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Custode Fioriello
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI (DISUM)
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-ANT/07 - Archeologia Classica
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
The educational exhibition 'EΛAION – OLEVM – OLIO. Culture and growing of olive oil in Roman Period', designed by C. Silvio Fioriello and Anna Mangiatordi and created in collaboration between the Comune di Andria and society Al.T.A.I.R. LTD (spin-off of the Università degli Studi di Bari Aldo Moro) was inaugurated on March 15, 2012. The exhibition aims to promote awareness of a product that significantly marked, over the time, the agricultural culture within the Mediterranean area – and in Apulia, in particular –. The sections which make up the exhibition focus attention to the aspects related to the production and marketing of olive oil in the Roman period and its diversified methods of use in ancient society, known by a substantial number of literary testimonies and archaeological evidences.
As part of a complex project, co-funded for 2011-2012 by the Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia on the subject ‘Indagini archeologiche a Egnazia: dallo scavo alla valorizzazione’ – focused on the city of Gnatia, where since 2001, with the scientific direction of Raffaella Cassano and coordination of C. Silvio Fioriello, held articulated archaeological investigations that are enabling us to reconstruct the plot urban and socio-economic of the city from the 'romanization' to the Early Medieval Age –, were organized a seminar and an exhibition dedicated to analysis of pottery in the Roman period in Adriatic Apulia. The goal is to reconstruct the dynamics of production and trade of ceramics in the context indicated between the third century B.C. and the beginning of the fourth century A.D.. For this period in fact is missing for Apulia an organic framework, being available only partial data and often uneven. For this reason were involved Officials of the Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, so make it known yet unpublished data, useful for the definition of this problem, as well as Scholars from other Universities and Italian Research Institutions, which can provide comparisons from other contexts of Adriatic Italy, useful for understanding the socio-economic and commercial landscape, in which the documentation gathered recently at Egnatia occurs and assumes significant historical significance.
At Gnatia, an important municipium, and then Late Antique civitas, along the Adriatic coast, since 2001 are held excavations and topographical survey (conducted under the ‘Progetto Egnazia. Dallo scavo alla valorizzazione’, directed by prof. Raffaella Cassano - University of Bari): these researches are proving the economic vitality and urban articulation. Among the pottery found, locally produced and imported, the lamps show a vast typological repertoire that expresses interesting diagnostic potential. The study presented was applied to specimens of Forms ‘Atlante’ X, XIII, XV, producted in North Africa and widely exported in the Mediterranean Sea, where there are phenomena of imitative manufacturing, at local and district. Archaeometric analysis conducted on 'local' and 'imported' lamps allowed to characterize the productions and to precise the classification. The results support the hypothesis – already advanced on a chronological kind – of different backgrounds and different technological chain of the finds. As for the 'imitation', it was possible to determine the production of Egnatia: nullifying appears the comparison with the contemporary amphoras like 'broad line ware', found within a furnace collapsed in the late sixth century AD. The mineralogical investigations have also identified in alluvial deposits, outcropping around Gnatia, the raw material used for the production of lamps and amphoras.
The project 'Indagini archeologiche a Egnazia: dallo scavo alla valorizzazione' – co-funded by the Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, for 2011-2012 – has enabled us to deepen and broaden the knowledge of mode of settlement and on manufacturing and circulation of food products and goods in the area of Gnatia between Late Republican Age and Early Medieval Period.
Il contributo propone lo studio sistematico della documentazione epigrafica riferita al centro di Caelia (attuale Ceglie del Campo, frazione di Bari), finalizzato alla ricostruzione della articolata vicenda insediativa di questo importante municipium della regio secunda Apulia et Calabria, già importante e ampio insediamento indigeno in età peucezia e successivamente civitas sociorum fino al bellum sociale. Considerando e opportunamente valorizzando la documentazione disponibile sull’intero comparto individuato dal Caelinus ager – fonti letterarie e itinerarie, evidenze archeologiche, cultura materiale –, secondo un ampio excursus cronologico che, al fine di offrire un quadro completo e coerente, risale tuttavia al periodo protostorico e si svolge fino alle soglie del Medioevo, l’attenta analisi dei documenti epigrafici latini presentati, sia noti sia inediti, è condotta mediante puntuale approfondimento dei singoli titoli, sorretto da analisi autoptica paleografica e storico-monumentale – ove possibile –, studio prosopografico e onomastico, esame socio-economico. Il lavoro di approccio ‘globale’ alla documentazione epigrafica così espresso ha consentito altresì di disegnare un quadro storico-archeologico dai contorni meno sfumati e più coerenti – rispetto alle ricostruzioni finora note –, entro il quale si articolano e trovano consistenza la vicenda politico-istituzionale e socio-economica, il rapporto con il vicino municipium di Barium, nonché l’assetto delle proprietà e la gestione del territorio che accompagnano lo sviluppo di un settore di primaria importanza del comprensorio centrale della Puglia adriatica in età antica.
