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Bruna, Lucia Bruno
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Beni Culturali
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-ANT/08 - Archeologia Cristiana e Medievale
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH6 The Study of the Human Past: Archaeology and history
Settore ERC 3° livello
SH6_3 General archaeology, archaeometry, landscape archaeology
La chiesa di S. Maria di Miggiano conserva nella conca absidale la raffigurazione della Madonna di Costantinopoli. Realizzata nel corso del Cinquecento al di sopra dell’affresco di età medievale, l’immagine che ricorre in molte chiese salentine, è stata associata alla presa della città di Otranto da parte delle armate dell’Impero ottomano nel 1481. I tanti esempi conservati riproducono anche se con piccole varianti, la stessa scena: la Vergine che mette in fuga i Turchi e intercede per la salvezza dei Cristiani.
Il poster illustra i sistemi di valorizzazione di tre villaggi medievali scavati dagli autori nella Puglia meridionale, a Apigliano, Supersano e Muro Leccese. Nel primo caso è stato istituito un parco archeologico, mentre negli ultimi due casi, sono stati istituiti dei musei.
La chiesa intitolata a Santa Maria di Miggiano è ubicata in aperta campagna a pochi chilometri dal moderno centro di Muro Leccese (LE). La chiesa, che ancora conserva elementi della fase originaria, è presumibilmente da identificare come la chiesa del villaggio medievale di Miggiano. Intitolata, nel corso del Medioevo a S. Sofia, l’edificio è a navata unica con sepolture ubicate sia all’interno che all’esterno.
Il contributo ha come oggetto l'analisi preliminare delle evidenze di età medievale che ancora si conservano lungo la valle del fiume Sinni, nella Basilicata centrale
Il contributo riguarda lo studio del materiale vitreo proveniente dalla fossa ubicata dinanzi alla chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie a Campi Salentina, Lecce
L'intervento realizzato presso l'oratorio seicentesco di San Giuseppe, nel centro antico di Gallipoli, è stato effettuato durante i lavori di restauro della chiesa, il che ha condizionato la lettura della fasi di utilizzo del sito. I dati archeologici raccolti rimandano alla presenza di un'area sacra già a partire dall'Altomedioevo con il rinvenimento di sarcofagi a lastre con croci incise. L'utilizzo funerario continua nel pieno Medioevo con il rinvenimento di sepolture dalla tipologia comune in Età bassomedievale. Nel corso del Seicento fu realizzato l'edificio attuale destinato ad ospitare la Confraternina di San Giuseppe, tuttora attiva all'interno della chiesa.
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