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Nicola Martinelli
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Politecnico di Bari
Dipartimento
Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria Civile e dell'Architettura
Area Scientifica
Area 08 - Ingegneria civile e Architettura
Settore Scientifico Disciplinare
ICAR/21 - Urbanistica
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH3 Environment, Space and Population: Sustainability science, demography, geography, regional studies and planning, science and technology studies
Settore ERC 3° livello
SH3_8 - Urban, regional and rural studies
Tra i paesaggi dello scarto - i drosscapes, nell’accezione di Alan Berger -, quelli estrattivi si pongono tra i luoghi più fertili per attuare nuove modalità di intervento, nelle quali poter declinare al meglio la regola delle 3R (Riduci/Riusa/Ricicla), come nuovi paradigmi del progetto urbanistico orientato alla riqualificazione ecologica. I paesaggi delle cave sono tra i drosscapes pugliesi di maggior valore identitario ed economico, sia per tradizione estrattiva, che per il volume di materiale estratto, soprattutto nei tre grandi bacini di Apricena, Trani e Cursi-Melpignano: proprio per questo il territorio di Apricena è stato scelto dagli scriventi come caso studio per la ricerca Prin Recycle UNINA – Poliba. Si ribadisce che il campo di lavoro è quello dei drosscapes, intesi come spazi di rifiuto e di marginalizzazione nelle pratiche di produzione del paesaggio. In questa fase storica in Puglia, i luoghi dell’estrazione vivono una nuova condizione dovuta a maggiori attenzioni che le politiche di assetto del territorio propongono e alla crisi dei vecchi processi estrattivi e produttivi della pietra da costruzione. Tale condizione che si potrebbe definire di Riduzione, porta gli operatori a rivolgersi al Riciclo di materiali un tempo considerati di scarto, quale precondizione per il Riuso dei grandi spazi delle cave dismesse. L’apertura e la conquista di nuovi mercati internazionali – preoccupazione costante del nuovo Distretto Lapideo Regionale – devono portare a innovazioni di processo e di prodotto che comportino nuove forme di “coltivazione” delle cave, che impongano l’internalizzazione del progetto di recupero della cava dismessa, già in fase di apertura della cava stessa. L’indagine in corso sul bacino estrattivo Apricena – Lesina – Poggio Imperiale (area garganica) si sviluppa all’interno della ricerca PRIN, cogliendo l’occasione di un rinnovamento della stagione di pianificazione urbanistica, del paesaggio e dell’attività estrattiva che ha investito il territorio in oggetto Gli obiettivi generali di tale sperimentazione indagano la possibilità dell’attività estrattiva di innescare nuove economie sul territorio, attraverso una razionalizzazione della filiera estrazione-lavorazione-commercializzazione del materiale lapideo e il coinvolgimento di tutti gli attori del paesaggio estrattivo, dai cavatori ai buyers passando dai trasformatori del prodotto e i progettisti.
ii) Tesi sostenuta Il lavoro intende indagare sul rapporto Università e Città nel nostro paese in una fase che vede da un lato le città che cercano di riposizionarsi in uno scenario di competizione globale per giocare ruoli sempre più rilevanti in processi di internazionalizzazione, e università che devono consolidare la loro attrattività nel campo della formazione superiore e la loro capacità di servizio al territorio in una fase storica nella quale l’educazione superiore muta profondamente, divenendo centrale l’economia della conoscenza. Ma pur essendo la città con le sue dotazioni, il suo potenziale di interazione sociale il migliore ambiente per lo sviluppo dell’economia della conoscenza, essa non riesce a garantire un buon livello di integrazione con le istituzioni universitarie e al contempo un livello di servizi che garantisca il diritto di “cittadinanza universitaria”. iii) Campo entro il quale la tesi trova argomentazione Recenti ricerche, forum internazionali e rapporti di organizzazioni studentesche ci restituiscono, salvo rare eccezioni, una realtà di cittadinanza universitaria negata per la gran parte delle realtà italiane indagate, per l’effetto cumulato di forti carenze di servizi (mense, biblioteche, luoghi di studio e di ritrovo, spazi per la socializzazione), penuria di alloggi in residenze universitarie con un mercato dei fitti non controllato con livelli prestazionali che non rispondono alle domande degli studenti, limitate politiche per i trasporti urbani ed extraurbani per la fascia studentesca. In tal modo, anche talune città del Mezzogiorno, tradendo la fama di accoglienza “mediterranea” non vengono più percepite come città frendly e aperte dalla popolazione studentesca, che spesso si vede costretta a frequentare i suoi spazi, “enclaves” separate dalla città. iv) Prospettive di lavoro Attraverso la lettura comparata di alcune realtà italiane di città universitarie e di città con l’università si intendono “isolare” esempi e indizi di politiche pubbliche orientate ad attivare processi di integrazione tra istituzione universitarie, enti locali e mondo della produzione che, misurandosi con la difficile situazione dei tagli del governo sul sistema universitario nazionale, riescono a garantire livelli più alti di servizi e di abitabilità degli spazi urbani per ristabilire condizioni di giustizia ed equità. Al contempo, l’osservazione diretta, per campioni significativi, degli stili di vita e delle forme di fruizione degli spazi urbani da parte della popolazione giovanile può disvelare nuove forme di abitabilità delle città universitarie italiane che possono assumere rilevanza per il progetto urbano della città contemporanea
Ha senso oggi fare una riflessione ampia sul rapporto tra città e università sullo sfondo di una economia globalizzata scossa da una crisi economica e finanziaria intenrazionale, tanto profonda da rimettere in discussione anche gli assetti sociali e democratici dei paesi europei ? Questo saggio intende dare un contributo in risposta a tale quesito, muovendo dalla relazione tra sistema urbano e sistema universitario, che si proietta con discontinuità e progressivi mutamenti verso le sfide del futuro per la proposizione di forme di sviluppo e di crescita sociale fondate sulla centralità dell'economia della conoscenza.
