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Sergio Bisciglia
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Politecnico di Bari
Dipartimento
Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria Civile e dell'Architettura
Area Scientifica
Area 14 - Scienze politiche e sociali
Settore Scientifico Disciplinare
SPS/10 - Sociologia dell'Ambiente e del Territorio
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH3 Environment, Space and Population: Sustainability science, demography, geography, regional studies and planning, science and technology studies
Settore ERC 3° livello
SH3_7 - Spatial development, land use, regional planning
Da uno studio di caso su un programma complesso di rigenerazione urbana e sul relativo processo di partecipazione sociale viene riportata in sintesi una riflessione sulla applicabilità della 'teoria dei campi sociali di forze' elaborata da Bourdieu, funzionale ad una più articolata e realistica ricostruzione ed interpretazione del campo partecipativo. Facendo rientrare per un verso la stessa azione, riflessiva e adattiva, del mediatore/ricercatore tra quelle di tutti gli altri portatori di interessi tale interpretazione non si limita alla elaborazione e alla sintesi delle istanze emergenti ma si estende alle logiche che strutturano i campi dei singoli e differenti attori sociali coinvolti
Il quadro dei nuovi strumenti legislativi e programmatici regionali pugliesi (PIRP, PIRU, PISU/PIST)in materia di rigenerazione urbana, edilizia residenziale sociale e sostenibilità dell'abitare rappresentano non solo il contesto nel quale attuare la riforma delle politiche abitative ma anche la cornice nella quale armonizzare e integrare attori e funzioni della riforma stessa. Il carattere innovativo dei programmi integrati, soprattutto in riferimento ai processi partecipativi, rendono necessario l'avvio di una riflessione ed una valutazione dell'efficacia di questi processi in termini di inclusione, eterogeneità e rappresentatività sociale. In mancanza di dati completi sui risultati di questa programmazione, dovuta al fatto che la loro implementazione è ancora in itinere, si ritiene possibile in questa fase procedere attraverso una comparazione degli strumenti legislativi dei PIRP e dei PISU evidenziando, anche con metodologie di analisi qualitativa, i presupposti cognitivi e teorici che stanno alla base delle scelte del legislatore.
Per lungo tempo il cinema ha cercato la città come scenario o come oggetto di rappresentazione. Oggi sono le città e i territori che cercano il cinema e le immagini che questo crea come fattori importante di identità culturale e di marketing. Ciò si traduce anche nell’importanza sempre maggiore che a queste immagini viene attribuita nell’influenzare alcune scelte di vita quotidiana: quelle che facciamo in quanto consumatori ma soprattutto le nostre scelte residenziali e quelle associate alle nostre esperienze di viaggiatori e di turisti. Questo libro propone un’analisi dei percorsi di formazione dell’immagine della città cinematografica, un’immagine pervasiva che si intreccia con la nostra esperienza reale ma che è anche in grado di produrre immaginari diffusi e una “socializzazione anticipatoria” dei luoghi, cioè quella conoscenza virtuale che ne abbiamo prima di viverli direttamente. L’analisi scompone l’eterogeneità dei fattori che convergono e spesso si sovrappongono nella produzioni di queste immagini della realtà, dei territori e dei luoghi - fattori che rientrano tra i discorsi di natura estetica e artistica ma anche nella prassi dell’industria culturale e delle sue filiere, che risentono delle generali atmosfere culturali tanto che dei singoli ambienti locali, della loro aspirazione ad una identità o ad una posizione vantaggiosa in un sistema economico competitivo.
Obiettivo della riflessione è la ricostruzione di un quadro generale della funzione degli spazi pubblici nello specifico caso della città di Bari e la definizione del ruolo che questi hanno avuto nel corpo della comunità nonché il peso ad essi attribuito dall’agenda della politica locale considerando un arco di tempo significativo per cogliere caratteri costanti e cambiamenti, corrispondente approssimativamente alle ultime 5 consigliature. I parametri e le cornici ritenuti coerenti a definire questo quadro sono stati: a) le logiche politico-amministrative che hanno disegnato l’attuale mappa degli spazi pubblici della città; b) i temi rilevanti per la comunità locale inerenti allo spazio pubblico urbano, evidenziati dai dibattiti pubblici o dalle tensioni sociali aperti su tali spazi – storici o nuovi; d) le fondamentali dinamiche d’uso sociale legate a questi spazi, determinanti a seconda dei casi il successo o il fallimento dei presupposti progettuali, il relativo ciclo di vita, l’emergenza di effetti non previsti, ecc. Relativamente alle dinamiche sociali e politiche che hanno portato all’attuale configurazione della trama degli spazi pubblici urbani, si è cercato di dare anche una risposta ad alcune questioni di portata più ampia, macro questioni dal carattere anche controverso. Una certamente può essere sintetizzata con la tesi secondo la quale ci troveremmo in una fase della storia della città che più di tutte ha creato e recuperato spazi pubblici ma che ha perso nello stesso tempo gli utilizzatori di tali spazi. A verifica di una tale tesi è stata condotta un'analisi sistematica degli spazi pubblici sovra e sottoutilizzati di Bari - utilizzando metodi di rilevazioni sul campo basati sull'osservazione. Una seconda questione è relativa invece alla declinazione locale della crisi generalizzata del soggetto pubblico locale come principale attore nella realizzazione delle opere e quindi anche degli spazi definiti pubblici. Come per altri casi urbani a Bari in effetti la produzione e la gestione di spazio pubblico nell’arco di tempo considerato sono rientrati sempre meno tra gli interventi diretti del soggetto pubblico e sempre più nell’azione dei privati, fortemente interessati a partecipare ai processi di trasformazione della città. L'ipotesi emersa induttivamente sulla base dell'analisi localizzata - ma che andrebbe verificata su un campione più ampio ed eterogeneo di casi - porterebbe a mettere in relazione tale tendenza alla ‘privatizzazione’ con peculiari declinazioni estetiche e funzionali dei 'nuovi' spazi pubblici.
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