• SOMMARIO – Il considerevole numero di soggetti relativi ad episodî del Vecchio e del Nuovo Testamento e ad elementi del culto cristiano sulle lucerne tardoantiche – soprattutto di produzione africana – ha suscitato da sempre per questa classe ceramica un vasto interesse nonché numerosi approfondimenti dei temi di iconografia cristiana e delle dinamiche di tassonomia tipologica. Problematico appare altresì il rapporto tra produzione di lucerne ‘africane’ e manifatture vascolari coeve in sigillata – con le loro rispettive imitazioni locali – soprattutto nel merito sia del confronto tra i relativi motivi decorativi sia della differenziazione regionale delle figlinae. Gli studi più recenti e i dati forniti dagli scavi condotti negli ultimi decenni in ambito apulo consentono tuttavia non solo di delineare una articolata tipologia degli stilemi iconografici attestati sulle lucerne fittili tardoantiche, ma anche di contribuire a tracciare un più complesso quadro dei contesti esaminati, pure in ordine al profilo storico e sociale della committenza, nonché alle forme ideali e materiali dell’utilizzo di questo particolare instrumentum dometicum. • ABSTRACT – The considerable number of topics related to episodes of the Old and New Testament and to elements of Christian worship on Late Antique oil lamps – especially on African artefacts – has always aroused by this class ceramic widespread interest, as well as numerous insights on the themes of Christian iconography and on the dynamics of typological taxonomy. Problematic is also the ratio of production of 'African' oil lamps and coeval terra sigillata fine wares – with their respective local imitations – especially in regard to both the comparison of its decorative motifs and both the regional differentiation of figlinae. The latest studies and data provided by the excavations conducted in recent decades in Apulia allow not only to outline a structured type of iconographic features certified on Late Antique clay lamps, but also to help draw a more complex picture of the contexts examined, also in order to the historical and social profile of commission, as well as to the ideal and materials forms of using this particular instrumentum domesticum.
Studi Bitontini, rivista scientifica semestrale del Centro Ricerche di Storia e Arte-Bitonto, fondata nel 1969 e pubblicata regolarmente – con cadenza quadrimestrale fino al 1989 –, si propone quale sede privilegiata per ricerche, approfondimenti, confronti su temi, documenti, eventi, nonché problemi di tutela e gestione relativi alla storia, al paesaggio, al patrimonio tradizionale e alla cultura materiale della Puglia, con particolare riferimento al contesto di Bitonto. Il ‘numero speciale’ 101-102 del 2015, curato da Nicola Pice e C. Silvio Fioriello, accoglie la miscellanea ‘Studi in ricordo di Felice Moretti’ e affronta i temi proposti dai contributi di seguito elencati, cui si aggiungono le sezioni dedicate alla rassegna bibliografica e alle attività condotte dal Centro Ricerche di Storia e Arte-Bitonto: Felice Moretti studioso del Medioevo (V. Sivo) – Agnes Blannbekin Beghina viennese del XIII secolo. Prime note (L. Bertazzo) – Ancora su Dante e l’Islam (F. Cardini) – Tipologie e caratteri dei contratti agrari nella Puglia sveva: alcune osservazioni ed un confronto (P. Cordasco) – Giulio Masi (1569-1636): dall’Accademia della Crusca all’episcopato in Puglia (D. De Ceglia) – Un ciclo di affreschi del Padre Eterno e degli Evangelisti (1661) di Nicola Gliri in palazzo Sava a Santeramo in Colle (I. Di Liddo) – Lo specchio delle anime semplici di Margherita Porete. Amore e femminicidio (F. Fiorentino) – L’iscrizione per Callitanus dal Genusinus ager (C. S. Fioriello) – Il doppio sogno di Innocenzo III nella formella di Benedetto da Maiano (C. Frugoni) – Gli olivetani nel monastero di San Leone (S. Milillo) – Nicola, santo dei pellegrini a Bitonto (C. Minenna) – Percorsi di innovazione scolastica (G. Paciullo) – Il telone di Leonardo Antonio Olivieri per il soffitto dell’Oratorio della confraternita di Santa Maria della Misericordia ai Vergini a Napoli (1733) (M. Pasculli Ferrara) – Omero, Odissea XIII: il ritorno a casa (N. Pice) – L’Istituto Sacro Cuore. Una pagina di storia bitontina (V. Robles) – Giovanni Battista Stella, il poeta vescovo (1561-1621) (M. Ruggiero) – Il balsamo della misericordia per le ferite dell’umanità: perdono e riconciliazione (F. Savino).
