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Vittorio Boscia
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Scienze dell'Economia
Area Scientifica
Area 13 - Scienze economiche e statistiche
Settore Scientifico Disciplinare
SECS-P/11 - Economia degli Intermediari Finanziari
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH1 Individuals, Markets and Organisations: Economics, finance and management
Settore ERC 3° livello
SH1_4 Financial economics; banking; corporate finance; international finance; accounting; auditing; insurance
The aim of this paper is to broaden the existing literature, by assessing the level of dependence in CCBs between loan default rate, on the one hand, and governance and peer monitoring, on the other, taking into account the business model of the banks and the competition dynamics in the local market.
Il lavoro analizza i diversi sistemi di credito cooperativo presenti in Europa allo scopo di evidenziarne le principali differenze operative e strategiche. In particolare, il lavoro è strutturato in due parti principali: la prima riguarda i paesi dell’Europa occidentale; la seconda parte riguarda un gruppo dei paesi europei “nuovi entranti”. In conclusione, l’analisi dei diversi sistemi bancari di natura cooperative esistenti in Europa non ha evidenziato la superiorità a livello di efficienza e di performance del sistema bancario cooperativo rispetto a quello tradizionale delle banche commerciali. Inoltre, i risultati della ricerca non possono neanche dimostrare l’esistenza di un modello di credito cooperativo, a livello di singole nazioni, vincente rispetto a quello di altre. Certamente, date le differenze tra i diversi modelli di credito cooperativo, non è possibile parlare di un unico sistema di credito cooperativo a livello europeo.
Le obbligazioni rappresentano per le imprese un canale di finanziamento alternativo al credito bancario. Per incentivare le emissioni obbligazionarie, negli ultimi anni, in alcuni Paesi europei, sono nati mercati in cui vengono negoziati titoli di debito di imprese non quotate, comprese le Pmi. I risultati di una ricerca promossa da Crif in collaborazione con Aidea, che analizza i mercati delle passività delle imprese non quotate di Norvegia, Germania, Francia, Spagna e Ita- lia, forniscono indicazioni per individuare condizioni strutturali utili a uno sviluppo del mercato.
Dato il nuovo modello di sviluppo dell’economia dell’innovazione, è necessario un nuovo approccio culturale in grado di aprire all’innovazione e guidare i comportamenti dei diversi attori dello sviluppo a livello locale. Il lavoro analizza lo stato dell'arte in Puglia.
I tradizionali caratteri distintivi della cooperazione, relativi al mutualismo, solidarietà, etica, localismo, coesione sociale, hanno consentito alle Banche di Credito Cooperativo (BCC), nell’ambito di una gestione orientata a criteri imprenditoriali, la creazione di un circuito di capitali a livello locale e di generare valore per i propri soci azionisti-clienti-dipendenti, per la comunità locale in cui operano e per se stesse. Tali caratteri rappresentano tuttora i principali fattori e condizioni di vantaggio competitivo delle BCC sia nei confronti di specifici segmenti di clientela considerati marginali, tipicamente famiglie e micro-imprese, altrimenti esclusi dagli ordinari circuiti dei capitali, sia – soprattutto negli ultimi anni – per conquistare fasce di clientela dalle caratteristiche finanziarie più complesse, non compiutamente soddisfatte dalle banche di maggiori dimensioni. Il lavoro si propone di delineare un quadro aggiornato del posizionamento del sistema delle BCC nel contesto del sistema bancario italiano. Partendo dalla descrizione della struttura del sistema del credito cooperativo e del suo tipico sistema a rete, vengono analizzati volumi, performance, rischi e caratteristiche del modello bancario cooperativo, nonché le sue prospettive.
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