Effettua una ricerca
Exhicon Information And Communication Technology S.r.l.
Acronimo
Non Disponibile
Partita Iva
Non Disponibile
Codice ATECO
62.01.00
PRODUZIONE DI SOFTWARE, CONSULENZA INFORMATICA E ATTIVITÀ CONNESSE
Data di costituzione
Non Disponibile
Descrizione sintetica dell'oggetto sociale
Non Disponibile
In una società sempre più "della conoscenza", "dell'apprendimento", nella quale le comunità si caratterizzano come "virtuali", più fluide e senza riferimento spaziale, per la quale la capacità di accesso al sapere e alle informazioni e di rinnovamento (produzione utilizzazione/diffusione di conoscenze) costituiscono competenze essenziali, .Open Knowledge' e .Open Contents' sono destinati a divenire di primaria importanza. Si tratta di sistemi di produzione e diffusione basati sulla disponibilità degli individui a creazione, modifica e trasferimento di conoscenza, di digital commons' non esauribili che incoraggiano creatività e collaborazione. I Sistemi on-line risultano ancora difficilmente efficaci nella condivisione di conoscenza tacita e nelle attività di collaborazione. Gli Open Content, invece offrono una prospettiva intrigante; essi rappresentano l'unico sistema on-line capace di impegnare un sistema cognitivo complesso ed evolvente in collaborazioni ampie, per diversificazione e quantità dei contributors coinvolti e delle conoscenze gestite, e i cui effetti comportano una modifica di "contenuti" liberamente accessibili e distribuibili.
Il progetto è finalizzato a sviluppare, sperimentare ed automatizzare (attraverso lo sviluppo di un prodotto software) una metodologia per l’analisi e il miglioramento dei processi ad elevata intensità di informazione. La metodologia esamina i sistemi informativi (flussi di comunicazione e processi decisionali) che si instaurano nell’ambito di un processo e consente di individuare la forma di coordinamento più adatta alla gestione del processo stesso. In particolare, sulla base della descrizione de (i) la struttura del processo in esame, (ii) la forma di coordinamento adottata e (iii) il contesto (ed altri eventuali fattori che dovessero emergere come rilevanti durante l’esecuzione del progetto), è possibile valutare il “carico di coordinamento” indotto dai sistemi informativi. Questo può essere distinto con relazione ai flussi di comunicazione e ai processi decisionali che emergono nel processo, nonché riferito all’intero processo ovvero a singole risorse, in quest’ultimo caso in modo da evidenziare i colli di bottiglia.
Finalità: Il progetto si propone di ricercare e sviluppare strumenti bioinformatici e biotecnologici altamente innovativi per analizzare l’espressione genica e proteica dei tumori del colon-retto, del rene e del cavo orale al fine di identificare nuovi marcatori molecolari utili alla loro diagnosi precoce. La finalità del progetto ha un’immediata ricaduta sia sulle conoscenze biologiche di base che sulle possibili applicazioni cliniche in campo oncologico. Partners: La proposta progettuale si basa su una collaborazione multidisciplinare di cinque Unità di Ricerca (UR) afferenti a IRCCS (Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” - San Giovanni Rotondo), Istituti Universitari (Facoltà di Scienze Biotecnologiche – Bari e Facoltà di Medicina e Chirurgia - Foggia), Istituti CNR (ISSIA ed ITB - Bari) ed un’azienda, l’Exhicon ICT (Trani, Bari), operante nel settore dell’Information Technology e business partner IBM. Obiettivi Scopi di questo progetto sono: • ricerca e sviluppo di nuove metodologie computazionali per l’analisi e la rappresentazione dei dati di espressione genica e proteica del cancro • identificazione e validazione clinica e funzionale di marcatori biologici tumore-specifici da utilizzare nello screening dei tumori del colon-retto, del rene e del cavo orale. Attuazione La realizzazione del progetto è garantita dal know-how e dalla expertise delle UR, dalla disponibilità di tutte le risorse cliniche ed infrastrutturali, e dalla partecipazione dell’Azienda per la realizzazione progettuale applicativa