(ii) tesi sostenuta Le presenti note si sviluppano a seguito della costituzione dell’associazione “Bari Smart City” alla quale il Politecnico di Bari ha di recente aderito come socio fondatore. Le nuove tecnologie dell’informatica e delle telecomunicazioni, costituiscono le basi della New economy. Manuel Castells (2002-2004, e 2009) è quello che ha fornito l’analisi più attenta della trasformazione derivante dalla forte diffusione delle comunicazioni informatiche sul piano della organizzazione spaziale e sociale della città contemporanea. Secondo la sua tesi, la libertà delle comunicazioni è in grado anche di creare nuove forme di democrazia, come è stato confermato dai recenti movimenti rivoluzionari nelle città nordafricane o di quelli di protesta nelle città occidentali, pur con le dovute cautele circa concrete dipendenze lineari tra tali fenomeni. Peraltro, l’emergere con forza della questione ambientale nella città contemporanea pone l’esigenza di andare oltre i soli impegni delle direttive 20-20-20 pensando ad una città intelligente, capace di combinare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2 e di consumi energetici, con più ampie strategie sull’energia, la mobilità, il recupero delle risorse idriche, la gestione dei rifiuti, la riqualificazione edilizia e dello spazio pubblico. Per i pianificatori che si confrontano con tali politiche, emerge quindi la necessità di individuare processi e procedure di governo che facciano di queste azioni integrate il cuore delle tante iniziative intraprese nell’ambito dei Bandi Europei “Smart Cities and Communities”. È di una certa rilevanza indagare quali siano gli elementi che caratterizzano le creative cities e quali gli elementi di contatto fra queste e le città smart; al contempo, quali possano essere gli elementi di sostenibilità che caratterizzano e potenziano una creative city. Tenuto conto che il P.A.E.S. (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) costituisce l’elaborato chiave di costruzione di una strategia di implementazione della Smart City, può essere di un certo interesse operare una lettura comparata di Agende pubbliche ormai considerate quali best practice internazionali per poter sviluppare a scala locale adeguate metodologie di smart governance. (iii) campo entro il quale la tesi trova argomentazioni Le città europee, sono chiamate in un contesto di continui cambiamenti economici e tecnologici causati dalla globalizzazione, ad affrontare una sfida decisiva: coniugare la competitività con uno sviluppo urbano sostenibile. E proprio nel governo delle città che l’UE intravede la chiave per raggiungere l’obiettivo di risparmio energetico entro il 2020, con un notevole impatto sull’economia, sulla cultura, sulle problematiche sociali e principalmente sulle condizioni climatiche e ambientali. “European Smart Cities” ha generato un nuovo strumento di ranking messo in atto dagli studiosi del Politecnico di Vienna in collaborazione con l’Università di Lubiana ed il Politecnico
Il rinnovamento tecnologico delle infrastrutture urbane è necessario ai fini di uno sviluppo sostenibile dei centri urbani e dei suoi abitanti. Bari, candidata al progetto European Smart Cities che premia le città europee di media grandezza più virtuose, si pone l’obiettivo strategico di migliorare la qualità della vita degli abitanti delle aree urbane, attivando investimenti per incrementare l’efficienza energetica delle città. Ad un anno dall’ approvazione del PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) in cui vengono definite le linee d’azione da intraprendere secondo 9 aree di intervento (educazione, mobilità sostenibile, edilizia sostenibile, fonti rinnovabili, acqua e rifiuti, pubblica amministrazione sostenibile, pianificazione energetica, smartgrid e ITC/TLC) articolate in 78 iniziative, l’articolo intende indagare cosa realmente si stia facendo per la candidatura di Bari per diventare Smart City. In particolare si è osservato quali siano i risultati fino ad ora raggiunti e quali le sfide ancore aperte affinché Bari, assecondando gli obiettivi della vision per “lo sviluppo di una economia low carbon”, possa diventare una città creativa, dinamica, inclusiva e sostenibile. Perché il PAES non rimanga solo una “Magna Carta” e “Smart” non sia solo una qualificazione accessoria per la città, occorre riflettere su cosa la pianificazione strategica debba puntare affinché il necessario aggiornamento tecnologico delle infrastrutture urbane sia la base di una riorganizzazione della città che riesca a tener conto del contesto locale valorizzandone i suoi caratteri intrinseci.
