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Donatantonio Mastrangelo
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA
Area Scientifica
AREA 12 - Scienze giuridiche
Settore Scientifico Disciplinare
IUS/10 - Diritto Amministrativo
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
La varietà delle fonti, l’incerto riparto e il frequente concorso delle competenze, le peculiarità degli strumenti autoritativi e consensuali utilizzabili, rendono il tema della tutela amministrativa dagli inquinamenti ambientali particolarmente complesso e problematico. Questi "Appunti" - originati da una serie di seminari didattici universitari svolti per iniziativa del curatore presso la Facoltà giuridiche barese e quella tarantina dell'Università di Bari - ne offrono un quadro d’insieme attraverso l’approfondimento di alcuni aspetti fra i più significativi. Il volume, oltre alla prefazione del curatore, contiene i seguenti contributi: "La salute e l’ambiente nella comparazione degli interessi" (D. Mastrangelo); "La VAS e gli obiettivi comunitari di protezione ambientale" (G. Chiarelli); "La tutela della qualità dell’aria e le criticità delle autorizzazioni integrate ambientali" (E. Mastrodomenico); "L’inquinamento atmosferico da polveri industriali: la vicenda di Taranto, tra azione risarcitoria e referendum consultivo" (A. De Tommaso); "L’inquinamento elettromagnetico" (N.A. Calvani); "L’inquinamento acustico" (C. Di Gaetano); "L’inquinamento da rifiuti e la tutela della salute" (S. Recchimurzo); "L’inquinamento da rifiuti e il riparto delle competenze" (S. Meggiato); "L’inquinamento da rifiuti pericolosi: le batterie esauste" (A.G. Calvani); "Il procedimento di allocazione delle discariche" (P. Galasso); "Poteri autoritativi e strumenti di mercato nella tutela amministrativa dagli inquinamenti" (A. Bonomo). Nel contributo del curatore ("La salute e l'ambiente nella comparazione degli interessi") si osserva che la salvaguardia della salute e dell’ambiente dagli inquinamenti trova considerazione nel nostro ordinamento, e in particolare nella legge 241/1990, attraverso le norme speciali che riguardano gli interessi "forti". Si tratta di norme che dettano una disciplina straordinariamente complessa, malgrado siano state emanate nell’ottica della semplificazione dei procedimenti, e che offrono a quegli interessi una tutela la quale, a differenza di quanto poteva accadere in passato, non può mai giungere ad impedire che si provveda e non è mai del tutto garantita da valutazioni di organi tecnici per quanto autorevoli, essendo in ultima istanza affidata a scelte politiche di livello governativo. Sulla reale “forza” giuridica di quegli interessi è, dunque, legittimo nutrire qualche dubbio: la loro difesa in concreto sembra ormai affidata più che agli organi tecnici alla trasparenza dei procedimenti e al controllo partecipativo e democratico sugli stessi.
Tracing the history of provincial councils during the last two centuries, it is evident that they were gradually liberated from subordination to the prefects and, after the Fascist era, they were given recognition by the Constitution, by the reforms of the nineties and by Constitutional Law no. 3 of 2001 which afforded them greater autonomy. But it also shows that their duties have always been (especially after the establishment of Regional Councils) fairly minor, so there have often been proposals to abolish them. If we also consider today’s prospects of federalism, however it develops, it is likely to focus more on regional and town councils than on provincial councils, and there have been renewed calls to abolish or reduce the number of provinces also in order to reduce the so-called ‘cost of politics’. Meanwhile, their number, from fifty-nine at the time of Unification, has risen to a hundred and ten without any decrease in the striking differences in surface area, number of municipalities, residents, or value added pro capite. A reduction in the number of provinces seems the only rational alternative to their outright abolition: the decision should look into the reasons for making savings compared with the opportunity of having an intermediate level of territorial government, which is directly representative and perhaps capable, if reformed, of mitigating the inadequacies of the many small municipalities in performing their duties.
La legislazione preunitaria, le leggi "Nasi" e "Rosadi", le "Bottai", la Costituzione, l'istituzione del Ministero, il Testo Unico, l'emanazione del Codice e le recenti modifiche allo stesso sono i fatti salienti della complessa storia, riassunta per evidenziare origini e sviluppi degli istituti di tutela dei beni culturali, oggi al centro di un dibattito animato dalle antitesi conservazione e valorizzazione, pubblico e privato, Stato e poteri locali. Lo studio è inteso come una premessa alla lettura del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, del quale in appendice si riporta il testo aggiornato.
Malgrado la sua importanza, il tema delle fonti è caratterizzato da una disciplina generale lacunosa,sommaria e obsoleta, nonché da gravi incertezze sul riconoscimento concettuale degli atti normativi e sulla loro gerarchia. Il saggio si occupa soprattutto degli atti amministrativi di normazione, considerandone, distintamente per quelli dello Stato e per quelli degli altri enti pubblici, il fondamento, i caratteri formali e i limiti di contenuto.
La salvaguardia della salute e dell’ambiente dagli inquinamenti trova considerazione nel nostro ordinamento, e in particolare nella legge 241/1990, attraverso le norme speciali che riguardano gli interessi "forti". Si tratta di norme che dettano una disciplina straordinariamente complessa, malgrado siano state emanate nell’ottica della semplificazione dei procedimenti, e che offrono a quegli interessi una tutela la quale, a differenza di quanto poteva accadere in passato, non può mai giungere ad impedire che si provveda e non è mai del tutto garantita da valutazioni di organi tecnici per quanto autorevoli, essendo in ultima istanza affidata a scelte politiche di livello governativo. Sulla reale “forza” giuridica di quegli interessi è, dunque, legittimo nutrire qualche dubbio: la loro difesa in concreto sembra ormai affidata più che agli organi tecnici alla trasparenza dei procedimenti e al controllo partecipativo e democratico sugli stessi.
While lawful interests have long since acquired substantial importance, the evolution from the administrative jurisdiction of annulment to a relation-based one clashes with the impossibility of the judge to take the place of the administration. Furthermore, the reasons for the decision of annulment comply with the administrative proceedings and the control of the judge has extended to a knowledge of the facts, with the only limit of questionable assessments, which are mostly reserved for the administration alone. The difficult distinction between ascertainments and questionable assessments, as one between "weak" and "strong" judgment on proceedings relating to the facts, may not be relevant if the administrative law judge orders the verification to the same resistant administration, making the court appoint a technical consultant. But the code of administrative law procedure precludes this possibility, specifying that verifications should be asked of "a public authority, not related to the parties to the trial" and that the appointment of the court-appointed consultant is an alternative to this request.
Considered how and for what reasons the nullity of administrative measures has been traditionally subject, except for some theoretical cases, at annulment procedure, it reconstructs the sibstantive and procedural rules now dictated from Articles 21-septies of the Law 241 of 1990, 31 and 114 of C.p.a. In particular, it shows that before the administrative judge an actio nullitatis is possible only in cases where it can do action against the silence-default and that nullity of measures which breaks or evades res judicata can be known principaliter only in judgement for compliance with res judicata.
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