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Ughetta Vergari
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Storia Società e Studi sull'Uomo
Area Scientifica
Area 14 - Scienze politiche e sociali
Settore Scientifico Disciplinare
SPS/01 - Filosofia Politica
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
The relationship that binds ethics and politics to human life is becoming increasingly stronger and calls for a reflection on the very concept of human life, embedded in the “bio” prefix which is shared by bioethics and biopolitics. Dwelling upon these issues has led to two certainties. On the one hand, the need for a unitary benchmark for the concept of life and the relevant consideration of the concept of human nature, which might be the only way to avoid evaluations and decisions that could put life in jeopardy. On the other hand, the close relationship that binds biopolitics to bioethics, and these two to bioeconomics, is feasible only by means of the human rights paradigm. The cases studied are related to the Human Papilloma Virus Infection and the relevant vaccine which is on the market, to birth management, and to the far too many cases of Caesarean sections (CS). These are cases that might be considered as emblematical in so far as they portray the broad range of health policies management worldwide, and yet, highlight the dramatic North/South divide.
La necessità sempre più improrogabile di un confronto diretto con l’orizzonte del bios, di quella vita, cioè, che è oggetto di valutazioni etiche, ma anche di decisioni politiche e giuridiche, fa da sfondo e da filo conduttore all’analisi condotta nel lavoro. Attraverso l’articolata elaborazione foucaultiana del biopotere e della biopolitica, viene messa in luce l’implicazione sempre più diretta che lega la politica alla vita umana, considerata nei suoi aspetti biologici e naturali, e che è il risultato di una svolta epocale del rapporto che fin dall’antichità ha unito “vita” e “politica”. Soprattutto in età moderna, infatti, al paradigma della sovranità si sono affiancate pratiche di governo, dirette sia verso i singoli individui che verso intere popolazioni, che, avvalendosi del biopotere, hanno manifestato la tendenza a controllare e a regolamentare i processi fondamentali della vita. Tuttavia è emerso anche come i dispositivi di biopotere abbiano messo in luce un intrinseco contrasto tra la tendenza a custodire e potenziare il bios e la tendenza opposta a negarlo, tanto da aver indotto a parlare di una biopolitica affermativa e di una biopolitica negativa. Oggi, poi, l’intimo legame esistente tra scienza e vita fa riemergere l’attualità del paradigma biopolitico nell’ambito di tutti i programmi di governo rivolti alle politiche sanitarie. A tal riguardo, si è focalizzata l’attenzione in particolare su due questioni: la commercializzazione del vaccino contro lo Human Papillomavirus e l’eccessivo aumento del ricorso al taglio cesareo in ostetricia. Si tratta di problematiche ad ampio raggio, che necessitano di un’analisi a livello globale, dalla quale emergono i forti contrasti esistenti tra diverse realtà mondiali; il divario tra paesi ricchi e paesi poveri e la difficoltà a garantire diritti umani fondamentali, come il diritto alla salute, infatti, emergono in tutta la loro drammaticità.
Il volume mira a cogliere i tratti salienti del rapporto tra politica e tecnologie attraverso un confronto interdisciplinare che metta in luce l'odierna realtà nella quale informazione e conoscenza rappresentano le leve per lo sviluppo della società dell'informazione. In tale prospettiva la tendenza è quella di un superamento della divisione dei saperi e di una connessione dei fattori abilitanti che concorrono a ricomporre i mutamenti sociali, politici, economici e giuridici in atto, in un sistema di relazioni in cui la conoscenza e la condivisione della stessa rappresentano una risorsa comune.
Partendo da suggestioni hegeliane e schmittiane, nel contributo viene applicato il paradigma biopolitico foucaultiano a fenomeni come immigrazione, clandestinità, terrorismo, che hanno un ruolo primario nel dibattito politico sulle questioni mediterranee.
Il problema delle migrazioni è uno dei temi più pressanti del nostro tempo. L'articolo si propone di evidenziare come l'impatto delle migrazioni potrebbe risultare, nel lungo periodo, drammatico per i governi democratici e il tema della cittadinanza potrebbe essere minato in un ipotetico scenario ipermigratorio. Un ruolo decisivo nei processi migratori è infine costituito dai confini e dalla loro peculiarità di definire la linea di demarcazione tra esclusione e inclusione.
Il contributo si propone di definire le due discipline della Bioetica e della Biopolitica, evidenziandone i differenti approcci e proponendo una riflessione sui possibili rischi che il progresso pone in essere e sulle violazioni attuabili dei diritti umani fondamentali.
Il contributo si propone una riflessione critica sull'influenza che il fenomeno religioso continua ad avere sulla sfera pubblica e in particolare si incentra sul legame tra fede e scienza, che è uno degli ambiti da cui maggiormente trapelano tensioni, e sul ruolo che la politica, soprattutto là dove sono in gioco questioni che riguardano direttamente la vita, deve assumere al fine di rintracciare un orizzonte di senso che permetta di pensare ancora una possibile comunità aperta e plurale.
Il contributo si propone di analizzare il welfare in chiave di dispositivo biopolitico che ha determinato, all'interno dei sistemi liberali, una gestione ed economicizzazione delle vite, facendo leva soprattutto sul binomio rischio-sicurezza.
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