‘Studi Bitontini’, semi-annual journal of the ‘Research Center of History and Art-Bitonto’, founded in 1969 and published regularly – every four months until 1989 –, is proposed as forum for researches, analysis, comparisons on topics, documents, events, and problems of protection and management relating to the history, the landscape, the traditional heritage and the material culture of Apulia, with particular reference to the context of Bitonto. In number 91-92 of 2011, the Journal have covered the topics proposed by the contributions listed below, in addition to the sections dedicated to the literature reviews and the activities conducted by the ‘Research Center of History and Art-Bitonto’: La chiesa di Santa Maria del Casale presso Brindisi. Note per una lettura iconologica (M. Pasquale) - Filippo Trajetta, the life and music of an italian american Musician (Th. Acquaviva) - La ricerca archeologica a Ruvo di Puglia. Nuovi rinvenimenti nella chiesa del Purgatorio (A. Riccardi) - I Longobardi e la cultura scritta (V. Panzarino) – San Francesco e la vexata quaestio delle stimmate in un poco noto affresco bitontino (L.Tangorra) – Artisti ed artigiani della morte. Legno, tessuto e pietra nelle “macchine funerarie” del XIX secolo a Bitonto (C. Minenna) – Artisti di Puglia. Gioacchino Toma: elegiaco cantore del silenzio (N. Tullo).
‘Studi Bitontini’, semi-annual journal of the ‘Research Center of History and Art-Bitonto’, founded in 1969 and published regularly – every four months until 1989 –, is proposed as forum for researches, analysis, comparisons on topics, documents, events, and problems of protection and management relating to the history, the landscape, the traditional heritage and the material culture of Apulia, with particular reference to the context of Bitonto. In number 93-94 of 2012, the Journal have covered the topics proposed by the contributions listed below, in addition to the sections dedicated to the literature reviews and the activities conducted by the ‘Research Center of History and Art-Bitonto’: Percorsi di vita e arte: Francesco Saverio Altamura e i pittori risorgimentali di Capitanata (C. Cipriani) – L’iconologia del mito: l’eroe dei due mondi nel manifesto del film di Alessandro Blasetti ‘1860. I Mille di Garibaldi’ (L. Tangorra) - L’istruzione pubblica e il movimento risorgimentale. La proposta del Liceo Classico di Bitonto (C. Minenna) – Coltura e cultura dell’olio d’oliva a Bitonto. Per un progetto di ricerca e di valorizzazione (C. S. Fioriello, A. Mangiatordi) – La resurrezione di Lazzaro in Puglia tra XI e XV secolo (S. Maffei) - La chiesa del Santissimo Crocifisso a Bitonto (L. Evangelista)– Evoluzione delle aree sinaptiche della città tra nucleo antico ed espansione moderna. Piazza Aldo moro e piazza Guglielmo Marconi a Bitonto (G. Fallacara, N. Parisi) – Cancelli, fontane, portali. Su una mostra di disegni (M. Fiore) – La stampa periodica a Bitonto in un secolo di storia (S. Milillo)
Studi Bitontini, rivista scientifica semestrale del Centro Ricerche di Storia e Arte-Bitonto, fondata nel 1969 e pubblicata regolarmente – con cadenza quadrimestrale fino al 1989 –, si propone quale sede privilegiata per ricerche, approfondimenti, confronti su temi, documenti, eventi, nonché problemi di tutela e gestione relativi alla storia, al paesaggio, al patrimonio tradizionale e alla cultura materiale della Puglia, con particolare riferimento al contesto di Bitonto. Nel numero 95-98 del 2013-2014 sono stati affrontati i temi proposti dai contributi di seguito elencati, cui si aggiungono le sezioni dedicate alla rassegna bibliografica e alle attività condotte dal Centro Ricerche di Storia e Arte-Bitonto: Culto e iconografia di sant’Eligio in Puglia tra Medioevo ed età moderna (R. Bianco) – Cammarata: un casale medievale nell’area di Lama Balice tra Bari e Bitonto (V. Ricci) – Contributo alla storia del casale di Balsignano (M. Franchini) – Alcune riflessioni sul Giudizio Universale nella chiesa abbaziale di San Leone a Bitonto (F. Calò) – Sotto un cielo di santi. Il controsoffitto del Carmine di Bitonto (L. Turi) – Per Francesco Verzella (1776-1835) a Bitonto: la statua di Sant’Anna e Maria bambina in San Francesco alla Scarpa (F. Di Palo) – L’analisi artistica della locandina bitontina “Grandi eccezionali rappresentazioni date dal