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Francesco Paolo Losavio
Ruolo
IV livello - Collaboratore Tecnico E.R.
Organizzazione
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Dipartimento
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Area Scientifica
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Settore Scientifico Disciplinare
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Settore ERC 1° livello
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Settore ERC 2° livello
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Settore ERC 3° livello
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Obiettivo del progetto "Recupero, caratterizzazione, Salvaguardia e Valorizzazione di leguminose e cereali daGranella e foraggio IN Puglia" - SaVeGraINPuglia (Misura 214 azione 4 sub.a, PSR 2007-2013) sezione cerealicola è la preservazione delle risorse genetiche cerealicole nei luoghi dove da almeno 80 anni sono state tradizionalmentecoltivate e dove sono ancora oggi variamente distribuite negli 11 ambiti di paesaggio inclusi nel Piano PaesaggisticoTerritoriale Regionale (PPTR). A tal fine sono state sinergicamente avviate azioni volte al reperimento di informazionistoriche, raccolta di antiche risorse genetiche vegetali locali, allevamento delle stesse al fine di procedere alla lorocaratterizzazione morfologica e genetica, risanamento, conservazione in situ nei luoghi dove sono state individuate.Le informazioni storiche sono state reperite in biblioteche inserite in ciascuno dei sei poli regionali afferenti alSistema Bibliotecario Nazionale (SBN), in biblioteche regionali, collaborando con i Gruppi di Azione Locale,associazioni culturali, esperti di settore e raccogliendo testimonianze di anziani agricoltori che hanno memoria delletecniche colturali, proverbi, ricette, usi rituali relativi alle risorse.Sono stati raccolti circa 78 campioni ed i siti di reperimento georeferenziati. I campioni sono stati catalogati econservati ex situ a basse temperature o mediante propagazione. Nell'ambito territoriale del Gargano, Monti Dauni, AltaMurgia, Murgia dei Trulli ed Arco Jonico Tarantino sono stati reperiti grani duri (Triticum durum desf.) e grani teneri(Triticum aestivum L.) e tra quest'ultimi in prevalenza la Bianchetta. Nel Tavoliere salentino e Salento delle Serre,prevalentemente orzo (Hordeum vulgare L.) ed avena (Avena sativa L.). In tutta la regione e in particolare nel Salento,prevale come coltura cerealicola di antica tradizione il grano duro Senatore Cappelli. Una sezione dei campioni è statasottoposta a risanamento fitosanitario e caratterizzazione morfologica, genetica, tecnologica, nutrizionale. Lacaratterizzazione morfologica e la propagazione a fini conservativi sono state eseguite in campi catalogoopportunamente predisposti al fine di procedere alle verifiche di alcuni caratteri. Per sei risorse cerealicole è statoinoltre possibile completare l'intero ciclo di azioni previste dal progetto, inclusa la conservazione in situ pressol'azienda detentrice della risorsa. Per tutte sono state predisposte schede di segnalazione, storiche e di caratterizzazionenonché schede digitali seguendo le indicazioni riportate nel Piano Nazionale sulla Biodiversità di interesse Agricolo(PNBA) e nei descrittori dell'International Board for Plant Genetic Resources (IBPGR).L'integrazione dei dati rilevati nell'ambito di ciascuna attività di reperimento, risanamento, caratterizzazione,conservazione in situ ed ex situ, ha messo in luce un possibile modello di conservazione dinamica dei cereali.
L'istituto di Bioscienze e BioRisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBBR) ha coordinatole attività dei venti partner del progetto provvedendo alle verifiche scientifiche ed amministrativesuddivise secondo le differenti macro-tipologie di risorse raccolte ed oggetto del programmaapprovato: leguminose, cereali e foraggere. L'attività di coordinamento scientifico si è avvalsadell'ausilio di tre aziende esterne che hanno agevolato, con i loro servizi, il raggiungimento degliobiettivi definiti nell'ambito delle attività di indagini storiche e bibliografiche, rilievi, raccolta eprima caratterizzazione, caratterizzazione morfologica, raccolta dati relativi agli agricoltori perla conservazione in situ, immissione dati nella banca dati di progetto, supporto agli utenti per laimmissione dati. Per le attività di coordinamento relativa alla gestione amministrativa e alla verificacontabile amministrativa ci si è avvalsi di una società e, per la gestione dati AGEA, di un consulenteesterno che si è occupato della immissione dati sul portale. E' stato infine affidato ad una aziendalocale la gestione dei tre eventi programmati nell'ambito del progetto e che hanno visto convolti tuttii partner.L'organigramma interno è servito a definire, nell'ambito delle due macro-tipologie leguminose ecereali, le aree d'intervento del personale del CNR-IBBR di Bari. Sono stati pertanto creati gruppi adhoc per indagini storiche, esplorazione del territorio, conservazione, caratterizzazione, risanamento,immissione dati, gestione informatica, segreteria e gestione amministrativa.
