Risorse a basso impatto ambientale e sistemi colturali innovativi nei processi produttivi della filiera regionale del carciofo rifiorente
Acronimo
RICAR
Tipologia Ambito fonte
Regionale
Programma
DGR Puglia "Ricerca in Agricoltura" 2012-2014
Call / Bando / Intervento specifico
Avviso per Proposte proget. di Ricerca e Speriment. in Agricol.
Capofila/Coordinatore
Università Degli Studi Di Bari Aldo MoroSoggetti Partner Pugliesi
- Università Degli Studi Di Bari Aldo Moro
- VIVAIO F.LLI CORRADO & C. SAS Di Pietro Angelo Corrado
- Agritest Srl
- Consorzio Di Difesa E Valorizzazione Delle Produzioni Agricole Dell'Ambiente E Del Territorio Rurale Della Provincia Di Brindisi
- GRUPPO DI AZIONE LOCALE TERRA DEI MESSAPI
- GRUPPO DI AZIONE LOCALE DaunOfantino
- Gruppo Di Azione Locale Sud Est Barese S.c.a R.l.
- SANDEMETRIO OPIFICIO ERBORISTICO Srl
Soggetti Partner Non Pugliesi
- Non Disponibile
Referente Scientifico
Costo Totale del Progetto
134.000,00 €
Contributo Totale del Progetto
98.440,00 €
Data di inizio
2016
Data di fine
30/09/19
Abstract
Il punto di partenza del progetto è l'applicazione delle tecniche di risanamento e micropropagazione su germoplasma di carciofo degli ecotipi rifiorenti Locale di Mola tardivo e Troianello, nell'ottica di un ampliamento dell'offerta di piantine delle tipologie di carciofo pugliese già avviate, a salvaguardia di tali produzioni. Il progetto prevede di individuare piante di carciofo degli ecotipi suddetti da cui prelevare carducci da sottoporre a verifica per la presenza di infezioni virali fra i virus ritenuti pregiudizievoli per la qualità delle produzioni vivaistiche ed elencati nella determinazione Dirigente del Servizio Agricoltura della Regione Puglia n 447 del 3/08/2012 per il materiale di moltiplicazione di categoria CAC di carciofo. In base ai risultati di tale analisi, si prevede di sottoporre a risanamento i presunti cloni infetti, adottando il metodo che meglio si presta al risanamento dalle specie virali identificate. Contestualmente si proverà a risanare i presunti cloni con la crioterapia e a validarne in campo l'efficacia ed il mantenimento delle specifiche caratteristiche. Le attività di accertamento dello stato fitosanitario ex ante dei presunti cloni identificati, di risanamento e di accertamento dello stato fitosanitario ex post saranno effettuate dal Dipartimento di Scienze del Suolo della Pianta e degli Alimenti dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro (DISSPA-UNIBA). I F.lli Corrado & C S.a.S. ed i GAL coinvolti nel progetto, supporteranno il progetto nella fase di individuazione delle provenienze di cloni di carciofo Locale di Mola tardivo e Troianello, della loro raccolta e conservazione in modo da tenere a disposizione il germoplasma necessario alle attività di risanamento e miglioramento qualitativo del materiale di propagazione. I F.lli Corrado metteranno a disposizione un piccolo ambiente dove mantenere il materiale esitato dal processo di risanamento e radicato in condizioni idonee a prevenirne la reinfezione. La società Agritest s.r.lI. produrrà e metterà a disposizione del DISSPA i reagenti diagnostici necessari ad accertare lo stato fitosanitario dei presunti cloni, prima e dopo il processo di risanamento. Tale germoplasma costituirà la fonte primaria da cui attuare le prima moltiplicazione per costituire il materiale prebase secondo la citate determinazione Dirigente del Servizio Agricoltura della Regione Puglia n 447 del 3/08/2012. L'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia parteciperà agli aspetti relativi alla definizione dei protocolli tecnici di produzione del materiale di propagazione di “Carciofo Locale di Mola tardivo e Troianello esente da virus e funghi fitopatogeni”. In base al numero di presunti cloni risanati esitati ed ai limiti temporali del progetto, si procederà alla valutazione agronomica e produttiva in campi dimostrativi presso il DiSAAT e i vivai Corrado. Nel contempo parte dello stesso materiale di propagazione risanato verrà testato adottando il protocollo di micropropagazione messo a punto dal DISAAT e/o per avviare tecniche di inoculazione con funghi micorrizici di diversa provenienza (commerciale, mantenuti in purezza e nativi). Il confronto tra specie fungine mantenute in purezza nei laboratori del DiSAAT (G/omus viscosum e G. mosseae), quelle presenti nei più noti e affidabili formulati commerciali, ed ecotipi fungini nativi, sarà condotto attraverso lo studio dei parametri che influenzano l'efficacia della simbiosi, in particolare infettività e efficienza, ritenuti fortemente indicativi per il buon esito della tecnica. Le specie fungine risultate migliori saranno selezionate e rappresenteranno il materiale da trasferire, insieme con le tecniche di moltiplicazione, alle realtà produttive vivaistiche locali per la produzione di inoculo. Tecniche di coltivazione fuori suolo delle piante madri risanate, messe a disposizione del DISAAT, saranno adottate per l'ottenimento di carducci da sottoporre, nella fase di radicazione, ad inoculazione con le micorrize selezionate quale trattamento sostitutivo di quello con fitoregolatori auxinici. La scelta del ricorso a tale itinerario tecnico per la produzione di piantine di carciofo di qualità potrà trovare maggiore sostenibilità tecnica, economica ed ambientale in base alla possibilità di estendere il periodo di coltivazione ben oltre quello richiesto per la produzione di materiale di propagazione per l'impianto di nuove carciofaie. In tale direzione il DISAAT avvierà una valutazione della produzione di biomassa ottenibile dall'impianto fuori suolo in termini quantitativi e qualitativi al fine di uno sfruttamento dei principi attivi in essa contenuta nel settore farmacologico e biomedico. Il livello qualitativo delle biomasse prodotte in termini di stabilità, concentrazione e biodisponibilità delle molecole bioattive specifiche del carciofo sarà investigato dal partner Azienda SANDEMETRIO. La disseminazione a livello territoriale dei risultati è un altro degli obiettivi del progetto.
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