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Linda Macinagrossa
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO INTERDISCIPLINARE DI MEDICINA (DIM)
Area Scientifica
AREA 06 - Scienze mediche
Settore Scientifico Disciplinare
MED/44 - Medicina del Lavoro
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
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Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Purpose: To assess the predictive power of the comet assay in the context of occupational exposure to pesticides. Materials and methods: The recruited subjects completed a structured questionnaire and gave a blood sample. Exposure to pesticides was measured by means of an algorithm based on Dosemeci’s work (Agricultural Health Study). Approximately 50 images were analyzed for each sample via fluores- cence microscopy. The extent of DNA damage was estimated by tail moment (TM) and is the product of tail DNA (%) and tail Length. Results: Crude significant risks (odds ratios, ORs) for values higher than the 75th percentile of TM were observed among the exposed subjects (score>1). The frequency of some confounding factors (sex, age and smoking) was significantly higher among the exposed workers. A significant dose–effect relationship was observed between TM and exposure score. Significant high-risk estimates (ORs), adjusted by the studied confounding factors, among exposure to pesticides and TM, % tail DNA and tail length were confirmed using unconditional logistic regression models. Conclusions: The adjusted associations (ORs) between the comet parameters and exposure to pesti- cides were significant. The sensitivity of the comet test was low (41%), the specificity (89%) and the predictive positive value (0.77) were found acceptable.
Successivamente al riscontro in Basilicata di affioramenti di rocce contenenti tremolite è stata avviata un’attività di mappatura e campionamento ambientale per individuare i siti contaminati e definire il livello di esposizione di fondo della popolazione generale. Tale attività ha dimostrato un rischio di aerodispersione di fibre di amianto più elevato in occasione di disturbo del suolo. Attraverso un’azione di campionamento personale effettuato a residenti in tali aree lo studio ha dimostrato un rischio di esposizione personale a tremolite per lavoratori occupati in edilizia ed agricoltura in tali aree più elevato rispetto ad altre attività lavorative e superiore sia al livello di fondo naturale sia al limite di 2 ff/l stabilito dal DM 06709/1994 per la restituibilità di ambienti confinati dopo la bonifica da amianto mettendo in evidenza un rischio di esposizione occupazionale ad amianto misconosciuto.
The large increase in epidemiological studies on night shift work is due to the important effects of night shift work on workers' health and psychophysical wellbeing. The short-term effects-insomnia, difficulties in managing work and private life, lower work performance, and more work and extra-work accidents-are easily studied. However, there are several long-term effects that are difficult to study because of the need for detailed exposure assessment and the long latency periods of these diseases.
La Puglia conserva la propria vocazione rurale occupando nel settore agro-zootecnico oltre 127.000 addetti distribuiti fra piccole e medie imprese agricole a prevalente conduzione diretta. I rischi occupazionali in agricoltura sono molteplici e complessi e l’incremento delle denunce di malattie professionali occorse in questo settore all’ente assicuratore lo conferma. Il D. Lgs 81/08 prevede l’emanazione di disposizioni ministeriali per la semplificazione delle attività di formazione, informazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori agricoli avventizi tuttora mancanti. Per i coltivatori diretti la sorveglianza sanitaria è facoltativa. Lo studio analizza lo stato dell’applicazione degli adempimenti previsti dal D. Lgs 81/08 in un gruppo di 50 aziende agricole della provincia di Bari evidenziando carenze. L’analisi delle possibili cause suggerisce l’opportunità di promuovere l’organizzazione delle piccole e medie imprese agricole in consorzi che offrano supporto anche per la corretta e completa valutazione dei rischi, per la formazione e l’informazione dei lavoratori occupati in agricoltura e per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria. Parole chiave: agricoltura, testo unico sicurezza, valutazione rischi
La movimentazione manuale dei carichi e le patologie ad essa correlate sono oggetto di crescente interesse da parte degli addetti alla prevenzione negli ambienti di lavoro. Gli operatori sanitari rappresentano una delle categorie a rischio, in quanto adibiti alla movimentazione manuale dei pazienti che rappresentano un “carico "tipico”. È necessaria, quindi, la valutazione del rischio relativo alla movimentazione manuale, ai movimenti ripetuti degli arti superiori ed a posture incongrue e frequentemente instabili. Lo studio prevede il confronto di un metodo integrato con i tre metodi maggiormente utilizzati (MAPO, REBA, OCRA). I risultati evidenziano la possibilità e la convenienza dell’utilizzare un unico metodo integrato nella valutazione della movimentazione manuale dei pazienti.
