large scale in the coming years. The aim of SUCCIPACK is to develop sustainable, active, and intelligent food packaging materials based on green PBS that can be flexibly used by packaging and food industries. A first aspect is the optimization of the synthesis and compounding of polymer and copolymer grades for industrial plastic transformation processes to obtain films, trays and pouches. Tailored packaging functionalities will be obtained by flexible in-line surface treatments to control gas barrier properties and to introduce antimicrobial activity. The performance and safety of the novel packaging materials will be assessed for selected food products, representative of different food categories and preservation technologies. Special efforts will be put to explore PBS recycling routes, including chemical recycling by monomerization. An original intelligent labeling function will be added to monitor material degradation and recondensation, during shelf life and recycling. Life cycle assessment (LCA) and life cycle cost analysis (LCC) will be applied to guide the material development and to assess the sustainability of the whole packaging concept. SUCCIPACK will help European industry, especially SMEs, to strengthen their competitive advantage over the currently fast growing green PBS developments in the US and Asia. The cooperation between 7 research organizations, 1 large industrial player and 10 SMEs will facilitate an effective uptake of the results by the food and packaging industry.
Il progetto propone una complessa attività di ricerca industriale e di sperimentazione finalizzata alla messa a punto di processi industriali innovativi che possano garantire miglioramenti significativi sul fronte della sicurezza alimentare e della shelf-life dei prodotti ottenuti dalla lavorazione delle carni, rispondendo contemporaneamente alla esigenza del comparto di diversificare la gamma delle produzioni in rapporto all'evoluzione della domanda dei consumatori e degli operatori del mercato e di adottare altresì soluzioni a basso impatto ambientale per ciò che attiene gli imballaggi utilizzati. Più in particolare, l'attività di ricerca e sperimentazione si sviluppa lungo cinque assi portanti, tra loro strettamente connessi, che riguardano: a) metodiche analitiche e soluzioni tecnologiche innovative per il miglioramento della qualità e sicurezza di alimenti carnei freschi e fermentati utilizzabili dalle aziende del comparto per: - monitorare la qualità dei prodotti sotto il profilo microbiologico e sensoriale e poter intervenire prontamente durante i processi produttivi al fine di garantire profili di sicurezza elevati - inibire/ridurre lo sviluppo di microrganismi patogeni attraverso il ricorso a metodi innovativi di trattamento antimicrobico sia delle sale di lavorazione/stagionatura che degli impasti di carne destinati alla produzione di insaccati b) soluzioni ingredientistiche innovative volte a: - limitare l'uso di additivi chimici garantendo comunque una medesima azione inibente sui processi degenerativi e sullo sviluppo di microorganismi patogeni - arricchire i prodotti sul piano nutrizionale e salutistico senza compromettere il profilo organolettico dei prodotti - diversificare la gamma dei prodotti in termini di caratterizzazioni meglio recepibili dal mercato - ottimizzare i processi di fermentazione e stagionatura degli insaccati a base di carne coniugando le esigenze di sicurezza alimentare con quelle relative alla caratterizzazione e standardizzazione dei prodotti. c) soluzioni innovative sul fronte delle tecniche e dei materiali (film, contenitori, supporti) da utilizzare nell'imballaggio dei prodotti freschi in modo da: - aumentare e garantire la shelf-life dei prodotti - ridurre l'impatto ambientale dei materiali utilizzati - consentire la cottura dei prodotti (vedi successivo punto d. del programma di ricerca) - migliorare la presentazione dei prodotti negli imballaggi. d) messa a punto di una nuova gamma di prodotti pronti da cuocere (RTC-foods) e di salse a base di carne attraverso: - lo studio e la valutazione comparata delle combinazioni carne/vegetali ottimali (vedi anche punto b - relativo alle soluzioni ingredientistiche) - la ricerca e sperimentazione sui sistemi di trattamento dei prodotti/ingredienti al fine di predeterminare i tempi e metodi di cottura dei composti da indicare ai consumatori in relazione altresì al tipo di contenitore/film utilizzato per l'imballaggio (vedi punto c. del programma di ricerca) - la ricerca e sperimentazione sulla composizione e il trattamento delle salse al fine di garantire una prolungata shelf-life (in condizioni di refrigerazione o a temperatura ambiente) e una adeguata consistenza/compattezza/fluidità oltre che caratterizzazione organolettica del prodotto (vedi anche punto b. del programma di ricerca)
