Effettua una ricerca
Stefano Cristante
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Storia Società e Studi sull'Uomo
Area Scientifica
Area 14 - Scienze politiche e sociali
Settore Scientifico Disciplinare
SPS/08 - Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Articolo di 12mila caratteri. Scrivo questo per giustificare l'inserimento di un articolo lungo solo una pagina. Si tratta tuttavia di una pagina molto ampia che ospita, come detto, un saggio di 12mila caratteri, in cui si relaziona la percezione delle teorie di McLuhan all'avvento e al tramonto del postmoderno.
In the context of the considerable and global increase of public attention to political commu- nication, the essay connects some keywords emerging from recent publications in the eld. The rst word is “storytelling”, considered as source for a new narrative vision about political leadership, an analysis of which is provided by the evaluation of Christian Salman’s book by the same title (Storytelling, 2007). The second word is “autobiography”, viewed as a powerful tool to introduce the symbolic meaning of a political gure and to identify the image of a nation (such in the case of Obama and his autobiographical books). The third word is “charisma”, a rather ambiguous term, crucial to understand the difference between hard, soft and smart power, as we nd in Nye (The Powers To Lead, 2008) and Castells (Communication Power, 2009). While Nye suggests that charisma results from the interweaving of soft and hard authority forms, Castells underlines the increasingly relevant relationships between power and communication. The new situation is based on the unstable balance between broadcasting and on line tools. In particular, TV news run after scandals and gossip, while social networks (and in general all the new me- dia web 2.0) announce a sort of self-mass-communication. Thus, the leaders’ skill to use the “right” media at the “right” time necessarily implies comprehension of the role of technology in postmodern society.
Analisi sociologica delle opere di un grande artista italiano, il disegnatore Andrea Pazienza (1956-1988), allo scopo di mettere in rapporto la sua carriera artistica con i collettivi e le avanguardie artistiche del suo tempo e con la cultura giovanile a cavallo tra gli anni '70 e gli anni '80, di cui fu uno dei maggiori interpreti.
L'articolo, attraverso la chiave di lettura offerta dal numero della rivista "Cahiers de Mediologie" dedicato al tema del lusso, identifica nella sempre multiforme categoria teorica dell'opinione pubblica varie forme di moderna degenerazione, tanto più quanto avanza la simbiosi tra creazione dell'opionione e sviluppo dei nuovi media digitali di massa. Ripercorrendo le tappe fondamentali che hanno portato dall'opinione pubblica borghese all'opinione nell'era delle moltitudini sociali, il saggio si presenta come sintesi di ragionamenti sociologici che intrecciano la comunicazione politica e le sue asimmetrie fenomenologiche. Nota: la breve foliazione del saggio è dovuta alle grandi dimesioni della rivista internazionale su cui stato pubblicato.
Classe operaia, roast beef e torta di mele. Rileggendo "Why is there no socialism in the United States?" Nel 1906 Werner Sombart, dopo un viaggio negli Stati Uniti, scrisse un piccolo libro sulla classe operaia americana e sulla sua inclinazione verso prospettive non socialiste. "Why is there no socialism in the United States?" è scritto in stile pamphlettistico, senza però rinunciare all'investigazione socoicologica e all'interpretazione statistica. Secondo Sombart, gli Stati Uniti rappresentano la più dinamica essenza dello spirito capitalistico, basato sull'abbondanza delle risorse naturali e sulla continua crescita di razionalità nel modo di organizzare il mondo industriale. La classe operaia americana riceve buoni salari rispetto a quella tedesca, e ne indirizza una gran parte verso le spese domestiche, l'abbigliamento e il cibo. Gli operai sono in genere rispettati nella società americana, e il loro status consente loro di di ambire a posizione politiche anche di rilievo. In genere i lavoratori accettano i valori capitalistici, e l'esistenza di un sistema bipartitico: entrambi i partiti sono impegnati a contendersi i seggi in una perenne corsa elettorale. Dopo 110 anni, "Why is there no socialism in the United States?" rappresenta un ottimo punto di partenza per analizzare l'attualità del sogno americano: la sua creazione culturale è sopravvissuta alle guerre mondiali, alla Grande Depressione, alla Guerra Fredda, ai conflitti etnici e di genere. Negli Stati Uniti non c'è il socialismo ma l'"Americanismo". Come hanno sostenuto Lipset e Marcks (2000), si tratta di una miscela di anti-statalismo, laissez faire, individualismo, populismo ed egualitarismo. Una miscela che merita di essere rivisitata a partire da questo breve e brillante saggio.
