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VIVAIO F.LLI CORRADO & C. SAS Di Pietro Angelo Corrado
Acronimo
Non Disponibile
Partita Iva
01553770742
Codice ATECO
Non Disponibile
Non Disponibile
Data di costituzione
Non Disponibile
Descrizione sintetica dell'oggetto sociale
Il Vivaio F.lli Corrado nasce a Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi, 20 anni fa e si occupa della produzione di piantine di ortaggi. Negli anni, si è sviluppato a tal punto da contare oggi su una superficie aziendale totale di 40.000 metri quadrati, di cui 28.000 coperti da serre-tunnel, oltre a locali per la semina e celle per la germinazione di ulteriori 500 metri quadrati, con una capacità produttiva di 30 milioni di piantine l’anno. Fiore all’occhiello del vivaio è la produzione di piante di anguria su portainnesto (innesto erbaceo) molto resistente all’attacco di agenti fitopatogeni di natura fungina e quindi adatti ad essere coltivati su terreni stanchi. Più recentemente, ha avviato la produzione di piantine di Carciofo Brindisino esenti da virosi e altri agenti fitopatogeni di natura fungina, ottenendo un certificato fitosanitario eseguito da un laboratorio convenzionato. La pre-moltiplicazione delle piantine di carciofo, è ottenuta da piante madri risanate grazie ad un Progetto – già certificato dalla Regione Puglia – con l’Università di Bari ed il CODIVABRI. Attualmente, il Vivaio partecipa al Progetto “BiodiverSo “ in collaborazione con l’Istituto di Virologia Vegetale del CNR di Bari dove lo scopo è quello di conseguire il risanamento di più varietà autoctone di carciofo presenti in ambito Regionale nonché, la individuazione di accessione di seme di Pomodorino “Mandurese” con un basso livello di suscettibilità alle infezioni virali.
L’utilizzazione dei fanghi di depurazione e dei materiali compostati, sta assumendo una crescente importanza sia dal punto di vista dello smaltimento dei rifiuti che come fonte di materia organica da utilizzare in produzioni orto-floricole e nelle colture da pieno campo. In tale ambito, risulta particolarmente importante, la sperimentazione di nuove tecnologie produttive, che possano abbattere la carica batterica e di nematodi e contemporaneamente ridurre l’azione negativa dei metalli pesanti presenti nei fanghi e nelle sostanze compostate. Tra le varie tecnologie testate da vari centri di ricerca a livello internazionale, il processo di ozonizzazione, con la sua azione fortemente ossidante sui materiali citati, potrebbe attutire i problemi sopradescritti. Verranno pertanto realizzati a livello sperimentale, impianti pilota per valutare dal punto di vista tecnico ed economico questa nuova tecnologia. La ricerca, prevederà inoltre una serie di analisi di laboratorio per valutare il grado di sanità e la concentrazione di metalli pesanti nei fanghi e compost ottenuti con tale procedimento. Dal punto di vista applicativo, i fanghi e i compost ottenuti, verranno valutati in attività produttive orto –floricole tipiche della regione Puglia.
Obiettivo generale del progetto è di valutare gli aspetti tecnico-gestionali per l’avvio di un’attività vivaistica per il carciofo “Brindisino” per generare sufficiente valore aggiunto alla produzione e tale da stimolare il rilancio della coltura nelle zone tradizionalmente vocate. Il processo di produzione sarà innovativo in quanto si svolgerà in vaso a ciclo chiuso e in ambiente controllato in modo da garantire in mantenimento dello stato fitosanitario del materiale di moltiplicazione iniziale mentre l’innovazione di prodotto sarà costituita dalla utilizzazione di germoplasma di carciofo Brindisino risanato sotto il profilo fitopatologico e caratterizzato sotto il profilo agronomico, due caratteristiche necessarie allo svolgimento di qualsiasi attività vivaistica che operi nel rispetto della attuale normativa.
