Effettua una ricerca
Raffaele Casciaro
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Beni Culturali
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-ART/04 - Museologia e Critica Artistica e del Restauro
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH5 Cultures and Cultural Production: Literature, philology, cultural studies, anthropology, study of the arts, philosophy
Settore ERC 3° livello
SH5_6 History of art and architecture, arts-based research
Temi e "topoi" medioevali nella letteratura delle guide artistiche in Iltalia meridionale tra XVI e XVIII secolo.
Il contributo riesamina l'intera produzione superstite dei rilievi in cartapesta di Jacopo Sansovino. Si tratta di tredici opere, undici delle quali appartenenti al gruppo cosiddetto "Vittorio Veneto", due al gruppo "Pardelfell". Alla luce dei restauri effettuati, tra i quali quelli del rilievo del Bargello e quello del rilievo oggi a Budapest, quest' ultimo restaurato a Lecce con la consulenza di un gruppo di ricerca di cui faceva parte chi scrive, si sono formulate ipotesi sull'aspetto originale dei rilievi e relative policromie e sul rapporto tra questo tipo di opere e la restante produzione dello scultore.
In occasione del restauro e della restituzione al pubblico del Crocifisso di San Francesco della Scarpa a Lecce a quasi sessant'anni dal suo trafugamento, si fa il punto degli studi su Vespasiano Genuino, il maggiore scultore della Puglia nell'età della Controriforma, proponendo un catalogo ragionato dei suoi Crocifissi, con l'espunzione delle opere non pertinenti, frutto di attribuzioni non opportunamente motivate e l'inserimento di alcune nuove attribuzioni, basate sulla disamina dei documenti e delle circostanze storiche, su di un serrato confronto stilistico e sul supporto dei dati tecnico-esecutivi emersi dai recenti restauri.
Aggiunta al catalogo di Giovan Angelo Del Maino di due angeli reggicero già al museo An Het Vrijthof di Maastricht.
Attraverso l'analisi dei documenti, di nuove fonti e delle opere sul territorio, e' stata rilettanl'attivita' artisti a dei due maggiori scultori salentini tra fine Cinquecento e inizi Seicento.
Compendio critico della bibliografia sulla scultura barocca napoletana in legno degli ultimi 60 anni. Avvio di un catalogo ragionato su alcuni dei prinicipali scultori in legno della Napoli barocca.
Gli armadi della sagrestia di san Giovanni nella basilica della Santa Casa di Loreto nonostante la prestigiosa commissione, l'importanza della collocazione e l'eccelsa qualità esecutiva, sono stati restaurati un'unica volta nel tardo Ottocento e successivamente trascurati dagli studi. Attraverso il confronto tra le maggiori imprese di tarsia lignea tra Firenze, Urbino, Gubbio, Loreto e Perugia e una nuova disamina documentaria si restituisce a Giuliano da Maiano e alla sua bottega l'intervento di decorazione a tarsia della sagrestia e più in generale l'intera concezione dello schema architettonico e decorativo del prestigioso ambiente. Un'attenzione specifica è prestata agli aspetti conservativi e all'individuazione delle parti restaurate e integrate nell'Ottocento.
La relazione torna sulla questione del museo come "Gesamtkunstwerk", opera d'arte "totale" e sul suo rapporto con la fruizione contemporanea e sulla dialettica tra il conservare gli allestimenti storici e l'adeguarli alle nuove esigenze. Vi si affronta anche la questione dell' "aura" del museo e della sua connessione non solo con l'emozionalità del fruitore ma con il "piacere della consapevolezza", con la chiarezza del percorso collegata con la conoscenza.
Sintesi delle componenti del mosaico culturale dell'arte salentina medioevale, tra cultura celtico-normanna e arabo-bizantina.
Il contributo si sofferma sul quesito se il materiale costitutivo della scultura lignea, cioè il legno, sia determinante nella forma che assumono le sculture, al punto che lo studio della scultura in legno possa diventare un ambito di ricerca autonomo. Alla risposta sostanzialmente negativa, che passa attraverso un disamina di diverse posizioni critiche nella letteratura artistica degli ultimi due secoli, si affianca la considerazione che la natura quasi sempre polimaterica della scultura in legno (di norma dipinta, spesso accompagnata da altri materiali) e le funzioni a cui si è prestata, impongono un approccio aperto e relazionato a diversi ambiti di conoscenza, non solo storico-artistica, che vanno dalle scienze chimico-fisiche e più in generale diagnostiche, alle tradizioni devozionali, dalla storia delle tecniche artistiche all'antropologia.
Geografia artistica della scultura in legno del Quattrocento in Italia. Centri di produzione, botteghe e statuti, circolazione di artisti, ruolo della scultura in legno nel sistema elle arti delle regioni italiane nel XV secolo. "Stato dell'arte" della bibliografia in materia.
Schede di catalogo relative alle sculture del Museo Diocesano di Milano (secc. XIV-XIX), tra le euali le opere della donazione Marcenaro e varie opere in legno provenienti dalla Diocesi di Milano.
Ricostruzione del percorso italiano di Alonso Berruguete alla luce dell'attribuzione allo scultore di un rilievo in cartapesta del Museo Bardini di Firenze.
Il manoscritto di Michele Caffi intitolato “Storia della scultura in legno in Italia” è rimasto inedito ed è conservato presso la Società Storica Lombarda a Milano. È il frutto di ricerche che il giudice, patriota e studioso milanese effettuò per circa quarant’anni dal 1845 circa fino alla metà degli anni ottanta, quando disturbi alla vista gli impedirono di rifinire l’opera e di mandarla alle stampe. I voluminosi faldoni del manoscritto presentano un testo non interamente trascritto in bella copia e in parte ricostruibile dai fitti appunti, spesso corredati da disegni, oltre che dal vasto carteggio, che dimostra contatti con i maggiori studiosi ed eruditi dell’epoca, da Cavalcaselle a Erculei ad Adamo Rossi. Questo contributo è una prima spigolatura del testo, dal quale emerge l’approccio metodologico del Caffi (allineato sulla cultura delle “Arts and Crafts” e dei nascenti musei di “arti industriali”) e una ricca documentazione estesa dal Piemonte alla Sicilia, con descrizioni di contesti ancora integri e di opere poi disperse e alcune trascrizioni di importanti documenti. Si prevede un’edizione critica dell’intero testo.
Segnalazione di sculture lignee napoletane seicentesche inedite o attribuite in passato ad ambiti storico-artistii non pertinenti. Restituzione ad un maestro napoletano di primo Seicento delle due figure di Natività del Bode Museum di Berlino attribuite erroneamente ad Andrea da Saronno. Riflessioni sulle vicende critiche relative a fra' Diego da Careri.
Analisi storico-critica e tecnica del tondo raffigiurante una Madonna col Bambino del Museo Diocesano di Milano, con attribuzione all'ambito di Giacomo Del Maino.
Rilettura del catalogo di Francesco Antonio Zimbalo scultore, alla luce degli studi degli ultimi dieci anni e con una disamina filologica del materiale a lui riferito.
Condividi questo sito sui social