Corto Maltese nasce nel 1967 dalla matita del grande disegnatore veneziano Hugo Pratt. A quasi cinquant’anni di distanza, Corto è diventato non solo un personaggio cult della migliore graphic novel europea, ma anche un vero e proprio mito letterario del ’900, un antieroe che alla ricchezza preferisce libertà e fantasia. Stefano Cristante, in questo libro, oltre a rivivere i viaggi e le avventure del marinaio più ironico di tutti i tempi, si concentra su uno degli aspetti che rendono il suo personaggio quanto mai attuale: Corto Maltese è uno “straniero”, un apolide in perenne erranza. Non a caso, la sua fi gura unisce aspetto e carattere mediterraneo a una cultura anglosassone. Cristante, avvalendosi di un profi cuo confronto con i principali sociologi del Novecento che hanno analizzato la fi gura dello “straniero” (Sombart, Weber, Simmel, Park), mostra come la forza innovativa di Hugo Pratt consista proprio nella scelta di mettere in primo piano personaggi anomali e irregolari, solitamente relegati tra i “cattivi” delle storie a fumetti.
Dopo le teorie classiche sull'opinione pubblica di Habermas e Noelle-Neumann e l'affermazione dei sondaggi durante gli ultimi decenni, è necessario un nuovo atteggiamento di ricerca, basato sull'intuizione di Bourdieu che “lo stato dell'opinione, in un determinato momento, è un sistema di forze e di tensioni”. Il saggio accoglie la visione dell'opinione pubblica come uno stato permanente di conflitto tra quattro ambiti attoriali: i decisori, i media, i gruppi di interesse e di pressione e le moltitudini. L'importanza e l'autorità crescenti dei media, allo stesso tempo attori e campo di battaglia per gli altri attori, ridefiniscono i conflitti di opinione contemporanei: la doxasfera vive in un nuovo regime di cambiamento anche per la gigantesca diffusione dei social media e di internet. È questa la ragione principale per andare al di là della visione unicamente sociologica dell'opinione pubblica, tratteggiando un modello mediologico per la ricerca teorica e operativa.
Articolo dedicato al riesame del concetto di opinione pubblica con la presentazione del modello della doxasfera
After the classic theories by Habermas and Noelle-Neumann on public opinion and the achievements of opinion polls during the last decades, we need a new approach based upon Bourdieu's intuition that “the state of opinion is, in a given moment, a system of forces and powers”. The essay embraces the vision of public opinion as a permanent state of conflict among four performative environments: decision makers, media, interest and pressure groups, multitudes. Each environment draws specific actors intended as the main characters of the doxasphere, a general place to shape the conflicts. Every actor has different purposes, such as legitimation for the decision-makers (parties, leaders and governments), influence for the pressure groups, communication for the media, quality of life for the multitudes. The increasing importance and authority of media – both actors and battle field for the other actors – re-define the contemporary conflicts of opinion. The doxasphere lives in a new state of change also because of the successful spread of social media and the internet. This is the main reason to go beyond the solely sociological vision of public opinion, seeking a mediological model for theoretical investigations and operating researches.
Saggio predisposto per il Giornale Critico di Storia delle Idee, il cui argomento generale è "Il futuro negato, il futuro perduto e i futuri possibili"
Il rapporto tra comunicazione e società è stato ampiamente studiato nel XX secolo, in seguito alla diffusione dei mass media annunciati già durante il XIX secolo (fotografia, cinema, fumetto, telefono, radio, eccetera). Tuttavia la comunicazione è stata da sempre una delle variabili fondamentali dell’intera storia umana, e non solo della modernità matura. Attraverso un’indagine retrospettiva, il saggio analizza la comunicazione come un’invenzione adattativa del genere umano all’ambiente. Risposta vincente alla lotta primordiale per la sopravvivenza, la comunicazione caratterizza la specie umana dalle epoche precedenti alla strutturazione di un linguaggio orale condiviso. A partire dalla straordinaria duttilità del corpo umano come strumento multi-mediale e multi-espressivo, il saggio propone un revisionismo comunicativo che intercetta l’antichità, il medioevo e la prima modernità. Cinque sono le direzioni proposte per un’indagine ad ampio spettro del rapporto comuncazione-società nel passato: l’invenzione dei simboli, la condivisione dei significati, la creazione di reti, la costruzione del sapere, l’esercizio del potere.