e il veicolamento dei risultati ottenuti. Il project management includerà un comitato esecutivo con compiti decisionali ed operativi, diretto dal coordinatore scientifico e composto da almeno un rappresentante delle UR e un rappresentante della impresa coinvolta. Rilevanza Il progetto è rilevante per diversi motivi. Innanzitutto, esso si inserisce nel settore di ricerca strategico della Biotecnologia così come si evince sia dal VI Programma Quadro per la Ricerca elaborato dalla Commissione Europea sia dai programmi strategici di ricerca industriale elencati nel Programma Nazionale della Ricerca (PNR) 2005-2007. Inoltre, esso prevede la creazione di nuove figure professionali, attraverso la formazione di giovani ricercatori con forti competenze multidisciplinari, figure queste altamente richieste dal mondo del lavoro. Il progetto prevede l’attivazione di assegni di ricerca e borse post-doc da attribuire a giovani ricercatore per una quota pari al 46 % del totale delle spese di personale dedicato ad attività di ricerca. Il progetto prevede altresì collaborazioni con ricercatori di chiara fama internazionale tramite contratti di sabbatical international. Infine, i risultati del progetto sono di interesse per politiche di sanità pubblica dal momento che esiste una forte richiesta di strumenti clinici per la diagnosi precoce dei tumori. Impatto sul sistema industriale pugliese Il sistema produttivo pugliese è attualmente carente nel settore strategico della bioinformatica, una scienza con una forte connotazione di interdisciplinarietà che gestisce strumenti ad elevato contenuto tecnologico. Pur tuttavia, nell’ambito degli interventi speciali CIPE per lo sviluppo del Mezzogiorno (distretti tecnologici) nella nostra Regione è stata proposta la costituzione di un Distretto High-tech e di un Distretto Biotecnologie. Emerge quindi chiaramente come la prossima costituzione in Puglia di Centri di Ricerca High-tech e Biotecnologici necessiti di competenze bioinformatiche per gestire, integrare, analizzare, ed utilizzare dati complessi di tipo biologico e medico. La ricerca e lo sviluppo di nuovi strumenti di bioinformatica per l’analisi di espressione genica e proteica del cancro e di dispositivi nanotecnologici per la diagnosi precoce dei tumori potrà servire da: • supporto per nuove attività imprenditoriali e professionali ad alto contenuto tecnologico generate come spin-off dalle attività di ricerca • trasferimento di conoscenze e competenze tecnologiche alle imprese di informatica e biotecnologia • sviluppo di una rete di laboratori pubblico-privati di ricerca industriale e di centri per l’innovazione in cui viene sviluppata l’attività di ricerca applicata regionale per la sua valorizzazione industriale
Il progetto ha lo scopo di potenziare le capacità produttive e competitive delle imprese ICT nello sviluppo del software ed, in particolare, nello sviluppo di applicazioni d’impresa flessibili che possano cooperare con altre applicazioni eterogenee. La cooperazione deve essere effettuata con applicazioni legacy delle imprese utilizzatrici o con applicazioni esterne alle stesse imprese; pertanto la cooperazione applicativa deve avvenire attraverso tecniche innovative che coprano le modalità attualmente più utilizzate. Poiché lo scenario produttivo della Puglia è caratterizzato da una forte presenza di imprese piccole, le applicazioni di impresa devono poter essere acquisite gradualmente ed economicamente nei processi produttivi qualunque sia la dimensione dell’impresa destinataria. Perciò, l’innovazione produttiva delle imprese ICT deve prevedere lo sviluppo ( produzione e manutenzione) di applicazioni basate su workflow che orchestrino applicazioni, strumenti e uomini per l’esecuzione di uno o più processi di business interrelati tra loro. I workflow orchestranti corrispondono a modelli di processi che a, loro volta, sono la composizione di componenti di modelli di processo. Pertanto, quando un’impresa vuole automatizzare una parte di essa utilizza le componenti di processi che, insieme, formalizzano