Il progetto FOODSYS si sviluppa dal forte interesse di un raggruppamento di imprese della produzione agroalimentare orientate alla promozione di produzioni tipiche sui mercati internazionali, e ciò ne determina la strategicità sulla base di esigenze di innovazione in contesti di sviluppo reali. La globalizzazione della domanda e dei mercati non genera un consumatore globale ed omologato. Si va, invece, affermando la domanda di beni alimentari complessi, che rispondano a requisiti di qualità sempre maggiori. Il contesto agroalimentare italiano, pur nelle potenzialità consolidate e riconosciute delle produzioni tipiche, trova infatti forti limiti alla sua affermazione competitiva sui mercati internazionali, a causa di un contesto operativo caratterizzato da una elevata numerosità di operatori lungo la catena del valore, con scarsa integrazione funzionale, e con scarsa focalizzazione del proprio business sul valore del prodotto. La proposta europea in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) di un riconoscimento internazionale dei prodotti a denominazione protetta, assume valore strategico e capacità di alleanze negoziali, se viene colta come affermazione del principio che le diversità, biologica, tecnologica e culturale delle produzioni e dei consumi.Non si tratta però di puntare soltanto ai prodotti di nicchia, la cui importanza è peraltro evidente, perché ciò significherebbe ridurre ad una dimensione elitaria sia l'agricoltura italiana sia la nostra industria alimentare. Per ottenere questo è necessario innanzitutto supportare le imprese della produzione nell'identificazione del valore intrinseco al loro prodotto, mettendo a punto dei metodi di riconoscimento dei fattori di tipicità riconoscibili e parametrizzabili in un sistema di filiera, al quale mantenimento lungo la supply chain devono partecipare una serie di imprese per posizionamento e per attività disomogenee. Ed il tutto si deve giocare sul terreno non solo dell'efficacia (portare la qualità tipica senza decadimento al mercato), ma anche sull'efficienza, contribuendo a compensare la complessità delle filiere in termini di costi operativi. Il progetto FOODSYS vuole pertanto costruire un modello operativo innovativo di gestione della supply chain del prodotto tipico di qualità, che partendo dai principi della supply chain decentralizzata, - mira a garantire la coerenza tra le tante caratteristiche di qualità del prodotto, nel pieno sostegno, quindi, ad un approccio di "Total Quality", con particolare supporto agli aspetti di tipicità che ne fanno parte, quale driver di tutta la supply chain.- mira, inoltre, a sfruttare i recuperi di economie, propri dell'approccio di supply chain decentralizzata, per finanziare i maggiori costi che, inevitabilmente, si associano alle maggiori complessità operative dell'approccio di Total Quality.- mira, infine, a mantenere dette aspettative anche in supply chain lunghe ed articolate, composte da PMI, che rappresentano la maggioranza nell'agroalimentare.La nuova piattaforma deve operare con un obiettivo chiaro e condiviso orientato alla tipicità espressa delle produzioni intervenendo sui fattori che ne sostengono la loro forza fino ai mercati internazionali; questo significa, in sostanza, un complesso di tecnologie e sistemi atti a mantenere la qualità identificata nella tipicità e la competitività delle imprese all'interno dei contesti in cui esse operano: identificazione dei fattori di caratterizzazione della tipicità, tecnologie dedicate alla garanzia di mantenimento di tale tipicità, sistemi di distribuzione innovativi, integrazione nella piattaforma di fattori di contesto della supply chain (economici, normativi, di mercato, etc) determinanti per garantire un supporto alle imprese nell'accesso ai mercati internazionali.