Libro è il risultato di un'indagine sulla rappresentazione del potere nella città di Lecce, condotta da un'equipe di ricerca dell'Università del Salento coordinata dal sottoscritto.
Saggio sulla possibilità di leggere il Trittico di Bosch come installazione artistica e opera-mondo e non solo come capolavoro della storia dell'arte
Prefazione al volume di uno studioso che riprende il modello della doxasfera applicandolo all'ambito comunicativo ecclesiastico.
Assai poco si conosce della vita di Hieronymous Bosch. Nato probabilmente nel 1453 a s’Hertogenbosch (Brabante) passò tutta la sua vita nella città oggi olandese. Molte diverse direzioni di ricerca sono state tentate dagli specialisti per interpretare il suo più enigmatico e complesso capolavoro, il Trittico delle delizie (oggi esposto al Prado di Madrid). Il saggio ricostruisce l'affollamento di simboli del dipinto e le diverse testimonianze di studiosi che ne hanno tentato la decifrazione, ricercando all'interno delle condizioni sociali e culturali in cui si svolse l'attività artistica di Bosch la linfa problematica del suo lavoro. Il saggio rileva che il tentativo di ottenere una spiegazione definitiva del dipinto incontra tuttavia lo scoglio invalicabile di una proliferazione e moltiplicazione di senso, come rilevato da De Certau (1982), tipica dell'arte a cavallo tra tardo-medioevo e prima modernità.
L'articolo entra nel merito di un'esplorazione del lontano passato dell'Homo sapiens attraverso chiavi sociologiche e comunicative
Si tratta della pubblicazione di un saggio che compare in un volume collettaneo che contiene i principali dati della ricerca "Il Sud nella crisi", finanziata come PRIN 2009. Il saggio presentato è una sintesi dell'indagine dell'unità locale di Lecce ed è dedicato al trattamento mediale del Sud nelle news televisive e nelle fiction degli ultimi decenni.
Cosa c'è nella mente degli italiani quando di evoca la parola Sud? Puntare l'attenzione sulle rappresentazioni collettive del Sud significa innanzitutto voler comprendere se il modo in cui il Mezzogiorno d'Italia è stato mediaticamente pensato, raccontato e tipizzato è cambiato nel tempo. Attraverso un'indagine ad ampio spettro su telegiornali, stampa quotidiana, fiction televisiva, cinema e web viene vagliata criticamente la produzione di senso attribuita dai media al Sud tra gli anni '80 del secolo scorso e i nostri giorni. Il quadro che ne scaturisce registra una consistente rimozione dell'antica questione meridionale e un suo slittamento ideologico e semantico verso un apparentemente più tranquillizzante Fattore M (Mezzogiorno), cioè di un viluppo di problematiche e di atteggiamenti interpretativi ormai inestricabile e irrisolvibile. Oggi che tutti gli indicatori confermano la drammatica condizione del Sud all'interno di una crisi profonda e perdurante, occorre ammettere che la rimozione di un terzo dell'Italia dal dibattito nazionale non aiuta né il Sud né l'Italia.
The paper deals with the transformation of power at the local level, by making reference to Lecce, a middle city in the South of Italy (Salento), as a case study. The authors draw their empirical material from a wider sociological research on the same topic they have edited in 2014 (Cremonesini, Cristante, Longo 2014) and try to sketch how the crisis of traditional political parties has produced a renewed vitality of relational networks, yet by now unable to define a common strategy and to share common values and a common strategic project for city policies.
Si tratta di un articolo che presenta le molte sfaccettature del pensiero di McLuhan sui media elettrici ed elettronici, e attento in particolare alle ipotesi teoriche dello studioso canadese che hanno fatto parlare di una sua capacità di anticipazione di nuovi ambienti mediali per l'umanità e dei nuovi problemi connessi al loro uso e alla loro diffusione. Il saggio esamina criticamente l'elaborazione di McLuhan ricorrendo ad una discussione diretta delle sue affermazioni, tratte prevalentemente da "Understanding Media" (1964) e da materiali più rari, comprese alcune interviste al massmediologo contenute in volumi e in riviste degli anni '60 e '70 del secolo scorso.
