Gli stabilimenti per la produzione del cemento in Puglia e Basilicata tra passato e presente
Abstract
Sia la Puglia che la Basilicata sono regioni dove l'industria estrattiva è stata una tra le principali risorse economiche del territorio. Centinaia sono le cave di pietra calcarea e calcarenitica attive e tante altre ne sono state in passato, cosi pure come le cave per l'estrazione dell'argilla; entrambe principale materia prima per la produzione del cemento. Alcune cementerie pugliesi e lucane sono nate dove c'erano importanti giacimenti per l'approvvigionamento di esse. A partire dai primi anni trenta del Novecento, in Puglia e Basilicata furono impiantate cinque nuove cementerie: nel 1931-1932 a Modugno l'Italcementi impiantò un nuovo stabilimento; nel 1950 ad Avigliano Scalo (PZ) sorge Cementi della Lucania; nel 1953 a Galatina (LE), la FedelCementi (poi 1992 Colacem), nel 1970 a Matera l'Italcementi realizza un impianto e a Barile (PZ), nei primi anni sessanta sorge la Cementeria Costantinopoli S.r.l.. Mentre sia la Cementeria di Barletta S.p.A. che la Società Anonima Cementi e Affini di Monopoli (poi Italcementi), dopo aver utilizzato la marna proveniente dall'ex Jugoslavia, iniziano ad impiegare materie prime locali. In Puglia, a partire dal primo decennio del Novecento furono realizzate quattro cementerie che importavano la marna. Tra il 1912 e il 1924, sorgono a Molfetta, Barletta e Monopoli gli impianti delle Ditte Gallo, De Dato & C. (1912); Società Anonima per l'Industria del Cemento; Società Anonima Cementi e Affini e il Cementificio De Gennaro, Gerolimini & C.. A Bari nel 1932 viene costituita la Soc. An. Pugliese Cementi. Attualmente sul territorio pugliese e lucano sono attivi sei stabilimenti che producono cemento: la Buzzi Unicem a Barletta, Cementi della Lucania ad Avigliano Scalo (PZ), Colacem a Galatina (LE), Italcementi a Matera e la Cementeria Costantinopoli a Barile (PZ); mentre la Cementir di Taranto è attiva solo come centro di macinazione.
Autore Pugliese
Tutti gli autori
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Monte A.
Titolo volume/Rivista
Patrimonio industriale AIPAI newsletter
Anno di pubblicazione
2014
ISSN
2037-2353
ISBN
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