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Maria Chiara Migliore
Ruolo
Professore Associato
Organizzazione
Università del Salento
Dipartimento
Dipartimento di Studi Umanistici
Area Scientifica
AREA 10 - Scienze dell'antichita,filologico-letterarie e storico-artistiche
Settore Scientifico Disciplinare
L-OR/22 - Lingue e Letterature del Giappone e della Corea
Settore ERC 1° livello
SH - Social sciences and humanities
Settore ERC 2° livello
SH5 Cultures and Cultural Production: Literature, philology, cultural studies, anthropology, study of the arts, philosophy
Settore ERC 3° livello
SH5_1 Classics, ancient literature and art
Studio sulla biografia nel periodo di Nara (710-784), dalla nascita del genere - di provenienza continentale - ai suoi sviluppi in opere monografiche come il to daiwajo toseiden (779).
Studio della Diplomatica giapponese del periodo di Nara (710-784). Presenta una traduzione con testo a fronte degli articoli di legge concernenti redazione e modalità di emanazione dei documenti ufficiali, corredato da un commento di natura storico-filologica.
Analisi filologica di testo e colophon appartenenti al rotolo dipinto detto Bamo doizu (Disegno dei tipi di manto equini). Lo studio ha permesso di datare il colophon al 29 ottobre del 1641 e di stabilire l'attribuzione della parte iniziale del rotolo al celebre artista Kano Sansetsu.
Studio sull'introduzione del buddhismo il giappone attraverso l'analisi dell'opera Nihon ryoiki (ca. 810-824) e del suo carattere specifico basato sul concetto di retribuzione in vita del male e del bene commessi.
Attraverso l'analisi degli aneddoti contenuti nel Nihon ryoiki (la prima raccolta giapponese di aneddoti buddhisti, inizi IX secolo) che hanno come protagonisti personaggi femminili, si dimostra come nel Giappone antico la donna godeva di un ruolo sociale, culturale e religioso di grande importanza, in netta contraddizione rispetto alla tradizione cinese che vede la donna relegata al solo ruolo di madre e sposa devota.
Attribuito a Fujiwara no Shigenori (1135-1187), il Kara monogatari è una breve antologia che ripropone in vernacolo ventisette aneddoti di carattere secolare fra i più celebri della tradizione cinese: storie di amicizia, come quella fra Wang Ziyou e Dai Andao, che apre la raccolta; storie di fedeltà al proprio signore come quella celeberrima dell’orfano Zhao; storie di dame dalla bellezza fatale, come Yang Guifei, ma anche di spose fedeli al proprio compagno fino all’estremo sacrificio. Il tema principale di tutta la raccolta è la virtù confuciana, che onora la fedeltà del suddito al signore, la devozione della sposa allo sposo, la sudditanza dei figli ai genitori; una virtù secondo la quale i sovrani sono compassionevoli, i ministri sono saggi, le donne sono spose devote, buone madri, e prediligono la saggezza alla bellezza effimera. Manipolando le fonti allo scopo di rendere le storie più vicine agli ideali estetici dei suoi lettori, Shigenori opera un volgarizzamento e allo stesso tempo una volgarizzazione dei racconti cinesi che facevano ormai parte del patrimonio culturale giapponese, fino ad allora espresso in lingua cinese. Nel panorama della letteratura giapponese classica, il Kara monogatari occupa senza dubbio un posto secondario rispetto ad altre opere che hanno goduto di più ampio successo e di conseguenza di maggiore attenzione da parte degli studiosi. Tuttavia, l’opera rivela in modo inequivocabile quanto la cultura cinese fosse inestricabilmente legata a quella giapponese e contribuisse ad arricchirla, diventandone essa stessa parte.
Uno studio sui metodi della traduzione dalle lingue orientali, con particolare riferimento alla resa in italiano di elementi culturali propri delle civiltà cinese e giapponese * * * * * * * * * * * * * * * * *
Traduzione filologica della prima raccolta di aneddoti buddhisti compilata in cinese dal monaco Kyokai tra l'810 e l'823 e considerata tradizionalmente un'antologia di sermoni per la conversione del popolo. In realtà, il Nihon ryoiki si rivolge all'élite al potere, e contiene un preciso messaggio politico che esorta i governanti a considerare anche il buddhismo alla stregua dei manuali etici e politici di cui lo Stato burocratico di Nara si nutre, nonché un elemento essenziale per il benessere spirituale e materiale del Paese.
Ultima sovrana del Giappone, Shotoku tenno tentò di far salire al trono il monaco Dokyo, nella ferma convinzione che così facendo avrebbe garantito allo Stato la protezione divina. Il tentativo fallì e la produzione storica e aneddotica successiva alla sua morte condannò la sua opera politica con un'operazione mistificatoria sulla natura della sua relazione con Dokyo, adoperando i modelli letterari della tradizione cinese.
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