A collecting expedition has been carried out in the central part of Calabria region, south Italy; it has been concentrated onReventino, Serre, Occitan and Albanian areas that were covered in certain coinciding sites in the past. In totality, 50 accessionsbelonging to 14 taxa were collected from 8 collecting sites, representing mainly highly variable old landraces of vegetables andcereals and, especially, of pulses; most of them that appear severely threatened by genetic erosion are still cultivated, at certain level,by old farmers and directly used by their families. A comparison of the results of the previous missions that have been carried out inCalabria region that preserve valuable crop genetic resources on farm shows the large degree of genetic erosion for all crops collected.The results stressed the need to conserve a considerable amount of material endangered and the necessity of our ongoing care fortheir preservation either on farms or ex situ in genebanks. The complementarity of both conservation methods is needed.
Nel biennio 2009-2010 l'ALSIA ha effettuato il censimento di tutta la biodiversità agricola nell'area del Pollino,nel settore frutticolo, orticolo e cerealicolo utilizzando per la mappatura il metodo eco-geografico. Nel corso dellamappatura sono state individuate diverse vecchie varietà di patate, la cui coltivazione è diffusa in tutto il territorio delParco e si spinge anche oltre i mille metri di altitudine.Le vecchie varietà oggetto di questo studio sono state rinvenute nei comuni di San Severino Lucano, Terranovadi Pollino e Teana, presso aziende agricole mappate all'interno dei siti di conservazione.Lo studio, effettuato dall'ALSIA in collaborazione con il CNR-IBBR durante il periodo 2011-2013, ha permessodi testare alcune varietà coltivate tradizionalmente in Basilicata, evidenziando valori interessanti sia dal punto di vistaquantitativo che qualitativo rispetto alle varietà commerciali usate come testimoni.I descrittori adottati per la caratterizzazione morfo-agronomica sono stati ricavati principalmente dal lavoropubblicato da Huamán et al. (1977), integrandoli con quelli delle LINEE GUIDA del PNBA. I valori sono stati rilevatiin prove annuali in appezzamenti individuati e selezionati nell'areale di Rotonda (Valle del Mercure) presso l'aziendaagricola sperimentale dimostrativa "Pollino" dell'ALSIA. Oltre alle 8 varietà locali, oggetto dello studio (Patata Biancadi Teana, Patata Casale, Patata Bianca di Terranova del Pollino, Patata Paesana Bianca, Patata Paesana Gialla, PatataRossa di Teana e Patata Rossa di Terranova del Pollino, Patata Marca), sono state inserite nei campi anche due varietàcommerciali come testimoni di riferimento. Ogni varietà scelta è stata inserita in parcelle distinte, secondo uno schemasperimentale a blocchi randomizzati con 3 ripetizioni.I rilievi in campo sono stati effettuati su 10 piante seguendo la naturale evoluzione delle principali fasifenologiche della pianta, partendo dalla semina dei tuberi ed effettuando una serie di misurazioni a cadenza regolare pervalutare tutti i caratteri scelti per lo studio. Dai campi sono stati prelevati dei campioni per ciascuna varietà locale e peruna sola varietà commerciale utilizzata come testimone per le determinazioni biochimiche.Dal punto di vista strettamente produttivo, l'ecotipo che ha prodotto un maggior numero di tuberi per piantanell'arco dei tre anni è risultato essere la "Paesana Gialla", anche se con una notevole variabilità all'interno dellapopolazione, mentre dal punto di vista della produzione media stimata per ettaro la più produttiva è risultata la "PatataRossa di Terranova del Pollino".Il lavoro di caratterizzazione bio-agronomica intrapreso ha evidenziato una serie di peculiarità che rendonointeressanti queste vecchie varietà per il consumatore moderno. Tali varietà sono state oggetto di una primacaratterizzazione per individuare differenze e caratteristiche specifiche per poter realizzare, in una fase
Diverse specie di leguminose si prestano bene alla coltivazione come piante da orto e al consumo fresco. Tra queste, nell'ambito del progetto PSR PugliaBiodiverSO (http://biodiversitapuglia.it/) sono state reperite varietà locali di fava (es. Fava grande di Castellana) e di fagiolino (es. il Fagiolino di Deliceto). Una particolare attenzione merita il fagiolino dall'occhio (Vigna unguiculata (L.) Walp.), specie di origine africana, presente in Italia meridionale con due tipologie: il fagiolino pinto (gruppo unguiculata) e il fagiolino a metro (gruppo sesquipedalis). Nonostante considerato raro e sempre più sostituito dal comune fagiolino di origine americana (Phaseolus vulgaris L.), il fagiolino pinto è ancora largamente apprezzato e spunta prezzi più alti nei piccoli e grandi mercati ortofrutticoli dell'Italia meridionale. In Puglia, il fagiolino dall'occhio viene consumato esclusivamente sotto forma di baccello fresco, al contrario di quanto avviene nel centro-nord Italia, in Africa, e in altri Paesi, dove viene impiegato soprattutto come seme. Il monitoraggio del territorio regionale ha consentito la raccolta di varietà locali definendo l'areale di diffusione, le pratiche agricole, gli usi e le tradizioni legate al consumo. La coltivazione del fagiolino pinto è per la gran parte limitata a piccoli orti e destinata all'autoconsumo e alla vendita nei mercati locali, in particolare nella provincia di Bari, in Salento e in misura minore nelle altre province pugliesi. Il fagiolino a metro risulta molto meno diffuso ed è stato rinvenuto in pochissimi siti nelle province di Bari e Brindisi. Questa coltura ha mostrato una discreta variabilità genetica tra le accessioni raccolte in diversi siti e più raramente anche all'interno della stessa accessione, dove possono essere presenti forme differenti volutamente conservate dagli agricoltori. Il fagiolino pinto presenta interessanti potenzialità di sviluppo sul mercato nazionale.