Il punto di partenza del progetto è l'applicazione delle tecniche di risanamento e micropropagazione su germoplasma di carciofo degli ecotipi rifiorenti Locale di Mola tardivo e Troianello, nell'ottica di un ampliamento dell'offerta di piantine delle tipologie di carciofo pugliese già avviate, a salvaguardia di tali produzioni. Il progetto prevede di individuare piante di carciofo degli ecotipi suddetti da cui prelevare carducci da sottoporre a verifica per la presenza di infezioni virali fra i virus ritenuti pregiudizievoli per la qualità delle produzioni vivaistiche ed elencati nella determinazione Dirigente del Servizio Agricoltura della Regione Puglia n 447 del 3/08/2012 per il materiale di moltiplicazione di categoria CAC di carciofo. In base ai risultati di tale analisi, si prevede di sottoporre a risanamento i presunti cloni infetti, adottando il metodo che meglio si presta al risanamento dalle specie virali identificate. Contestualmente si proverà a risanare i presunti cloni con la crioterapia e a validarne in campo l'efficacia ed il mantenimento delle specifiche caratteristiche. Le attività di accertamento dello stato fitosanitario ex ante dei presunti cloni identificati, di risanamento e di accertamento dello stato fitosanitario ex post saranno effettuate dal Dipartimento di Scienze del Suolo della Pianta e degli Alimenti dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro (DISSPA-UNIBA). I F.lli Corrado & C S.a.S. ed i GAL coinvolti nel progetto, supporteranno il progetto nella fase di individuazione delle provenienze di cloni di carciofo Locale di Mola tardivo e Troianello, della loro raccolta e conservazione in modo da tenere a disposizione il germoplasma necessario alle attività di risanamento e miglioramento qualitativo del materiale di propagazione. I F.lli Corrado metteranno a disposizione un piccolo ambiente dove mantenere il materiale esitato dal processo di risanamento e radicato in condizioni idonee a prevenirne la reinfezione. La società Agritest s.r.lI. produrrà e metterà a disposizione del DISSPA i reagenti diagnostici necessari ad accertare lo stato fitosanitario dei presunti cloni, prima e dopo il processo di risanamento. Tale germoplasma costituirà la fonte primaria da cui attuare le prima moltiplicazione per costituire il materiale prebase secondo la citate determinazione Dirigente del Servizio Agricoltura della Regione Puglia n 447 del 3/08/2012. L'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia parteciperà agli aspetti relativi alla definizione dei protocolli tecnici di produzione del materiale di propagazione di “Carciofo Locale di Mola tardivo e Troianello esente da virus e funghi fitopatogeni”. In base al numero di presunti cloni risanati esitati ed ai limiti temporali del progetto, si procederà alla valutazione agronomica e produttiva in campi dimostrativi presso il DiSAAT e i vivai Corrado. Nel contempo parte dello stesso materiale di propagazione risanato verrà testato adottando il protocollo di micropropagazione messo a punto dal DISAAT e/o per avviare tecniche di inoculazione con funghi micorrizici di diversa provenienza (commerciale, mantenuti in purezza e nativi). Il confronto tra specie fungine mantenute in purezza nei laboratori del DiSAAT (G/omus viscosum e G. mosseae), quelle presenti nei più noti e affidabili formulati commerciali, ed ecotipi fungini nativi, sarà condotto attraverso lo studio dei parametri che influenzano l'efficacia della simbiosi, in particolare infettività e efficienza, ritenuti fortemente indicativi per il buon esito della tecnica. Le specie fungine risultate migliori saranno selezionate e rappresenteranno il materiale da trasferire, insieme con le tecniche di moltiplicazione, alle realtà produttive vivaistiche locali per la produzione di inoculo. Tecniche di coltivazione fuori suolo delle piante madri risanate, messe a disposizione del DISAAT, saranno adottate per l'ottenimento di carducci da sottoporre, nella fase di radicazione, ad inoculazione con le micorrize selezionate quale trattamento sostitutivo di quello con fitoregolatori auxinici. La scelta del ricorso a tale itinerario tecnico per la produzione di piantine di carciofo di qualità potrà trovare maggiore sostenibilità tecnica, economica ed ambientale in base alla possibilità di estendere il periodo di coltivazione ben oltre quello richiesto per la produzione di materiale di propagazione per l'impianto di nuove carciofaie. In tale direzione il DISAAT avvierà una valutazione della produzione di biomassa ottenibile dall'impianto fuori suolo in termini quantitativi e qualitativi al fine di uno sfruttamento dei principi attivi in essa contenuta nel settore farmacologico e biomedico. Il livello qualitativo delle biomasse prodotte in termini di stabilità, concentrazione e biodisponibilità delle molecole bioattive specifiche del carciofo sarà investigato dal partner Azienda SANDEMETRIO. La disseminazione a livello territoriale dei risultati è un altro degli obiettivi del progetto.
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