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Luciano Garofalo
Ruolo
Professore Ordinario
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA
Area Scientifica
AREA 12 - Scienze giuridiche
Settore Scientifico Disciplinare
IUS/13 - Diritto Internazionale
Settore ERC 1° livello
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Settore ERC 2° livello
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Settore ERC 3° livello
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Adr and the right of access to justice: the difficult connection between the European model and Italian model of compulsory media - conciliation. In Italy the debate on adr took full account of the evolution of European Union legislation on the same matter. The Author reconstructs the overall framework of EU law in the field of ADR and analyzes the relationship between those rules and some European Union instruments on judicial cooperation in civil matters. The Author also compares the European model and the Italian model indicating many contradictions between the two models.
Some reflections on the reform of the exequatur procedure in Italy. Legislative Decree 1 September 2011 n. 150 has changed the exequatur procedure in force in Italy stating that this procedure should be celebrated according to the rules of the "rite summary of cognition" under Chapter III bis of Title I of Book IV of the Civil Procedure Code. It remains, however, the competence in a single grade of the Court of Appeals with jurisdiction on the place of implementation of the foreign decision. This reform brings some obvious difficulties on which the author focuses both for the literal interpretation of the new regulations and to ensure proper systematic reconstruction of the general framework. This framework, in fact, is very complex because, in Italy, in the area of exequatur, should be duly taken into account, in addition to the common regulation, the various special regulations posed as implementation of international obligations and / or regulations - still binding for the Italian courts - posed by the European Union; all enjoying these regulations, although for different reasons, a force of privileged incidence on internal legislation in force of the principle of primacy of EU law over national law or as a result of the principles now (since 2001) consecrated in the art. 117, 1st co., Const. As is known, in fact, these principles will last, first and foremost, an obligation of conforming interpretation and, in the case of unresolvable antinomy in terms of interpretation, the unconstitutionality of the internal "common" rules that may be in conflict with the "international obligations" or with '"Community law". Hence the discussion of the various profiles indicated and, in particular, the problem of appeal to the Supreme Court for the judicial decisions that will be issued by the Italian Courts of Appeal on the basis of the new procedural rules.
1. Analogia e diritto internazionale: un utile dibattito teorico. - 2. La “nuova” analogia e il “nuovo” diritto internazionale. Originarietà, astrattezza ed autonomia dell’ordinamento internazionale. - 3. Spunti per una ricostruzione sistematica del procedimento analogico nel diritto internazionale.
L’effetto congiunto delle riforme introdotte nell’ordinamento dell’Unione europea, con il Trattato di Lisbona del 2007, e nel sistema costituzionale italiano, con la legge costituzionale n. 3/2001 e relativa normativa d’attuazione, hanno reso nuovamente attuale la vexata quaestio del ruolo delle Regioni (e Province autonome) italiane nel sistema di relazioni esterne del nostro Paese e, in particolare, nei rapporti con l’Unione europea. E’ da dire, anzi, che la riforma del titolo V della Costituzione italiana del 2001, nel rimodulare l’assetto complessivo dei rapporti tra Stato ed Enti sub statuali nelle relazioni esterne dello Stato italiano attribuendo a questi ultimi Enti, con riferimento all’Unione europea, un ruolo molto più incisivo del passato sia nella fase “ascendente” che in quella “discendente”, ha di fatto anticipato le successive evoluzioni, nel medesimo senso, del diritto dell’Unione. In sostanza, la detta riforma costituzionale ha creato le condizioni di sistema perché anche il nostro ordinamento giuridico si evolvesse in coerenza con quelle tendenze dirette a valorizzare il ruolo del “… sistema delle autonomie locali e regionali”(art. 4, par. 2, TUE); tendenze presenti in molti ordinamenti di Stati membri dell’Unione e che, nell’ordinamento dell’Unione, hanno trovato una, seppur parziale, affermazione con il Trattato di Lisbona del 2007. E’vero che la riforma costituzionale del 2001 aveva una finalità soprattutto interna – confermate dalla successiva, recente, riforma dell’art. 97 Cost. - ma è anche vero che tale finalità è stata perseguita in un’ottica di marcata apertura verso l’ordinamento internazionale e l’ordinamento dell’Unione europea che è pregna di conseguenze sistematiche e, pertanto, di grande interesse scientifico per gli studiosi della materia. Come si segnala, infatti, nello studio che segue, il ruolo del diritto UE è divenuto cruciale perché, nel momento nel quale si introducevano elementi di federalismo nel nostro sistema istituzionale, sorgeva l’esigenza politica di evitare tendenze centrifughe che minassero il principio del riconoscimento e valorizzazione delle autonomie locali ferma restando l’unitarietà ed indivisibilità della Repubblica (art. 5 Cost.). Esigenza soddisfatta, appunto, individuando nella Costituzione, negli “obblighi internazionali” e nell’ordinamento dell’Unione europea i limiti di carattere generale che, condizionando l’attività istituzionale dei vari organi ed enti nazionali, hanno assunto la funzione di elementi unificanti il “sistema” così creato. In sostanza, nel momento nel quale si è ripensato, in generale, il sistema di riparto delle competenze e nel momento in cui lo Stato ha smesso di essere l’unico protagonista dell’attività di formazione ed attuazione degli obblighi “esterni” condividendola – seppur parzialmente - con gli altri Enti indicati, il legislatore costituzionale ha voluto affermare esplicitamente – quale evidente contrappeso e/o controlimite - la vincolatività generale degli obblighi indicati dall’art. 117, 1°co., Cost. e il “primato” delle relative norme. Come si sia “ristrutturato” l’ordinamento italiano a seguito di tale riforma, come si sia raccordata la suddetta riforma con gli sviluppi dell’ordinamento dell’Unione e che effetti sistematici il tutto abbia prodotto è oggetto di approfondimento in questo volume. Era, infatti, opportuno riesaminare, per gli aspetti ancora rilevanti, questa materia in passato oggetto di grande attenzione da parte della dottrina di diritto internazionale e comunitario. Ed era necessario riesaminare questa materia alla luce delle evoluzioni del diritto dell’Unione e del diritto interno italiano – di recente arricchito da una nuova normativa ordinaria d’attuazione (legge 24 dicembre 2012 n. 234) - individ
L’effetto congiunto delle riforme introdotte nell’ordinamento dell’Unione europea, con il Trattato di Lisbona del 2007, e nel sistema costituzionale italiano, con la legge costituzionale n. 3/2001 e relativa normativa d’attuazione, hanno reso nuovamente attuale la vexata quaestio del ruolo delle Regioni (e Province autonome) italiane nel sistema di relazioni esterne del nostro Paese e, in particolare, nei rapporti con l’Unione europea. E’ da dire, anzi, che la riforma del titolo V della Costituzione italiana del 2001, nel rimodulare l’assetto complessivo dei rapporti tra Stato ed Enti sub statuali nelle relazioni esterne dello Stato italiano attribuendo a questi ultimi Enti, con riferimento all’Unione europea, un ruolo molto più incisivo del passato sia nella fase “ascendente” che in quella “discendente”, ha di fatto anticipato le successive evoluzioni, nel medesimo senso, del diritto dell’Unione. In sostanza, la detta riforma costituzionale ha creato le condizioni di sistema perché anche il nostro ordinamento giuridico si evolvesse in coerenza con quelle tendenze dirette a valorizzare il ruolo del “… sistema delle autonomie locali e regionali”(art. 4, par. 2, TUE); tendenze presenti in molti ordinamenti di Stati membri dell’Unione e che, nell’ordinamento dell’Unione, hanno trovato una, seppur parziale, affermazione con il Trattato di Lisbona del 2007. E’vero che la riforma costituzionale del 2001 aveva una finalità soprattutto interna – confermate dalla successiva, recente, riforma dell’art. 97 Cost. - ma è anche vero che tale finalità è stata perseguita in un’ottica di marcata apertura verso l’ordinamento internazionale e l’ordinamento dell’Unione europea che è pregna di conseguenze sistematiche e, pertanto, di grande interesse scientifico per gli studiosi della materia. Come si segnala, infatti, nello studio che segue, il ruolo del diritto UE è divenuto cruciale perché, nel momento nel quale si introducevano elementi di federalismo nel nostro sistema istituzionale, sorgeva l’esigenza politica di evitare tendenze centrifughe che minassero il principio del riconoscimento e valorizzazione delle autonomie locali ferma restando l’unitarietà ed indivisibilità della Repubblica (art. 5 Cost.). Esigenza soddisfatta, appunto, individuando nella Costituzione, negli “obblighi internazionali” e nell’ordinamento dell’Unione europea i limiti di carattere generale che, condizionando l’attività istituzionale dei vari organi ed enti nazionali, hanno assunto la funzione di elementi unificanti il “sistema” così creato. In sostanza, nel momento nel quale si è ripensato, in generale, il sistema di riparto delle competenze e nel momento in cui lo Stato ha smesso di essere l’unico protagonista dell’attività di formazione ed attuazione degli obblighi “esterni” condividendola – seppur parzialmente - con gli altri Enti indicati, il legislatore costituzionale ha voluto affermare esplicitamente – quale evidente contrappeso e/o controlimite - la vincolatività generale degli obblighi indicati dall’art. 117, 1°co., Cost. e il “primato” delle relative norme. Come si sia “ristrutturato” l’ordinamento italiano a seguito di tale riforma, come si sia raccordata la suddetta riforma con gli sviluppi dell’ordinamento dell’Unione e che effetti sistematici il tutto abbia prodotto è oggetto di approfondimento in questo volume. Era, infatti, opportuno riesaminare, per gli aspetti ancora rilevanti, questa materia in passato oggetto di grande attenzione da parte della dottrina di diritto internazionale e comunitario. Ed era necessario riesaminare questa materia alla luce delle evoluzioni del diritto dell’Unione e del diritto interno italiano – di recente arricchito da una nuova normativa ordinaria d’attuazione (legge 24 dicembre 2012 n. 234) - individ
L'ingresso e il soggiorno dei cittadini di Stati terzi per motivi diversi dall'asilo. Il quadro istituzionale di riferimento prima del Trattato di Lisbona. Il nuovo quadro istituzionale dopo il Trattato di Lisbona. Le principali disposizioni di diritto derivato e i regimi particolari.
