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Valeria Corriero
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE
Area Scientifica
AREA 12 - Scienze giuridiche
Settore Scientifico Disciplinare
IUS/01 - Diritto Privato
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
La ricerca propone un ripensamento della materia degli atti di destinazione costitutivi di vincoli reali, la cui meritevolezza rappresenta non soltanto un’espressione del positivo esercizio dell’autonomia negoziale, ma anche un «vincolo» alla stessa. I vincoli di destinazione d’uso si compenetrano in un rapporto dialettico tra pubblico e privato, in funzione di utilità pubblica, sociale o individuale (artt. 2645-ter e quater c.c.). I temi più attuali sono riletti alla luce delle due nuove norme, che sollecitano l’esigenza di ricondurre ad una lettura unitaria la complessità delle manifestazioni negoziali all’origine di regimi atipici e funzionalizzati di beni. La destinazione attraversa il sistema del diritto civile in una dimensione multisettoriale e multilivello, che spazia dalle situazioni soggettive reali (ad es. di rilevanza ambientale, paesaggistica e culturale) a quelle personali e familiari, sino alla gestione della crisi di impresa. I vincoli reali di destinazione sono qualificabili come oneri reali, accomunati dalla meritevolezza degli interessi riferibili a persone ed enti beneficiari, pubblici o privati.
L’interpretazione costituzionale delle norme sulla filiazione naturale ha determinato nel corso degli anni una ristrutturazione dell’impianto codicistico (artt. 250-290 c.c.), realizzata dalla riforma del diritto di famiglia (l. 19 maggio 1975, n. 151) e dall’opera di “ingegneria adeguatrice” della dottrina e della giurisprudenza, culminata da ultimo, sotto il profilo legislativo, nella recente riforma sulla filiazione naturale (l. 10 dicembre 2012, n. 219, Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali).La riforma si ispira al principio di unicità dello stato di figlio (art. 315) e comporta la sostituzione delle parole «figli legittimi» e «figli naturali», ove presenti nel codice civile, con la parola «figli» (art. 1, comma 11, l. n. 219 del 2012), salvo l’utilizzo delle denominazioni di «figli nati nel matrimonio» e di «figli nati fuori del matrimonio».
La condotta contraria a buona fede di un coniuge in sede di esecuzione di una clausola dell’accordo di separazione per la vendita della casa coniugale, non qualificabile correttamente nel caso sottoposto al vaglio del giudice varesino come contratto preliminare a favore del terzo, trattandosi di un contratto ad effetti obbligatori rientrante in un collegamento contrattuale volto alla divisione della casa coniugale, è sanzionabile, quando si traduca in sede giudiziale nell’esercizio abusivo dello strumento processuale.
Il lavoro inquadra a livello sistematico e analizza criticamente la novella del 2010 in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, con particolare riferimento ai contratti tra imprese del comparto agroalimentare e tra imprese e consumatori. Il favor conciliationis nella mediazione civile deriva dal regime tributario e dalle agevolazioni fiscali. La procedura di conciliazione disciplinata dal codice di consumo (art. 140, comma 2, d.lgs. n. 206/2005) si inserisce nelle forme alternative di accesso alla giustizia (alternative dispute resolution) dei consumatori e prevede la possibilità da parte delle associazioni dei consumatori di attivare la procedura conciliativa, possibilità estesa anche al professionista chiamato in giudizio. Tale procedura conciliativa si caratterizza per la sua con connotazione collettiva, sí che non può essere attivata dal singolo consumatore. Il tentativo stragiudiziale obbligatorio di conciliazione nelle controversie agrarie era previsto dall’art. 46 della l. n. 203/1982, e attualmente è confluito nell’art. 11 del d.lgs. n. 150/2011, sí che restano attuali le questioni dottrinali e giurisprudenziali che originano dall’abrogata norma. La Camera nazionale arbitrale in agricoltura, quale sistema di risoluzione semplificata delle controversie, ha esteso l’arbitrato al settore agrario, in particolare a quello agrario comunitario, da sempre estraneo ai sistemi di risoluzione semplificata delle controversie. È prevista anche l’on line dispute resolutions (ODR), quale metodo di composizione on line delle controversie, sia relativo a liti derivanti dalle transazioni via internet, sia offline, sia relative al mercato B2C, business to consumer, sia al mercato B2B, business to business.
L’a. affronta il tema dei vincoli di destinazione posti a tutela dell’ambiente, del paesaggio, dei beni culturali e della salute, alla luce delle due recenti novelle del codice civile che hanno introdotto l’art. 2645 ter, sulla trascrizione di atti di destinazione per la realizzazione di interessi meritevoli di tutela (art. 1322, comma 2, c.c.), e l’art. 2645 quater, sulla trascrizione di atti costitutivi di vincoli di uso pubblico. L’archetipo dei vincoli legali di destinazione a scopo di tutela ambientale è rappresentato dall’onere reale gravante sui siti da bonificare. L’art. 253, comma 1, del d.lg. n. 152/2006 (c.d. Codice dell’ambiente) si configura come un modello tipico di vincolo di destinazione a scopo di tutela sanitaria e ambientale, che contribuisce a definire il contenuto atipico dei vincoli di destinazione previsti dagli artt. 2645 ter e quater c.c. Questi ultimi vincoli – di natura pubblica o privata (art. 2645 ter), o soltanto pubblica (art. 2645 quater) – sono tipici, in quanto previsti dal legislatore come schemi generali, il cui contenuto prescrittivo, tuttavia, è rimesso all’autonomia negoziale.
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