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Marcello Guaitoli
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Beni Culturali
Area Scientifica
Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-ANT/09 Topografia antica
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Il progetto mira allo sviluppo di tecnologie innovative e nuovi protocolli per la diagnosi del degrado dei beni storico-monumentali costituiti da edifici in pietra naturali, tipici del barocco pugliese. Le attività del progetto, connotate da un forte impulso interdisciplinare, sono volte nella prima fase ad uno studio preliminare per l’individuazione delle cause di degrado della pietra calcarea e dei manufatti dell’edilizia storica pugliese. Successivamente si prevede lo sviluppo di uno strumento per la scansione della superficie lapidea (rugosimetro) con l’intento di integrare le attuali tecniche diagnostiche con nuovi mezzi di indagine che permetterebbero, come nel caso di studio, un rilevamento in tempi brevissimi del degrado reale e soprattutto potenziale della pietra calcarea. Lo sviluppo di uno strumento innovativo quale il rugosimetro portatile, che dovrà soddisfare esigenze funzionali tipiche della cantieristica nel settore del restauro architettonico, e dunque facilità di trasporto, di lettura, di analisi dei dati in tempo reale ecc., offrirà la possibilità di implementare nuovi protocolli nel campo del restauro architettonico, specie nell’ambito delle fasi di diagnosi dell’edilizia, con particolare riferimento alla manutenzione programmata dei monumenti. La manutenzione preventiva costituisce un concetto ampiamente diffuso nei settori dell’ingegneria industriale, mentre nel campo dell’edilizia storica le esigenze di intervento si manifestano in concomitanza ad un decadimento macroscopico delle caratteristiche architettoniche e/o funzionali del bene in questione. Ciò è dovuto a due motivi principali: il primo, di tipo metodologico, è legato alla scarsa attenzione prestata, per molti anni, da enti, istituzioni e altri soggetti preposti al patrimonio storico monumentale; il secondo di natura più oggettiva, è legato al fatto che effettivamente solo dei cambiamenti macroscopici superficiali rendono talvolta evidente la necessità di arginare il degrado in corso. In quest’ottica il progetto in questione tende a ridurre questa mancanza di conoscenza in fase non avanzata di degrado, grazie all’impiego di uno strumento che costituirebbe un potente sensore dello stato di conservazione del bene, permettendo di intervenire anche in largo anticipo rispetto ai tempi attuali, evitando pertanto il manifestarsi di danni estetici e/o funzionali che comprometterebbero la fruibilità anche estetica del patrimonio culturale monumentale pugliese.
Il Progetto di Ricognizione Archeologica Aerea della Penisola Salentina prevede la messa a punto di una serie di azioni volte a indagare attraverso ripetuti voli aerei il territorio della Puglia meridionale col rilevamento fotografico a bassa quota di anomalie archeologiche e monumenti medievali e classici inseriti nel loro contesto paesaggistico rurale o urbano.I risultati attesi dalla realizzazione di queste attività potranno portare ad un notevole incremento nelle conoscenze del patrimonio culturale con la scoperta di nuovi siti, che saranno puntualmente controllati sul terreno al fine di verificarne consistenza, tipologia e cronologia, e nel contempo consentiranno una forma di controllo dei dati derivati dalla ricerca bibliografica e d'archivio. La valorizzazione dei dati così acquisiti nell'ambito 1 Città e territori sostenibili si concretizzerà con la possibilità di immissione delle nuove informazioni in banche dati già in uso, come la Carta dei Beni Culturali della Regione Puglia, offrendo un lavoro ad alto livello di affidabilità finalizzato a colmare, almeno in parte, le conoscenze in quei comparti territoriali tradizionalmente poco studiati, proponendo uno strumento che potrà collocarsi alla base dello sviluppo urbanistico e alla programmazione di nuove ricerche scientifiche, garantendo innovazione nel breve periodo. Ciò sarà attivato in un contesto attuale in cui lo scambio di informazioni spesso incontra inopportuni ostacoli burocratici o è del tutto assente.
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