Effettua una ricerca
Luciano Nuzzo
Ruolo
Ricercatore
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Scienze Giuridiche
Area Scientifica
Area 12 - Scienze giuridiche
Settore Scientifico Disciplinare
IUS/20 - Filosofia del Diritto
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
In this paper Foucault’s thought on monstrosity is explored. Monsters appear whenever and wherever knowledge/power assemblages emerge. That which eludes the latter, and which threatens to subvert them, is the monstrous. Foucault distinguished the production, throughout history, of juridical-natural monsters, moral monsters, and political monsters. In this paper it is argued that Foucault must have sensed that monstrosity eludes all notions of identity and difference, and therefore also the notion that places it ‘outside’. It is the space of emergence itself, i.e. the location where sheer potentiality becomes the possible of and in the event. All monstrosity is therefore deeply, and inevitably, political. It is the promise of unsettling subversion.
L’articolo riflette su ordine e differenza. La prospettiva di osservazione adottata utilizza l’interpretazione del “mostro” e del “mostruoso” che si rinviene nell’opera di Michel Foucault. L’ipotesi che la sostiene è la seguente: il mostro segnala una questione aperta in tutta la riflessione del pensatore francese, il problema della differenza e del limite. Attraverso l’analisi dei testi in cui Foucault fa riferimento al tema del mostro è possibile osservare le modalità di costruzione dell’ordine, le forme di produzione di identità e differenza ma anche l’emergenza della crisi dei dispositivi di assoggettamento. Il mostro – il limite - appartiene e non appartiene al regime discorsivo e alle pratiche di potere che ne hanno tracciato la figura. Da un lato il mostro include l’esclusione sulla quale si organizza un ordine. Esso, quindi, appartiene all’ordine, ma come suo limite. Dall’altro lato non vi appartiene perché la differenza che il mostro segnala, e che conserva anche nel suo incasellamento linguistico non può essere mai del tutto neutralizzata dal dispositivo che costruisce il mostro, che ne dice la mostruosità, che ne definisce lo spazio linguistico o istituzionale di esistenza. Il mostro è materialità eterogenea, è divenire senza negazione, è vita che non vuole vivere ma che semplicemente vive.
Condividi questo sito sui social