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Francesca Vessia
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA
Area Scientifica
AREA 12 - Scienze giuridiche
Settore Scientifico Disciplinare
IUS/04 - Diritto Commerciale
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
1. Il problema. 2. Il danno per i creditori sociali della società partecipante. 3. L’applicabilita' del divieto di espropriazione delle quote. 4. La revocabilita' degli acquisti: i presupposti. 5. L’applicazione analogica della disciplina sull’opposizione dei creditori nella costituzione di patrimoni destinati e argomenti impeditivi. 6. Insuperabilita' degli ostacoli all’applicazione analogica dell’art. 2447-quater. 7. Il ricorso alla costituzione di un patrimonio destinato per disciplinare l’acquisto delle partecipazioni in societa' di persone. Critica. 8. Conclusioni.
1. Introduzione. – 2. Il mercato rilevante dei big data. – 3. Intese e pratiche collusive. – 4. Lo sfruttamento abusivo di posizione dominante per possesso di data-set: barriere all’ingresso, pratiche escludenti, rifiuto di licenza e pratiche leganti. – 5. Le concentrazioni tra imprese che detengono dati. – 6. La discriminazione dei prezzi e i prezzi personalizzati: quale illecito? – 7. Conclusioni (non definitive).
1. Il contesto dei mercati digitali e i problemi di concorrenza legati ai big data. – 2. Quale mercato rilevante per i big data. – 3. Intese e pratiche collusive legate al possesso di data-set. – 4. Lo sfruttamento abusivo di posizione dominante e i foreclosure effects dovuti ai big data. – 5. L’intreccio delle problematiche antitrust con la protezione dei dati personali: dilemma tra approccio autonomistico o combinato. – 6. Le concentrazioni tra imprese che detengono dati: dai cases (del passato) alle soluzioni (del futuro). – 7. La discriminazione dei prezzi e i prezzi personalizzati: quale illecito? – 8. Considerazioni (non conclusive) sulle funzioni-obiettivo del diritto antitrust nell’era digitale.
Vengono esaminate dapprima la funzione della nota integrativa rispetto agli altri documenti che compongono il bilancio di esercizio e la successione cronologica della stratificazione normativa, fino alla ricezione da parte dell'Italia dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. Successivamente vengono passate al vaglio analiticamente tutte le singole voci elencate nella nota integrativa spiegando, per ciascuna di esse, la ratio, l'ambito di applicazione e le questioni maggiormente controverse.
Il commento all'art. 2427-bis esamina prima l'ambito di applicazione della disposizione e a quali società si applichi tale norma; poi quali sono le informazioni sugli strumenti derivati e derivati su merci che devono essere fornite nella nota integrativa; le informazioni da dare in caso di immobilizzazioni finanziarie iscritte a un valore superiore al fair value e infine quali siano i criteri di determinazione del fair value, alla luce dei principi contabili internazionali IAS/IFRS.
1. La concorrenza: origini e nozioni. - 2. La disciplina civilistica della concorrenza: i monopoli legali. - 3. I divieti legali di concorrenza. - 4. I limiti convenzionali della concorrenza. - 5. Gli atti di concorrenza sleale. - 6. Le fattispecie. - 7. La disciplina degli atti anticoncorrenziali. - 8. Il diritto antitrust nazionale e la coesistenza con quello europeo. - 9. La legge antitrust italiana e il suo ambito di applicazione soggettivo e oggettivo. - 10. Le intese restrittive della concorrenza. - 11. L’abuso di posizione dominante. - 12. Le concentrazioni. - 13. Le sanzioni antitrust
1. I diritti di proprietà intellettuale e industriale: caratteri comuni e differenziali. - 2. Il diritto d’autore: oggetto del diritto, requisiti di validità, costituzione del diritto.- 3. Il contenuto del diritto d’autore: diritti morali e patrimoniali. - 4. Le opere collettive.- 5. I diritti connessi e le libere utilizzazioni. - 6. Trasferimento del diritto patrimoniale e tutela. - 7. Invenzioni industriali e tutela brevettuale. - 8. Requisiti di brevettabilità. - 9. Il contenuto del diritto di brevetto e le invenzioni dei dipendenti. - 10. La cessazione del diritto di privativa e il trasferimento del brevetto. - 11. La tutela del brevetto e delle invenzioni non brevettate. - 12. I modelli di utilità, i disegni e modelli
1. Caratteri comuni. - 2. La ditta e i suoi principi di formazione. - 3. Il trasferimento della ditta. - 4. L'insegna. - 5. Il marchio e le fonti di disciplina. - 6. Le funzioni e le tipologie del marchio. - 7. Requisiti di validità. - 8. La tutela del marchio registrato. - 9. La tutela del marchio registrato. - 10. Il trasferimento e la licenza del marchio. - 11. Altri segni distintivi tipici e atipici.
