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Annalisa Di Roma
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Politecnico di Bari
Dipartimento
Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria Civile e dell'Architettura
Area Scientifica
Area 08 - Ingegneria civile e Architettura
Settore Scientifico Disciplinare
ICAR/13 - Disegno Industriale
Settore ERC 1° livello
PE - Physical sciences and engineering
Settore ERC 2° livello
PE8 Products and Processes Engineering: Product design, process design and control, construction methods, civil engineering, energy processes, material engineering
Settore ERC 3° livello
PE8_10 - Industrial design (product design, ergonomics, man-machine interfaces, etc.)
Il paper raccoglie alcuni esiti della ricerca finanziata con Fondi D'Ateneo 2011 " WOOD _STONE DESIGN: sostegno alla creatività dei distretti produttivi pugliesi arredo legno e lapideo" rivolti al design del mobile imbottito. In particolare si propone un contributo alle "best practice" associate alla produzione del mobile imbottito al fine di definire strategie di competitività per un settore merceologico "affollato", anche in relazione alla tutela della proprietà intellettuale nelle accezioni di marchi di forma, disegno e modello, diritto d'autore. Attraverso alcuni casi studio significativi per la storia del mobile imbottito "design centered" ed esempi tratti dalle produzioni "market centered" si stabiliscono le principali questioni che attengono al governo della forma, su cui si stabilisce la liceità della privativa di legge, in relazione ai metodi della "confezione" del mobile imbottito, in tutti gli aspetti rilevanti ai fini della struttura, l'imbottitura, le componenti, ecc. La privativa di legge che attiene ai prodotti di design dispone livelli di protezione associati alla forma esteriore di un bene attraverso il marchio di forma, il diritto intellettuale, il modello di utilità ed il disegno o modello. Quattro strumenti giuridici che offrono l'esclusivo vantaggio in termini economici, derivante dalla vendita o dalla conquista di mercato, al detentore del diritto di esclusiva. Il tema della competitività nell'ambito dei settori di pertinenza del design è spesso associato alla riconoscibilità e alla differenziazione dell'offerta che rende tangibile l'attività di ricerca formale associata all'artefatto commercializzato. In tal senso gli strumenti di protezione intervengono contro la concorrenza sleale che si perpetra sia attraverso la copia pedissequa (copia servile), sia attraverso il richiamo forte a linee di stile associabili ad aziende concorrenti. Entrambi i comportamenti illeciti sono volti ad indurre il consumatore finale in confusione nell'acquisto, privando, di fatto, di carattere individuale il prodotto oggetto di scelta in fase d'acquisto. Negli ultimi anni, infatti, assistiamo, ad un irrigidirsi degli strumenti e delle pene legate alla contraffazione e alla concorrenza sleale quale risultato del cattivo costume (se non illecito comportamento) di alcune aziende no brand che definiscono le proprie linee di stile sulla falsa riga dei leader di mercato, sfruttando la visibilità e la pubblicità messa in atto dai concorrenti. Il settore del mobile imbottito ha per anni rappresentato uno degli ambiti dell'arredamento di maggior successo in termini di fatturato. La facile accessibilità al settore manifatturiero, dovuto ad una soglia di investimento iniziale contenuta e alla larga di disponibilità di manodopera specializzata (già attiva nelle aziende leader o nei settori di sub fornitura e fornitura), ha avuto come ricaduta sul mercato e sull'economia l'affollamento conseguente all'offerta a basso costo del bene finito, sul piano
Il tema sviluppato è quello dell’ornamento in epoca moderna e contemporanea, assumendo gli strumenti digitali di progettazione e fabbricazione come supporto allo sviluppo creativo di una nuova epoca dell’ornamento. A partire dalla definizione dell’ambito teorico che tradizionalmente colloca il temi dell’ornato classico nell’ambito dell'architettura e delle cosiddette arti tecniche, all'indomani della prima rivoluzione digitale, si assiste ad una nuova epoca della teoria e della prassi dell’ornamento, che coinvolge a più titoli le attività critiche e la produzione di design e delle industrie creative contemporanee (dal prodotto alla grafica, dal componente edilizio al fashion). Tutto ciò da origine alla definizione del linguaggio dell’ornato di serie contemporaneo, che, rinnovando la tradizione, fornisce nuova linfa al dibattito culturale avviato all'indomani della rivoluzione industriale. L'ornamento si pone come ponte tra le civiltà storicamente consolidate e tra ambiti disciplinari che ne condividono temi formali e tecniche produttive; la sua storia si colloca tra le più antiche testimonianze della produzione di artefatti e dispone delle