Valutazione dello stress ossidativo nella bovina, influenza sulla qualità del latte: risvolti pratico-applicativi per il miglioramento delle produzioni lattiero-casearie

Acronimo

Tipologia Ambito fonte

Ministeriale

Fonte di finanziamento/Programma

APQ Ricerca Scientifica MUR-MEF-Reg. Puglia 2005


Misura

Linea 1 - Prog. di Sperimentazione & Ricerca

Call / Bando / Intervento specifico

Bando Progetti Strategici


Dipartimento/Istituto

Dipartimento Di Medicina Veterinaria

Soggetti Partner Non Pugliesi

  • Non Disponibile

Referente Scientifico

Sciorsci Raffaele Luigi

Costo Totale del Progetto

Contributo Totale del Progetto


Data di inizio

N.D.

Data di fine

Keywords

Radicali Liberi; Nebal; Post Partum; Filiera Lattiero-casearia; Carnitina; Bovina; Latte; Lipoperossidi; Carotenoidi; Tocoferolo


Abstract

L’attenzione nei confronti dei radicali liberi e delle sostanze antiossidanti è cresciuta durante gli ultimi decenni. Sono noti, infatti, nell’uomo gli effetti di una corretta e sistematica assunzione alimentare di sostanze antiossidanti, oggetto di intense ricerche per la loro capacità di potenziare il sistema immunitario, ridurre l’incidenza di tumori ed esercitare un’attività anti-aging. I radicali liberi, rappresentati principalmente dai ROS (Reactive Oxygen Species), sono prodotti continuamente durante i normali processi metabolici, ma i loro livelli sierici possono accrescersi marcatamente in condizioni di aumentata richiesta metabolica. Questa situazione è particolarmente evidente nel periparto della bovina, a causa dei notevoli cambiamenti fisiologici a cui essa è sottoposta. La richiesta energetica al momento del parto, infatti, si eleva rapidamente e continua a crescere con l’inizio della lattazione, portando la bovina in una condizione di deficit energetico, nota come Negative Energy Balance (NEBAL). Tale condizione si realizza pochi giorni dopo il parto e raggiunge il nadir circa due settimane dopo. In questo contesto, si realizza un aumento del consumo di O2 e dei processi ossidativi che, associati ad un ridotto up-take alimentare di sostanze antiossidanti, sono responsabili di una notevole produzione di radicali liberi e della comparsa di stress ossidativo. Tale condizione, se non adeguatamente contrastata, sfocia inevitabilmente, nella comparsa di differenti patologie, come la ritenzione placentare, la metrite acuta puerperale e la mastite. Un’altra conseguenza, non meno importante delle precedenti, riguarda la qualità del latte che è sicuramente meno ricco di vitamina E, di -carotene e di vitamina A, sostanze importantissime per la sua stabilità e per la salute dell’uomo. Non bisogna dimenticare, infatti, che il -carotene e la vitamina E, normalmente contenuti nel latte, rallentano i processi ossidativi responsabili del suo irrancidimento e, quindi, ne influenzano la conservabilità, le caratteristiche nutrizionali e non ultimo, la lavorabilità, con effetti positivi sulla qualità dei suoi derivati (formaggi, mozzarella, yogurt, etc.). Studi preliminari hanno dimostrato che la vitamina E ed il -carotene hanno un ruolo importante nel regolare la funzione riproduttiva delle bovine e nell’influenzare la stabilità e trasformabilità del latte. Altre sostanze, come la L-carnitina, invece, sono in grado di potenziare lo stato antiossidante dell’organismo e di migliorare l’attività metabolica dello stesso. Pertanto l’impiego di questi principi attivi per via parenterale permetterà da un lato di approntare una terapia preventiva, evitando lo sviluppo delle diverse patologie, dall’altro di produrre un latte quali-quantitativamente migliore. Queste sostanze, indubbiamente prive di effetti dannosi per l’animale e per il consumatore, preverranno l’utilizzo di farmaci come gli antibiotici, per i quali sono previsti tempi di sospensione, in virtù della pericolosità per la salute umana. La zootecnia rappresenta uno dei settori economici più importanti del territorio Pugliese e il miglioramento di tale settore potrebbe avere ampie ripercussioni sull’economia regionale. I soggetti che si avvantaggeranno dei risultati del presente progetto di ricerca saranno tutti i componenti della filiera produttiva, dagli allevatori alle aziende di lavorazione del latte e dei suoi derivati, oltre ai consumatori che sono i beneficiari ultimi di ogni miglioramento della qualità dei prodotti. Il progetto, inoltre, nasce con l’idea di applicare metodiche innovative al settore agro-alimentare pugliese, al fine di qualificarne le produzioni ed aumentarne la competitività a livello nazionale ed europeo. Il dosaggio dei radicali liberi e l’utilizzo dell’ecocolordoppler, infatti, si pongono come moderne metodiche di analisi e di diagnosi, assolutamente non invasive, ma in grado di identificare precocemente specifici processi e modificazioni organiche, importantissime per la filiera lattiero-casearia e per la vita produttiva dei nostri animali. L’impiego dell’ecocolordoppler sulla ghiandola mammaria permetterà di individuare con semplicità le bovine ad elevata produzione lattea, incrementando i processi di selezione ed aumentando il pregio dei nostri animali. Con la determinazione dei ROS, invece, ci proponiamo di delineare dei range specifici per la bovina, che si pongano come punti di riferimento per altri studi e che potrebbero essere usati di routine per la valutazione delle caratteristiche qualitative del latte e dei suoi derivati.


Ambito tecnologico produttivo

Ket 3 - Biotecnologie Industriali

Ambito di Applicazione/Mercato

Agroalimentare