1. Premessa. – 2. La nozione di “ente” alla luce dell’art. 19, comma 6, d.l. n. 78/2009. – 3. La ratio dell’esenzione dello Stato dalla responsabilità da direzione e coordinamento. – 4. La natura imprenditoriale dell’attività svolta dalle società in house e miste. – 5. Compatibilità del controllo analogo con lo statuto privatistico delle società in house providing e natura speciale di queste società. – 6. Sussistenza o meno dell’attività di direzione e coordinamento ex art. 2497 ed applicabilità della responsabilità alle società in house providing. – 7. L’applicabilità della responsabilità da direzione e coordinamento alle società miste.
1. Premessa. - 2. L’ammissibilità della partecipazione in s.n.c. da parte di società di capitali: le soluzioni anteriori alla riforma societaria. - 3. La soluzione introdotta con il D.Lgs. 17/01/2003, n. 6 (artt. 2361 c.c. e 111-duodecies disp. att.) e il quadro delle legislazioni europee. - 4. Le condizioni di validità della partecipazione per la s.p.a., s.r.l. e s.a.p.a. - 5. Le conseguenze della mancanza di autorizzazione dell’assemblea: a) la società di fatto con soci-società di capitali e la sua fallibilità - 6. b) Gli obblighi contabili della società di capitali partecipante e della s.n.c. partecipata. - 7. La partecipazione in s.n.c. da parte di società di persone e altri soggetti di diritto. - 8. La disciplina applicabile alla s.n.c. con soci diversi dalle persone fisiche.
Il presente scritto è dedicato al tema della imputazione della responsabilità per la gestione nelle società di persone e si propone di indagarlo attraverso la verifica di una distinzione fra funzione gestoria e titolarità dell’impresa anche in tali forme societarie, interessate invero «indirettamente» da innovazioni legislative – in primis la partecipazione di società di capitali a società di persone – ma da cui si reputa possa conseguire un mutato scenario d’indagine. L’analisi, pur orientata nella prospettiva «particolare» della funzione e della connessa responsabilità gestoria nelle società di persone, viene condotta attraverso un riferimento costante alla disciplina delle società di capitali, per giungere alla dimostrazione dell’emersione di principi che se nell’evoluzione normativa delle tipologie capitalistiche (si pensi, ad esempio, agli interventi sulla latitudine della responsabilità limitata) sono maggiormente evidenti, vengono non di meno a rappresentare principi generali all’interno del complesso sistema del diritto dell’impresa, come accade per l’individuazione delle regole di corretta gestione o per quanto affermabile in tema di abuso del potere gestorio. Ampio spazio è dedicato nella ricerca alle diverse fattispecie di responsabilità, ai presupposti e alle condizioni dell’azione sociale, con particolare riguardo alla legittimazione all’esercizio dell’azione, nonché alle regole in tema di prescrizione. L’obiettivo è quello di delineare, infine, un angolo visuale più «generale», che consenta di tracciare un percorso di comunicazione tra i diversi modelli societari, offrendo così lo spunto per riflessioni di carattere sistematico sul ruolo attuale della partecipazione sociale nelle società personali e sulla opportunità di dedicare a queste ultime maggiore attenzione all’interno dell’ordinamento italiano, alla stregua di quanto avviene in altri ordinamenti europei dalla cui indagine comparativa si evidenzia l’emersione di una vitalità dei corrispondenti modelli soprattutto in riferimento alle forme «ibride» di società (s)personalizzate in cui la compagine sociale risulti formata (in tutto o in parte) non da persone fisiche.
1. Definizione e composizione dell'azienda. - 2. La natura giuridica dell'azienda. - 3. Il trasferimento d'azienda. - 4. Gli effetti legali o naturali del trasferimento d'azienda: il divieto di concorrenza. - 5. Gli effetti legali o naturali del trasferimento: i contratti, i debiti e i crediti. - 6. Usufrutto e affitto. - 7. Il trasferimento dell'azienda nel fallimento.
1. Il rapporto tra concorrenza e affidamenti in-house: a) nella cornice comunitaria di regolazione dei SIEG. – 2. b) Nella legislazione nazionale previgente e nella giurisprudenza costituzionale. – 3. c) Negli orientamenti dell’AGCM anteriori al testo unico partecipate. – 4. d) Nella legge delega, 7 agosto 2015, n. 124 (c.d. legge Madia). – 5. Le norme ispirate al principio di concorrenza nel TUSP e nello schema di decreto legislativo recante il TUSPL. – 6. L’obbligo di contabilità separata: a) ratio della deroga all’obbligo di separazione societaria e attività extra moenia. – 7. b) Questioni esegetiche – 8. Conseguenze e sanzioni derivanti dal superamento del limite dell’80% di fatturato per attività intra moenia.
1. Ambito contenutistico e applicativo dello statuto dell'imprenditore commerciale. - 2. La capacità al'esercizio dell'impresa commerciale. - 3. Il procedimento per la concessione dell'autorizzazione: i poteri e le responsabilità del legale rappresentante. - 4. Il registro delle imprese. - 5. La pubblicità legale. - 6. Il procedimento di iscrizione e cancellazione. - 7. Le scritture contabili del'imprenditore commerciale. - 8. Interessi tutelati ed efficacia probatoria delle scritture contabili. - 9. Gli ausiliari dell'imprenditore. - 10. L'institore. - 11. I procuratori. - 12. I commessi.
