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Michele Indellicato
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO JONICO IN "SISTEMI GIURIDICI ED ECONOMICI DEL MEDITERRANEO: societa', ambiente,culture
Area Scientifica
AREA 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
Settore Scientifico Disciplinare
M-FIL/03 - Filosofia Morale
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
La vita spirituale è lo sviluppo più nobile di ogni persona, afferma Brightman, e lo spirito è sì fatto di ideali eterni, ma contemporaneamente fa riferimento alla reale attuazione dei valori potenziali di una persona. La sfera dello spirito coincide con quella del bene, e solo ponendo il bene si ha l'affermazione dello spirito, cioè la possibilità dell'uomo di elevarsi al di sopra della sua 'animale'. L'uomo intuisce se stesso come essere spirituale solo quando il suo sguardo si innalza ai valori morali. L'io, infatti, è "spirito" ma lo spirito è trascendenza; e nessuna trascendenza sarebbe possibile se non in relazione ad una alterità, che è e deve restare irriducibilmente altra rispetto all'io. L'autotrascendenza, che è la dinamica propria dello Spirito, sarebbe solo autoinganno, se l'altro non fosse e non restasse fondamentale quanto l'Io, se esso non fosse l'insostituibile Tu con cui l'Io, altrettanto insostituibile, intesse di spiritualità ogni attimo di vita. La spiritualità dell'uomo è strettamente intessuta nella socialità e poggia sul rapporto fondamentale tra Io e Tu. Il rapporto intersoggettivo ha per la vita dello spirito un’importanza fondamentale, ed appunto per questo non può essere né immediatezza né mediazione. Esso deve avere una fondazione che ha radici nel Trascendente. La fede nello spirito, afferma il filosofo americano, “è la spina dorsale dell’umanesimo”. Filosofo della cultura, Brightman riscopre l’integrità della persona nella molteplicità delle sue dimensioni e nelle modalità di crescita e di maturazione, come la meditazione, l’impegno, l’adorazione, il silenzio, il donarsi all’altro. E ciò in una prospettiva di sviluppo sociale, etico e spirituale del nostro tempo e in un orizzonte che vede come polo di attrazione una comunità di persone in contrapposizione alla riduttiva tendenza, oggi purtroppo imperante, Verso la massa, la spersonalizzazione e l’irresponsabilità.
Alla lettura approfondita di alcuni autori ascrivibili ad una scuola personalistica polacca, riteniamo di poter sostenere la presenza di un inconfutabile “personalismo polacco” che, all’inizio, si è qualificato come un “personalismo sociale” eticamente orientato, che via via si è andato caratterizzando in direzione di uno sviluppo etico-giuridico, sostenuto con convinzione dall’analisi speculativa e pratica dei “diritti” e un’apertura intransigente alla difesa della dignità della persona sottolineando la non negoziabilità dei diritti umani fondamentali. Per meglio comprendere l’orientamento personalistico che si è andato sviluppando, in particolare, lungo tutto l’arco del secolo scorso, bisogna riaprire, secondo noi, la “questione antropologica”, per coglierne la cifra che informerà il pensiero e l’esperienza personalistica. Ad uno sguardo d’insieme, appare senza dubbio di dover collocare l’apertura antropologica del pensiero personalista polacco entro l’orizzonte dell’“uomo intero”. Con questo intendiamo l’uomo “in carne e ossa”, che richiede un’attenzione adeguata alle sue condizioni materiali da parte delle istituzioni e che si ritrova nella “città”, come abitatore della polis, per riprendere l’impostazione platonica aristotelica e, a seguire, tomistica e agostiniana. Fare riferimento al richiamo aristotelico dell’“uomo intero” consente, a chi vuol guardare “dentro” lo sviluppo del pensiero filosofico polacco, di sostenere, appunto, un’antropologia di per sé piena di indicazioni importanti per il personalismo polacco, che gli autori di riferimento tengono in conto più o meno esplicitamente, e che noi abbiamo cercato di mettere in risalto in questo lavoro.
Un'economia che non abbia come base l’etica non può certamente essere foriera di bene comune. Per questo è necessario che all’interno di una società di libero mercato e di istituzioni democratiche, ci si ispiri ad un’etica la quale si opponga alla filosofia dello spirito borghese allo stato puro, cioè all’utilitarismo. Profetica è in tal senso la filosofia di Mounier, quando già negli anni Trenta sferra una dura critica al capitalismo e allo spirito borghese e sostiene la necessità di un’economia personalista nell’impostazione della quale la vita delle persone non sia sottomessa al consumo, alla produzione, al profitto come nel regime capitalista, ma i termini siano rovesciati e il profitto sia regolato sul servizio nella produzione, la produzione sia regolata sul consumo e quest’ultima su un’etica dei bisogni reali delle persone .
You can not safeguard human rights, the dignity of the human person, regardless of the underlying reasons that they find their ultimate explanation and foundation, reason and justification. The latter can not be that ethical and religious grounds because the ontological structure of man. The law is the person and the person is actually onto-axiological first, the principle of human order both theoretical reflection and conscience, as to practical in all its forms.
La filosofia, secondo Rosmini, e l'etica personalistica in particolare deve impegnarsi in un'impresa di saggezza per rispondere alle continue sfide del post-moderno e indicare le linee di orientamento per la costruzione di un umanesimo che affermi la passione per l'uomo, i valori più nobili che lo costituiscono e il rispetto per la dignità della persona che deve essere salvaguardata nel suo valore di fine e non di mezzo.
Nel nostro tempo caratterizzato da un progresso tecno-scientifico sempre più imperante e da gravi disastri ambientali, la riflessione morale può e deve essere esplicitata attraverso una riconsiderazione dello statuto antropologico della vita comunitaria, una riscoperta della responsabilità verso l’altro e verso la natura, un ripensamento del rapporto uomo-natura in chiave etica, una riqualificazione etico-politica del problema delle risorse e della loro distribuzione equa.
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