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Maria Antonella Pasculli
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA
Area Scientifica
AREA 12 - Scienze giuridiche
Settore Scientifico Disciplinare
IUS/17 - Diritto Penale
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
La tutela dell'amministrazione della giustizia si incentra sull'esegesi delle norme indicate, con riferimenti storici, dottrinali, giurisprudenziali e comparati.
The article will discuss the primary linguistic theories in order to examine criminal proceedings. The accusatorial system, in fact, could be interpreted through alternative analysis to usual exegetical methods (i.e. case law and legal doctrine). The original use of philosophy of linguistics dates back to J. L. Austin's development of performative utterances and his theory of locutionary, illocutionary, and perlocutionary acts. Judgements, evidences, and decisions are taken to include such acts as promising, ordering, greeting, warning and inviting. This study will present multiple legal issues with respect to metalinguistic perspective of the accusatorial system.
Il presente lavoro rappresenta la relazione, tradotta dall’inglese, riveduta e corredata di note, tenuta il 25 gennaio 2017 presso la Kingston Law School, London, UK, nell’ambito delle Seminar Series dell’Integrity Research Group IRG. Il gruppo di ricerca IRG affronta in senso multidisciplinare le cause e le dinamiche della corruzione, al fine di migliorare le politiche e le azioni contro i fenomeni della stessa nelle sue varie forme a livello locale, nazionale ed internazionale. La chiave di lettura delle prassi correttive e preventive è costituita dal valore aggiunto dell’Integrity, che lo scritto a seguire analizza e valorizza come chiave di lettura privilegiata dei compliance programs e dei piani nazionali anticorruzione nella normativa italiana.
Lo studio affronta le questioni giuridiche connesse al caso “ILVA”, esaminando - nel dettaglio - il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip di Taranto e la conseguente ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame, provvedimenti allo stato ancora inediti. Le complesse vicende storiche, normativo- sostanzialiste del più importante impianto siderurgico d’Europa vengono analizzate sia attraverso il corposo impianto probatorio delle perizie chimico- ambientale ed epidemiologiche alla base della sottoposizione a sequestro dell’intera area, sia nell’esegesi delle fattispecie poste a tutela degli interessi penalmente protetti nel tentativo di elaborare una differente applicazione normativo-funzionale del concetto di causalità, sino a questo momento poco utilizzata, anche in chiave di valorizzazione della prospettiva della responsabilità da reato dell’Ilva s.p.a.
Il percorso normativo che ha condotto all’emanazione della legge 21 febbraio 2014 n. 10, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 146, recante misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria, ha una marcata impronta europeista, come del resto ormai da anni, gran parte delle maggiori riforme in ambito penale.Il lavoro presentato fornisce una lettura chiara e sintetica degli articoli della legge, con rinvii alla precedente normativa in tema e ai più accreditati orientamenti dottrinari e giurisprudenziali, fornendo uno strumento agile per un primo approccio cognitivo all’analisi della legge 21 febbraio 2014, n. 10.
Il volume Neuroscienze e giustizia penale Profili sostanziali affronta la complessa relazione tra diritto penale e neuroscienze, esaminando i contributi degli studi sull’esplorazione metabolico-funzionale del cervello per comprendere la relazione tra massa cerebrale e comportamento (criminoso), allo scopo di presentare una lettura originale dell’imputabilità e della responsabilità penale in chiave neuroscientifica, ma soprattutto in chiave applicativa, considerando il problema della pena efficace, legittima e delle misure di sicurezza adeguate dagli immediati risvolti pratici. Le neuroscienze si rivolgono essenzialmente allo studio del cervello umano, stabilendo un filo diretto per spiegare come le aree cerebrali possano dimostrare i fenomeni mentali e i comportamenti umani, tradizionalmente considerati inaccessibili all’indagine scientifico-dogmatica nell’ambito della dottrina penalistica, scientifico-peritale nel’ambito dell’accertamento processuale.
Abstract: This article will deal with the development of organized crime in the Puglia region of Southern Italy. The present study will trace the different criminal dynamics present in this territory and discuss the multiple typologies and structures of organized mafia-type associations. This study will also emphasize the presence of women in the criminal associations and analyze the evolution of women’s roles from the end of the 1980’s till the most recent judgments by the Italian Courts, in which the perpetrator or the co-perpetrator was for the first time found to be a woman. Throughout this mapping of organized crime groups within the local area, the author will examine the basic dimension of criminal associations reporting to the legal penal provisions: activities, rationale and scope.
