Effettua una ricerca
Saverio Sticchi Damiani
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Scienze dell'Economia
Area Scientifica
Area 12 - Scienze giuridiche
Settore Scientifico Disciplinare
IUS/10 - Diritto Amministrativo
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
il delicato rapporto tra territorio ed energia necessita di una soluzione di tipo normativo razionale ed oculata, con esplicito riferimento alle procedure amministrative concernenti le autorizzazioni per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica a mezzo di fonti rinnovabili.
Non risultano precedenti studi monografici dedicati ai consorzi fra cooperative finalizzati alla partecipazione alle procedure di affidamento di contratti pubblici. Questo dato, a prima vista, sorprende, ove si consideri che i consorzi fra cooperative sono intrecciati al complesso universo giuridico degli appalti pubblici da un legame più che secolare, in forza di una legislazione (in parte ancora vigente) che risale agli albori del XX secolo; nel corso dei decenni, la loro importanza all’interno del panorama delle figure soggettive rilevanti per il diritto dei contratti pubblici non è in alcun modo diminuita, ed anzi è aumentata, così come sono cresciuti il loro impatto e la loro dimensione in termini economici e occupazionali; in più, proprio i consorzi fra cooperative sono stati, e tuttora restano, oggetto di un’elaborazione giurisprudenziale densa e problematica, alla quale si è aggiunto il significativo contributo dell’Autorità di Vigilanza (oggi ANAC). Le ragioni della scarsa attenzione riservata dalla dottrina al tema derivano, in realtà, dalla notevole complessità di quest’ultimo: il diritto cooperativo, già di per sé problematico, nel momento in cui viene a contatto con il diritto dei contratti pubblici dà luogo a un mix affascinante ma di non semplice decifrabilità tra le sfere del diritto privato/commerciale e del diritto pubblico/amministrativo. Il volume, oltre ad una ricognizione dell’evoluzione storica del modello dal 1909 ad oggi, propone un filo di Arianna in grado di guidare non solo gli “iniziati” della materia, ma anche gli operatori che quotidianamente praticano il mercato delle commesse pubbliche, focalizzando l’attenzione su alcuni “nodi” che: - assurgono a connotati-chiave di identificazione e differenziazione del peculiare modello dei consorzi fra cooperative rispetto a tutte le altre figure aggregative di operatori economici; - sintetizzano i problemi più discussi nel dibattito giurisprudenziale e oggetto di numerosi interventi normativi; - contengono in sé le sfide che, in prospettiva, il modello dei consorzi fra cooperative si trova a fronteggiare anche per il futuro. Tali nodi sono, in particolare, i seguenti. A) Il particolare e identitario legame di «immedesimazione organica» che lega i consorziati al consorzio, fulcro di una «poligonalità complessa dei rapporti giuridici tra stazioni appaltanti, consorzi di cooperative, consorziate e terzi»; sul punto, emergono impostazioni differenti tra la giurisprudenza amministrativa, con riferimento alle relazioni con le stazioni appaltanti, e la giurisprudenza della Cassazione, con riferimento ai rapporti con i terzi; in ogni caso, proprio da tale nesso organico, trascendente schemi ordinari quali il mandato e il subappalto, discendono importanti e non scontati corollari in termini di regime giuridico e di responsabilità. B) Il carattere solo «imperfetto» del «parallelismo» con la contigua – ma distinta – figura dei consorzi stabili. C) La possibilità di partecipazione contemporanea alla stessa procedura di gara del consorzio e dei consorziati non designati dal consorzio medesimo come esecutori. D) La possibilità per il consorzio di sostituire i consorziati designati (nel volume si analizzano le fattispecie, i momenti temporali e i limiti relativi a tale sostituibilità). E) Il non agevole coordinamento tra la disciplina dei consorzi fra cooperative e la disciplina antimafia; nel volume viene condotta, in particolare, una serrata analisi critica alla novella del Codice Antimafia originariamente introdotta dall’art. 27 della l. 161/2017, che aveva generalizzato l’obbligo di riferire la documentazione antimafia indistintamente a tutti i consorziati, anche se titolari di quote di partecipazione infinitesimali nel consorzio di cooperative, evidenziandone i profili di dubbia compatibilità sul piano comunitario e costituzionale e di problematica armonizzazione con
Il contributo è diretto ad analizzare l'art. 38 del D.lgs. 163/2006 (c.d. Codice dei contratti pubblici): in particolare, la norma detta i requisiti di ordine generale che deve possedere la controparte negoziale della Pubblica amministrazione e, pertanto, riveste fondamentale importanza nell'ambito delle procedure di affidamento dei contratti pubblici. L'analisi del dato positivo è accompagnata dallo scrutinio della giurisprudenza più recente formatasi in materia di cause di esclusione.
La relazione tenuta in occasione del Convegno "Procedura, procedimento, processo" svoltosi ad Urbino nel giugno 2007, è divenuta un interessante spunto di riflessione su uno degli aspetti di maggiore originalità dell'ordinamento comunitario, rappresentato dal peculiare intreccio delle funzioni pubbliche. La tradizionale indistinzione tra funzione normativa e funzione amministrativa, infatti, oltre a riverberarsi sulla struttura dei procedimenti amministrativi comunitari, determina conseguenze di non poco momento sul sistema di tutela giurisdizionale approntato dai Trattati. L'opera analizza proprio tali peculiarità alla luce della indistinzione delle funzioni, assunta a "filo rosso" o, meglio, chiave di lettura dei segnalati aspetti di originalità che connotano l'ordinamento comunitario.
Obiettivo dello studio è verificare se ed in quale misura sia possibile far coesistere il principio di supremazia del diritto comunitario, attraverso il quale hanno trovato formale giustificazione i tentativi di emendare le violazioni del diritto sovranazionale cristallizzate in provvedimenti amministrativi nazionali divenuti inoppugnabili ovvero in sentenze rese dal giudice interno passate in giudicato, ed il principio di autonomia procedurale degli Stati membri che, invece, postula l'inoppugnabilità dell'atto non tempestivamente impugnato e l'intangibilità della res iudicata.
Condividi questo sito sui social