Con il presente progetto si intende affrontare una attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo per la messa a punto di nuovi processi e prodotti nel settore della pasta fresca tipica regionale di qualità. In particolare, si intendono mettere a punto nuovi prodotti ed i relativi processi produttivi quali pasta fresca di semola in formati tipici regionali pugliesi arricchita con estratti nutraceutici. Le materie prime vegetali di partenza da cui ricavare prodotti ad alto valore aggiunto, provengono da derivati del processo di trasformazione del pomodoro fresco, da foglie e brattee esterne dei capolini di carciofo e dai processi di lavorazione delle olive.I principi nutraceutici derivanti sono rispettivamente: fenoli, licopene, inulina e/o FOS, sotto forma di estratti concentrati liquidi o in polvere.L'utilizzo di estratti di composti nutraceutici naturali, a differenza di quelli sintetici usati in campo alimentare, offre il vantaggio di poter sfruttare l'effetto funzionale sinergico di tutta una serie di molecole attive presenti insieme alle molecole target di cui si riconosce l'effetto benefico.La ricerca industriale, sarà orientata, nella prima fase alla caratterizzazione delle matrici di partenza e degli estratti nutraceutici da esse ottenibili per stabilire quali siano i più idonei all'impiego in fase di pastificazione e successivamente all'ottimizzazione dei processi di estrazione ed alla conoscenza dei meccanismi di azione in vivo e di assimilazione delle sostanze nutraceutiche su pazienti affetti da malattie metaboliche. Ulteriori aspetti da affrontare sono la valutazione delle caratteristiche tecnologiche ed organolettiche degli estratti, cioè la loro potenzialità ad essere incorporati in prodotti alimentari, la loro stabilità e il grado di accettabilità da parte dei consumatori per i prodotti nuovi sviluppati.La fase di ricerca e di sviluppo prevedrà la messa a punto dell'ingegneria dei processi elementari di estrazione/recupero delle sostanze nutraceutiche a livello di laboratorio e lo sviluppo di un biosensore amperometrico per test analitici di rapida esecuzione di polifenoli nei vari stadi del processo estrattivo. Il dispositivo biotecnologico sarà basato sull'impiego di enzimi e film polimerici elettrosintetizzati e sarà dotato di caratteristiche di biospecificità. La valutazione dei rapporti di concentrazione e delle modalità di processo (impasto, formatura, essiccazione, pastorizzazione), in funzione delle caratteristiche tecnologiche e chimiche desiderate del prodotto finito, sarà effettuata mediante delle prove di pastificazione, a livello di laboratorio e caratterizzazione reologica degli impasti prima e dopo la formatura. I risultati di queste prove serviranno anche a progettare e realizzare un impianto prototipale che permetta l'impasto e formatura/estrusione dei nuovi prodotti sviluppati e a standardizzare le procedure operative di pastificazione. Gli studi saranno rivolti anche ad individuare le condizioni migliori di conservazione della pasta, in termini di materiali e modalità di confezionamento per evitare degradazioni a carico delle sostanze nutraceutiche e garantire una shelf-life di almeno 40 giorni in condizioni di temperatura controllata. Al fine di preservare al meglio le caratteristiche organolettiche e funzionali dei nuovi prodotti si studierà un processo alternativo di stabilizzazione termica, quale quello a radiofrequenze. Per verificare se i nuovi prodotti sviluppati abbiano effetti positivi su una o più funzioni specifiche dell'organismo, che vadano oltre gli effetti nutrizionali normali, verranno condotti studi clinici su un campione rappresentativo di consumatori, al quale saranno somministrati i nuovi prodotti integrandoli nella normale dieta. Infine, si effettuerà un test di accettabilità dei nuovi prodotti da parte di un target di consumatori precedentemente individuato tramite un panel test e specifiche ricerche di mercato.
Il progetto prevede l'implementazione a livello operativo di soluzioni logistiche innovative specificatamente dedicate e compatibili anche nel contesto intermodale, che consentono di alleggerire l'operatività di handling della merce, diminuendo il costo totale della stessa logistica (paradigma del magazzino viaggiante). Tecnologie avanzate di trasporto e condizionamento dedicate ad una logistica evoluta faranno parte integrante dei nuovi scenari di una logistica innovativa "di qualità". In tale ambito ci si è posto, inoltre, l'obiettivo della identificazione dell'architettura di sistemi Rfid avanzati delle filiere agroalimentari con caratteristiche di interoperabilità e stabilità operativa che consentano alle aziende di focalizzarsi sul come utilizzare l'informazione e non solo su come acquisire l'informazione.
Il progetto consiste nello sviluppo di una tecnologia di prodotto e di processo per varietà alimentari tipiche, destinate ai settori della grande distribuzione e della ristorazione, di elevata qualità gastronomica. Il programma ha il fine specifico di pervenire alla messa a punto di nuovi piatti pronti, parzialmente deumidificati, con i requisiti seguenti: qualità organolettica; valore nutrizionale; conservabilità; sicurezza d'uso; comodità e facilità di impiego. In sintesi, le strategie che l'impresa intende perseguire nello svolgimento del programma si riferiscono a processi di disidratazione con trattamenti termici, meno intensi rispetto a quelli tradizionali, e mediante fluidi di governo prevalentemente naturali.
Condividi questo sito sui social