Il nuovo contesto istituzionale dell'Unione europea dopo il Trattato di Lisbona e le competenze in materia di disciplina dell'immigrazione da Paesi terzi.
Adr and the right of access to justice: the difficult connection between the European model and Italian model of compulsory media - conciliation.
-Introduzione (Luciano Garofalo) Analogia e interpretazione del diritto. Le ragioni del costante interesse della dottrina giuridica per l’analogia. L’oggetto della ricerca. -CAPITOLO I (Luciano Garofalo) L’analogia e la funzione interpretativa. Il ruolo dei princìpi generali nel procedimento analogico. I princìpi generali e i princìpi costituzionali. I nuovi princìpi generali della Costituzione italiana del 1947. I nuovi princìpi generali nelle principali costituzioni straniere contemporanee. -CAPITOLO II (Luciano Garofalo) Le nuove sfide della funzione interpretativa del diritto. Le tecniche interpretative e l’osmosi tra valori giuridici provenienti da ordinamenti diversi. Esame di alcune tesi emerse in dottrina. Il procedimento analogico nei diritti “alieni”. Riflessioni sul procedimento analogico nel diritto internazionale. Riflessioni sul procedimento analogico nel diritto internazionale privato: il sistema “comune” di conflitto. Analogia e norme di conflitto contenute in convenzioni internazionali. Convenzioni di diritto internazionale privato e convenzioni di diritto materiale uniforme. -CAPITOLO III (Giuseppina Pizzolante) Corte di giustizia. Limiti all’interpretazione analogica, con particolare riferimento al diritto penale europeo. I principi interpretativi sottesi alla tutela della “vita familiare”. Interpretazione analogica e normativa sul ricongiungimento familiare L’integrità della vita familiare, elemento funzionale al pieno godimento delle libertà fondamentali. Clausole di «standstill», norme tributarie e libera circolazione di capitali. Interpretazione analogica e diritto di soggiorno. Considerazioni conclusive. Abstract in English IDEAS FOR A POSTMODERN THEORY ON ANALOGY. GENERAL PRINCIPLES, ANALOGY AND "ALIEN" LEGAL SYSTEMS. -Introduction (Luciano Garofalo) Analogy and interpretation of the law. The reasons for the continued interest of the legal doctrine for the analogy. The object of the research. -Chapter I. Analogy and general principles of law (Luciano Garofalo) The analogy and interpretative function. The role of the general principles in the interpretative by analogy. The general principles and constitutional principles. The new general principles of the Italian Constitution of 1947. The new general principles in the major contemporary foreign constitutions. -Chapter II. The analogy between international law and conflicts of laws (Luciano Garofalo) The new challenges of the interpretative of law function. Interpretive techniques and osmosis between legal values of different legal systems. Examination of some arguments emerged in the literature. The analogy in "aliens" legal systems. Reflections on the interpretative by analogy in international law. Reflections on the interpretative by analogy in private international law: the "common system" of conflict of laws. Analogy and conflict of laws rules contained in international conventions. Private international law conventions and uniform law conventions. -CHAPTER III. Analogy in European Union Law (Giuseppina Pizzolante) Preliminary Considerations. Legal Analogy and General Principles applied by the European Court of Justice. The Limits of Analogy with Particular Reference to the European Criminal Law. Interpretative Principles and Protection of “Family Life”. Analogy and Right to Family Reunification. The Integrity of Family Life, Necessary Measure to Ensure the Full Enjoyment of Fundamental Freedoms. «Standstill» Clauses, Tax Law and Free Movement of Capital. Analogy and Right of Residence. Final Considerations.
Riflessioni su uomo, ambiente e diritto. Il diritto all'acqua e gli altri diritti di natura ambientale nel diritto intermazionale. La tutela dell'ambiente nel diritto dell'Unione europea.
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