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Isidoro Davide Mortellaro
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI (DISUM)
Area Scientifica
AREA 14 - Scienze politiche e sociali
Settore Scientifico Disciplinare
SPS/06 - Storia delle Relazioni Internazionali
Settore ERC 1° livello
Non Disponibile
Settore ERC 2° livello
Non Disponibile
Settore ERC 3° livello
Non Disponibile
Nella biografia di Mario Monti - economista, già commissario europeo e infine Presidente del Consiglio - si condensano in forma esemplare ambizioni e illusioni di una nuova classe politica europea. Avevano visto nell’euro la calamita di un processo di aggregazione virtuoso della nuova Unione Europea all’indomani della caduta del Muro di Berlino. Negli ultimi anni hanno dovuto assistere impotenti al suo tramutarsi in acido corrosivo di un popolo europeo mai nato.
L’analisi delle rivolte che hanno sconvolto tanti paesi del mondo arabo - le cosiddette primavere - rivela non le resistenze di un mondo arretrato ma le pulsioni di un’area sconvolta dai processi di globalizzazione e da manifestazioni dell’ipermodernità soprattutto nei campi-chiave della finanza e della comunicazione
L'Unione Europea nasce a Maastricht all'1,22 di mercoledì 11 dicembre 1911. A spingerla nel mondo grande e terribile di fine Novecento un Trattato con 252 articoli, 17 protocolli, 31 dichiarazioni: croce e delizia per popoli, parlamenti e corti di giustizia.Da allora ad oggi, ha visto i suoi 12 soci fondatori divenire una platea di 27, ancora in espansione, e assistito a 4 guerre mondiali. Manipolata e promossa da governi e costituenti, a tratti è incappata nelle bocciature dei popoli, ha tenuto a battesimo l'euro ma mancato l'appuntamento con una Costituzione, un popolo, un'anima. Oggi ha persino il numero di telefono chiesto invano da Kissinger. Non sa però sollevarsi e prender voce nel mondo che si scuote di dosso il passato, vive e si riprogetta nella comunicazione globale.Raggiunta la maturità con il ventennio e dopo l'ultimo maquillage a Lisbona, l'Unione s'avvolge da tempo in un frenetico immobilismo. China su se stessa , si accanisce a somministrare il cilicio di nuovi patti di solidarietà, nell'illusione di sanare così tare e asimmetrie congenite.Più che mai urge cambiare strada rispetto a questa deriva, ripensare il cammino fin qui fatto. Per schiodare cultura e politica dalle gabbie unilineari della disciplina neoliberale. Per restituirle a progetto e speranza.
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