Le grandi fiere medievali esaminate come fondamentale snodo economico, sociale e culturale del Medio Evo e come anticipazioni delle grandi Esposizioni Universali della modernità occidentale.
Ricognizione sui temi della ricerca sull'opinione pubblica, intesa come grande tema del pesniero contemporaneo
La maggior parte degli studi di storia sociale della comunicazione prende le mosse dalla fine dell'Ottocento, un'epoca in cui la comunicazione era già “comunicazione di massa” grazie ai giornali e alla comunicazione elettrica via telegrafo. Ma la costruzione sociale della comunicazione è evidente sin dall'alba dell'homo sapiens, quando le comunità tribali riescono a organizzare la vita intorno alla gestualità e alla parola, e cresce in complessità via via che nuovi mezzi di comunicazione vengono ideati e utilizzati. Obiettivo di questo volume è di andare a ritroso nel tempo, fino ad attribuire alla comunicazione un significato strategico nel cuore dell'intera storia umana. Dai poemi omerici ai Vangeli, dal monachesimo medievale alle strategie di comunicazione politica di Federico II, dal teatro elisabettiano ai discorsi dei deputati francesi durante la rivoluzione, dagli emblemi delle corporazioni medievali alle simbologie della potenza usate da Luigi XIV, Prima dei mass media racconta attraverso quali tappe fondamentali l'Occidente sia giunto alle soglie dell'elettricità, tecnologia che inquadra l'epoca dei mass media. Prima di essi l'umanità aveva già dietro di sé una ricca e affascinante storia comunicativa.
Analisi del rapporto tra nuovo fumetto italiano (seconda metà anni '70) e sensibilità giovanili rivolte in particolare verso la politica e la creatività
Investigation on Hermes. What is the secret of Hermes' success in all the ages, even beyond the far away ancient classic season? The essay recalls the extraordinary nature of the gods' messenger evoked in the Homeric Hymn: Hermes is the first god to achieve the Olympic divine condition by agreement (and not through immediate acknowledgement), and he is described as versatile, fast-minded, sly, eloquent, persuasive and swindler. However there are also other features in Hermes, sung by Homer and Hesiod: for instance his activity of accompanying the souls of the deads (Hermes Psychopompos), through which he becomes the messenger of Hades, the underworld's master. All the considered characteristics converge to make Hermes the prototype of the communicator, the god who protects and invents the communication itself – from writing to musical instruments – intended as a chance for human beings to promote innovation and change. Described by Mircea Eliade as the closer god to the human kind (“companion of the man” in Homer's Iliad), Hermes is seen as complementary to all the other divinities, in the same way communication is complementary to all human activities.
Curatela di uno speciale sul "Social Cinema" per conto della rivista Segno Cinema
Articolo dei curatori del volume "Il salotto invisibile" in cui si inquadrano modelli e definizioni del potere, poi utilizzati per l'investigazione teorica ed empirica sulla percezione del potere nella città di Lecce.
ABSTRACT: The relationship between communication and society has been extensively studied in the 20th Century, following the dissemination of mass media announced already during the 19th Century (photog- raphy, cinema, comics, radio, telephone, etc.). However, communication has always been one of the key variables of the entire human history, and not only of modernity. Through a retrospective survey, the es- say analyses communication as an adaptive invention of mankind to the environment. A winning answer to the primordial struggles for survival, communication distinguishes the human species from earlier times for the structuring of a shared oral language. Starting from the extraordinary flexibility of the human body as a multi-media and multi-meaningful tool, the essay offers a communicative revisionism that involves the antiquity, the Middle Ages and modernity. Sharing the idea of “the media as human extension” (McLu- han), the author proposes some examples for a new reading of single tales of the Odyssey, i.e. the sirens’ and the Cyclops’ episode. Eventually, five directions are proposed to run for a wide-ranging investigation of the relationship “communication-society” in the past: invention of symbols, sharing of meanings, crea- tion of networks, construction of knowledge and exercise of power.
Condividi questo sito sui social