L'attività svolta dal CNR-IBBR nell'ambito del progetto "Recupero, caratterizzazione, salvaguardia e valorizzazione di leguminose e cereali da granella e foraggio in Puglia" (SaVeGraINPuglia) finanziato dalla regione Puglia (Misura 214 azione 4 sub a, PSR 2007-2013) ha avuto come obiettivo primario il reperimento di semi e informazioni relative alle leguminose da granella tradizionalmente coltivate nella regione. Il monitoraggio del territorio regionale ha consentito la raccolta di oltre 100 campioni appartenenti a 8 diverse specie (Cicer arietinum L., Phaseolus vulgaris L., Vicia faba L., Lens culinaris Medik., Pisum sativum L. , Lathyrus sativus L., Lupinus albus L., Vicia articulata Hornem.). Allo scopo di assicurare la permanenza sul territorio regionale delle varietà a maggiore rischio di erosione genetica, alcune delle aziende presso cui è stato reperito tale materiale sono state coinvolte nell'attività di conservazione in situ
The collaboration agreement between A.L.S.I.A and the Pollino national park (DCS 518 of 12.23.2008) provides, among other aims, the joint implementation of the mapping of typical products of the Pollino area. With this chief purpose and with the collaboration of the University of Basilicata and the Plant Genetics Institute of CNR of Bari, in 2009 a research project started for monitoring, collecting and conservation of autochthonous crop genetic resources (CGR) cultivated in the municipalities of Pollino National Park (Basilicata area). The mapping of CGR and estimation of their degree of erosion and extinction are in progress; these data will be useful also to prioritize interventions of safeguarding activities. In this first paper the strategies and methods chosen for the purposes of the project and the first results concerning mainly the fruit trees CGR are reported.
Il recupero, la propagazione a fini conservativi e la caratterizzazione di antiche varietà di leguminosee cereali reperite in Puglia nell'ambito del progetto SaVeGraINPuglia, sono divenute azioni strategicheper la salvaguardia della biodiversità regionale.In quest'ambito il CNR-IBBR ha condotto attività di propagazione e caratterizzazione morfologica dialcune risorse di leguminose e cereali da granella reperite nell'ambito del progetto. L'attività è statacondotta nell'annata agraria 20014/2015 per leguminose e cereali in agro di Altamura (BA), C.daVernacchiola e per i cereali presso l'Azienda didattico-sperimentale "Martucci" dell'Università degliStudi di Bari sita in Valenzano (Bari).Per le leguminose sono state esaminate in agro di Altamura 21 popolazioni locali: 11 di Vicia faba L.,9 di Lathyrus sativus L. ed 1 di Cicer arietinum L.; per i cereali 24 campioni di Triticum aestivum L.,21 di Triticum durum Desf 5 di Hordeum vulgare L., 3 di Avena sativa L. ed 1 di Zea mays L., raccoltein Puglia. Presso l'Azienda "Martucci" a Valenzano sono state esaminate singole piante relative a 24popolazioni di Triticum aestivum L., 21 di Triticum durum Desf, 5 di Hordeum vulgare L., 2 di Avenasativa L.La caratterizzazione morfologica è stata effettuata utilizzando schede di rilevamento caratteripredisposte dal CNR-IBBR per il progetto SaVeGRaINPuglia sulla base di quanto riportato nel PianoNazionale sulla Biodiversità di interesse agricolo e nei descrittori dell'International Board for PlantGenetic Resources (IBPGR).I dati di caratterizzazione raccolti e la documentazione fotografica relativa alle varie fasi fenologichesono stati archiviati nella banca dati del progetto. Il materiale raccolto è stato sottoposto alleconvenzionali procedure richieste per la conservazione ex situ presso le strutture del CNR-IBBR.