Prof. S. Benchi” (L. Tangorra) – ‘Studi Bitontini’, semi-annual journal of the ‘Research Center of History and Art-Bitonto’, founded in 1969 and published regularly – every four months until 1989 –, is proposed as forum for researches, analysis, comparisons on topics, documents, events, and problems of protection and management relating to the history, the landscape, the traditional heritage and the material culture of Apulia, with particular reference to the context of Bitonto. In number 95-98 of 2013-2014, the Journal have covered the topics proposed by the contributions listed below, in addition to the sections dedicated to the literature reviews and the activities conducted by the ‘Research Center of History and Art-Bitonto’: Culto e iconografia di sant’Eligio in Puglia tra Medioevo ed età moderna (R. Bianco) – Cammarata: un casale medievale nell’area di Lama Balice tra Bari e Bitonto (V. Ricci) – Contributo alla storia del casale di Balsignano (M. Franchini) – Alcune riflessioni sul Giudizio Universale nella chiesa abbaziale di San Leone a Bitonto (F. Calò) – Sotto un cielo di santi. Il controsoffitto del Carmine di Bitonto (L. Turi) – Per Francesco Verzella (1776-1835) a Bitonto: la statua di Sant’Anna e Maria bambina in San Francesco alla Scarpa (F. Di Palo) – L’analisi artistica della locandina bitontina “Grandi eccezionali rappresentazioni date dal Prof. S. Benchi” (L. Tangorra).
SOMMARIO - Le indagini archeologiche sistematiche, condotte dal 2001 nell’ambito dell'intervento interdisciplinare 'Progetto Egnazia: dallo scavo alla valorizzazione', permettono di rileggere l’intera vicenda della città adriatica, tra periodo messapico e Altomedioevo, e forniscono dati assai interessanti soprattutto per il periodo tardoantico. In particolare intorno alla metà del IV sec. d.C., si registra una netta cesura insediativa, riferibile con ogni probabilità ad un evento calamitoso, oltre che agli effetti della riforma amministrativa di Diocleziano e di Costantino. Tra la fine del IV e gli inizi del V secolo, si assiste, nel volgere di pochi decenni, ad una intensa trasformazione del paesaggio urbano e rurale, in cui risulta determinante il ruolo del vescovo, che all’autorità religiosa unisce la gestione diretta di competenze politiche e di attività economiche, in sostituzione delle magistrature municipali. Il lavoro prende in esame le attestazioni più significative di questo mutamento insediativo, con il riferimento costante alla documentazione dello scavo stratigrafico e ai cospicui materiali, utili a ricostruire il quadro delle produzioni e degli scambi che legano Egnazia all’intero bacino del Mediterraneo. ABSTRACT - The research of the ‘Progetto Egnazia: dallo scavo alla valorizzazione’, brought on since 2001, allows to recognize in this Adriatic town, between the end of the 4th and the first half of the 5th century A.D., the beginning of an intensive change, directly related to the power of Bishop that leads to a general renewal of the city together with a big economic development. In this new organization, Christian monuments gain a preeminent role. Particularly, the church of Bishop was built over a workshop area in the late 4th century and remade in the late 5th century: the building was enlarged and a new mosaic floor was laid down. At the same time, production and commercial activities settle in wide urban quarters, often occupying areas and structures previously related to other functions. It is very interesting the example of the forum baths, by via Traiana. Between the last years of the 4th century and the beginning of the 5th century, the activity of the public balineum is stopped because of the setting up of a workshop dedicated to the production of lime, bricks and tiles, to satisfy the huge need of building-materials. Besides, next to the church of Bishop, at the end of the IVth, another workshop for lime production is set up, with a large size kiln that directly provided to the needs of the church. This urban growth matches with the increasing of trading activity which, in this period, includes the whole basin of the Mediterranean Sea. Evidences of this tight commercial network can be found thanks to the study of coins and imported pottery often decorated with explicit reference to Christian cult.
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