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Massimiliano Rossi
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Beni Culturali
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-ART/04 - Museologia e Critica Artistica e del Restauro
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH5 Cultures and Cultural Production: Literature, philology, cultural studies, anthropology, study of the arts, philosophy
Settore ERC 3° livello
SH5_6 History of art and architecture, arts-based research
Il contributo evidenzia il lessico retorico applicato alle arti figurative dagli Accademici della Crusca nelle invenzioni e nelle descrizioni degli eventi cerimoniali medicei.
Un'importante, perduto, intervento nel Duomo fiorentino di Pietro da Cortona è documentato da una fonte letteraria anonima, scoperta dall'autore presso la Biblioteca Riccardina di Firenze.
Il contributo è dedicato all'analisi tecnica, stilistica, e iconografica dei due medaglioni bronzei raffiguranti Girolamo Fracastoro e Andrea Navagero conservati nel Museo Bottacin di Padova, in particolare alla luce della tematica rinascimentale dell'amicizia tra dotti.
Al centro di questo intervento è la ricostruzione del monumento commemorativo voluto da Giovan Battista Ramusio a Padova per commemorare, tra il 1552 e il 1553, l'amicizia tra Girolamo Fracastoro e Andrea Navagero. Il monumento, posto nel fornice di una porta, abbattuta ai primi dell'800, si componeva di due medaglioni, superstiti e conservati nel museo Bottacin, posti sopra un'epigrafe antica proveniente da Salona. La celebrazione in una chiave tutta umanistica e antiquaria prendeva spunto dagli affreschi di Andrea Mantegna agli Eremitani, ma la realizzazione dei due medaglioni bronzei rivela la mano di un artista pienamente partecipe della maniera moderna, qui individuato in Danese Cataneo. Si è dunque voluto insistere sulla discrasia tra la cultura degli eruditi e antiquari, rappresentanti della patavinitas, e quella degli artisti operanti a Venezia e ben inseriti nell'ambito del celebre triumvirato costituito dall'Aretino, Tiziano e Jacopo Sansovino, come accadde per l'appunto al Cataneo. Non ultima, la personalità di questo artista, che fu anche poeta, concorre nella definizione delle multiple valenze del monumento. Si è inoltre compiuta una analisi tipologica del genere costituto dal doppio ritratto, di cui si sono dati alcuni esempi sia a Venezia che al Santo di Padova, nella cui navata centrale il busto marmoreo di Pietro Bembo, ancora una volta del Cataneo, avrebbe dovuto dialogare con quello bronzeo di Lazzaro Bonamico, suo antagonista nella disputa sulla lingua, come ricordato da Sperone Speroni.
Attraverso l'analisi stilistica di alcuni dipinti fiorentini, di soggetto ariostesco, della prima metà del '600, si fa luce su aspetti poco noti dell'iconografia caravaggesca.
La polemica di Leopoldo Cicognara contro la dottrina antiquaria sei-settecentesca (di cui fu esponente insigne e paladino Luigi Lanzi) è riletta con uno sguardo alle dispute neopirroniste del decostruzionismo contemporaneo.
Il contributo è incentrato sulla particolare cultura figurativa dell'Accademia della Crusca, dalla sua fondazione al tardo Seicento.
Sono messi in evidenza i modelli strutturali delle "Vite" vasariane, in particolare il palinsesto della Cappella Sistina. Di questa, poi, si segue, la fortuna nella risemantizzazione operata nello Studiolo di Francesco I de' Medici.
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