There are contradictory studies about the role of paternal employment in jobs in which exchanges with other people (“social mixing”) are frequent, such as policemen, military guards and teachers in the etiology of childhood leukemia. We studied 84 incident cases of childhood leukemia and 162 nephrologic controls, selected in University Hospital Policlinico of Bari”. Cases and controls, recruited on the basis of precise criteria, were subjected to blood sampling and administration of standardized questionnaire by trained personnel. Genetic polymorphisms of CYP1A1 ...
Introduzione La filiera della carne è una grande realtà industriale in Italia, caratterizzata dal circuito Denominazione di Origine Protetta (DOP).Tutti i lavoratori sono esposti a una vasta gamma di agenti biologici che hanno sviluppato antibiotico resistenza e, di conseguenza, rappresentano un problema di salute pubblica ed occupazionale. Obiettivi Valutare il rischio biologico da MRSA in lavoratori della filiera delle carni. Metodi Sono stati reclutati, previo consenso, 162 lavoratori della filiera delle carni del Sud Italia.Tutti i partecipanti hanno risposto ad una intervista semi-strutturata , sono stati sottoposti ad esame obiettivo della cute ed a prelievo di un tampone nasale.Il questionario ha indagato la storia clinica e professionale, storia residenziale, la presenza di animali domestici, il contatto extra-professionale con animali d’allevamento e sul consumo di carne cruda o poco cotta.Eventuali infezioni respiratorie e/o cutanee, dissenteria, malattie infettive, stato immunodepressivo, recenti interventi chirurgici e ricoveri ospedalieri, infortuni, assunzione di antibiotici, sono stati considerati criteri di esclusione ai fini della valutazione del tampone nasale.I campioni di tamponi nasali sono stati seminati, entro 24 ore, in terreno di crescita Mannitol Salt Agar, specifica per il rilevamento di Staphylococcus Aureus. Dopo un periodo di incubazione, sono state selezionate colonie positive per S. Aureus sulle quali sono stati ricercati i geni 447bp NUC, che codifica per la nucleasi, e il gene mecA, che codifica per la sequenza della meticillino-resistenza, utilizzando la procedura Multiplex Polymerase Chain Reaction (MPCR).I campioni positivi per MRSA sono stati analizzati, infine, con una PCR specifica per la ST398, sequenza specifica per la specie suina. Risultati Sono stati reclutati 139 maschi e 23 femmine, con età media di 45 anni ed anzianità lavorativa media di 10 anni. Dalla semina dei 162 tamponi nasali, una prima analisi ha mostrato positività per lo Staphylococcus Aureus in 35 campioni (21,6%).L'analisi molecolare ha rivelato un solo campione positivo per MRSA (0,6%), in un lavoratore addetto alla trasformazione della carne..L'analisi molecolare non ha confermato la positività per il genotipo ST398, caratteristico dell'infezione nei suini. Conclusioni Il nostro studio ha rivelato un basso rischio per MRSA, condizionato dall’uso di antibiotici in ambito veterinario e dai trattamenti termici superficiali effettuati sulle carcasse, come scottature e flambature, che riducono significativamente la presenza di MRSA. La ricontaminazione con S. Aureus, tuttavia, potrebbe verificarsi a seguito di contaminazione fecale durante l’eviscerazione, tramite una maggiore manipolazione delle carni da parte degli operatori durante la lavorazioni ed, infine, attraverso il contatto con le superfici potenzialmente infette dei macchinari. Bibliografia 1. Colosio C. et al. Linee Guida per la Sorveglianza Sanitaria in agricoltura. 2012 SIMLII 2. Il rischio biologico nei luoghi di lavoro (2011) INAIL 3. Livermore, Antibiotic resistance in staphylococci, International Journal of Antimicrobial Agent 16 (2000) S3 – S10
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