il presente lavoro affronta il tema delle neuroscienze e i suoi rilevanti effetti nel diritto e nel processo penale, con riferimento specifico alla valutazione della capacità di intendere e di volere ed al suo accertamento probatorio. La prima parte del lavoro è dedicata alla innovazione metodologica che le tecniche neuroscientifiche - espressamente descritte - possono apportare alla certezza del giudizio sull’imputabilità penale, fornendo una lettura quanto meno “diversa” della stessa soprattutto in casi complessi o di contraddittoria definizione, come quelli emersi dall’analisi delle recenti applicazioni della giurisprudenza italiana. La seconda parte del lavoro coglie la prospettiva di una nuova “prova scientifica”, che vede le neuroscienze quale valido ausilio alternativo o aggiuntivo alla dinamica accusatoria nel quadro complessivo delle emergenze probatorie disponibili. Seguendo questa prospettiva, la verità processuale, rappresentata in giudizio, inaugurerebbe un nuovo corso nel suo accertamento neuroscientifico
Presunzione d'innocenza e persone giuridiche: il principio (non) dimenticato Il presente lavoro intende fornire chiavi interpretative della presunzione di innocenza per le persone giuridiche (di cui poco e nulla è stato scritto), al fine di ipotizzare un modello funzionalista di tutela procedimentale che salvaguardi – anche a livello europeo – l'ente collettivo innocente e/o non innocente o la sua percezione in quanto tale. Nel rispetto dei contenuti dell'art. 6, § 2 CEDU, si valorizza anche la recentissima direttiva sulla presunzione d'innocenza, oltre che sul diritto alla partecipazione dell'imputato al proprio processo.
. The article will point out the relationship between the illegal immigration and the trafficking in human beings and smuggling of migrants, as a global phenomenon which affects both industrial and developing countries and as a national emergency which involves people in organized crime towards Lampedusa and Pantelleria, throughout the methodological analysis of the foreigner’s status. The authors will examine the national laws about the offences, comparing with the European and International juridical instruments and proposing predictable solutions in order to prevent and to fight these figures of organized crime.
Il diritto necessita di un ‘dove’ , che definisca la misura spaziale del diritto, inconcepibile a esistere senza determinazioni di luogo (e di tempo) . Ma quale luogo per quale norma? O quali norme per quali luoghi? Ovvero applicare la legge per fare giustizia è questione puramente territoriale? A complicare ulteriormente il quadro relativo al concetto di giurisdizione universale si pone la «camaleontica distinzione tra regole di diritto sostanziale e regole di procedura» . Nel diritto penale la giurisdizione condiziona solitamente anche le norme sostanziali applicabili, per cui «è rarissimo che un ordinamento si trovi ad applicare norme penali sostanziali di un altro ordinamento» . Definire il concetto di giurisdizione universale è, dunque, questione intrigata (e intrigante), considerato il fatto che non sussiste consenso unanime né su cosa sia la giurisdizione universale, né su cosa potrebbe essere, né tanto meno sulla natura dei crimini internazionali a sostegno in dottrina di una giustizia all over the world. Il presente lavoro nasce come sfida giuridica, rivolta alla ricerca delle fonti, di un significato possibile, dell’essenza stessa della giurisdizione universale, nel tentativo di rinvigorire il ruolo ormai desueto (per non dire assente) della classe intellettuale, perché ritorni a far riflettere il mondo politico-criminale. I recenti e funesti eventi che hanno colpito e continuano a colpire i diversi paesi del mondo non possono far restare alcun individuo di coscienza indifferente o inerte. Popolazioni intere sono (state) deportate, assassinate, trucidate, sterminate negli Stati di diritto sotto gli occhi degli Stati di diritto. E pochi responsabili sono (stati) processualmente identificati. La ricerca degli strumenti normativi di applicazione della legge a tutela dei crimini che riguardano l’umanità tutta si rende eticamente indispensabile.
International Criminal Law (ICL). Given that there is already quite a lot of literature on UJ, it is important to focus the research on the issue of fragmentation and/or unity rather than to deal with the issue of UJ more generally. I will focus on this topic in sections 1 and 2, explaining some cursory remarks to these issues in my analysis on fragmentation. In the introduction, I will briefly introduce UJ as a controversial form of jurisdiction, but still necessary given that territorial jurisdiction does not always function well in the case of international crime. I will demonstrate that many state parties to the International Criminal Court (ICC) Statute have vested or reconfirmed UJ for the core crimes when implementing the ICC Statute. The leading question of my research is whether this practice has led or has the potential to lead to unity or rather to fragmentation within ICL. In the research I will approach this question from different perspectives. In section 1 I will examine how State parties have may actually enacted universal jurisdiction for the core crimes, with a view to determining whether there is indeed some unity on this front or whether the practice on this matter is actually rather diverse (or fragmented). Subsequently, I will analyse which conditions States have formulated for the exercise of UJ, and whether this practice is consistent (unity) or again rather diverse (fragmentation). It might also be interesting to see whether States have different conditions for UJ over core crimes than over other international or transnational crimes, which would be a sign of real fragmentation between modern ICL (the core crimes) and transnational ICL (crimes such as terrorism, piracy, money counterfeiting, etc.). In section 2, on the basis of a few selected case studies, I will ask whether the exercise of UJ has the tendency to lead to fragmented jurisprudence on substantive ICL. I will try to answer: Do States in their implementation of legislation and subsequently the national courts use the same crime definitions as the ICC, or are they generally different and tailored to domestic circumstances? And those questions arise even more strongly for modes of liability? If the latter is the case, to what extent is the jurisprudence fragmented – is it on minor points, or do we see great divergences in case law on crime definitions? Finally, I will make some final observations on the utility of UJ and whether in general it will lead to further fragmentation within ICL, with my personal interpretation of ideal UJ.
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