A partire dalla definizione dei concetti di Smart City e Smart Mobility e dal riconoscimento della vocazione all’innovazione e alla sperimentazione peculiare dell’istituzione universitaria, attraverso una sintetica overview sulle iniziative intraprese dagli Atenei italiani impegnati su questo fronte, con un particolare focus sul caso di Bari, si è indagato il ruolo chiave che possono ricoprire, nella costruzione di una ‘città intelligente’, in una congiuntura economico-finaziaria delicata come quella attuale, politiche e iniziative a sostegno della mobilità alternativa, che coinvolgano la comunità universitaria in qualità di promotrice e di destinataria.
The track is prepared for the opening of the Eleventh Conference of the Society of Town as a member of the Scientific Committee. The theme is the role of medium-sized Italian cities on the stage of international competitiveness.
(ii) tesi sostenuta Le presenti note si sviluppano a seguito della costituzione dell’associazione “Bari Smart City” alla quale il Politecnico di Bari ha di recente aderito come socio fondatore. Le nuove tecnologie dell’informatica e delle telecomunicazioni, costituiscono le basi della New economy. Manuel Castells (2002-2004, e 2009) è quello che ha fornito l’analisi più attenta della trasformazione derivante dalla forte diffusione delle comunicazioni informatiche sul piano della organizzazione spaziale e sociale della città contemporanea. Secondo la sua tesi, la libertà delle comunicazioni è in grado anche di creare nuove forme di democrazia, come è stato confermato dai recenti movimenti rivoluzionari nelle città nordafricane o di quelli di protesta nelle città occidentali, pur con le dovute cautele circa concrete dipendenze lineari tra tali fenomeni. Peraltro, l’emergere con forza della questione ambientale nella città contemporanea pone l’esigenza di andare oltre i soli impegni delle direttive 20-20-20 pensando ad una città intelligente, capace di combinare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2 e di consumi energetici, con più ampie strategie sull’energia, la mobilità, il recupero delle risorse idriche, la gestione dei rifiuti, la riqualificazione edilizia e dello spazio pubblico. Per i pianificatori che si confrontano con tali politiche, emerge quindi la necessità di individuare processi e procedure di governo che facciano di queste azioni integrate il cuore delle tante iniziative intraprese nell’ambito dei Bandi Europei “Smart Cities and Communities”. È di una certa rilevanza indagare quali siano gli elementi che caratterizzano le creative cities e quali gli elementi di contatto fra queste e le città smart; al contempo, quali possano essere gli elementi di sostenibilità che caratterizzano e potenziano una creative city. Tenuto conto che il P.A.E.S. (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) costituisce l’elaborato chiave di costruzione di una strategia di implementazione della Smart City, può essere di un certo interesse operare una lettura comparata di Agende pubbliche ormai considerate quali best practice internazionali per poter sviluppare a scala locale adeguate metodologie di smart governance. (iii) campo entro il quale la tesi trova argomentazioni Le città europee, sono chiamate in un contesto di continui cambiamenti economici e tecnologici causati dalla globalizzazione, ad affrontare una sfida decisiva: coniugare la competitività con uno sviluppo urbano sostenibile. E proprio nel governo delle città che l’UE intravede la chiave per raggiungere l’obiettivo di risparmio energetico entro il 2020, con un notevole impatto sull’economia, sulla cultura, sulle problematiche sociali e principalmente sulle condizioni climatiche e ambientali. “European Smart Cities” ha generato un nuovo strumento di ranking messo in atto dagli studiosi del Politecnico di Vienna in collaborazione con l’Università di Lubiana ed il Politecnico
Le politiche italiane per l'alta formazione e la R & S di fronte alla crisi finanziaria globale. Gli investiment dei competitor europei dell'Italia nella sfida della knowledge based economy e le problematiche della posizione italiana. Un tentativo di competere con tale sfida attraverso la costituzione della prima federazione Universitaria italiana tra tenei del Mezzogiorno delle regioni Puglia, Basilicata e Molise.
All'interno del filone di ricerca avviato nel 2004 con la SIU, l'autore insieme a M. Savino dello IUAV cura un servizio internazionale di contributi sul tema città, territorio e università guardato sullo sfondo della competitività e della rigenerazione urbana. Si mette a fuoco per altro il ruolo della "terza missione" dell'Università Italiana dopo la riforma Gelmini ponendola in confronto con casi internazionali (USA e Francia).
The paper starts from the marking of banch DATAR (2003) in which only two indicators Bari brought to a level of European competitiveness: population dynamics and size of the local university. The contribution by looking at the relationship between universities and cities to Bari reconnects to one of the themes of the author.
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