1. Premessa. – 2. La questione relativa alla tutela cautelare reale: le azioni inibitorie positive. – 3. Il problema teorico sottostante: l’ammissibilità di provvedimenti di condanna ad un facere incoercibile. – 4. Gli argomenti a favore dell’esperibilità delle azioni inibitorie positive. – 5. Il fondamento normativo dell’obbligo di contrarre nell’a.d.e.: l’applicazione estensiva degli artt. 2597 e 1679 c.c. Critica. – 5.1. L’applicazione estensiva degli artt. 1419, comma 2 c.c., 1339 c.c. e 7, comma 3, D. Lgs. 231/2002 nella teoria del terzo contratto. Critica. – 5.2. L’applicazione estensiva delle norme in tema di concorrenza sleale. – 6. Il potere equitativo giudiziale di riequilibrio contrattuale come limite al principio dell’autonomia contrattuale: la teoria dell’abuso del potere. – 7. La competenza giurisdizionale in tema di a.d.e. a seguito della istituzione delle sezioni specializzate in tema d’impresa: la questione di legittimità costituzionale. – 8. La questione della natura della competenza: tabellare o funzionale per materia.
1. Premessa. – 2. La nozione di “ente” alla luce dell’art. 19, 6° comma, d.l. n. 78/2009. – 3. La ratio dell’esenzione dello Stato dalla responsabilità da direzione e coordinamento. – 4. La natura imprenditoriale dell’attività svolta dalle società in house e miste e la violazione dei principi di corretta gestione societaria e imprenditoriale. – 5. Il grado di specialità della disciplina comunitaria e nazionale per le società in house. – 6. Sussistenza o meno dell’attività di direzione e coordinamento ex art. 2497 ed applicabilità della responsabilità alle società in house pro-viding. – 7. L’applicabilità della responsabilità da direzione e coordinamento alle società miste.
1. Premessa. – 2.1. L’esenzione dal fallimento per gli enti pubblici ed il loro assoggettamento a l.c.a. – 2.2. L’applicazione dell’amministrazione straordinaria alle società esercenti servizi pubblici: valenza sistematica. – 3. Le teorie tipologico-sostanzialistiche per la coqualificazione o riqualificazione delle società pubbliche in enti pubblici. – 3.1. La tesi esonerativa delle società in house providing dalle procedure concorsuali basata sul metodo tipologico. Critica. – 3.2. La tesi della riqualificazione sostanziale delle società pubbliche basata sulla carenza del carattere commerciale. Critica. – 4. Il metodo funzionale-teleologico e la tesi esonerativa dalle procedure concorsuali su di esso basata. Critica. – 5. La teoria dell'abuso dello schermo societario: pearcing the corporate veil e l’arresto della Cassazione Sez. Un. 25 novembre 2013 n. 26283. – 6. La tesi tradizionale formalistica o nominalistica e le ragioni di persistente validità della stessa. – 7. Le Direttive 24-25-26/2014 sugli appalti pubblici e la nuova figura dell’in house providing di derivazione comunitaria. – 8. Le deviazioni applicabili alle società pubbliche rispetto alla disciplina comune delle procedure concorsuali.
1. Premessa. – 2. L’ammissibilità della partecipazione in s.n.c. da parte di società di capitali: le soluzioni anteriori alla riforma societaria. – 3. La soluzione introdotta con il d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 6 (artt. 2361 c.c. e 111-duodecies disp. att. c.c.) e il quadro delle legislazioni europee. – 4. Le condizioni di validità della partecipazione per la s.p.a., s.r.l. e s.a.p.a. – 5. Le conseguenze della mancanza di autorizzazione assembleare: la società di fatto con soci-società di capitali e la sua fallibilità – 6. Gli obblighi contabili della società di capitali partecipante e della s.n.c. partecipata. – 7. La partecipazione in s.n.c. da parte di società di persone. – 8. La disciplina applicabile alla s.n.c. con soci persone giuridiche.
1. Premessa. – 2. La questione relativa alla tutela cautelare reale: le azioni inibitorie positive. – 3. Il problema teorico sottostante: l’ammissibilità di provvedimenti di condanna ad un facere incoercibile. – 4. Gli argomenti a favore dell’esperibilità delle azioni inibitorie positive. – 5. Il fondamento normativo dell’obbligo di contrarre nell’a.d.e.: l’applicazione estensiva degli artt. 2597 e 1679 c.c. Critica. – 5.1. L’applicazione estensiva degli artt. 1419, comma 2° c.c., 1339 c.c. e 7°, comma 3°, d. lgs. 231/2002 nella teoria del terzo contratto. Critica. – 5.2. L’applicazione estensiva delle norme in tema di concorrenza sleale. – 6. Il potere equitativo giudiziale di riequilibrio contrattuale come limite al principio dell’autonomia contrattuale: la teoria dell’abuso del potere. – 7. La competenza giurisdizionale in tema di a.d.e. a seguito della istituzione delle sezioni specializzate in tema d’impresa: la questione di legittimità costituzionale. – 8. La questione della natura della competenza: tabellare o funzionale per materia.
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