più antiche espressioni di linguaggio associato a forme standardizzate di segni grafici. Al pari della scrittura, infatti, l’ornamento in antico si è codificato attraverso segni elementari che si sono sviluppati in corpus grammaticale peculiare di ciascuna civiltà che l’ha espressa. In accordo con l’evoluzione della scienza e della cultura, si assiste nei secoli ad una evoluzione dei temi e dei modi di produzione. In questo testo si riflette sul ruolo della cosiddetta rivoluzione digitale che nell’ultimo ventennio ha contribuito all’accelerazione dei processi di modifica degli strumenti del design al punto di incidere sia sulla prassi sia sul intero corpus disciplinare che si è dovuto confrontare con le possibilità offerte dalla progettazione e produzione digitale. Il controllo elettronico delle fasi di prototipazione virtuale e del processo produttivo in ambito cad/cam ha inciso profondamente sullo stesso concetto di serie, di fatto ridotta nei numeri a vantaggio di una maggiore flessibilità. Questo aspetto ha aperto alla possibilità di offrire prodotti customizzabili, andando incontro ad una delle attuali chiavi di competitività. Inoltre, le tecniche di produzione digitalizzate hanno aperto nuovi orizzonti alle cosiddette produzioni artistiche, un tempo affidate alla manualità artigiana, tanto da riaprire il dibattito culturale sul ruolo dell'artigianato digitale, nel complesso delle più ampie prospettive delle industrie creative contemporanee. Il primo capitolo di questo scritto fa riferimento all'ornato industriale e all'industria artistica all'indomani della prima rivoluzione industriale, allorquando dall'ambito della progettazione architettonica l'ornamento approdò al prodotto d’uso imponendo la riflessione sull'aggiornamento del linguaggio del mondo del prodotto. Questo aspetto è sviluppato a part
Il testo porta un contributo originale sul tema del progetto di una seduta lignea. Le molteplici varianti di sedute oggetto della produzione del design testimoniano la complessità formale, tecnica e funzionale di un ambito della progettazione e produzione sia artigianale sia propriamente industriale. Il legno e le sue peculiarità tanto espressive quanto tecniche si è prestato storicamente alla produzione dei principali sistemi di sedute. La capacità di essere inflesso, grazie alla duttilità delle fibre irrorate dalla linfa, la robustezza e stabilità delle forme che conseguono alla stagionatura, la possibilità di essere segato, tranciato ed incastrato hanno determinato in antico l’uso del legno nella produzione delle sedute. La tecnologia di trasformazione industriale del legno, a partire dalla piegatura chimica e meccanica, lo sviluppo dei legni ricomposti e delle tecniche di messa in forma hanno determinato la produzione in serie in epoca propriamente industriale. Oggi le tecnologie di taglio elettronico aprono ad una nuova forma di artigianato in cui il modello da riprodurre è esatto e le lavorazioni sono potenzialmente complesse. Il taglio elettronico, infatti, consente il rinnovamento delle antiche tecniche di ebanisteria con la precisione dei sistemi di produzione computerizzati. Il legno, nella complessa espressione delle sue varianti tipologiche e tecnologiche consente di descrivere la complessità del progetto della seduta, dalla configurazione morfologica degli elementi attraverso le tecnologie di taglio, curvatura e stampo, alla configurazione statico-funzionale attraverso il tema del incastro a secco, delle giunzioni rimovibili mediante ferramenta, e degli incollaggi chimici. La storia del design diventa terreno di riflessione sulla complessità della forma, gli strumenti tecnici di progetto e costruzione, le diverse declinazioni tecniche e formali del materiale. La sedia disegnata da Rietvelt per il gioielliere Steltman, la poltroncina prodotta da Thonet e la Plywood chair dei coniugi Eames sono, infine, i casi di studio, considerati emblematici ciascuno per l’approccio sperimentale dei singoli designer al progetto di una sedia da destinarsi alla produzione industriale. La produzione dei mobili di Rietvelt, manifesto della filosofia del bauhaus, assumono la semplificazione formale dell’oggetto d’uso quale paradigma estetico della sua produzione; da un punto di vista compositivo stabilisce un sistema di scansione metrica dell’oggetto in relazione alla standardizzazione di produzione e alla antropometria in via intuitiva. La sedia progettata per il gioielliere Steltman esplica chiaramente il paradigma lineare in cui ogni elemento che costituisce la sedia ha un configurazione piana. Ciascuna parte e l’insieme delle parti sottostanno ad un rigido proporzionamento modulare costituito da una maglia quadrata di modulo 10x10 cm ed i suoi sottomoduli. La complessità del repertorio formale dei mobili in faggio prodotti da Thonet a
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