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Karl Gerhard Hempel
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Studi Umanistici
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-LIN/14 - Lingua e Traduzione - Lingua Tedesca
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH4 The Human Mind and Its Complexity: Cognitive science, psychology, linguistics, philosophy of mind
Settore ERC 3° livello
SH4_11 Pragmatics, sociolinguistics, discourse analysis
«(Un-)translatability». Translation theories in Italy: a «special way»? In Italy, modern theories of translation have developed lately, and occasionally reference has been made to a «special way» of Italian translation culture. From an overview about the tendencies since about 1960, it results that most studies and theoretical reflections in Italy are on literary translation and many scholars refuse the idea that a translation theory should exist. Research, however, early on succeeded in overturning the traditional idealistic prejudice of «untranslatability», developing an aesthetic approach that puts the accent on translation as part of a reception process of the literary text. During the last decades, the discussion about translation has caught up with tendencies in other macro cultures, being increasingly influenced by linguistics and mostly semiotics. Today, reflection on translation in Italy is multi-faceted, but continues to be characterized by specific focuses and interests.
traduzione di un articolo specializzato del campo numismatico
Guida del Museo Archeologico di Vaste
Classical archaeology is one of the few humanities in which several European languages, above all English, German, French and Italian, are used for specialized communication, in particular for scholarly publications. From previous research, it appears that non-English speaking archaeologists tend to feel a certain discomfort at the lack of impact of publications written in languages other than English. This article aims to analyze the attitudes of US classical archaeologists towards multilingualism and reception of non-English research publications. A survey of US university archaeologists was conducted, which demonstrates that they are convinced that scholarly communication in the field must remain multilingual, thus showing an attitude similar to that of their European colleagues. As for reception of non-English archaeological literature, language barriers seem to be growing, both in teaching and research, due to current US language and library policies.
traduzione, pubblicata con testo a fronte, di un articolo a carattere teologico
Der Artikel behandelt die sprachliche Situation in der Klassischen Archäologie, einer traditionell polyglotten Wissenschaft, in der mehrere europätsche Sprachen eine wichtige Rolle spielen. Anhand einer bibliografischen Untersuchung wird geklärt, dass Englisch, Deutsch, Italienisch und Franzöisch die überwiegend für Publikationen verwendeten Sprachen sind. Eine umfangreiche Fragebogenerhebung bei deutschsprachigen und italienischen Fachvertretern zeigt, dass im deutschsprachigen Raum eine entschieden plurilinguistische Auffassung vorherrscht, bei der dem Deutschen als geisteswissenschaftlicher Wissenschaftssprache eine Zukunft eingeräumt wird. Die italienischen Befragten lehnen ebenso wie die deutschsprachigen einen Übergang zum Englischen ab, entwerfen aber ein problematisches Bild von der Zukunft des Italienischen, dessen Bedeutung wohl eher zu niedrig eingeschätzt wird. Als sprachpolitische Maßnahmen bieten sich eine verstärkte öffentliche Diskussion über Wissenschaftssprachen und eine Untersützung der geisteswissenschaftlichen Forschung in ihren angestammten Organisationsformen an.
Im deutschsprachigen Raum ist seit Längerem das Bewusstsein dafür verbreitet, dass Wissenschaftskommunikation in Geisteswissenschaften in verschiedenen Sprachen erfolgen sollte und es eine Reihe von geisteswissenschaftlichen Fächern gibt, in denen das Deutsche als Wissenschaftssprache noch eine mehr oder minder starke Stellung hat. Aus neueren Forschungen ergeben sich Hinweise darauf, dass der mehrsprachige Charakter mancher traditionell ausgerichteter ‚Nischenfächer’ für das Deutsche als Wissenschaftssprache sich in den letzten Jahren nicht nur als widerstandsfähig erwiesen, sondern trotz des äußeren Drucks, der einen Übergang zum Englischen favorisiert, sogar eine gewisse Dynamik entwickelt hat. Bibliografische Untersuchungen und Umfragen bei deutschsprachigen und italienischen Fachexperten haben etwa für die Klassische Archäologie zeigen können, dass dort neben dem Englischen vor allem Deutsch, Italienisch und Französisch (seltener auch Neugriechisch und Spanisch) für Publikationen Verwendung finden und ein Übergang zur Einsprachigkeit von den Forschern selbst nicht gewünscht wird. Gleichzeitig legen viele der Befragten aber auch ein gewisses Unbehagen an den Tag, da sie für die fernere (z.T. auch nähere) Zukunft eine Verschiebung in Richtung auf das Englische hin befürchten und die Rezeptionsmöglichkeiten von nicht englischsprachiger Fachliteratur bereits heute für eingeschränkt halten. Aus einer Umfrage bei US-amerikanischen Klassischen Archäologen lässt sich jedoch entnehmen, dass diese sich des multilingualen Charakters ihrer Wissenschaft bewusst sind und die positive Haltung der europäischen Kollegen gegenüber der Mehrsprachigkeit teilen. Insbesondere bemühen sie sich trotz zurückgehender Sprachkenntnisse bei den Studenten und einer fremdsprachenfeindlichen Anschaffungspolitik vieler Forschungsbibliotheken weiterhin um eine adäquate Berücksichtigung der fremdsprachigen Fachliteratur.
