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Marco Pierattilio Tanzi
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Storia Società e Studi sull'Uomo
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-ART/02 - Storia dell'Arte Moderna
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Bonifacio Bembo, cremonese, è il principale pittore tardogotico del ducato di Milano, riscoperto da Roberto Longhi nel 1928 in un saggio memorabile apparso sulla rivista «Pinacotheca». Attento alle suggestioni dei grandi maestri del gotico internazionale di passaggio in Lombardia – Gentile da Fabriano, Masolino, Pisanello –, è titolare di una bottega affermatissima nella quale operano anche diversi fratelli, impegnati in svariate commissioni tra pittura e «arti congeneri»: miniature, tarocchi, decorazione di tavolette da soffitto e di cassoni nuziali. L’attività del Bembo, sempre per committenti di alto rango, si svolge tra le principali residenze della corte (Milano, Pavia, Vigevano e Cremona) e altri centri di non secondario interesse nella geografia artistica del Quattrocento padano (Reggio Emilia, Caravaggio, Brescia), ma di queste imprese, emblematiche della «civiltà degli ori lombardi» evocata dalle pagine longhiane, quasi tutto è perduto. Nella città natale i lavori più importanti di Bonifacio, spesso malintesi dalla critica, sono per la chiesa di Sant’Agostino, in un momento di particolare fervore culturale del convento eremitano, e per il Duomo, dove dipinge la pala per l’altare maggiore.
Schede scientifiche di dipinti di Bartolomeo Suardi detto il Bramantino conservate nella Pinacoteca di Brera a Milano, nella chiesa parrocchiale di Mezzana di Somma Lombardo (VA), e in una collezione privata milanese (già nella raccolta del cardinale Pietro Aldobrandini a Roma)
Il volume accompagna l'esposizione "Bramantino a Milano" allestita al Castello Sforzesco. E' il primo tentativo organico, dopo la monografia di Wilhelm Suida (1953), di messa a fuoco dell'attività del massimo artista del Rinascimento in Lombardia, con un saggio monografico, schede dei dipinti e dei disegni conservati nelle raccolte milanesi, e un regesto di 260 documenti. Sono numerose le novità di carattere critico, cronologico, iconografico; e quelle relative alla committenza.
Partendo dalla ricostruzione filologica del percorso artistico di Francesco De Tatti, pittore varesino tra Quattrocento e Cinquecento, si disegna una mappa della pittura del Rinascimento nella Lombardia nord-occidentale, con significative aperture su Milano.
Un riesame delle varie fasi decorative del ciclo pittorico nella navata centrale del Duomo di Cremona, dopo i restauri degli ultimi vent'anni. Il passaggio dal classicismo prematuro all'anticlassicimo in uno dei luoghi più significativi per l'evoluzione della pittura del primo Cinquecento in Valpadana.
Indagini sulla cultura figurativa del Rinascimento in Alto Lario e Valtellina, con una serie di novità emerse dopo la mostra sul Rinascimento nelle terre ticinesi.
Un riesame approfondito del Rinascimento milanese, con affondi sulla pittura, la scultura, e le arti congeneri, visto dalla prospettiva della periferia settentrionale del Ducato. La percezione delle novità artistiche principali della capitale e dei loro riflessi tra la Lombardia del nord e l'attuale Canton Ticino, attraverso una capillare disamina territoriale dell’antica diocesi di Como e delle tre valli sotto la giurisdizione religiosa della diocesi ambrosiana.
Il ritrovamento di una serie di dipinti inediti appartenuti all'ultimo priore di San Domenico a Cremona, Paolo Bonfichi (1755-1840), ha permesso un riesame delle testimonianze artistiche legate al tempio e al convento dei predicatori, rasi al suolo nella seconda metà dell'Ottocento, e delle committenze domenicane tra XVI e XVIII secolo
I principali monumenti della scultura rinascimentale a Cremona ristudiati dopo i recenti restauri. I protagonisti del Rinascimento lombardo attivi alle arche cremonesi, da Piatti ad Amadeo.
Arti figurative nel Seicento in Valpadana; iconografia, committenza, rapporto testo-immagine.
Schede santuari
Ritrovamento e pubblicazione di due ritratti inediti, firmati, della pittrice cremonese del Cinquecento Sofonisba Anguissola, eseguiti a Cremona e alla corte di Madrid
Introduzione, con giustificazioni scientifiche e proposte di metodo, al volume degli itinerari dei luoghi più significativi del Canton Ticino, a corredo dell'esposizione sul Rinascimento nelle terre ticinesi.
ASAP è finalizzato alla messa in rete (con accesso libero e gratuito) di un (1) archivio digitale, iconografico e documentario,che permetta la ricomposizione virtuale di immagini e fonti per la storia dell'arte in Puglia in età moderna dalla fine del Quattrocento al Seicento. All'archivio testuale si affiancheranno una [2] banca dati e una [3] sezione studi. Delle opere e delle fonti collegate solo una parte è rimasta in regione: le testimonianze sono dislocate in musei, chiese, collezioni private, biblioteche, archivi, spesso lontani dal territorio regionale, in Italia e anche all'estero. Oggi l'informatica offre possibilità innovative e straordinarie. Il progetto ricomporrà e riunificherà in modalità virtuale il patrimonio storico-artistico regionale prodotto in quei secoli, ricostituendo un archivio che renda possibile la consultazione delle opere e della documentazione ad esse collegata. Saranno considerate le opere prodotte da artisti pugliesi attivi tra il territorio regionale, Napoli e il nord. A questi si affiancheranno le opere di artisti non pugliesi che si sono trasferiti in Puglia o che in Puglia hanno inviato opere,influendo in maniera decisiva sulle caratteristiche espressive della produzione locale. Tramite ASAP la Puglia si riapproprierà di un segmento importante della propria storia artistica e culturale offrendolo a istituzioni, studiosi, ricercatori o semplici interessati (anche non specialisti), con notevoli ricadute sul territorio.
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