i processi di business che si desidera automatizzare. Quando la stessa azienda vuole estendere l’automazione a nuovi processi di business, utilizza nuove componenti di processi che si integrano con quelle precedenti, sono trasformati in workflow che, a loro volta, integrano nuove componenti di applicazione. In questo modo l’applicazione di impresa si estende con la gradualità desiderata dall’impresa utilizzatrice. Le applicazioni devono essere sviluppate con criteri di generalità; ovvero devono poter essere utilizzate da imprese di differenti caratteristiche organizzative e merceologiche. Allora è necessario che le applicazioni siano utilizzabili da utenti di profili differenti pertanto, il progetto si occupa di innovare le tecnologie per le interfacce flessibili. I domini applicativi su cui il progetto di ricerca si impegna sono tutti quelli che oggi potenziano le imprese utilizzatrici nel Marketing, nella Vendita, nella erogazione di Servizi, nella Gestione delle Risorse Umane, nella Distribuzione e nell’Approvvigionamento. Perciò, il progetto di ricerca indagherà sulle innovazioni che le tecnologie ICT possono apportare nella costituzione delle filiera dell’informazione e della conoscenza a supporto dei processi dei settori appena detti. Una volta conferite ad un’impresa utilizzatrice di ICT le capacità informatiche e di telecomunicazioni che tutte le precedenti innovazioni possono produrre; l’impresa destinataria potrebbe non essere in grado di competere con le sue concorrenti più grandi perché essa è carente nelle capacità necessarie per costituire nella sua organizzazione tutti i processi previsti dalla catena del valore. Nel caso del sistema produttivo pugliese questo è un caso frequente a causa del grande numero di piccole imprese che costituiscono il sistema produttivo pugliese. Perciò, il progetto di ricerca si pone il problema di individuare le innovazioni tecnologiche che consentano di costituire, all’interno di comunità di interesse, imprese virtuali attraverso la cooperazione di tante imprese piccole che conferiscono alla virtuale le capacità di cui dispongono. L’impresa virtuale insieme avrebbe tutte le capacità necessarie per la sua competizione. Il progetto inquadra tutti i suoi obiettivi nella costruzione di una stabile infrastruttura per la produzione dell’innovazione nelle ICT. Questa deve occuparsi di selezionare risultati di ricerca che, integrati, possano essere trasformati in innovazione che potenzino le capacità produttive delle imprese ICT. Inoltre, l’innovazione nello sviluppo deve mirare ad archetipi (concetti e prototipi dimostrativi) che potenzino le imprese virtuali utilizzatrici di ICT e, con esse, le imprese reali che le costituiscono. A filiera di produzione dell’innovazione si affianca un processo di formazione che produca ricercatori ed operativi per il trasferimento delle innovazioni alle imprese ICT e degli strumenti che queste producono alle imprese utilizzatrici. Per costruire la filiera dell’innovazione il progetto aggrega 7 unità di ricerca universitarie con 81 ricercatori. I docenti, ricercatori di queste unità sperimentano anche un piano di formazione che deve alimentare risorse umane specialistiche per il buon funzionamento delle filiera. Per sperimentare l’efficacia della filiera, rispetto ai risultati che si desiderano avere e che sono stati decritti precedentemente, sono coinvolte nel progetto 13 imprese ICT e 6 imprese utilizzatrici di diversi settori produttivi. Il progetto, nella sua prima fase crea un primo portafoglio di innovazioni che è trasferita alle imprese, le tecnologie, come prototipi dimostrativi, sono sperimentati e migliorati continuamente. L’efficacia delle innovazioni si misurano sulla base di quanto esse siano in grado di potenziare le imprese ICT per farle produrre rapidamente ed economicamente quanto serve al potenziamento delle imprese utilizzatrici di ICT. Al termine del progetto i prototipi dimostrativi provati saranno consegnati alle imprese ICT che potranno industrializzarli.
Condividi questo sito sui social