traduzione di un breve testo sulla vita dell'Ordine Equeste del Santo Sepolcro di Gerusalemme
descrizione e interpretazione di un'immagine sacra
traduzione di un saggio sulla vita del pittore Eric Isenburger e di sua moglie Jula Isenburger
Traduzione di un articolo sulla storia dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme in Germania
Negli ultimi decenni gli studi sulla traduzione tecnica hanno prestato sempre maggiore attenzione al contesto dell’attività traduttiva, tentando di sviluppare metodi di ricerca che considerino gli aspetti culturali, testuali, funzionali, processuali e informatici. Sta emergendo così un quadro più veritiero e aggiornato che tiene conto della suddivisione del lavoro in varie fasi e della frequente collaborazione di più persone, nonché del coinvolgimento di committenti e agenzie di traduzione. La questione della qualità traduttiva è trattata soprattutto dai filoni di ricerca pragmatico-funzionali che mettono in evidenza le esigenze del destinatario e la necessità dell’adeguamento del testo alle usanze della cultura di arrivo, aprendo il tal modo la strada a studi specifici sui vari tipi di testo tecnico. Emblematico appare il caso dei manuali d’istruzione per l’uso, le cui caratteristiche per alcune macroculture importanti sono state definite in maniera sistematica, offrendo un panorama utile a chi esegue le traduzioni. Gli studi su manuali tradotti e l’analisi di alcuni sistemi di controllo della qualità diffusi in ambito professionale dimostrano però una propensione limitata a sfruttare nella prassi i risultati delle ricerche sulla traduzione, anche a causa di una mancata attenzione agli aspetti culturali. Il divario tra teoria e pratica, conseguenza di fattori strutturali e organizzativi, potrebbe essere ridotto se la ricerca contribuisse allo sviluppo di sistemi di documentazione tecnica e di controllo della qualità traduttiva basati su criteri validi.
L'archeologica classica è una delle poche discipline umanistiche in cui per la comunicazione specialistica vengono usate varie lingue europee, soprattutto inglese, tedesco, italiano e francese. Ricerche precedenti hanno dimostrato che gli archeologi non-anglofoni hanno un certo disagio di fronte all'impatto ridotto delle loro pubblicazioni se redatte in lingue diverse dall'inglese. Questo studio mira ad analizzare gli atteggiamenti degli archeologi statunitensi nei confronti del multilinguismo e della ricezione di pubblicazioni non inglesi. Si è eseguito un sondaggio presso archeologi in università americane, dal quale risulta la loro convinzione che la comunicazione scientifica all'interno della disciplina deve rimanere multilinguistica, un'idea simile a quelle espresse dai loro colleghi europei. Per quanto riguarda la ricezione della bibliografia non-inglese, le barriere linguistiche nell'insegnamento e nella ricerca appaiono comunque sempre maggiori, a causa delle politiche linguistiche e bibliotecarie negli USA.
Nell'articolo si analizza la situazione linguistica in archeologica, tipico esempio di una scienza umanistica e plurilinguistica. Ricerche bibliografiche dimostrano che per le pubblicazioni in tale disciplina si usa una serie di lingue europee, innanzitutto inglese, tedesco, italiano e francese. Da un sondaggio presso archeologi tedescofoni e italiano risulta che si vuole mantenere il plurilinguismo, anche se le prospettive per questo modo di comunicare non sono sempre positive giacché si teme che contributi alla ricerca in lingue diverse dall'inglese non vengano più recepite all'estero. In particolare si evince che l'atteggiamento del gruppo italiano verso il plurilinguismo appare meno convinto rispetto a quello tedesco, quando le ricerche e pubblicazioni in lingua italiana sembrano avere nel settore un grosso peso quantitativo e qualitativo. Infine si propongono misure di una politica linguistica per rafforzare il plurilinguismo nella comunicazione scientifica, in particolare una migliore informazione e discussione sui vantaggi di questo modello comunicativo, sull'effettiva ricezione delle pubblicazioni, p.es. in lingua italiana, che sembra molto più positiva di quanto credono gli stessi autori. Appare auspicabile un invito a continuare a pubblicare in varie lingue nelle riviste e nei convegni internazionali e a mantenere l'organizzazione tradizionale della ricerca.
trattazione della reggenza degli aggettivi all'interno di una grammatica
Il Sistema Museale di Vaste e Poggiardo è composto dal Museo Archeologico e dal Parco dei Guerrieri, frutto dei ritrovamenti effettuati nelle campagne di scavo dirette dal prof. Francesco D’Andria, dalle chiese rupestri di S. Maria degli Angeli e dei Ss. Stefani e, infine, dall’area naturalistica attrezzata dell’Arboreto didattico. Questo nucleo di beni culturali ed ambientali è contraddistinto da una segnaletica in magenta, colore che identifica Poggiardo nell’ambito del SAC, Sistema Ambientale e Culturale delle Serre Salentine. L’istituzione del Sistema Museale rappresenta un importante risultato cui si giunge dopo alcuni decenni di ricerche ed opere di tutela e valorizzazione condotte nell’ambito di una proficua collaborazione tra enti territoriali, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Università del Salento.
Traduzione di un articolo sulla storia dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
The contribution deals with typical problems in translating specialised texts belonging to Classical Archaeology, an example of a ‘humanistic’ science with a traditionally multilingual and multicultural character. As has been pointed out in previous studies on translation in humanities, difficulties are expected to depend on specific features, such as a marked influence of culture-bound text type conventions and a wide range of possible stylistic choices which allow to use a more personal style than in ‘exact’ sciences. The aim of the research, based on a corpus of Italian translations of German texts, is discussing the possible methodology for investigating about the various factors which may influence the translation process and its result(s), such as the choice of the strategy, the translator’s knowledge about text type conventions in academic writing and about the specific field. Two case studies point out that the application of a target-culture oriented translation technique risks altering the scientific and/or cultural position of the source text. The specific collocation of the source text in the scientific communication process sometimes calls for a visible contextualisation even in translation.
trattazione, per una grammatica, dei verbi tedeschi corrispondenti agli italiani "sapere", "conoscere" e "fare"
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