Legume, cereal and forage landraces, selected over the time by local farmers and well adaptedto the climatic conditions of the Apulia region, are threatened by genetic erosion resulting from thegradual spread of more productive varieties. In order to collect, preserve and store these landracesin National or Regional gene banks (ex situ conservation) and/or directly in field under the strictlycontrol of local farmers (on farm conservation, a type of in situ conservation) a regional safeguardproject was established within the framework of the European Agricultural Programms for RuralDevelopment. The primary objective of the project, named with the acronym SaVeGraINPuglia, isthe collection, safeguard and preliminary evaluation and valorization of legume, cereal and foragelandraces present in the Apulia region.About 150 landraces were collected in different habitat and areas outside and inside protectedareas where traditional agricultural practices still survive. The collected germplasm was stored andsafeguarded both ex situ and in situ through the application of appropriate, international protocols.A preliminar characterisation is in progress. The project activities, coordinated by the Institute ofBiosciences and Bio-Resources of the National Research Council (IBBR-CNR) was carried out incollaboration with 20 partners operating in the regional territory and belonging to public researchorganizations, universities, parks, private companies and associations.The preliminary results of the project will be presented to enphasize the potential use oflandraces for the promotion of local products and the development of sustainable agricultu
This study is a continuation of a research started in 1996 to study and safeguard theagrobiodiversity in Italian linguistic islands by the Institute of Plant Genetics of the C.N.R. ofBari (Italy) and the Institute of Crop Science of Kassel University (Germany). In 2011additional three collecting missions were carried out in the Franco-Provençal, Croatian, andOccitan linguistic areas. In all 146 accessions were collected belonging mainly to landracesof cereals, pulses and vegetables. Even if these linguistic areas still conserve worthy cropgenetic resources (e.g. rye and wheat in Occitan districts, common beans in Franco-Provençalvillages of Apulia region), a strong genetic erosion of the most typical crops was recorded.Safeguarding these crops both ex situ and in situ is thus a matter of urgency.
Le attività svolte dal CNR-IBBR nell'ambito del progetto BiodiverSO finanziato dalla regione Puglia (Misura214 azione 4 sub a, PSR 2007-2013) hanno riguardato un gran numero di specie e forme diverse di piante orticolereperite sul territorio pugliese durante le numerose missioni di raccolta di germoplasma.Particolare interesse ha suscitato il fagiolino dall'occhio [Vigna unguiculata (L.) Walp.], presente in Puglia condue tipologie: il fagiolino pinto e il fagiolino al metro. Si tratta di una specie di origine africana, le cui forme coltivatevengono suddivise in 5 gruppi; il fagiolino pinto appartiene al gruppo unguiculata, mentre il fagiolo al metro appartieneal gruppo sesquipedalis.Nonostante considerato raro e sempre più sostituito dal comune fagiolino di origine americana (Phaseolusvulgaris L.), il fagiolino pinto è ancora largamente apprezzato e spunta prezzi più alti nei piccoli e grandi mercatiortofrutticoli. In Puglia, il fagiolino dall'occhio viene consumato esclusivamente sotto forma di baccello fresco, alcontrario di quanto avviene nel centro-nord Italia, in Africa, in Asia ed in altri Paesi, dove viene impiegato soprattuttocome seme secco.Il monitoraggio del territorio regionale ha consentito la raccolta di oltre 22 campioni di varietà localiappartenenti alla specie V. unguiculata. Per quelle più note e/o tradizionali è stato definito l'areale di diffusione, lepratiche agricole, gli usi e le tradizioni legate al consumo di questo prodotto. La sua coltivazione, per la gran partelimitata a piccoli orti e destinata all'autoconsumo, è praticata in particolare nella provincia di Bari, in Salento e inmisura minore nelle altre province pugliesi. Il fagiolino a metro risulta molto meno diffuso ed è stato rinvenuto inpochissimi siti nelle province di Bari e Brindisi.La maggior parte delle varietà locali presenta semi generalmente di colore bianco opaco con una caratteristicamacchia scura intorno all'ilo ("occhio", da cui il nome). Altre mostrano seme nero, marrone chiaro o molto scurotendente al nero occasionalmente con variegature o piccole macchie circolari. In alcune forme l'ilo presenta unacolorazione differente.Dalle indagini molecolari basate su marcatori SSR (microsatelliti), questa coltura ha mostrato una discretavariabilità genetica tra le accessioni raccolte in diversi siti e più raramente anche all'interno della stessa accessione,dove possono essere presenti forme differenti volutamente conservate e riseminate di anno in anno dagli agricoltori.
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